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    'Ndrangheta: l'ex senatore Marco Siclari va ai domiciliari

    (ANSA) – REGGIO CALABRIA, 20 OTT – È stata eseguita a Roma
    l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’ex senatore
    di Forza Italia Marco Siclari, condannato in primo grado a 5
    anni e 4 mesi per scambio elettorale politico mafioso
    nell’ambito del processo “Eyphemos” nato da un’inchiesta della
    Dda di Reggio Calabria contro le cosche di Sant’Eufemia
    d’Aspromonte e Sinopoli.   
    Il provvedimento non era stato eseguito nel febbraio 2020,
    quando scattò il blitz della squadra mobile, perché Siclari era
    parlamentare e la Giunta per le autorizzazioni a procedere non
    aveva mai deciso se accogliere la richiesta della Procura
    reggina guidata da Giovanni Bombardieri. Nel frattempo, il gup
    Maria Rosa Barbieri il 28 settembre 2021 ha emesso la sentenza
    di primo grado al termine del processo celebrato con il rito
    ordinario per cui Marco Siclari è stato condannato poiché
    avrebbe accettato, in occasione delle politiche del 2018, la
    promessa di voti dalla ‘ndrangheta.   
    In sostanza, per i pm, l’esponente di Forza Italia “accettava
    – è scritto nell’ordinanza – a mezzo dell’intermediario Giuseppe
    Antonio Galletta, la promessa di procurare voti da parte di
    Domenico Laurendi, appartenente al locale di ‘ndrangheta di
    Sant’Eufemia d’Aspromonte della famiglia mafiosa Alvaro”.   
    Non essendo stato candidato alle ultime elezioni politiche, con
    la fine della passata legislatura Siclari ha perso l’immunità
    parlamentare per cui l’ordinanza di custodia cautelare, firmata
    all’epoca dal gip Tommasina Cotroneo, è diventata esecutiva. Su
    disposizione della Procura generale di Reggio Calabria, diretta
    da Gerardo Dominijanni, gli agenti della squadra mobile hanno
    eseguito la misura degli arresti domiciliari.   
    La sentenza di condanna non è ancora definitiva. Il processo
    d’appello, infatti, deve essere celebrato. (ANSA).   

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    Da oggi le consultazioni al Quirinale, con La Russa e Fontana

    Oggi e domani le consultazioni al Quirinale per la formazione del governo. Dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi i primi ad essere ricevuti saranno i presidenti dei due rami del Parlamento: alle 10 Ignazio La Russa e alle 11 Lorenzo Fontana. 
    Dalle 16:30 alle 19 sarà il turno di Verdi-Sinistra, Azione-Iv, M5s e Pd. Domattina il centrodestra, che al Colle salirà unito in una delegazione Fdi-Lega-Fi-Moderati. 
    LA DIRETTA DALLE 10

    Alle ore 10:30 di venerdì i gruppi del centrodestra saliranno assieme al Quirinale per le Consultazioni in vista della formazione del governo. Saranno presenti, si legge nella nota del Quirinale, i gruppi di “Fratelli d’Italia”, “Lega Salvini Premier – Partito Sardo d’Azione”, “Forza Italia Berlusconi Presidente” il gruppo Parlamentare “Civici d’Italia – Noi Moderati (UDC – Coraggio Italia – Noi con l’Italia – Italia al Centro) – MAIE” del Senato della Repubblica. Possibile l’incarico domani sera.

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    Dalle consultazioni alla manovra, il timing

       L’avvio delle consultazioni al Quirinale, questa mattina, apre la strada alla formazione del governo. Questa fase, secondo il centrodestra, potrebbe essere breve, e c’è chi parla di un possibile giuramento del nuovo esecutivo nel Salone delle Feste del Quirinale già domenica. Ove così fosse, non sarebbe la prima volta che un governo giuri di domenica. Un precedente immediato è quello del governo Letta: il giuramento venne segnato dal gravissimo ferimento in piazza Montecitorio – proprio a cerimonia in corso sul Colle – del carabiniere Giuseppe Giangrande, raggiunto dai colpi di pistola di un uomo, Luigi Preiti, diretto verso Palazzo Chigi per colpire i politici. Era il 28 aprile 2013, Domenica delle Palme.    Ecco un possibile timing, da qui alla fine dell’anno, delle principali scadenze per il governo e il Parlamento.    – OGGI 20 OTTOBRE. Al via le consultazioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sentirà al telefono l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano e poi incontrerà nello Studio alla vetrata al Quirinale alle 10 il presidente del Senato Ignazio La Russa e alle 11 il presidente della Camera Lorenzo Fontana. Alle 12 e alle 12.30 saliranno al Colle i gruppi Per le Autonomie e Misto del Senato. Dalle 16 alle 19, ogni mezz’ora, gli incontri con il gruppo Misto della Camera, la componente Verdi-Sinistra, i gruppi di Azione-Italia Viva, del Movimento Cinque Stelle e del Pd.    – 21 OTTOBRE. Alle 10.30 Mattarella riceverà in un’unica delegazione i gruppi parlamentari della coalizione di centrodestra: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati. L’incontro concluderà le consultazioni.    In serata potrebbe arrivare l’incarico di formare il nuovo governo a Giorgia Meloni che andrà prima alla Camera (in base alla regola della ‘culla’ è questo primo ramo del Parlamento in cui deve ottenere la fiducia), poi al Senato e quindi a Palazzo Chigi per comunicare formalmente di aver ricevuto l’incarico da Mattarella.    – 22 OTTOBRE. Potrebbero tenersi consultazioni del presidente del Consiglio incaricato con le forze politiche. Tuttavia, non è detto che accada. Non sono state, infatti, tenute per i governi politici usciti dalle urne nel 2001, nel 2006 e nel 2008. Ove si tengano, saranno a Montecitorio, quasi sicuramente nella Sala della Lupa. In serata Meloni potrebbe salire al Quirinale con la lista dei ministri per sciogliere la riserva.    – 23 OTTOBRE. È la data in cui si può immaginare il giuramento del nuovo governo al Quirinale. Con il giuramento dell’ultimo ministro il governo entrerà nella pienezza dei poteri. A Palazzo Chigi si svolgerà quindi il ‘passaggio della Campanella’ e si terrà il primo Consiglio dei ministri. – 25 OTTOBRE. Il governo si presenta in Parlamento per la fiducia. Si comincia al mattino alla Camera, poi Meloni si sposterà al Senato per consegnare il testo delle dichiarazioni programmatiche appena svolte a Montecitorio. Non è ancora chiaro se la fiducia in entrambi i rami del Parlamento arriverà nella stessa giornata o si articolerà in due giorni, con il voto al Senato il 26 ottobre.    – 26 OTTOBRE. La commissione speciale costituita per l’esame del decreto legge Aiuti Ter alla Camera inizia l’esame del testo, che approderà in Aula il 7 novembre.    – DAL 27 OTTOBRE. Delineati con il primo voto di fiducia in entrambe le Camere i perimetri della maggioranza parlamentare, si costituiscono le commissioni permanenti. Nella settimana che parte il 7 novembre i presidenti di Camera e Senato potrebbero convocarle perchè eleggano i rispettivi presidenti.    – LA MANOVRA. È scontato che dopo l’emanazione del decreto Aiuti Ter il governo debba varare una Nota di Variazione del Def (Nadef). A quel punto dovrà essere presentata la legge di Bilancio, che va approvata definitivamente dal Parlamento entro il 31 dicembre. (ANSA).   

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    Berlusconi chiama Mentana: “parole su Ucraina frutto di preoccupazione”

    “Era Silvio Berlusconi come avete intuito e ci pregava di riassumere quello che dirò, cercando di essere il più fedele possibile. Le parole registrate vanno inquadrate in un discorso più generale di cui si è preso solo questo aspetto, che era il racconto di una preoccupazione generale, sto citando Berlusconi, riguardo al clima che si è creato nel rapporto tra Russia, Europa ed Occidente, con il governo degli Stati Uniti che ha disatteso le premesse multilaterali date da Donald Trump e con una situazione che è diventata sempre meno favorevole, anche perché dopo 23 anni si è creata una situazione con un solo beneficiario, la Cina”. Così il direttore Enrico Mentana, in diretta tv, sintetizza il contenuto di una telefonata appena ricevuta dal Presidente Berlusconi, pochi minuti dopo che lo stesso Tg aveva diffuso il suo secondo audio shock, stavolta contro il Presidente ucraino.
    “La preoccupazione generale di Berlusconi – prosegue Mentana – era che ci fosse la rottura tra Europa e Russia, che in qualche modo interrompeva una spirale già rallentata dopo gli accordi di Pratica di Mare, con il fatto che la Cina potesse approfittare di tutto questo. Questa è – conclude – la contestualizzazione dell’interessato e che era alla base delle sue parole”. “Una posizione che – chiosa Mentana – è diversa da quella del governo italiano e dalla leader del futuro governo di centrodestra”.   

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    Meloni: Ue-Nato caposaldi, chi non d'accordo fuori da governo. Nuovo audio shock di Berlusconi sull'Ucraina

    L’Italia non sarà “mai l’anello debole dell’Occidente”. E il governo a guida Giorgia Meloni sarà saldamente atlantista. O non sarà. Dopo 24 ore di riflessione la leader di Fratelli d’Italia affida a una nota un messaggio che suona come un aut aut agli alleati. Le regole di ingaggio devono essere chiare, la posizione in politica estera “inequivocabile”. E l’obiettivo quello di dare risposte ai cittadini seguendo “il programma” se venerdì, come resta lo scenario più probabile, Sergio Mattarella al termine di un giorno e mezzo di consultazioni le darà l’incarico.
    “Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara- rimarca la leader di Fdi – intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo”. Ancora risuonano, nei corridoi di Montecitorio, le ennesime esternazioni di Silvio Berlusconi in un ulteriore audio registrato alla riunione di ieri. Parole che continuano a suscitare reazioni a metà tra lo stupore e l’irritazione in casa di Fdi. Contatti tra i due non risultano: Meloni, dicono i suoi, è rimasta tutto il giorno a lavorare, al riparo da taccuini e telecamere e anche dagli interrogativi sulla squadra che si fanno più insistenti tra gli alleati. Anche perché uno dei punti fermi dello schema che ha in mente, quello di Antonio Tajani agli Esteri, entra nel mirino delle opposizioni e inizia a suscitare qualche dubbio anche nelle file del centrodestra.
    NUOVO AUDIO SHOCK DI BERLUSCONI
    Silvio Berlusconi attacca Zelensky e torna a terremotare la politica italiana: la seconda puntata del suo audio registrato alla riunione con i deputati azzurri provoca un effetto ancora più scioccante rispetto a ieri: oltre a parlare della sua amicizia con Putin, tra regali e “lettere dolcissime”, stavolta l’ex premier critica violentemente il Presidente ucraino, accusandolo di aver triplicato gli attacchi al Donbass. Un secondo sonoro, diffuso da Lapresse, che getta altra benzina in un clima già infuocato e in pochi minuti imbarazza profondamente la maggioranza e scatena la protesta delle opposizioni. Carlo Calenda e Giuseppe Conte esplicitamente ritengono che a questo punto nessun esponente di Forza Italia possa andare alla Farnesina. Un caos assoluto che scoppia a ridosso delle consultazioni al Colle per la formazione del nuovo governo.
    Un attacco, quello del Cavaliere, che viene diffuso proprio nel giorno in cui il Parlamento europeo dichiara come vincitore del premio Sacharov 2022, “il popolo ucraino, rappresentato dal suo presidente, dai leader eletti e dalla sua società civile”. Un premio che lo stesso Tajani – che domani volerà a Bruxelles dal Ppe “per confermare il filoatlantismo e il sostegno a Kiev” – si appresta a celebrare esaltando il popolo ucraino come “eroi che non si arrendono di fronte all’orrore della guerra” e le cui gesta “a difesa della democrazia e della libertà saranno per sempre scritte nella storia”.
    Tuttavia le parole di Berlusconi sono chiarissime e il loro peso politico viene aggravato dai convinti applausi con cui vengono accolte dagli azzurri. In pochi minuti, il Cavaliere fornisce, per flash, la sua versione del conflitto: “Nel 2014 a Minsk si firma un accordo di pace tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass, senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina – affonda l’ex premier – butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche che subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Poi arriva Zelensky che triplica gli attacchi alle due repubbliche”. A questo punto Berlusconi ripete il racconto già svolto a “Porta a Porta” prima del voto, e cioè che le due Repubbliche “disperate”, vanno a Mosca e gli chiedono di essere difese.
    “Allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica e imporre un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro”. Ma a quel punto, aggiunge, Putin si trova di fronte “a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente”. Un passaggio molto scivoloso in cui sembra che Berlusconi in qualche modo attribuisca ai militari ucraini e agli aiuti occidentali la responsabilità del perdurare del conflitto. “E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane – conclude – è diventata una guerra di duecento e rotti anni (sic)”.    
    LETTA: PAROLE GRAVISSIME
    “Le dichiarazioni di Berlusconi sono gravissime, incompatibili con il posizionamento dell’Italia e dell’Europa. Sono parole che pongono il nostro Paese fuori dalle scelte europee e occidentali e che minano alla base la credibilità del possibile nuovo esecutivo. Ogni governo che nasce in Europa oggi deve scegliere se stare con Putin o stare con l’Ucraina e con l’Unione Europa. Il governo Meloni sta nascendo sotto il segno della peggiore ambiguità”. Così Enrico Letta, segretario nazionale del Pd. 
       

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    Centrodestra insieme al Colle, venerdì alle 10,30 per le consultazioni

    Al via domani mattina e fino a venerdì le consultazioni al Quirinale per la formazione del Governo. Dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i primi ad essere ricevuti saranno i presidenti dei due rami del Parlamento: alle 10 Ignazio La Russa e alle 11 Lorenzo Fontana.
    Alle ore 10:30 di venerdì i gruppi del centrodestra saliranno assieme al Quirinale per le Consultazioni in vista della formazione del governo. Saranno presenti, si legge nella nota del Quirinale, i gruppi di “Fratelli d’Italia”, “Lega Salvini Premier – Partito Sardo d’Azione”, “Forza Italia Berlusconi Presidente” il gruppo Parlamentare “Civici d’Italia – Noi Moderati (UDC – Coraggio Italia – Noi con l’Italia – Italia al Centro) – MAIE” del Senato della Repubblica.
    Forza Italia avrà una vicepresidenza della Camera e una del Senato, mentre FdI ne avrà una a Montecitorio e la Lega una a Palazzo Madama: è questo l’accordo raggiunto dalla maggioranza al termine della riunione fra i capigruppo che si è svolta alla Camera. In base a questa intesa, al Senato, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, la maggioranza dovrebbe convergere sul leghista Gian Marco Centinaio e su Maurizio Gasparri di FI, mentre alla Camera sull’azzurro Giorgio Mulé e su Fabio Rampelli di FdI. 
    Intanto il leader di Fi, Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, ha incontrato Carlo Nordio, il deputato di Fdi in pole per il ministero della Giustizia, dicastero nel quale il Cavaliere vorrebbe invece Elisabetta Casellati. A pranzo l’incontro tra il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente di Forza Italia.
    E il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, attacca la maggioranza e twitta: Una “domanda per Giorgia Meloni. Chi danneggia l’Italia all’estero? L’opposizione che fa l’opposizione? Il Presidente della Camera che delegittima le sanzioni europee alla Russia? Gasparri contro la 194? Berlusconi che riallaccia i rapporti con l’invasore dell’Ucraina?”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta. 
    “Forza Italia dice di essere garanzia di un governo europeista ma è passata da un pilastro del centrismo ad essere la stampella del postfascismo: la presidenza del senato è andata al nostalgico del fascismo Ignazio Benito La Russa e la Camera a Fontana, euroscettico o omofobo. Siamo sicuri che Forza Italia possa essere garanti di qualcosa?”. Così la presidente dei Socialisti e Democratici all’Eurocamera, Iratxe Garcia Perez nella sua risposta al dibattito con Ursula von der Leyen alla plenaria di Strasburgo. “Weber oggi ha parlato di nostalgia di Angela Merkel: beh, Merkel non avrebbe mai accettato un’alleanza con l’estrema destra”.
    TERZO POLO”Una delle opposizioni – ha detto il capogruppo alla Camera di Azione-Iv, Matteo Richetti – è stata esclusa dalle vicepresidenze delle Camere. A questo punto auspichiamo che vi sia la disponibilità a considerare che almeno una delle due commissioni di garanzia, Vigilanza o Copasir, vada al Terzo polo”.
    “A escludere Azione e Italia viva dalle vicepresidenze delle Camere non sono stati né gli accordi né un’entità indistinta, ma gli elettori”, commentano fonti del Nazareno.

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    Le consultazioni, il programma

    L’Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica comunica il calendario delle consultazioni per la formazione del governo:
    Giovedì 20 ottobre
    Il Presidente Emerito della Repubblica, Senatore Giorgio Napolitano, verrà sentito telefonicamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
    ore 10:00 Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Ignazio LA RUSSA
    ore 11:00 Presidente della Camera dei deputati, On. Lorenzo FONTANA
    ore 12:00 Gruppo Parlamentare “Per le autonomie (SVP-Patt, Campobase e Sud Chiama Nord)” del Senato della Repubblica.
    ore 12:30 Gruppo Misto del Senato della Repubblica.
    ore 16:00 Gruppo Misto della Camera dei deputati.
    ore 16:30 Rappresentanti della componente “Alleanza Verdi e Sinistra” del Gruppo Misto della Camera dei deputati.
    ore 17:00 Gruppi Parlamentari “Azione-Italia Viva- R.E.” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
    ore 18:00 Gruppi Parlamentari “Movimento 5 Stelle” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
    ore 19:00 Gruppi Parlamentari “Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista” del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.
    Venerdì 21 ottobre
    ore 10:30 Gruppi Parlamentari “Fratelli d’Italia” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
    Gruppo Parlamentare “Lega Salvini Premier – Partito Sardo d’Azione” del Senato della Repubblica e Gruppo Parlamentare “Lega – Salvini Premier” della Camera dei Deputati.
    Gruppo Parlamentare “Forza Italia Berlusconi Presidente” del Senato della Repubblica e Gruppo Parlamentare “Forza Italia Berlusconi Presidente – P.P.E.” della Camera dei deputati.
    Gruppo Parlamentare “Civici d’Italia – Noi Moderati (UDC – Coraggio Italia – Noi con l’Italia – Italia al Centro) – MAIE” del Senato della Repubblica.
    Componente “Noi Moderati (Noi con l’Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro) – MAIE” del Gruppo Misto della Camera dei deputati.

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    Fino a venerdì le consultazioni

    L’ennesimo audio choc con le parole di Silvio Berlusconi sull’Ucraina riaccende le mai sopite fibrillazioni dentro e fuori la maggioranza. Anche se l’iter per la formazione del Governo sembra andare avanti spedito. Già stasera dovrebbe uscire il calendario per le consultazioni, mentre il capogruppo di FdI, Francesco Lollobrigida, prevede che si possa votare la fiducia al nuovo Esecutivo entro martedì prossimo. Al Quirinale tutto è pronto per l’avvio dei colloqui del presidente della Repubblica Sergio Mattarella con i gruppi parlamentari e i leader dei partiti. Con l’elezione dei vicepresidenti, dei segretari e dei questori, infatti, le Camere sono di fatto formate. E si può pensare a dar vita al nuovo Governo.
    L’intera giornata tra Camera e Senato viene dedicata proprio a questo, con le forze parlamentari che si confrontano per decidere a chi far coprire le ultime caselle mancanti. Nel centrodestra, le cose, stavolta, filano piuttosto lisce e si trova subito l’accordo, mentre nell’opposizione si registra lo strappo del Terzo Polo che non partecipa alle votazioni in nessun ramo del Parlamento perché, come spiegano Renzi e Calenda, il Pd e il M5S li avrebbero fatti fuori da ogni incarico. Come compenso, il capogruppo Richetti chiede per i parlamentari di Azione e IV la presidenza del Copasir o della Commissione di Vigilanza Rai. “Non sono Pd e M5S ad aver fatto fuori il terzo Polo ma gli elettori” ribattono i Dem che optano per Anna Rossomando e Maria Domenica Castellone per le vicepresidenze di Palazzo Madama.
    Sul fronte politico, dopo le esternazioni di ieri di Silvio Berlusconi, che aveva raccontato di essersi riavvicinato a Putin, non si placa la polemica, nonostante i tentativi di FdI di ricompattare le fila. Guido Crosetto cita addirittura Khalil Gibran per dire che occorre avere “pazienza” per essere “felici dopo”, mentre il presidente del Senato Ignazio La Russa dice che se ognuno resta “nel rispetto delle proprie prerogative e dei propri ruoli” si arriverà presto ad “un governo forte”. E mentre Berlusconi continua il suo giro di incontri, ricevendo a pranzo Matteo Salvini e poi vedendo Carlo Nordio, che Giorgia Meloni vorrebbe al ministero della Giustizia, al posto della candidata di FI Elisabetta Casellati, a Bruxelles si alza la voce. Il capogruppo del PPE, al quale aderisce FI, Manfred Weber torna ad attaccare Putin che definisce “un criminale di guerra”, mentre il vice Paulo Ranghel precisa di avere comunque “fiducia assoluta in Tajani”, in pole per la Farnesina, che sa “impegnato a difendere i valori Ue”.
    D’altro avviso Riho Terras (Ppe) secondo il quale “è ora che il veterano della politica Berlusconi si ritiri”. Anche i Dem continuano a puntare il dito contro il leader di FI con Enrico Letta che chiede a Meloni se non sia la maggioranza, e non le critiche dell’opposizione, a danneggiare l’Italia all’estero con le frasi del Cavaliere o con i ddl anti-abortisti presentati da Maurizio Gasparri.
    Sempre sul fronte Esteri, oggi interviene anche Giorgia Meloni che ringrazia il presidente della Polonia Duda per le parole di apprezzamento espresse nei suoi confronti, convinta che “Italia e Polonia possano e debbano rafforzare la loro collaborazione per difendere insieme i comuni valori e la sicurezza europea”. Intanto, Mario Draghi viene ricevuto al Quirinale da Mattarella, insieme ad alcuni ex ministri, per un pranzo ufficiale anche in vista del Consiglio Ue e salutando i giornalisti dice che nei 20 mesi di Governo ha “imparato troppe cose” e di avere “la buona coscienza del lavoro fatto”.