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    Proposta della Lega: “Alzare il tetto del contante a diecimila euro”

    La Lega ha depositato un progetto di legge per alzare il tetto del contante a diecimila euro. Prima firma dell’onorevole Alberto Bagnai. E’ quanto si legge in una nota del partito.
    Alzare il tetto di spesa in denaro contante è una “proposta di buonsenso della Lega, in linea col programma del centrodestra e con altri paesi europei: Meno burocrazia, più libertà”, ha affermato il segretario della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Facebook.
    “L’aumento al tetto del contante è da sempre nel programma di FdI, del centrodestra, lo faremo già nella prima legge di bilancio. Non ha nessun collegamento con la lotta all’evasione. C’è una tregua fiscale come è previsto nel programma. Chi ha pagato le tasse nei tempi e nei modi pagherà sempre meno di chi non lo ha fatto”. Lo ha dichiarato il senatore di FdI, Giovanbattista Fazzolari, fuori da Palazzo Madama.
    Secondo il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del grupo del Pd, l’iniziativa che, se realizzata, renderebbe più difficile controllare i flussi di denaro e favorirebbe, oltre all’evasione, il riciclaggio del denaro”. Lo scrive su Facebook il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd.
    “È una proposta che non condividiamo in alcun modo, è in totale controtendenza con quanto deciso in questi anni in Italia e in gran parte dei Paesi europei per ridurre progressivamente l’uso del contante e spingere la tracciabilità dei pagamenti e la lotta all’economia sommersa. La Meloni nelle sue dichiarazioni programmatiche ha citato la lotta all’evasione fiscale tra gli obiettivi del nuovo governo. Se il buongiorno si vede dal mattino (e da proposte come quella della Lega sul contante), l’Italia rischia di andare in una direzione esattamente opposta”. Lo dice, interpellato, il responsabile economico del Pd Antonio Misiani.
    “Slogan in perfetto stile Lega. Se si guardano gli ultimi dati di Bankitalia, la transizione verso i pagamenti digitali è già in corso, non c’è bisogno di diminuire né di aumentare la soglia del contante. Non serve fare caos. Anche perché i limiti sono purtroppo già ora aggirabili”. Lo dice il responsabile Economia di Iv, Luigi Marattin
    “Il contante deve essere disponibile”. Sui massimali nel contesto dell’anti-riciclaggio “avevamo proposto dei tetti a livello Ue ma non ci sono accordi per ora, tocca agli Stati membri decidere. I tetti variano molto, si va dai 500 euro della Grecia a Paesi che non ce l’hanno. Come Commissione, preferiremmo dei massimali più bassi possibili”. Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis rispondendo, in conferenza stampa, ad una domanda sulla proposta della Lega. “La proposta iniziale Ue era diecimila euro, ma ci sono opinioni diverse”; ha aggiunto Mairead McGuinnes, commissaria ai Servizi Finanziari.
    “Per il nuovo Governo di centrodestra le priorità sono altre. Un esempio? Alzare il tetto del contante per premiare chi va in giro a fare pagamenti con 10mila euro di banconote in una valigetta”. “Uno studio di Bankitalia certifica che alzare il tetto del contante aiuta l’evasione fiscale. Ci opporremo fortemente a questa misura. Non vogliamo favorire malaffare e corruzione. Noi ci preoccupiamo invece di aiutare le imprese, i lavoratori e le famiglie che non sanno come pagare la prossima bolletta”. “Quelle che di solito non vanno in giro con 10mila euro in contanti in tasca”. Lo scrive su fb il leader del M5s Giuseppe Conte.

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    Meloni: 'Io underdog della politica, cambierò il paese da destra'

    Agenzia ANSA

    Colloquio telefonico tra il Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. In colloquio telefonico Ucraina, Russia, Cina ed energia (ANSA)

    “Non indietreggeremo, non getteremo la spugna, non tradiremo”. All’una e un quarto, dopo 70 minuti e più di 70 applausi, Giorgia Meloni chiude il discorso con cui chiede e ottiene alla Camera la fiducia (235 sì) con la voce roca e un filo di emozione. Senza nascondere le difficoltà di cui si dovrà fare carico, a partire dall’emergenza del caro-energia, perché l’Italia è “una nave in tempesta”. Ma, assicura, è alla guida di un “equipaggio capace” e lei ce la metterà tutta, anche a costo di non “non essere rieletta”, per portare la nave in porto, al sicuro. Stravolgendo ancora una volta i pronostici che l’hanno vista sempre “underdog”, la sfavorita, che è arrivata laddove nessuna donna finora era mai arrivata. E in serata twitta un ringraziamento a tutte le forze politiche “per aver ascoltato  – spiega – le linee programmatiche che l’Esecutivo intende attuare per risollevare l’Italia”. E aggiunge: “La rotta è tracciata: andiamo avanti”. 
    I punti del discorso programmatico di Giorgia Meloni

    E’ la prima presidente del Consiglio donna. A capo di un partito di destra che si è affermato come primo partito alle elezioni. E che ora ha i numeri e vuole governare per i prossimi 5 anni. Per dare al Paese, con le ricette chiare e il cambio di registro – dal fisco, al covid, fino ai migranti e al sostegno ai più deboli rivedendo il reddito di cittadinanza – “un futuro di maggiore libertà, giustizia, benessere e sicurezza”. Rivendica le sue origini, Meloni. Sa che deve superare “i pregiudizi” con cui è guardato il suo governo, anche all’estero. E non a caso per prima cosa assicura che l’Italia è saldamente posizionata con l’Occidente, contro la guerra di Putin in Ucraina, appieno dentro l’alleanza atlantica (“la libertà – dice – ha un costo”).

    Agenzia ANSA

    Lotta al caro bollette ma anche la riforma del fisco e il presidenzialismo (ANSA)

    A cambiare sarà però l’atteggiamento: mai più col cappello in mano a Bruxelles, rispetto delle regole sì ma anche richiesta, legittima, di cambiarle. Non per “sabotare” la Ue – il messaggio che invia anche a Bruxelles dove potrebbe volare già la prossima settimana – ma per “avvicinarla” ai cittadini. “Non sarò mai la cheerleader di nessuno”, aggiunge nel corso della replica dove il tono diventa più acceso. Dove si lascia andare a qualche espressione romanesca, le scappa il “tu” al deputato di Verdi-Si Aboubakar Soumahoro e risponde direttamente alla deputata dem Debora Serracchiani: “Le sembra che io stia un passo indietro agli uomini?”, dice prima di chiarire che, per lei, la libertà delle donne non si misura “nel farsi chiamare capatrena”. Insomma la questione non è se “il” o “la” presidente, ma garantire pari opportunità, servizi, asili nido aperti fino a tardi.

    Agenzia ANSA

    La premier: ‘In prima linea contro il cancro mafioso. L’esempio di Borsellino. Per criminali disprezzo-inflessibilità’ (ANSA)

    Le donne, assicura, “non avranno nulla da temere da questo governo” perché, aveva sottolineato anche prima nel discorso citando Montesquieu, il governo di centrodestra “non limiterà mai le libertà, anche su diritti civili e aborto”. Non c’è polemica di questi giorni che lascia cadere, punto a punto: il “merito” serve per garantire anche a chi non è di buona famiglia, le stesse possibilità di farcela.

    Meloni: ‘Sulle mie spalle il peso di essere la prima donna premier’

    Piccoli botta risposta alla Camera fra la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e i banchi dell’opposizione. Il primo c’è stato quando, nel corso della replica, la premier ha ribattuto alla capogruppo del Pd, Debora Serracchiani che, nel corso del dibattito, aveva parlato di donne che stanno un passo indietro agli uomini. Quando Meloni le ha risposto che il suo ruolo dimostra che lei non è così, dai banchi del centrosinistra si è alzata qualche voce di protesta. Poco dopo, Giorgia Meloni è stata corretta perché aveva sbagliato la pronuncia del nome dal deputato di Verdi-Si, Aboubakar Soumahoro. “Scusate, si sbaglia, e quando si sbaglia va ammesso”, ha chiosato la premier, anche correggendo il fatto che non si era rivolta al deputato chiamandolo “onorevole” ma “collega”.

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    M5s, Conte: 'Furore ideologico contro il Reddito, misura va migliorata'

     “C’è tanto furore ideologico nell’attacco al reddito di cittadinanza. In tutti paesi è un sistema di protezione sociale. Secondo l’Istat ha salvato un milione di persone dalla povertà. Dire che chi percepisce il reddito ed è idoneo al lavoro deve lavorare è una banalità, una tautologia, acqua fresca. Un atteggiamento serio da parte di chi governa è dire lavoriamo tutti insieme per migliorare le politiche del reddito”. Così il leader M5s Giuseppe Conte arrivando all’assemblea dei parlamentari 5 stelle. 
    Abbraccio tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte di fronte alla platea dei deputati e senatori 5 stelle che hanno apprezzato il gesto con un caloroso applauso. Secondo quanto riferito dai presenti all’assemblea congiunta dei 5 stelle, il garante avrebbe concluso il suo intervento di saluto ai nuovi eletti esortando all’ unità del Movimento (“Siamo più uniti che mai”) ed avrebbe speso parole di apprezzamento per la conduzione del M5s da parte di Conte che ha definito “in formissima” e in grado di tirare fuori “tutto il nostro orgoglio”.

    Conte: ‘Furore ideologico nell’attacco al reddito di cittadinanza’

    “Meloni ha detto che non ha avuto mai simpatia per il fascismo? Ci mancherebbe avere nostalgia del fascismo. Se il fascismo è il male assoluto? Direi di sì ma, al di là delle sfumature, la presa distanza c’è e ne prendiamo atto”. Così il leaderM5s Giuseppe Conte arrivando all’assemblea congiunta dei parlamentari 5 stelle.

    Agenzia ANSA

    Conte: ‘5s implacabili’. Letta: ‘Uniti per Kiev, inflessibili sulla Carta’. Stoltenberg: ‘Bene Meloni su adesione Nato e aiuti Ucraina’. Comunità ebraica: ‘Dal premier parole significative’. Speranza replica rispetto al passaggio sulla pandemia: ‘Forse ha paura di scontentare i no vax?’. Landini: ‘Esecutivo si confronti con noi’ (ANSA)

    Il garante M5s Beppe Grillo è arrivato all’assemblea congiunta dei deputati e senatori del Movimento. Nessuna dichiarazione ai cronisti che lo attendevano alle porte della sala riunioni ma solo una battuta: a chi gli chiedeva un commento sul discorso della premier Giorgia Meloni e sulla leadership di Conte, ha risposto: “Dovete abbonarvi, senza abbonamento non faccio interviste. Vi do l’Iban”.

    M5s, Grillo in congiunta assediato dai cronisti: ‘Senza abbonamento non parlo’

       

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    Papa: “Anche le suore e i preti hanno il vizio del porno sul web”

     Il Papa mette in guardia i seminaristi dalla pornografia digitale e avverte che è un “vizio” anche di “sacerdoti e suore”. “È un vizio che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche, e anche sacerdoti e suore. Il diavolo entra da lì. E non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini: questa è già degenerazione. Ma della pornografia un po’ ‘normale’. Cari fratelli, state attenti a questo”, ha detto il Papa in un incontro con i seminaristi che studiano a Roma, che si è tenuto lunedì 24 ottobre ma del quale il Vaticano diffonde ora i contenuti. 
    Il Papa ha risposto ad un seminarista che chiedeva al Papa come comportarsi con il mondo digitale e i social media. “Credo che queste cose si debbano usare, perché è un progresso della scienza, fanno un servizio per poter progredire nella vita”, ha risposto il Pontefice. Poi ha ammesso: “Io non li uso perché sono arrivato tardi, sapete? Quando sono stato ordinato vescovo, 30 anni fa, me ne hanno regalato uno, un telefonino, che era come una scarpa, grande così, no?. Io dissi: ‘No, questo non ce la faccio a usarlo’. E alla fine ho detto: ‘Farò una chiamata’. Ho chiamato mia sorella, l’ho salutata, poi l’ho restituito. ‘Regalami un’altra cosa’. Non sono riuscito a usarlo. Perché la mia psicologia non andava o ero pigro, non si sa”. Ai giovani seminaristi dice invece che i telefonini e tutti i dispositivi digitali vanno usati. “Voi dovete usarli, dovete usarli solo per questo, come l’aiuto per andare avanti, per comunicare: questo va bene”.
    Poi ha aggiunto che occorre prestare attenzione per esempio a non perdere troppo tempo. Ma anche a non usarli come strumento per la pornografia. “C’è un’altra cosa, che voi conoscete bene: la pornografia digitale. Lo dico a chiare lettere. Non dirò: ‘Alzi la mano chi ha avuto almeno un’esperienza di questo’, non lo dirò. Ma ognuno di voi pensi se ha avuto l’esperienza o ha avuto la tentazione della pornografia nel digitale”, ha detto parlando con i seminaristi.
    “Il cuore puro, quello che riceve Gesù tutti i giorni, non può ricevere queste informazioni pornografiche. Che oggi sono all’ordine del giorno. E se dal tuo telefonino tu puoi cancellare questo, cancellalo – ha indicato il Papa ai futuri sacerdoti -, così non avrai la tentazione alla mano. E se non puoi cancellarlo, difenditi bene per non entrare in questo. Vi dico, è una cosa che indebolisce l’anima. Indebolisce l’anima. Il diavolo entra da lì: indebolisce il cuore sacerdotale”.
    E ha concluso: “Scusatemi se scendo a questi dettagli sulla pornografia, ma c’è una realtà: una realtà che tocca i sacerdoti, i seminaristi, le suore, le anime consacrate. Avete capito? Va bene. Questo è importante”.

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    Governo: Meloni: 'Io underdog della politica, cambierò il paese da destra. La Camera vota la fiducia con 235 sì

    “Non indietreggeremo, non getteremo la spugna, non tradiremo”. All’una e un quarto, dopo 70 minuti e più di 70 applausi, Giorgia Meloni chiude il discorso con cui chiede e ottiene alla Camera la fiducia (235 sì) con la voce roca e un filo di emozione. Senza nascondere le difficoltà di cui si dovrà fare carico, a partire dall’emergenza del caro-energia, perché l’Italia è “una nave in tempesta”. Ma, assicura, è alla guida di un “equipaggio capace” e lei ce la metterà tutta, anche a costo di non “non essere rieletta”, per portare la nave in porto, al sicuro. Stravolgendo ancora una volta i pronostici che l’hanno vista sempre “underdog”, la sfavorita, che è arrivata laddove nessuna donna finora era mai arrivata. E in serata twitta un ringraziamento a tutte le forze politiche “per aver ascoltato  – spiega – le linee programmatiche che l’Esecutivo intende attuare per risollevare l’Italia”. E aggiunge: “La rotta è tracciata: andiamo avanti”. 
    I punti del discorso programmatico di Giorgia Meloni

    E’ la prima presidente del Consiglio donna. A capo di un partito di destra che si è affermato come primo partito alle elezioni. E che ora ha i numeri e vuole governare per i prossimi 5 anni. Per dare al Paese, con le ricette chiare e il cambio di registro – dal fisco, al covid, fino ai migranti e al sostegno ai più deboli rivedendo il reddito di cittadinanza – “un futuro di maggiore libertà, giustizia, benessere e sicurezza”. Rivendica le sue origini, Meloni. Sa che deve superare “i pregiudizi” con cui è guardato il suo governo, anche all’estero. E non a caso per prima cosa assicura che l’Italia è saldamente posizionata con l’Occidente, contro la guerra di Putin in Ucraina, appieno dentro l’alleanza atlantica (“la libertà – dice – ha un costo”).

    Agenzia ANSA

    Lotta al caro bollette ma anche la riforma del fisco e il presidenzialismo (ANSA)

    A cambiare sarà però l’atteggiamento: mai più col cappello in mano a Bruxelles, rispetto delle regole sì ma anche richiesta, legittima, di cambiarle. Non per “sabotare” la Ue – il messaggio che invia anche a Bruxelles dove potrebbe volare già la prossima settimana – ma per “avvicinarla” ai cittadini. “Non sarò mai la cheerleader di nessuno”, aggiunge nel corso della replica dove il tono diventa più acceso. Dove si lascia andare a qualche espressione romanesca, le scappa il “tu” al deputato di Verdi-Si Aboubakar Soumahoro e risponde direttamente alla deputata dem Debora Serracchiani: “Le sembra che io stia un passo indietro agli uomini?”, dice prima di chiarire che, per lei, la libertà delle donne non si misura “nel farsi chiamare capatrena”. Insomma la questione non è se “il” o “la” presidente, ma garantire pari opportunità, servizi, asili nido aperti fino a tardi.

    Agenzia ANSA

    La premier: ‘In prima linea contro il cancro mafioso. L’esempio di Borsellino. Per criminali disprezzo-inflessibilità’ (ANSA)

    Le donne, assicura, “non avranno nulla da temere da questo governo” perché, aveva sottolineato anche prima nel discorso citando Montesquieu, il governo di centrodestra “non limiterà mai le libertà, anche su diritti civili e aborto”. Non c’è polemica di questi giorni che lascia cadere, punto a punto: il “merito” serve per garantire anche a chi non è di buona famiglia, le stesse possibilità di farcela.

    Meloni: ‘Sulle mie spalle il peso di essere la prima donna premier’

    Piccoli botta risposta alla Camera fra la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, e i banchi dell’opposizione. Il primo c’è stato quando, nel corso della replica, la premier ha ribattuto alla capogruppo del Pd, Debora Serracchiani che, nel corso del dibattito, aveva parlato di donne che stanno un passo indietro agli uomini. Quando Meloni le ha risposto che il suo ruolo dimostra che lei non è così, dai banchi del centrosinistra si è alzata qualche voce di protesta. Poco dopo, Giorgia Meloni è stata corretta perché aveva sbagliato la pronuncia del nome dal deputato di Verdi-Si, Aboubakar Soumahoro. “Scusate, si sbaglia, e quando si sbaglia va ammesso”, ha chiosato la premier, anche correggendo il fatto che non si era rivolta al deputato chiamandolo “onorevole” ma “collega”.

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    Stretta Piantedosi, navi ong non entrino in acque dell'Italia

    Torna la stagione dei porti chiusi e della ‘guerra’ alle navi umanitarie, con un’azione concordata tra il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ed il collega dell’Interno, Matteo Piantedosi. Lunedì il primo ha convocato il comandante della Guardia costiera, ammiraglio Nicola Carlone per farsi illustrare la situazione nel Canale di Sicilia, dove sono presenti due navi, la Ocean Viking e la Humanity One, con complessivi 326 migranti soccorsi a bordo.    Ieri il titolare del Viminale ha firmato una direttiva che definisce la condotta delle due imbarcazioni non “in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale”, valutando pertanto di imporre loro il divieto di ingresso nelle acque territoriali. I flussi via mare, intanto, si intensificano, determinando ancora tragedie: i cadaveri di due gemellini di un mese sono stati trovati su un barcone soccorso dalla Guardia costiera al largo di Lampedusa.    Mentre due barconi con circa 1.300 persone a bordo sono stati segnalati da Alarm Phone in forte difficoltà a est di Sicilia e Malta. Per il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, “c’è un grido che sale dal Mediterraneo che non dobbiamo dimenticare, un grido che dice: salvami! La pace comincia nel salvare la vita e la speranza”.   
    Mentre il premier Giorgia Meloni evoca un ‘piano Mattei’ per far crescere l’Africa rimuovendo le cause della migrazione, il Governo di centrodestra si trova a dover fare i conti con una decisa impennata degli arrivi: 78mila quest’anno contro i 52mila del 2021, solo nell’ultima settimana sono 3mila. E la linea messa subito in campo è quella già sperimentata da Salvini nel suo periodo al Viminale. La direttiva di Piantedosi – all’epoca suo capo di Gabinetto al ministero dell’Interno – è infatti analoga a quella firmata dal leader leghista nel marzo 2019: si comunica ai vertici di Forze di polizia e Capitaneria di porto che il ministro degli Esteri ha inviato note verbali agli Stati di bandiera delle due navi, Norvegia (Ocean Viking) e Germania (Humanity One), per informarli che la loro condotta non è “in linea con lo spirito delle norme europee e italiane”. In pratica hanno svolto le operazioni di soccorso “in piena autonomia e in modo sistematico senza ricevere indicazioni dall’Autorità statale responsabile di quell’area Sar, Libia e Malta, che è stata informata solo a operazioni avvenute”. Così come anche l’Italia. Piantedosi potrebbe quindi adottare il divieto di ingresso nelle acque territoriali, sulla base dell’articolo 19 della Convenzione Onu sul diritto del mare, secondo cui “le navi di tutti gli Stati, costieri o privi di litorale, godono del diritto di passaggio inoffensivo attraverso il mare territoriale”. Ma il passaggio è inoffensivo “fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero”. Queste ultime condizioni si verificano invece se la nave in questione è impegnata in alcune attività, tra cui: “il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero”.   
    L’intervento di Piantedosi – che aveva annunciato dal suo primo giorno l’intenzione di “governare i flussi”, contrastando “lo spontaneismo, sia pur umanitario” – riceve il plauso di Salvini: “come promesso, questo governo intende far rispettare regole e confini”. Le ong non ci stanno. La tedesca Sos Humanity, che gestisce la Humanity One, fa sapere all’ANSA di non aver ricevuto al momento “alcuna diretta comunicazione dalle autorità italiane.    Come organizzazione di ricerca e soccorso seguiamo la legge internazionale del mare, salvando persone in difficoltà”. Si vedrà nelle prossime ore se le due navi – che per ora incrociano nel Canale di Sicilia – sfideranno il divieto entrando nelle acque italiane.    

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    La critica delle opposizioni, Pd ed M5s all'attacco

    Un brusco ritorno al passato”, un’ora di “vuota retorica” senza “una parola sulla lotta di liberazione e la Resistenza”. Pd e Cinque Stelle, nel giorno della fiducia al governo Meloni, attaccano a testa bassa la premier e il modello d’Italia che emerge dal suo discorso. Se Enrico Letta da un lato promette che i dem saranno “guardiani inflessibili” della Costituzione e dall’altro apre alla possibilità di fare scelte insieme sull’Ucraina, Giuseppe Conte preannuncia “un’opposizione implacabile”. “Ha attaccato i più indigenti prospettando l’abolizione del reddito di cittadinanza”, rincara l’alleanza Verdi-SI. Mentre il terzo polo usa toni più soft e in particolare Iv, per voce del coordinatore Ettore Rosato, assegna un sei (la sufficienza) alle parole pronunciate dalla presidente del Consiglio. Ma è sulla commissione d’inchiesta Covid – cavallo di battaglia di Matteo Renzi – che si crea un asse potenziale con la maggioranza. Meloni, infatti, chiede di “fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica”, parole che celano l’intenzione di dare vita a una commissione di inchiesta sulla gestione del Covid e che vengono accolte dal plauso entusiasta di Azione-Iv. “Ottima notizia – commenta in tempi record la capogruppo al Senato Raffaella Paita -. Non faremo mancare il nostro apporto al governo su questo punto”.
    La presidente del gruppo coglie l’occasione anche per attaccare il leader del M5s: “Va fatta finalmente luce sulla missione dei sanitari russi che sono entrati nei nostri ospedali sotto il governo Conte”. Non è un mistero che il terzo polo, dopo essere rimasto a bocca asciutta sulle vicepresidenze e i questori d’Aula punti alle commissioni, e quella sul Covid, a questo punto, potrebbe essere un’opzione. Gli attriti tra le forze di minoranza emergono anche dalle parole del responsabile enti locali del Pd, Francesco Boccia: “Chi ha rotto il campo largo tra progressisti e democratici dovrebbe sentirne sulla pelle, fino in fondo, la responsabilità politica”. Rosato, invece, se la prende proprio con i dem tirando in ballo il segretario definito “il vero grande sponsor di questo governo, l’unico capace di distruggere qualsiasi ipotesi di coalizione con chiunque”. Carlo Calenda apprezza “la parte sulle donne” dell’intervento del capo del governo, insieme alla posizione espressa sul reddito e sul posizionamento internazionale, ma poi chiosa: “Il resto è fuffa. C’è un concreto rischio di galleggiamento”.
    Il M5s respinge al mittente le critiche sul reddito di cittadinanza: “Non vorrei che con questo governo di destra si tornasse a dire che quando le cose non vanno è colpa degli ultimi”, interviene per primo Riccardo Ricciardi. Giuseppe Conte accusa Meloni di non aver parlato di “pace” nell’ambito del conflitto Mosca-Kiev e la provoca: “Non è che alla fine l’agenda Draghi la vuole scrivere lei?”. Da tutt’altro presupposto, invece, parte Enrico Letta che rivendica il sostegno al governo Draghi, “che ha fatto bene”. Sul Covid, si dice fiero dell’operato dell’ex ministro Roberto Speranza e chiosa ricordando l’anniversario della Marcia su Roma: “Un anno prima della marcia su Roma, nel luglio del 1921, ci fu un tentativo di fare una marcia su Sarzana, che fu bloccata da due persone, dal capitano dei carabinieri e dal sindaco, che fecero il proprio dovere. In loro memoria e seguendo il loro esempio fate il vostro dovere come governo e noi lo faremo come opposizione”.
    “Mi voglio congratulare con Giorgia Meloni per la sua nomina a presidente del Consiglio. L’Italia è un membro fondativo, dà un forte sostegno al patto atlantico, quindi accolgo con favore la chiara adesione di Meloni di adesione al patto sia il messaggio che arriva dal governo sulla linea degli aiuti all’Ucraina” per potersi difendere. “Non vedo l’ora di collaborare”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista al Tg3.
    “L’intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è apprezzabile e significativo. È importante per il Paese ritrovarsi uniti e concordi nel giudizio storico di condanna all’ideologia fascista. Così quanto mai attuale e rilevante l’impegno contro l’antisemitismo che è pericolosamente in crescita e su cui è necessario mantenere la vigilanza alta”, afferma all’ANSA la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello.
    “Il modello italiano ha messo sempre al centro la tutela del diritto alla salute e la centralità dell’evidenza scientifica – è la replica a caldo dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza al discorso della Meloni nel passaggio che ha riguardato la pandemia e del modello definito ‘restrittivo’ contro il Covid -. Spiace che Meloni non sia uscita ancora dalla campagna elettorale. Neanche una parola sui vaccini che sono stati il fattore fondamentale per chiudere la fase più dura. Ha forse ancora paura di scontentare i no vax che la hanno votata?”.
     La Cgil chiede al nuovo Governo di aprire un confronto su temi essenziali come una riforma fiscale che aumenti il netto in busta paga dei lavoratori dipendenti e il reddito dei pensionati, ma affronti anche il tema della precarietà. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini in una intervista a Rainews24, sottolineando che nel discorso alla Camera di Giorgia Meloni c’è stata coerenza con quanto detto in campagna elettorale. ” Non ho sentito, parlare di tassazione degli extraprofitti – ha detto – di intervento sulle bollette, di una vera riforma fiscale che aumenti il netto in busta paga.