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    Pd: Bonaccini, rinnovare classe dirigente nella sostanza

    “Il problema del Pd non sta nel nome o nel simbolo, ma nella capacità di rappresentare le persone e costruire un progetto coerente e credibile per gli obiettivi per cui è nato – dice Stefano Bonaccini -: dare diritti a chi ne ha di meno, realizzare una transizione ecologica che tenga insieme le ragioni dell’ambiente con quelle del lavoro, costruire un’Italia più moderna, più forte e più giusta”. “Anche la classe dirigente va rinnovata nella sostanza, non per slogan: abbiamo donne e uomini nel partito dei territori, amministratrici e amministratori che hanno dimostrato sul campo di saper vincere”.”Smettiamola di tenerli in panchina”. 
    “Nel dibattito surreale su cosa debba fare la sinistra per rappresentare i più deboli si dimenticano le basi – scrive su Facebook il segretario di Azione, Carlo Calenda -: la ricostruzione del welfare, a partire da istruzione e sanità. Non coprire più le fragilità dello Stato con i bonus ma riformarlo. Non dare sussidi ma istruzione”. “Invece tutto si riduce a Conte vs Calenda. Il programma 5S non protegge perché non emancipa. Non è equo perché distribuisce soldi anche a chi non ne ha bisogno (110%). E inseguirlo sui bonus ai diciottenni non convince neppure i diciottenni. Parlate di programmi, non semplificate. Le etichette celano grandi fregature. Vi ricordate l’acqua pubblica? 2.300 società, 83% pubbliche, incapaci di fare investimenti, trasformate in poltronifici e la peggiore rete idrica del mondo. Occorre un dibattito serio su come si correggono le ingiustizie sociali, non slogan”.
    “Domani mi incontrerò con Renzi e parleremo anche delle regionali definendo una linea per il Lazio e la Lombardia”, ha detto poi all’ANSA Calenda, interpellato in merito alle prossime elezioni regionali. Calenda ha poi sottolineato: “Il sistema elettorale è quello che, non prevede ballottaggio e ne terremo conto per le eventuali alleanze”.   

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    L'appello del Papa, 'Putin fermi la violenza e Zelensky apra a proposte pace'

    Appello del papa nel corso dell’Angelus per un cessate il fuoco immediato in Ucraina. Francesco chiede al presidente russo Putin di fermare la spirale di violenza e morte, e a quello ucraino Zelensky di essere aperto a serie proposte di pace. 
    “Il mio appello si rivolge innanzitutto al presidente della Federazione Russa – afferma il papa – , supplicandolo di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte. D’altra parte, addolorato per l’immane sofferenza della popolazione ucraina a seguito dell’aggressione subita, dirigo un altrettanto fiducioso appello al presidente dell’Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace”.
    “Rinnovo il mio appello – ha spiegato Francesco – affinché si giunga subito al cessate il fuoco: tacciano le armi e si cerchino le condizioni per arrivare a negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza ma concordate, giuste, stabili, e tali saranno se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita nonché della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni”.
    “Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi di diritto internazionale. Essa infatti aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a fare temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche  a livello mondiale”, ha sottolineato il papa.

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    Meloni posta la foto con sua nonna, 'nonni colonne portanti della società'

    “Avrei tanto voluto averti ancora qui al mio fianco con i tuoi insegnamenti, la tua saggezza, le tue battute. Ma so che in qualche modo sarai sempre con me, a vegliare da lassù. I nonni. Colonne portanti della nostra società, custodi della memoria, fondamento di ogni famiglia. Conosciamo i sacrifici che fate e le difficoltà di tanti di voi, non ci volteremo dall’altra parte. Auguri a tutti e un pensiero a chi purtroppo non è più tra noi. Grazie di tutto”. E’ il messaggio della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni su Facebook postando anche una foto con sua nonna, in occasione della festa dei nonni. 
    “Buona festa a tutti i nonni d’Italia – scrive su Twitter Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia -. Per me è la prima, non vi nascondo di essere molto emozionato. Spero di insegnare a mio nipote i valori della vita e il rispetto per tutti. Gli stessi valori che ho imparato a vivere dai miei nonni”. 
    “Auguri a tutti i nonni e alle nonne. A cominciare dalle mie nonne qui in una foto di qualche anno fa. Oggi Maria viaggia verso i 102 e Anna Maria verso i 92. I nonni Achille e Adone le guardano da lassù”, ha scritto sui social il leader di Iv, Matteo Renzi.

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    Esperto, potrebbero cambiare ancora nomi eletti Camera

    (ANSA) – PERUGIA, 02 OTT – Potrebbero cambiare di nuovo i
    nomi degli eletti in Umbria per il plurinominale: ad avanzare
    l’ipotesi è Michele Guaitini, segretario dei Radicali di Perugia
    ed esperto di sistemi elettorali. Che – in attesa della
    proclamazione ufficiale – ipotizza il ritorno in gioco, per la
    Camera, di Marco Squarta, Fratelli d’Italia, ma anche di Giacomo
    Leonelli, Azione, con un cosiddetto flipper che coinvolgerebbe
    più regioni. Una posizione che riportano oggi Nazione e
    Messaggero.   
    “I dati di Eligendo (il portale del Ministero dell’Interno coi
    risultati elettorali – ndr) – spiega Guaitini -, sono frutto dei
    numeri dettati al telefono dai presidenti di seggio durante la
    notte dello spoglio al proprio Comune che poi li trasmette al
    Ministero. Una modalità che si presta a possibili errori nella
    trascrizione”.   
    Tecnicamente affinché Squarta rientri – in base all’analisi –
    è sufficiente che Azione recuperi 600 voti in Toscana o 800 nel
    Lazio.   
    Secondo Guaitini “gli errori più frequenti nella dettatura
    sono stati scambi di voti tra FdI e FI, forse per la sigla e il
    nome simili”. “Verosimilmente – aggiunge – la sorpresa potrebbe
    scattare in otto situazioni, alcune molto difficili da
    verificarsi, altre tutt’altro che impossibili. E quasi tutte
    provocano effetti sull’Umbria”.   
    In particolare in Toscana “l’ultimo seggio assegnato con i
    resti è andato al Pd ma con il Terzo polo a 799 voti di
    differenza”. Nel caso in cui dai conti della Cassazione dovesse
    avvenire il sorpasso di Azione sul centrosinistra secondo
    Guaitini “si innescherebbe un triplo flipper con FdI che non
    dovrebbe più restituire il proprio seggio in Umbria a FI per cui
    Squarta entrerebbe in Parlamento a scapito di Catia Polidori”.   
    Scenario simile nel Lazio. “Anche qui – sostiene ancora
    l’esperto – l’ultimo seggio assegnato con i resti è andato al Pd
    ma il terzo polo è vicinissimo, solo 606 voti di differenza. Nel
    caso il Terzo polo riuscisse a ottenere questo seggio – conclude
    Guaitini – oltre agli effetti nel Lazio, ci sarebbe un altro
    triplo flipper con Squarta dentro e Polidori e Marchetti fuori”.   
    (ANSA).   

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    Il Brasile al voto, nell'ultimo sondaggio Lula al 51% e Bolsonaro al 37%

    L’ex presidente Luiz Inacio ‘Lula’ da Silva è accreditato nelle elezioni presidenziali che si tengono oggi in Brasile del 51% dei voti validi contro il 37% attribuito al presidente Jair Bolsonaro secondo un sondaggio dell’Istituto IPEC.
    Visto che la consultazione, che prende in considerazione solo i voti validi degli elettori, ha un margine di errore di due punti, il risultato finale di Lula può variare tra il 49% e il 53%, mentre Bolsonaro oscilla tra il 35 e il 39% dei consensi.
    La sfida tra il leader di sinistra Lula da Silva, candidato al terzo mandato, e il presidente di destra, Jair Bolsonaro, arriva al termine di una campagna elettorale fortemente polarizzata, con uno scontro tra visioni del mondo, che tocca gli equilibri dell’America Latina, sorvegliato con attenzione da Stati Uniti ed Europa, e osservato da Russia e Cina. Una sfida consumata in un clima di tensioni ed intimidazioni, e con decine di endorsement arrivati ai due contendenti. 
    L’apertura delle urne eletroniche alle ore 8 ora di Brasilia in 5.570 città del Paese e in 181 località all’estero, per un voto obbligatorio per tutti i cittadini tra i 18 e i 70 anni. Oltre al prossimo presidente della Repubblica (il 39/mo), si eleggeranno anche i deputati federali, quelli statali, i senatori e i governatori dei 26 Stati e del Distretto di Brasilia, per oltre 29.200 candidati e 1,8 milioni di scrutatori.
    Il sistema è quello maggioritario: per essere eletto, il candidato deve ottenere più del 50% del totale dei voti, altrimenti si passa al ballottaggio, previsto per il 30 ottobre.

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    Lo “strappo” di Bossi, nella Lega nasce la corrente del Nord

    Nasce la corrente “nordista” della Lega, a battezzarla è Umberto Bossi. Una vera corrente che agirà dentro il partito ma che ha anche il sapore di uno “strappo” dalla leadership di Matteo Salvini, si ragiona in alcuni ambienti leghisti che confermano l’iniziativa. La corrente ha già un nome: ‘comitato del Nord’. E le adesioni sono già aperte in Lombardia e Veneto.   

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    Catalogna: attivisti sardi in piazza per indipendenza

    (ANSA) – CAGLIARI, 01 OTT – Il 1 ottobre del 2017 si svolgeva
    il referendum per l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna.   
    A 5 anni di distanza, in tanti in Europa sono scesi in piazza
    per ricordare quell’evento.   
    Anche gli indipendentisti di A innantis! insieme ad altre sigle
    che hanno aderito – Unione Popolare, Potere al Popolo, A Foras,
    Sardinnia Aresti, Usb, Assemblea Nazionale Sarda – sono scesi
    in piazza a Cagliari, vicino al Consolato del Regno di Spagna.   
    “Manifestiamo la nostra solidarietà a chi lavora per una
    Repubblica di Catalogna – spiegano gli attivisti di A Innantis –
    e per ribadire la legittimità di un percorso democratico e
    nonviolento di autodeterminazione ed emancipazione nazionale,
    sempre più necessario anche in Sardegna”. (ANSA).   

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    Nuova partnership tra l'ANSA e l'agenzia armena ARMENPRESS

    Armenpress e ANSA hanno firmato  un accordo di collaborazione che prevede la possibilità per i partner di utilizzare i rispettivi servizi informativi per uso editoriale e di sviluppare offerte commerciali congiunte a supporto della comunicazione di istituzioni e aziende dei rispettivi Paesi. La Direttrice di Armenpress, Narine Nazaryan, si è dichiarata soddisfatta dell’intesa siglata con ANSA: “Le relazioni tra Armenia e Italia hanno una storia di secoli e i due Paesi stanno cooperando in molti settori.
    Questo accordo consentirà ai nostri Paesi di essere più vicini tra loro e di costruire una nuova storia di amicizia con l’obiettivo principale di rafforzare la fiducia e la consapevolezza reciproca. Attribuendo grande importanza alla partnership internazionale, l’agenzia di stampa Armenpress ha firmato accordi di cooperazione con più di 25 agenzie di stampa in tutto il mondo per essere più vicini ai vari Paesi: lo scambio di notizie è uno strumento di riconoscimento reciproco.
    L’ANSA è la principale agenzia di stampa italiana e una delle migliori agenzie al mondo, con una grande quantità di notizie raccolte e diffuse. Condividiamo gli stessi valori del lavoro professionale e dello sviluppo continuo e siamo fiduciosi che questa cooperazione darà il suo contributo per rendere le notizie veritiere disponibili a un pubblico più ampio”.
    L’Amministratore Delegato dell’ANSA Stefano De Alessandri ha sottolineato che “questa partnership costituisce un ulteriore tassello nella nostra strategia di networking internazionale con le principali agenzie di tutto il mondo e contribuirà ad incrementare la conoscenza reciproca dei due Paesi; inoltre l’intesa raggiunta consentirà un’interessante opportunità di sviluppo di accordi commerciali nei rispettivi Paesi, mentre i nostri abbonati potranno contare su un’offerta informativa ancora più completa e capillare”.