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    Loefven a capo del Pse, 'in orfanotrofio ho capito il valore della società'

    L’ex primo ministro svedese e leader socialista Stefan Loefven è stato eletto con 255 voti e 7 astenuti alla guida del Partito Socialista Europeo. Lo annunciano al congresso del Pse in corso a Berlino, dove Loefven era l’unico candidato.
    “Quando sono nato mia madre, una donna sola, mi ha dovuto abbandonare in un orfanotrofio. Sapeva che non sarebbe riuscita a mantenermi. Deve essere stata una scelta drammatica ma lo ha fatto nella convinzione che la società si sarebbe presa cura di me. In me è rimasto però il seme dell’importanza della società nella difesa della comunità”, ha raccontato Loefven, nel suo discorso al congresso del partito. “Io voglio un Pse aperto e inclusivo, un partito che sappia parlare a tutti i nostri elettori. Credo nell’importanza del sostegno ai sindacati ed al mondo del lavoro, Sono un orgoglioso sostenitore della causa Lgbt, credo nell’uguaglianza e per questo sono un convinto femminista”, ha continuato Loefven. “Siamo chiamati alla sfida delle elezioni europee nel 2024, dobbiamo arrivare preparati, dobbiamo ricostruire la speranza per i giovani che i giorni che ci aspettano saranno ancora migliori di oggi”, ha concluso il socialista svedese.   

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    Fontana nuovo presidente della Camera

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    Fontana cita Carlo Acutis, essere l'originale e non fotocopie

     “Sei nato originale, non vivere da fotocopia”. Lorenzo Fontana sceglie tra le sue poche citazioni nel primo discorso da presidente della Camera Carlo Acutis, il quindicenne di Monza proclamato beato da Papa Francesco il 10 ottobre del 2020, morto per una leucemia fulminante e sepolto, secondo il suo desiderio, nel cimitero di Assisi, per poi essere traslato nel Santuario della Spogliazione il 6 aprile 2019.
    Carlo, che con un permesso speciale fece la prima comunione a sette anni, definiva l’eucarestia “la mia autostrada per il Cielo”. Viveva in tutto la vita normale di un adolescente ma aiutava i poveri e andava ogni giorno a messa, con particolare devozione alla Madonna e a San Francesco. La sua passione per l’informatica gli serviva a a testimoniare la fede realizzando siti web e una mostra sui miracoli eucaristici nel mondo ospitata in tutto il mondo in centinaia di parrocchie e in santuari mariani come Fátima, Lourdes e Guadalupe.
    La madre di Carlo: “Il suo messaggio arriva a tutti””Speriamo che Carlo interceda per i nostri politici, stiamo vivendo momenti difficili, è iniziato un nuovo governo, speriamo che Dio li aiuti a governare bene”. Queste le parole all’ANSA di Antonia Salzano Acutis, mamma di Carlo Acutis. Carlo, ucciso da una leucemia nel 2006, “era proiettato sui più deboli, sui migranti, famiglie in difficoltà – ricorda la madre – e vivendo nel centro di Milano sa quanti ne abbiamo conosciuti”. 

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    Salvini blinda Giorgetti al Mef, “centrodestra unito al Colle”

    Incassata l’elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera, Matteo Salvini si mostra ottimista sulla formazione del governo e assicura che il centrodestra si presenterà unito al Colle, poi governerà per 5 anni. 
    “Uno a zero palla al centro: abbiamo eletto presidente del Senato e della Camera al primo voto”, dice il leader della Lega parlando con i cronisiti in Transatlantico. A chi gli chiede dell’ipotesi che Forza Italia vada da sola al Quirinale risponde: “andremo alle consultazioni insieme”.
    “Sono felice”, ieri c’è stato “un piccolo incidente di percorso. Il centrodestra governerà per 5 anni bene”, assicura Salvini.
    “E’ fuori discussione”, dice poi sul fatto che la Lega indichi Giancarlo Giorgetti come ministro dell’Economia.
    A sostenere il nome di Giorgetti per il Tesoro era stata ieri anche Giorgia Meloni: “Credo che Giorgetti sarebbe un ottimo ministro dell’economia”, aveva detto la premier in pectore ieri sera lasciando la Camera.

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    In Aula alla Camera lo striscione anti Fontana di Zan, “omofobo e pro-Putin”

    Non appena inizia la quarta votazione per eleggere il presidente della Camera, dai mbanchi del Pd  è stato esposto un grande striscione con la scritta “No a un presidente omofobo pro Putin”. Il riferimento è a Lorenzo Fontana della Lega, di lì a poco eletto presidente della Camera. Il presidente provvisorio Ettore Rosato ne ha chiesto la rimozione ai commessi.
    Lo striscione è stato esposto da Alessandro Zan, “padre” del ddl contro l’omofobia, e da due “matricole” del Pd: Rachele Scarpa è stata eletta in Veneto, mentre Sara Ferrari, trentina: è approdata a Montecitorio dopo 14 anni al Consiglio provinciale di Trento.

    Camera: Rachele Scarpa, deputata che ha contestato Fontana: ‘Posizioni gravemente reazionarie’

    Contrario all’elezione di fontana anche il segretario dem Enrico Letta. “Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia non merita questo sfregio”, ha twittato.

    Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia, non merita questo sfregio. #Fontana
    — Enrico Letta (@EnricoLetta) October 14, 2022

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    Camera: il discorso di Fontana: 'Grazie a chi mi ha votato e a chi no'

    Applauso unanime nell’Aula della Camera quando il neo presidente Lorenzo Fontana cita il capo dello Stato. Quando invece cita il neo presidente del senato Ignazio La Russa a battere le mani son solo i deputati del centrodestra. Un altro battimani unanime giunge nel ricordo del predecessore Roberto Fico, e parte una standing ovation quando Fontana cita Papa Francesco. La Lega batte le mani quando Fontana ringrazia Umberto Bossi.”Onorevoli colleghi, è con forte gratuitudine e grande commozione che mi rivolgo per la fiducia, ringrazio chi mi ha votato e chi no. Sarà mio onore dirigere il parlamento”. Lo afferma il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel suo intervento dopo la proclamazione.”La Camera rappresenta le diverse volontà dei cittadini: la nostra è una nazione multiforme con diverse realtà storiche e territoriali che l’hanno formata e l’hanno fatta grande: la grandezza dell’Italia è la diversità. Interesse dell’Italia è sublimare le diversità”, prosegue Fontana.”Volevo dedicare un primo saluto al pontefice Francesco che rappresenta un riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani”. Così il neoeletto presidente della Camera. Applauso dell’Aula. “Il Papa sta svolgendo un’azione diplomatica a favore della pace senza uguali”, ha aggiunto.

    Camera: Fontana apre discorso con un saluto a Mattarella e al Papa, ringraziamenti a Bossi

    “Come ricordato da Mattarella il ruolo delle autonomie è decisivo: il pluralismo delle istituzioni e nelle istituzioni rafforza la democrazia e la società. Dalle risposte che daremo dipenderà la qualità della democrazia. Serve portare avanti grande collaborazione”.”La legislatura che sta iniziando dovrà riaffermare il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche” e servirà una “rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare: leggi oscure o imperfette si traducono in costi per i cittadini, dispendio energie e nei casi più gravi negazione dei diritti”. Così il neoeletto presidente della Camera Lorenzo Fontana nel discorso dopo la proclamazione, sottolineando che servirà “una inversione di tendenza tra potere normativo del governo e del Parlamento”.”Bisogna assicurare a tutti i cittadini la pari dignità sociale: il Parlamento sia promotore dei diritti di tutti, soprattutto i più vulnerabili e fragili. Maggioranza e opposizione dovranno dialogare e garantire piena collaborazione con gli altri organi costituzionali”.”Desidero rivolgere un vivo e autentico saluto al Presidente della Repubblica Mattarella, perno della nostra nazione e fondamentale garante della nostra Costituzione”, ha detto Il neo presidente. Un ringraziamento a Umberto Bossi “senza il quale non avrei mai iniziato la mia carriera politica, lo ringrazio personalmente”Fontana si è congratulato con Ignazio La Russa e ha salutato il segretario generale di Montecitorio e il suo predecessore Roberto Fico.

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    Al via a Roma il XIII festival della diplomazia

       Dal 20 al 28 ottobre torna a Roma il Festival della Diplomazia, giunto alla XIII edizione, unica manifestazione al mondo interamente dedicata alla geopolitica e alle relazioni internazionali. Quest’anno con il titolo “Transitions and Contradictions: is no change an option?”.    Presentando la manifestazione, l’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del comitato scientifico del festival, ha sottolineato che si tratta di una iniziativa che si giova del raro formato di collaborazione tra privati, centri di ricerca, think tank, istituzioni italiane, istituzioni europee.
    “E’ un festival – ha poi sottolineato – tutto basato sulla promozione della consapevolezza”, perché è estremamente “importante per le nostre vite quotidiane far percepire quanto sia rilevante la situazione esterna, il contesto complessivo. Non c’è modo di identificare e promuovere l’interesse nazionale – ha aggiunto – se non attraverso il prima di una accresciuta consapevolezza”. E per questo, una attenzione particolare è rivolta ai giovani, che sono portatori” di consapevolezza.    Con queste premesse, il festival si muoverà dunque attraverso precisi pilastri, ovvero politica internazionale, attualità e cultura con un occhio puntato sui grandi temi come: energia, nucleare, cooperazione e sicurezza alimentare, intelligenza artificiale e cybersecurity, sostenibilità e politiche spaziali.    Nel suo intervento, anche il Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale della Farnesina, Pasquale Terracciano, ha sottolineato a sua volta come sia necessario rivolgere “attenzione alle giovani generazioni, che possono dare il loro contributo e lo danno, ad esempio, in settori chiave come la lotta alla disinformazione” attraverso i social media che “dominano”, divenuto ormai “strumento di guerra ibrida” per cercare di influenzare le opinioni pubbliche.    Il programma del festival, descritto nel sito web www.festivaldelladiplomazia.eu, si articola in oltre 100 eventi e la partecipazione di tanti relatori italiani e internazionali, che animeranno 25 location diverse della Capitale con conferenze, incontri ed eventi speciali per approfondire il concetto di cambiamento: dalle trasformazioni climatiche ai nuovi equilibri geopolitici ed economici; dalle accelerazioni tecnologiche alla global information war.    Si tratta di “una rassegna di grandissimo livello con una attenzione particolare alla divulgazione alla democratizzazione del dibattito sui grandi temi della politica internazionale”, ha detto ancora Terracciano, sottolineando che “il festival è ormai diventato una vera vetrina della attività diplomatica italiana internazionale”.    Che segue la linea del “nuovo sforzo di diplomazia pubblica che ha messo in campo il ministero degli Esteri, e che vuole essere un esercizio di accrescimento della consapevolezza della nostra opinione pubblica sui grandi temi le grandi sfide che toccano la vita dei nostri cittadini”.    

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    Camera: la maggioranza sulla carta a quota 237

    Sono 236 i voti potenziali su cui poteva contare Lorenzo Fontana per l’elezione a presidente della Camera , uno in meno dei 237 deputati del centrodestra, visto che l’azzurro Andrea Orsini ha annunciato che ha il Covid e non è stato presente per la votazione.  La maggioranza richiesta è pari a 201 voti.    Il centrodestra poteva contare su 119 deputati di Fdi, 66 della Lega, 45 di Fi (ma oggi sono 44) e 7 di Noi Moderati.    Per quanto riguarda gli altri gruppi parlamentari il Pd annovera tra i propri scranni 69 deputati, Alleanza Verdi-Sinistra 12, +Europa 2, Impegno civico 1, M5s 52, Azione-Italia Viva 21 (ma oggi due sono assenti giustificati).    Le minoranze linguistiche hanno 4 deputati (3 la Svp ed 1 l’Union Valdotaine), il Maie 1 e Sud contro Nord 1.