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    Rave, il governo apre a modifiche, “ma le leggi si rispettano”

    Il governo è pronto ad accettare modifiche costruttive sul decreto legge sui rave ma su un punto non c’è discussione: “vogliamo impedire che non si rispettino le leggi dello Stato italiano. La storia di chi non vuole rispettare le leggi e’ finita!”. Giorgia Meloni affronta la sua prima conferenza stampa dopo un Consiglio dei ministri pesante, dedicato al varo della Nadef, gonfio di numeri e cifre e interamente concentrato sulle misure per contrastare il caro-bollette.
    Una conferenza stampa pacata che si scalda solo quando viene introdotto il tema del discussissimo decreto Piantedosi che ha elevato a reato penale, con pene severissime, i raduni illegali.
    “Se qualcuno ha norme migliorative lo ascoltiamo”, ha premesso spiegando che è proprio compito dell’attività parlamentare migliorare i provvedimenti. Ma subito dopo pianta alcuni paletti che sono la cifra del governo di centrodestra: “qualsiasi cosa tu voglia fare – stigmatizza Meloni – tu devi rispettare le leggi. E questa Italia di chi non vuole farlo per noi è finita”. E aggiunge: Ci hanno detto che vogliamo vietare le manifestazioni, nulla di più lontano da me. Poi ci hanno detto anche che ‘questi poveri ragazzi non si possono più divertire e dovranno andare all’estero’…”.

    Agenzia ANSA

    ‘Se serve precisare i confini della nuova fattispecie penale’. Sindacati: ‘Garanzie del ministro che il testo sarà chiarito’. (ANSA)

    Dopo aver snocciolato una serie di dati sui provvedimenti decisi come i nove miliardi e mezzo da utilizzare già da gennaio per combattere il caro-energia e l’idea di avere prezzi calmierati per aziende più energivore, ha preso la parola il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per assicurare che il governo si presenta al Parlamento con “un atteggiamento prudente e responsabile”. “Lo spazio in deficit per il 2023 permetterà di liberare 23 miliardi di euro da destinare – ha precisato Giorgetti – alle misure contro il caro energia. Il deficit passerà infatti dal 3,4% tendenziale al 4,5% programmatico”.
     Non è mancato un passaggio sul suo recente viaggio a Bruxelles per una prima presa di contatto con i vertici dell’Unione. La premier ha assicurato che ha chiesto all’Unione europea di fermare le speculazioni sul gas perchè serve un approccio combinato per fermare la corsa dei prezzi energetici: “dovremo ragionare di tutte le risorse già esistenti e di come spenderle meglio”, ha assicurato.
    Sul fronte italiano la presidente del Consiglio ha confermato il via libera a nuove trivellazioni. Più in dettaglio si sta studiando la possibilità di liberare alcune estrazioni di gas italiano facilitando le concessioni in essere e immaginandone nuove. “Chiederemo ai concessionari che dovessero aderire di mettere a disposizione, in cambio, da gennaio gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi da destinare ad aziende energivore a prezzi calmierati”. Sul Pnrr, tema delicatissimo per Bruxelles, “abbiamo segnalato – ha aggiunto – che con il mutato contesto alcune cose sono più difficili da realizzare, abbiamo un aumento stimato del costo delle materie prime del 30-35%. Credo sia una materia da affrontare con garbo e intelligenza”, ha osservato. A Bruxelles “non ho trovato chiusure preconcette e entriamo nel merito”. Ora la situazione è più complessa, c’è un lavoro molto importante da fare per accelerare sui tempi”.
    La premier ha confermato di voler procedere con cautela sulle misure ed ha i annunciato che già la prossima settimana incontrerà i sindacati e le parti sociali sulla legge di Bilancio. C’è stato tempo anche per “ringraziare” il consiglio dei ministri che ha dovuto assorbire anche un provvedimento di spending review dei ministeri: “nessuno ha obiettato, io mi aspettavo una discussione animata che non c’è stata”.
    Infine, ha confermato anche la strada della continuità sull’Ucraina e quindi il via libera all’invio di armi. “Lavoriamo per mantenere tutti gli impegni che ci vengono richiesti e non credo che ci saranno problemi in maggioranza. Credo che la credibilità della nostra nazione a far fronte ai suoi impegni è condizione per poi chiedere solidarietà. Faremo tutto quello che bisogna fare e non prevedo problemi su questo tema”, ha confermato   

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    Patto di stabilità: Commissione Ue verso il modello del Pnrr

    La proposta della Commissione europea sulla riforma del Patto di stabilità, che sarà presentata mercoledì 9 novembre, punta a riproporre il modello del Pnrr, con piani di bilancio di medio-lungo termine per il rientro del debito negoziati tra Bruxelles e i governi con tappe intermedie e obiettivi. Bruxelles intende poi rinunciare all’attuale regola del ventesimo all’anno per il percorso di riduzione del debito. E’ quanto si apprende da fonti diplomatiche.
    Il cambio di approccio, secondo quanto riferito, è visto positivamente dalla premier Giorgia Meloni, che ne ha parlato ieri a Bruxelles con il commissario Ue Paolo Gentiloni.    

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    Calenda: “Il nostro nome per il Lazio è D'Amato e senza M5s”

    “Per noi il nome del candidato nel Lazio è quello di Alessio D’Amato e senza i 5stelle in coalizione”. Così Carlo Calenda risponde all’ANSA, in merito al candidato del Terzo Polo alle prossime elezioni regionali nel Lazio.
    “È difficile fare un disaccoppiamento” tra alleanze per le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio. Lo ha spiegato il leader di Azione Carlo Calenda al termine dell’incontro con il sindaco di Milano Giuseppe Sala nella sede del Comune di Milano. “Nel senso – ha aggiunto – che è certo che tutti i territori hanno la loro specificità ma credo che il Pd debba decidere se governare con i riformisti del terzo polo o con il Movimento 5 stelle. è una decisione che devono prendere loro”. 
    “Calenda ieri si è scandalizzato denunciando che Conte decide i candidati del Pd e non era vero. Oggi i candidati del Pd li vuole decidere lui. È un vero peccato. Lotteremo per vincere comunque ma, se si dovesse perdere, la responsabilità sarà anche di questa cultura politica folle che punta sempre a dividere e a favorire la destra”, scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, deputato del Pd, Nicola Zingaretti.
    “Vedrei bene un ticket Moratti-Cottarelli per le prossimi elezioni regionali in Lombardia”, ha detto in serata Calenda. “Letizia Moratti è un candidato alla presidenza della Regione che può portare valore aggiunto – ha detto Calenda -. Da sindaco ha portato a Milano l’Expo. Da assessore regionale ha guidato in Lombardia un’ottima campagna vaccinale, con una linea sulla sanità molto condivisibile. In politica esprime una posizione moderata.

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    Ucraina: Crosetto, “se nulla cambia arriva il sesto decreto aiuti”

    “In una fase così complessa come quella che stiamo vivendo la sola cosa che non possiamo fare è perdere il contatto con i nostri alleati internazionali, la Ue e l’alleanza atlantica e dunque c’è un solo modo di muoversi e di decidere: se non cambierà la situazione in Ucraina ci sarà un sesto decreto per un nuovo invio di aiuti militari”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un’intervista rilasciata ad Avvenire.
    Di decreti “ce ne sono stati cinque e non mi pare siano cambiate le condizioni che, uno dopo l’altro, li hanno determinati. Quindi se devo fare una previsione sincera dico che ci sarà il sesto. E sarà giusto e dovuto, come lo sono stati gli altri”.
    Per Crosetto “la pace non è mai gratis, non esiste una bacchetta magica che ‘regala’ pace. Esiste un percorso lungo, spesso tortuoso, fatto di contraddizioni e anche di compromessi, che ci porta alla pace attraversando guerre e conflitti”.
    “Il 4 Novembre è una ricorrenza che celebra la fine di un conflitto, e dunque la pace. Anche in questo ambito il ruolo delle Forze Armate è di primaria importanza: sulla Vostra efficienza e capacità di deterrenza si fonda, infatti, un avvenire di concordia. Occorre ricordarlo, soprattutto in un contesto internazionale caratterizzato da minacce irresponsabili e continuative alla pace tra le nazioni; come ad esempio la drammatica e illegittima aggressione all’Ucraina, cui stiamo cercando, come Paese e al fianco dei nostri Alleati, di rispondere, con ogni sforzo, per giungere a una cessazione del conflitto che tuteli i diritti inderogabili dell’aggredito”, ha detto Crosetto in occasione in un messaggio in occasione del giorno dell’Unità nazionale e giornata delle Forze Armate. ”
    La libertà non è, infatti, un bene voluttuario, cui si possa rinunciare. È l’aspirazione dei popoli, di tutti i popoli, è sancita dalla dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite ed è inoltre elemento costitutivo della nostra identità occidentale”.

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    Due piazze per la pace, Terzo Polo a Milano e Pd-M5s a Roma

    Una pace, due piazze. Perché a Milano, nella manifestazione convocata dal leader del Terzo Polo Carlo Calenda, si riuniranno i non equidistanti, quelli che non vogliono la fine del conflitto ad ogni costo e che, ci tengono a sottolineare, non coniugano la pace con la resa dell’Ucraina. A Roma invece il mondo del pacifismo avrà meno distinguo e più voci. L’associazionismo laico e cattolico, Acli e Arci, i sindacati, la Rete per il Disarmo, con le adesioni di Pd, M5s e l’Alleanza Verdi Sinistra Italia, sfileranno in corteo nella capitale per chiedere un “cessate il fuoco immediato” e un negoziato internazionale: sono attesi in 50mila, ma gli organizzatori sperano 100mila. L’appuntamento è per le 14: il corteo Europe For Peace, appoggiato anche da Anpi, Comunità di Sant’Egidio, Libera, Emergency, partirà da piazza della Repubblica e arriverà in piazza San Giovanni. I manifestanti attraverseranno via Terme di Diocleziano, via Cavour, piazza Esquilino, via Merulana per poi arrivare in piazza di Porta di San Giovanni dove, in apertura, verrà letta la piattaforma dell’iniziativa. Pacifisti si, ma fermi “nel condannare l’aggressore e nel sostegno alla resistenza ucraina”, verrà detto nel messaggio ai manifestanti, nella consapevolezza però che “la guerra va fermata subito: Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato”.
    Dal palco verrà letta anche una lettera del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. E il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ha voluto infatti ricordare come “tutte le iniziative per la pace sono buone, l’importante è che le facciamo insieme e l’importante è che non si strumentalizzino per altri scopi”. Al corteo romano parteciperanno anche leader di partito. Per il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte “la manifestazione per la pace segna un ritorno in campo della società. In questa guerra l’Unione Europea è non pervenuta e rischia di perdere la sua leadership” mentre il Pd, al corteo presente con il segretario Enrico Letta, annuncia che sarà non solo a Roma “ma in ogni manifestazione che si mobilita in solidarietà con il popolo ucraino, il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe di Putin. Senza mettere bandierine di partito su questa o quella piazza”. Per Alleanza Verdi-Sinistra Italiana ci saranno Nicola Fratoianni e Angolo Bonelli: “Ci saremo, come abbiamo sempre fatto e sempre faremo per le ragioni della pace, per assicurare un futuro alle generazioni che verranno”. A Milano il raduno è fissato per le 16 all’Arco della Pace. Calenda giura che non sarà un palco ‘di partito’ ma le adesioni disegnano una geografia, questa si politica, che appare alternativa al centrosinistra. Oltre a numerose associazioni e a parlamentari ed esponenti di Azione e Iv, tra cui il leader Matteo Renzi, ci sarà il senatore Pierferdinando Casini, eletto col Pd, e Marco Cappato, esponente dei Radicali. A manifestare anche “pezzi” dei dem come il senatore Carlo Cottarelli, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e anche Letizia Moratti, fresca del divorzio dalla giunta lombarda di centrodestra. “Sarà un palco non partitico – ribadisce Calenda -. Il fatto che venga la Moratti non significa che ci sia vicinanza verso nessun partito, è un palco per l’Ucraina”.

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    Commissario Ue al Bilancio in visita privata a Torino

    (ANSA) – TORINO, 04 NOV – Il commissario europeo al Bilancio,
    l’austriaco Johannes Hahn, è stato oggi in visita privata a
    Torino. Lo hanno accolto il presidente della Regione Piemonte
    Alberto Cirio, il sindaco Stefano Lo Russo e il prefetto
    Raffaele Ruberto. Il commissario Hahn era già stato altre volte
    ma mai a Torino. Ha visitato la sala che ha ospitato il primo
    Senato italiano, il Museo Egizio, la Cappella della Sindone,
    l’Armeria e Palazzo Reale e la Factory 1895 di Lavazza a
    Settimo. Nella visita è stato accompagnato da una guida di
    Turismo Torino. (ANSA).   

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    4 novembre, Mattarella: pace è valore da coltivare e preservare

    La cerimonia per la festa delle Forze armate si è chiusa con l’inno di Mameli. Poi accompagnato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato piazza Venezia in macchina, per raggiungere Bari dove continueranno le celebrazioni della giornata dell’Unità nazionale e la festa delle Forze Armate.In precedenza, dopo l’inno di Mameli, il presidente della Repubblica aveva ricevuto dai corazzieri la corona d’alloro e sotto le note della Leggenda del Piave era salito a deporla davanti al sacello del Milite ignoto, all’Altare della patria. Presenti alla cerimonia la premier Meloni e i presidenti di Senato e Camera La Russa e Fontana, e il ministro della Difesa Crosetto.”Celebriamo oggi il Giorno dell’Unità Nazionale e, in questa giornata, rendiamo onore alle Forze Armate che, con la loro dedizione e il loro contributo, hanno consentito all’Italia di divenire uno Stato unito, libero e democratico”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al ministro della Difesa Crosetto.
    “La pace è un valore da coltivare e preservare e, più che mai, l’odierna aggressione scatenata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, ci chiama alla responsabilità di testimoniare concretamente le nostre convinzioni, sottolineando la necessità di presidiare, con i nostri alleati, i principi su cui si fonda la cooperazione internazionale”. Scrive il presidente della Repubblica.”E’ un momento che unisce e un momento che ci unisce a tutte le persone che per difenderci e per la nostra credibilità, si sono sacrificate”. Così la premier Giorgia Meloni parlando ai cronisti del valore della festa delle Forze armate al termine della cerimonia.”Oggi si conclude fisicamente un viaggio, ma quello che deve proseguire è il viaggio ideale, che ci ricorda il sacrificio che hanno fatto molti uomini e ci deve impegnare nei nostri sforzi quotidiani nel servirlo come hanno fatto queste persone, anche ignoti, persone su cui si fonda la nostra democrazia e libertà. Non c’è onore più grande di servire un Paese”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla cerimonia alla stazione Termini che ricorda l’anniversario dell’arrivo a Roma, nel 1921, del treno partito da Aquileia su cui era posta la salma del Milite Ignoto.

    Il capo dello Stato al Sacrario militare dei Caduti di Oltremare di Bari – “Ci siamo abituati alla pace. L’Europa unita è stata per 70 anni l’antidoto più forte a egoismi e nazionalismi. Diverse generazioni sono nate e cresciute in un Continente che sembrava aver cancellato non soltanto la parola guerra ma talvolta persino la sua memoria. Poi improvvisamente la guerra – la tragedia della guerra – è riapparsa nel nostro Continente. E’ accaduto a causa della sciagurata e inaccettabile aggressione che la Russia ha scatenato contro l’Ucraina e il suo popolo. Dalla fine di febbraio si combatte, si muore nel cuore d’ Europa”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Bari in occasione del 4 novembre.”I punti fermi della nostra bussola restano la vocazione europeista e il solido legame transatlantico. Quanto sta accadendo nella nostra Europa parla alla responsabilità degli uomini delle istituzioni. Ci dice che la pace si costruisce ogni giorno. Prima di tutto nella coscienza delle nuove generazioni, nel cuore di quel popolo che si sente europeo, accomunato dalla medesima concezione di libertà, di diritti, che ripudia l’idea stessa di guerra. Come dice la nostra Costituzione, che indica anche la via e gli strumenti che rendano concretamente possibile questa scelta”.

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    Ucraina: Mattarella, pace è valore da coltivare e preservare

    “La pace è un valore da coltivare e preservare e, più che mai, l’odierna aggressione scatenata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, ci chiama alla responsabilità di testimoniare concretamente le nostre convinzioni, sottolineando la necessità di presidiare, con i nostri alleati, i principi su cui si fonda la cooperazione internazionale”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al ministro della Difesa Crosetto in occasione del giorno dell’Unità nazionale della festa delle forze armate.