More stories

  • in

    Lazio: Zingaretti, mi dimetto entro tre settimane

    (ANSA) – ROMA, 12 OTT – “La legislatura regionale è conclusa
    abbiamo approvato il collegato in bilancio in giunta che sta
    per andare in consiglio, molto importante. Si può fare in due o
    tre settimane, subito dopo io mi dimetterò”. Lo ha detto il
    presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, neo eletto
    alla Camera dei deputati, intervistato sul sito del Messaggero.   
    “A quel punto la forbice credibile per le elezioni sarà tra il
    18 dicembre e fine gennaio. Ma deciderà l’alleanza e il
    consiglio “. (ANSA).   

  • in

    Berlusconi: 'Eccomi di nuovo al Senato'

    Il leader di Fi Silvio Berlusconi a palazzo Madama per registrarsi in vista della prima seduta dell’Aula in programma domani. Ad accogliere l’ex premier, la capogruppo di Fi al Senato, Anna Maria Bernini.
    Domani il Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, informa il partito azzurro, sarà presente alla prima seduta di questa XIX legislatura.
    “Eccomi di nuovo al Senato: ho appena completato le pratiche per la registrazione. Domani sarò presente alla prima seduta di questa XIX legislatura a Palazzo Madama”, ha scritto su Twitter il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

    Il tweet di Silvio Berlusconi

  • in

    Il ritorno di Berlusconi in Senato

    Il leader di Fi Silvio Berlusconi a palazzo Madama per registrarsi in vista della prima seduta dell’Aula in programma domani. Ad accogliere l’ex premier, la capogruppo di Fi al Senato, Anna Maria Bernini.
    Era finita un’era, come la stampa estera raccontò l’uscita di Silvio Berlusconi dal Parlamento. A 86 anni torna al Senato: quel Senato “patrigno” che il 27 novembre 2013 decise la decadenza del Cavaliere da parlamentare, con 9 voti di scarto. Effetto della legge Severino che impone lo stop a ogni carica elettiva dopo condanne particolarmente gravi.
    Quella decisiva, per l’ex premier, erano i 4 anni inflitti per frode fiscale nel processo sulla compravendita dei diritti Mediaset. “E’ un giorno di lutto per la democrazia” tuonò allora il Cavaliere. Nove anni torna a Palazzo Madama.
    Mantiene insomma la promessa fatta al suo ‘popolo’ radunato davanti a Palazzo Grazioli quel pomeriggio: “Non ci ritireremo in qualche convento, noi stiamo qui, restiamo qui”, disse. Troppo pesante l’onta subita nell’aula del Senato.
    A pronunciare il verdetto, dopo il voto, l’allora presidente Pietro Grasso. Dalla sinistra ci fu un silenzio rispettoso, un timido applauso partì dai 5 Stelle. Ma lo scranno del non-più-senatore era già vuoto. La tensione esplose fuori dai Palazzi, tra chi brindava chiedendo la galera e chi accendeva lumini vestendosi di nero. Berlusconi non si rassegnò e si rivolse alla Corte europea dei diritti umani. Nel suo ricorso puntò il dito contro l’Italia, colpevole di aver violato in vari modi il suo diritto a un equo processo, a non essere processato per un reato che gli era stato contestato in altri 2 procedimenti e denunciando l’applicazione retroattiva della legge.
    Nel 2018 il caso fu archiviato. Per la Corte, non c’erano le condizioni per continuare il procedimento, scrisse, non essendoci più “alcuna circostanza speciale riguardante il rispetto dei diritti dell’uomo”. Poco prima Berlusconi aveva informato i giudici di Strasburgo di non voler andar avanti con il ricorso, chiedendone la cancellazione. Nel frattempo la sua incandidabilità era venuta meno e il leader azzurro lasciò perdere, convinto che non ci fosse “alcun risarcimento adeguato” per la decadenza. A parte una nuova elezione, 9 anni dopo.

  • in

    Roma: report,migliorano servizi pubblici in primo anno Gualtieri

    (ANSA) – ROMA, 12 OTT – I servizi pubblici a Roma migliorano,
    in particolare per quanto riguarda trasporti. Sale anche il
    livello di soddisfazione per la raccolta rifiuti anche se non
    abbastanza, rimanendo sotto la sufficienza, con l’igiene urbana
    che ne resta ampiamente al di sotto.   
    La qualità del servizio di trasporto pubblico, viene
    rilevato sopra la sufficienza ma cala la percezione del
    gradimento dei romani sul servizio di sosta sulle strisce blu.   
    Questo è quello che emerge dal report dell’Agenzia capitolina
    per il controllo della qualità dei servizi pubblici.
    La fotografia dell’andamento per il primo anno di governo
    del sindaco Roberto Gualtieri sarebbe quindi in miglioramento
    rispetto agli ultimi anni. Sotto la sufficienza per i romani il
    tema ‘immondizia’. Sul fronte della raccolta dei rifiuti e della
    pulizia stradale, infatti, il voto medio espresso dai romani è
    4,9 su 10, in lieve salita rispetto all’anno precedente ma sotto
    la sufficienza.   
    Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale il voto
    medio supera la sufficienza per tutte e quattro le voci di
    indagine: 6,5 per i taxi, 6,3 per le metropolitane, 6,2 per
    autobus e tram e 6,1 per le soste su strisce blu. I primi tre
    servizi registrano una crescita rispetto agli anni 2020 e 2021;
    per quanto riguarda i parcheggi in strada invece il voto medio è
    in calo rispetto agli anni precedenti. (ANSA).   

  • in

    Governo: Meloni al lavoro alla Camera, Salvini da Berlusconi a villa Grande

    Il centrodestra continua a lavorare alla squadra di Governo, mentre le nubi continuano ad addensarsi all’orizzonte con il Fondo monetario internazionale che, per il 2023, taglia le sue previsioni per l’Italia di 0,9 punti percentuali.
    Silvio Berlusconi arriva a Roma e si trasferisce subito a Villa Grande in attesa di tornare al Senato giovedì, dopo 9 anni di assenza: nel 2013 decadde dal mandato di parlamentare dopo la condanna in via definitiva per frode fiscale. E subito si parla di un vertice di maggioranza visto che anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono al lavoro nella Capitale.Ma nel pomeriggio il Cavaliere riceve solo Salvini e il colloquio dura poco più di mezz’ora. Venerdì scorso la leader di FdI aveva annunciato un nuovo vertice di coalizione da tenersi fra oggi e domani, alla vigilia dell’insediamento del nuovo Parlamento.

    Agenzia ANSA

    Il 90% degli elettori della Lega vorrebbero Salvini al Viminale (ANSA)

    Nell’attesa, impazza il gioco del ‘toto-ministri’. In queste ore prende sempre più corpo l’ipotesi di Giancarlo Giorgetti, al Ministero dell’Economia. Il diretto interessato, interrogato sul punto, scoppia in una sonora risata. E divertito è anche il commento di Ignazio La Russa, che in molti nel centrodestra vedrebbero già seduto sullo scranno più alto di Palazzo Madama: “Giorgetti potrebbe fare anche il generale delle Forze armate – assicura – lui potrebbe fare tutto, è un mio amico”. In realtà per la presidenza del Senato si fa anche il nome di Roberto Calderoli il leghista già vicepresidente della Camera alta e tra i ‘padri’ del nuovo Regolamento interno. “Io sono pronto a fare tutto – ammette – ma la scelta dipende dai leader”.

    ASCOLTA IL PODCAST di Anna Laura Bussa

    In mattinata diventa notizia la riunione in via della Scrofa tra i vertici di FdI, Calderoli, Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa e Antonio De Poli dell’Udc. Un incontro al quale avrebbe preso parte anche Licia Ronzulli e Alberto Barachini per FI. Sul tavolo la composizione del Governo e i nuovi equilibri politici che si dovranno creare al Senato. Altri, come Antonio Tajani, che i rumors vedono sempre in pole per la Farnesina, non scoprono le carte limitandosi a dire che i nomi li sceglierà Berlusconi. Anche se poi in ambienti parlamentari della maggioranza si apprende che pur di avere Ronzulli nell’Esecutivo, il Cav sarebbe anche pronto a “sacrificare” un ministero di peso come gli esteri.
    I Verdi e SI bocciano l’ipotesi di Paolo Scaroni a ministro dell’Energia accusandolo di esser stato lui a portare “lui a far dipendere l’Italia dal gas russo”. Salvini prima di vedere Berlusconi, incontra alla Camera Giorgetti, che Azione vedrebbe bene alla presidenza di Montecitorio, Lorenzo Fontana, Riccardo Molinari ed Edoardo Rixi. Ufficialmente si parla di programmi, ma è lecito pensare che qualche altro tassello in vista del nuovo Esecutivo sia stato messo. Un esecutivo che per Giorgia Meloni sarà “forte, unito e autorevole”. Le Camere, intanto, diventano operative. I primi ad accreditarsi oggi a Montecitorio sono Nicola Zingaretti e Giorgetti. Al Senato rinasce il Gruppo per le Autonomie, mentre Carlo Calenda, dopo essersi iscritto, si fa accompagnare in Sala Maccari per vedere l’affresco dedicato alla congiura di Catilina. Nel Pd, che domani riunisce gli eletti, si promuove un sit-in davanti all’ambasciata russa per il 13 ottobre al quale parteciperanno anche Enrico Letta e +Europa. Il leader M5S Giuseppe Conte riunisce i suoi e insiste sulla necessità di arrivare presto ad una pace in Ucraina.

    Agenzia ANSA

    “Ma nessuno pensi di smantellare la misura” (ANSA)

    “Siamo consapevoli del risultato che abbiamo ottenuto e sentiamo la responsabilità di dover affrontare un’importante sfida nella condizione più difficile nella quale l’Italia potesse trovarsi. Pronti a riscrivere le sorti della Nazione con un Governo forte, unito e autorevole”. Lo afferma su twitter la leader di Fdi Giorgia Meloni.

    Siamo consapevoli del risultato che abbiamo ottenuto e sentiamo la responsabilità di dover affrontare un’importante sfida nella condizione più difficile nella quale l’Italia potesse trovarsi. #Pronti a riscrivere le sorti della Nazione con un Governo forte, unito e autorevole. pic.twitter.com/byP72hzmMD
    — Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 11, 2022

  • in

    Senato, 130 eletti accreditati, anche Segre e Casini. Ne mancano una settantina

    Secondo giorno di accoglienza in Senato per i neo eletti. La maggior parte dei 200 senatori della XIX legislatura sono già stati accreditati, verso sera si contano più di 130 senatori in regola. Ne mancano circa una settantina che avranno tempo fino a venerdi prossimo per sbrigare gli adempimenti necessari ad entrare ufficialmente nella Camera Alta. Sono le matricole però, a dover assolutamente presentarsi per gli adempimenti burrocratici entro giovedì, quando si avrà la prima seduta dell’Assemblea e verrà eletto il nuovo presidente del Senato.

    Senato, Calenda si accredita e da’ lezione di storia romana

    “E’ una grande emozione e cercherò di onorare questa istituzione. Mi fa molto impressione quando mi chiamano senatore, penso a Cicerone, ad Appio Claudio Cieco, è una cosa che sento come un mio retaggio”. Così il leader di Azione Carlo Calenda parlando con i giornalisti in Senato. “Il Senato della Repubblica – prosegue – è dal 509 a.C. in poi, quando sono stati cacciati i Tarquini, un punto di riferimento dell’Idea di Repubblica e lo è stato nel corso degli anni fino al 27 a. C. con Augusto, è stato il momento più alto della civiltà umana”.   Nello Musumeci ex governatore della sinistra eletto nelle fila di FdI dopo essere arrivato per l’accoglienza lascia solo una battuta: “Una bella esperienza, esaltante e entusiasmante. Continuerò a servire la mia terra, la Sicilia, come ho creduto di fare fino ad ora”. Evita l’incontro con la stampa l’azzurro Maurizio Gasparri.
    Senato, Gasparri: ‘Immagino che i leader si parleranno per definire gli ultimi dettagli’

    “Sono qui per provare a svolgere una funzione di rappresentamza del lavoro dentro le istituzioni, per come si è delineato il risultato elettorale si svolgerà all’opposizione”. Lo dice Susanna Camusso, neo senatrice del Pd ed ex segretaria Cgil, dopo aver svolto le procedure di registrazione a palazzo Madama. “Progetti ce ne possono essere molti, – aggiunge – a partire dalla Carta dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici per la quale abbiamo raccolto 1 milione di firme e che Camera e Senato non discussero mai”. Collaborerà con Landini? “Ma certamente, – risponde – sto da un’altra angolatura, ma dalla stessa parte”.
        Nessun commento dal ministro per la cultura Dario Franceschini che dice solo: “Primo giorno da senatore”. Questa mattina si sono visti anche i 5s Ettore Licheri, al secondo mandato, la matricola del Pd Nicola Irto e la matricola di FdI Andrea de Priamo. Primo giorno da senatore anche per il pentastellato Orfeo Mazzella. Tra gli accrediti Francesco Giacobbe senatore del Pd eletto all’estero.    Attesa la senatrice a vita Liliana Segre che, a quanto si apprende sarebbe arrivata a Roma per lavorare al discorso di giovedì 13 ottobre quando presiederà in Aula per la prima seduta della legislatura.
    Liliana Segre è arrivata questa mattina in Senato e si è accreditata ed ha scattato la foto per il ‘facciario’. Lo ha fatto dalle sue stanze, una procedura che viene attivata in alcuni casi. Poi, la senatrice a vita si è messa subito al lavoro in vista di giovedì prossimo quando presiederà la prima seduta della XIX legislatura nell’Aula di palazzo Madama. In questa occasione l’Assemblea sarà impegnata a proclamare gli eletti e ad eleggere il presidente della Camera Alta. Guidare il debutto della legislatura sarebbe spettato al senatore più anziano d’età, quindi al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, ma le sue condizioni di salute non gli permettono di svolgere questo compito. Per questo a sedere sullo scanno della presidenza sarà Liliana Segre (92 anni).

       

    Agenzia ANSA

    Camera e Senato accolgono i parlamentari, in vista della prima seduta della XIX legislatura (ANSA)

  • in

    Conte: pronti a confrontarci su riforma del reddito di cittadinanza

    “Siamo consapevoli che la riforma del reddito di cittadinanza, per coloro che sono idonei al lavoro, deve ancora incrociare una più organica ed efficace riforma del sistema delle politiche attive.Ci stiamo lavorando e su questo intendiamo confrontarci con tutte le forze politiche.Ma che nessuno pensi di smantellare questo necessario sistema di protezione sociale, più che mai necessario in questa fase recessiva”.Lo ha detto ai parlamentari del M5s riuniti in assemblea il presidente M5s, Giuseppe Conte.
    PER CONFINDUSTRIA DEBITO BUONO SOLO SE VA IMPRESE
    “Ora tutti si svegliano e immaginano manovre da decine di miliardi. Ora anche Confindustria parla di una manovra da 50 miliardi. Meglio tardi che mai. Solo che a Confindustria è bene chiarire che non può continuare così che quando si sostengono le imprese è debito buono e quando si sostengono le famiglie che non arrivano a fine mese è debito cattivo. Queste distinzioni, che filano limpide in astratto e sono buone per conferenze accademiche, si scontrano con la dura realtà di una spirale recessiva ormai in atto”. Così Conte in assemblea con i parlamentari eletti.
    TORNI LA POLITICA, BASTA LARGHE INTESE
     “Noi tutti, abbiamo un obiettivo ben preciso in questa legislatura: dobbiamo restituire il primato alla politica. Questa legislatura si è chiusa con un governo di larghe intese che ha finito per scacciare nell’ombra la politica, esiliandola sullo sfondo. Se non torna la buona politica saremo sopraffatti dalle crisi in corso”, ha detto Conte, che è stato accolto da lungo applauso all’assemblea degli eletti nell’Auletta dei gruppi alla Camera.