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    Governo, una manovra da 32 miliardi. Giorgetti. 'Sarà coraggiosa'

    Il Consiglio dei ministri è convocato questa sera alle ore 20.30, a Palazzo Chigi, per l’esame della legge di Bilancio e della direttiva Euratom. 
    “La manovra è chiusa. Siamo soddisfatti, ci sono le misure chieste dalla Lega”: così Matteo Salvini lasciando la Camera dove è in corso il vertice di governo sulla manovra. La legge di bilancio sarà “coraggiosa”. Questo l’aggettivo usato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo a chi gli domandava se sarà una manovra timida. Arrivando alla Camera per il vertice, Giorgetti ha risposto con un “no” a chi gli chiedeva se ci sono dissidi nella maggioranza. “Cosa faremo sul reddito di cittadinanza? Lo decide il Consiglio dei ministri. Aspettate, il Cdm è tra un’ora”, spiega poi Giorgetti, lasciando il vertice di governo alla Camera sulla manovra. “Ci sarà un aumento delle pensioni minime, si va nella giusta direzione”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
    Alla riunione alla Camera presente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e quello del Lavoro, Marina Elvira Calderone. Non ci dovrebbe essere, invece, la riunione dei tecnici del pre-consiglio. Tra le ipotesi allo studio l’azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte. Sulle pensioni si lavora a quota 41+62. Si va verso il taglio del cuneo fiscale fino 3 punti per i redditi più bassi. Sulla flat tax aumento della soglia fino a 85 mila euro per gli autonomi. Palazzo Chigi frena su una proposta della Lega per un ‘bonus matrimonio’. 
    L’ordine del giorno del Consiglio dei ministri è stato integrato dal decreto legge: Misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti e di sostegno agli enti territoriali e ai territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi metereologici (Presidenza – Economia e Finanze). Lo comunica Palazzo Chigi.
    Oltre al disegno di legge di Bilancio potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri anche un decreto fiscale collegato: secondo quanto si apprende nelle ultime ore sarebbe prevalso l’orientamento di replicare lo schema classico della manovra, con le misure fiscali – che portano anche copertura alla legge di bilancio – contenute in un decreto ad hoc.
    REDDITO DI CITTADINANZA –  Un anno di ‘cuscinetto’ per inserire i lavoratori occupabili nel mondo del lavoro, accompagnati da appositi corsi di formazione, considerati obbligatori. Sarebbe questa, in attesa della decisione finale del Cdm, la soluzione individuata dal governo come uscita soft dal reddito di cittadinanza per i cosiddetti occupabili. L’idea della cancellazione immediata del beneficio già dall’1 gennaio, che avrebbe permesso di risparmiare 1,8 miliardi, sarebbe stata accantonata, sposando invece la soluzione ponte proposta dalla ministra del Lavoro Calderone. La data di interruzione sarebbe quindi, a quanto si apprende, quella del 31 dicembre 2023

    Agenzia ANSA

    Da taglio della perequazione possibili risparmi fino a 3 miliardi (ANSA)

    ISTRUZIONE – Nella manovra “io conto” che ci siano i soldi per l’aumento dei contratti dei docenti “e mi batterò perché ci siano delle risorse nuove”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a margine dell’evento ‘Direzione Nord’ al Palazzo delle Stelline di Milano. “La coperta è molto corta – ha concluso – nel contratto abbiamo detto che servono, per il 2023, 300 milioni di risorse aggiuntive. Qualora non ci dovessero essere, nel contratto c’è scritto che si prenderanno dal fondo destinato alla valorizzazione professionale. Ma io conto che per il 2023 ci possano essere risorse aggiuntive”.
    FISCO – Sul cuneo fiscale si va verso una replica del taglio di 2 punti per i redditi fino a 35mila euro, mentre il taglio sarà incrementato di un altro punto, fino a 3 punti, per le fasce più fragili, quelle con un reddito inferiore a 20mila euro. E’ questa, secondo quanto si apprende da fonti governative, la misura allo studio per la manovra. Sulla flat tax, invece, resterebbe confermato l’aumento della soglia (da 65 a 85mila euro) per autonomi e partite Iva, mentre sembra perdere quota l’ipotesi di introdurre anche una flat tax incrementale. Il beneficio del taglio del cuneo fiscale previsto in manovra andrà interamente ai lavoratori. Lo si apprende da fonti di governo, che spiegano che questo è l’orientamento che sarebbe stato preso in vista della manovra

    Agenzia ANSA

    Per il presidente di Confindustria Carlo Bonomi nella prossima legge di bilancio “manca un intervento forte sul cuneo fiscale: serve un intervento coch”. Lo ha detto alla assemblea di Confindustria Genova.

    SCONTO CARBURANTI – Dal primo dicembre lo ‘sconto’ sui prezzi dei carburanti si riduce, quasi dimezzandosi. Le accise sulla benzina passeranno infatti a 578,40 euro fino al 31 dicembre 2022, mentre quelle su oli da gas o gasolio usato come carburante, in pratica il diesel, passeranno, sempre fino a fine anno, a 467,40 euro per mille litri. Lo si evince dalla bozza del decreto atteso in cdm insieme alla legge di bilancio. Si passa così dall’attuale taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, ad un taglio di 15 centesimi, che con l’Iva si tradurrà a dicembre in 18,3 centesimi in meno. La riduzione degli sconti sulla benzina a dicembre, prevista dalla bozza del decreto atteso in cdm insieme alla legge di bilancio, non tocca gli autotrasportatori che hanno altri regimi. Lo fanno sapere fonti di governo.
    AGEVOLAZIONI FISCALI -Ci sarebbe anche la razionalizzazione delle tax expenditures tra le misure allo studio del governo in vista della legge di bilancio. Stando ad una bozza dell’articolato ancora in discussione, la riorganizzazione delle agevolazioni fiscali dovrebbe comparire in particolare tra le norme del decreto fiscale collegato. Nei giorni scorsi alcune indiscrezioni avevano ipotizzato una revisione del decalage che attualmente riduce il valore di alcuni sconti fiscali al crescere del reddito. Si era quindi parlato di una riduzione di queste soglie che farebbe scattare le riduzioni a partire da 60mila euro fino all’azzeramento a 120mila euro.
    BONUS EDILIZI – C’è una nuova razionalizzazione dei bonus edilizi tra le misure allo studio del governo in vista dell’esame questa sera della legge di bilancio. La misura dovrebbe essere inserita nel decreto fiscale collegato e seguirebbe l’intervento sul Superbonus già inserito nel dl Aiuti quater. Proprio il dl pubblicato il Gazzetta la scorsa settimana ha ridotto il 110% al 90% (con alcune eccezioni) e ha tentato di trovare una soluzione al problema dei crediti incagliati. Ance e Abi starebbero tuttavia ancora trattando con il governo per una norma più risolutiva -sfruttando gli F24- che potrebbe quindi essere inserita in questa sede.
    SUGAR TAX E PLASTIC TAX -Si va verso un nuovo rinvio dell’entrata in vigore di sugar e plastic tax: secondo quanto si apprende la manovra, che in serata sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri dovrebbe contenere la sospensione della misura anche per tutto il 2023. La norma, di fatto, dalla sua introduzione non è mai stata applicata.
    CRIPTOATTIVITA’- Ci sarebbe anche la tassazione delle plusvalenze derivanti dalle cripto-attività tra le misure allo studio del governo in vista della legge di bilancio. La norma figura in una bozza dell’articolato ancora in discussione, che prevede anche la regolarizzazione delle cripto-attività. Quando si parla di cripto-attività ci si riferisce alle cosiddette valute virtuali, considerati beni speculativi, tra cui figurano anche i bitcoin.
    AIUTI PER LE MARCHE – Il governo stanzia complessivamente 400 milioni per i territori delle Marche colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici verificatisi dal 15 settembre. Lo si apprende da fonti di governo. In particolare, la spesa di 200 milioni è autorizzata col decreto atteso in cdm insieme alla legge di bilancio. Mentre ulteriori 200 milioni sono stanziati nella stessa manovra.

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    Il piano migranti dell'Ue. Ricollocamenti e salvataggi dei migranti

     Venti misure divise su “tre pilastri” d’intervento. Il piano d’azione per il Mediterraneo Centrale, ovvero la rotta d’ingresso nell’Ue che più impatta sull’Italia, è una raccolta di proposte non strettamente ‘nuove’ ma che punta a generare un rinnovato slancio da parte dei 27 Stati membri per affrontare l’emergenza sbarchi. Ecco le parti salienti.    * “Collaborazione con i Paesi partner e le organizzazioni internazionali”. In questo capitolo sono raccolti 13 passi per ridurre le partenze, anche in virtù dei piani di sviluppo finanziati con quasi 600 milioni di euro del fondo Ndici-Global Europe negli anni 2021-2023. Previsto “l’avvio, entro la fine dell’anno, dell’iniziativa ‘Team Europe’ per combinare le attività degli Stati membri con la cooperazione e il coordinamento a livello dell’Ue”, nonché “il miglioramento delle capacità di Tunisia, Egitto e Libia per sviluppare azioni congiunte mirate a prevenire le partenze irregolari”. Si prevede poi di “dare priorità all’attuazione del Programma regionale di sviluppo e protezione in Nord Africa e Niger per rafforzare la capacità di protezione delle istituzioni nazionali per la registrazione e la determinazione dello status di rifugiato”.    Allo stesso tempo si vuole “accelerare l’attivazione dei partenariati per i talenti con Tunisia, Egitto e Bangladesh” in modo da favorire l’immigrazione regolare sulla base delle esigenze del mercato del lavoro.    * “Approccio più coordinato alla ricerca e al salvataggio”.    Il secondo pilastro raccoglie quattro proposte tese a migliorare il coordinamento fra gli Stati membri superando le difficoltà attuali fra i Paesi costieri e i Paesi in cui sono registrate le navi di salvataggio, “anche al fine di facilitare una migliore cooperazione tra gli Stati membri e le navi di proprietà o gestite da soggetti privati”. In pratica è la sezione dedicata alle Ong e al codice etico chiesto dall’Italia. Il punto saliente è il 17: “promuovere discussioni in seno all’Organizzazione marittima internazionale sulla necessità di un quadro specifico e di linee guida per le navi che si dedicano in modo particolare alle attività di ricerca e salvataggio, in particolare alla luce degli sviluppi nel contesto europeo”.    * “Attuazione del meccanismo volontario di solidarietà”. La sezione raccoglie i tre punti restanti e in primis si propone di “rivedere le procedure operative standard per la ricollocazione per ottenere procedure più efficienti e rapide, anche per fornire un sostegno rapido agli Stati membri che ricevono arrivi via mare”. In pratica si deve andare più in fretta, riducendo i colli di bottiglia, in modo che i ricollocamenti vadano più spediti. Nell’attesa che da volontari diventino strutturali, quando il Patto sulla migrazione verrà approvato dai 27. (ANSA).   

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    Mantovano: piena fiducia a Belloni come direttore del Dis

     L’Autorità delegata sui Servizi di informazione e sicurezza, Alfredo Mantovano, conferma “piena fiducia al Direttore del Dis, ambasciatrice Elisabetta Belloni, a fronte delle dichiarazioni rese ieri dal senatore Matteo Renzi”. L’Autorità ricorda, inoltre, che “l’opposizione al segreto di Stato è stata confermata dal Presidente del Consiglio nel giugno 2022 e che essa è avvenuta nel corso di indagini dell’autorità giudiziaria, in relazione alla sola esigenza di tutelare la funzionalità dei Servizi, e per scongiurare il rischio di violarne la necessaria riservatezza. Il segreto di Stato è stato peraltro a suo tempo comunicato all’ambito istituzionale proprio, costituito dal Copasir, nei termini di legge”.    
    Intervistato ieri sera nel corso della trasmissione “Non è l’Arena” su La7, Renzi ha parlato di un retroscena contenuto nel suo libro ‘Il mostro’ riguardo al caso del suo incontro in autogrill con l’ex 007 Marco Mancini del dicembre 2020. Il senatore spiega di aver appreso casualmente lo scorso 25 giugno che Belloni, sentita come testimone “all’interno di indagini difensive a cui è stata sottoposta a seguito della strana vicenda Report-Autogrill”, ha opposto il segreto di Stato. In questo modo, lamenta Renzi nel libro, la verità sul caso si potrà sapere solo tra 15 anni, alla scadenza del segreto. Il leader di Iv ha legato l’azione di Belloni ad una sorta di ‘vendetta’ per averla “fatta fuori nella sua corsa al Quirinale” (Iv si oppose alla sua candidatura) ed “io mi domando – ha proseguito il senatore – cosa ci azzecca il segreto di Stato in un interrogatorio legato all’autogrill?”.

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    Valditara,lavori sociali per chi non rispetta regole

    (ANSA) – MILANO, 21 NOV – Contro gli episodi di violenza in
    classe serve trovare una soluzione “anche prevedendo forme
    diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non
    hanno capacità di rispettare le regole: una cosa che mi è sempre
    parsa molto utile sono i lavori socialmente utili”. Così il
    ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara,
    durante il suo intervento a ‘Italia – Direzione Nord’, l’evento
    organizzato al Palazzo delle Stelline di Milano. E sui ‘neet’,
    giovani che non studiano né lavorano né ricevono formazione, il
    ministro ha detto: “lancerò una proposta nei prossimi aggiorni
    affinché questi ragazzi assolvano quantomeno a un obbligo
    formativo. Non possiamo accettare che centinaia di migliaia di
    giovani vivano alle spalle delle famiglie e della società”.   
    (ANSA).   

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    Fiamme in condominio a Mantova, un morto e 13 intossicati

    (ANSA) – MANTOVA, 21 NOV – Una persona è morta e altre
    tredici sono rimaste intossicate in un incendio scoppiato ieri
    sera poco prima di mezzanotte in un appartamento di un palazzo
    nel quartiere di Cittadella, alla periferia di Mantova. La
    vittima non è ancora stata identificata.   
    Le fiamme si sono sviluppate in un alloggio abitato da una
    coppia con un bambino. I tredici intossicati, tra cui alcuni
    bambini, sono stati ricoverati negli ospedali di Mantova e di
    Castiglione delle Stiviere. Il condominio è abitato da molte
    famiglie straniere. I vigili del fuoco sono ancora in azione.   
    (ANSA).   

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    Verso una Manovra da 32 miliardi. Taglio del cuneo per redditi bassi

     Si va verso una manovra di 32 miliardi di euro con misure che saranno limate fino al loro ingresso in consiglio dei ministri, previsto per domani pomeriggio. Il governo è a lavoro con i tecnici e non si esclude una riunione politica domani per fare il punto della situazione su un pacchetto di misure che potrebbero essere definite nel dettaglio anche dopo il varo del documento che rappresenterà la cornice che conterrà i provvedimenti della nuova legge di bilancio. Al vaglio dei tecnici, con la supervisione politica, tra le altre misure, quella sull’azzeramento dell’Iva per i generi alimentari di prima necessità come pane, pasta e latte: una misura ancora in fase di valutazione e considerata poco incisiva per i numeri poco significativi, ma di grande impatto – si ragiona in ambienti parlamentari – verso i cittadini.
    Sul cuneo fiscale si va verso una replica del taglio di 2 punti per i redditi fino a 35mila euro, mentre il taglio sarà incrementato di un altro punto, fino a 3 punti, per le fasce più fragili, quelle con un reddito inferiore a 20mila euro. E’ questa, secondo quanto si apprende da fonti governative, la misura allo studio per la manovra. Sulla flat tax, invece, resterebbe confermato l’aumento della soglia (da 65 a 85mila euro) per autonomi e partite Iva, mentre sembra perdere quota l’ipotesi di introdurre anche una flat tax incrementale.

    Agenzia ANSA

    La proposta della Lega inizialmente restringeva il campo ai soli matrimoni religiosi. Furgiele: ‘Sarà allargata a tutti matrimoni per incentivare il settore del wedding’ (ANSA)

    All’interno della maggioranza “c’e assolutamente accordo su tutta la manovra, stiamo lavorando anche su altri dettagli. Se riuscissimo ad azzerare l’Iva sui beni di prima necessità e infanzia sarebbe un bel segnale”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, a margine del congresso provinciale della Lega a Treviglio (Bergamo).    “Più di così in queste situazioni è difficile fare, partendo da almeno 20 miliardi delle bollette di luce e gas”, ha concluso Salvini. 
    “Stiamo lavorando giorno e notte – ha aggiunto Salvini – sono contento perché stiamo raggiungendo obiettivi che ci eravamo prefissati” come “fermare la Legge Fornero, avviare quota 41, alzare la Flat tax almeno agli 85mila per arrivare a 100mila, rottamare milioni di cartelle esattoriali – ha concluso il ministro – e tagliare un po’ di sprechi del reddito di cittadinanza”.

    Agenzia ANSA

    Ministr.o: ‘L’aiuto per le assunzioni tra i giovani ci sarà’ (ANSA)

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    Bonus fino 20 mila euro per chi si sposa, non solo in chiesa

    La Lega presenta una proposta di legge alla Camera che prevede un bonus matrimonio fino a 20 mila euro ma unicamente per chi si sposa in chiesa. La proposta è stata depositata da Domenico Furgiuele, Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli ed Erik Pretto. E si basa tra l’altro sulla detrazione del 20 per cento delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio religioso: dagli ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, agli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il parrucchiere, il make-up e il servizio fotografico. Obiettivo dei proponenti è risollevare la sorte dei matrimoni religiosi calo.
    Molte le critiche ricenute tra cui quella del Pd e di Azione la cui presidente Mara Carfagna dice: “E meno male che Zaia stamattina aveva prospettato una Lega quasi normale: ‘Basta battaglie di retroguardia’. Pronta la risposta della Lega romana e salviniana: lo Stato paghi 20mila euro a chi si sposa in chiesa. Altro che “libera Chiesa in libero Stato”, qui siamo ancora al Papa Re”. Lo scrive su Twitter Mara Carfagna, presidente di Azione, commentando la proposta di legge depositata alla Camera dalla Lega che prevede un bonus matrimonio fino a 20mila euro per le coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso.
    “La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no”. Così il deputato della Lega Domenico Furgiuele, primo firmatario della proposta di legge.   

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    Bonaccini, 'mi candido a segretario' del Partito Democratico

    “Ho creduto di dovervi parlare in questa riunione di circolo perché ho deciso di candidarmi a segretario del Partito Democratico nazionale”. Come previsto, lo annuncia il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, parlando nel suo circolo di Campogalliano (Modena) e ricevendo un’ovazione dai sostenitori presenti. “Mi è parso giusto dirlo prima di tutto a voi e dirlo qui. Cioè agli iscritti del mio circolo, ai compagni e alle compagne, agli amici, nel mio comune. Peraltro, io sono nato proprio lì davanti, in questa piazza”, ha aggiunto. 
    “Dopo la dura sconfitta del 25 settembre e la scelta di Enrico Letta di aprire il percorso congressuale, mi sono preso il tempo per ragionare e per capire se io possa essere utile al Pd. In queste settimane tantissimi mi hanno chiesto di candidarmi: iscritti ed elettori, sindaci e amministratori, donne e uomini che sono o erano nostri elettori. Persino diversi che non lo sono mai stati, ma che avrebbero voglia di guardare a noi con speranza, fossimo in grado di dargliela. Mi ha fatto molto piacere, ovviamente, anche se avverto il peso e la responsabilità di questa scelta”. E’ un passaggio del discorso di Stefano Bonaccini, che ha annunciato la candidatura a segretario del Pd. “Sento il peso – ha aggiunto – perché sono consapevole di come il Pd sia necessario per la stessa qualità democratica del Paese, rappresentando ideali e valori alternativi alle posizioni più conservatrici e alle derive populiste o sovraniste”.
    In gioco c’è la vita stessa del partito “Di una cosa sono sicuro: – ha spiegato – se, come credo, in gioco per la prima volta da quando è nato c’è la vita stessa del nostro partito, e non la mia candidatura o il mio destino personale (di quello chissenefrega), allora ne vale senz’altro la pena. Comunque vada”. “Io – ha aggiunto – sono il più convinto che ci sia tanto da fare e da rigenerare, ma dico subito che non basterà un congresso: ci aspetta una traversata nel deserto”. Così il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, secondo cui il “nostro compito” è “far tornare ad essere il Pd un grande partito popolare, radicato nella società, a vocazione maggioritaria, perno di un nuovo centrosinistra capace di battere la destra nelle urne alle prossime elezioni. Riportare la prossima volta il Pd al Governo”. E “essere riferimento noi anche per la famiglia socialista e democratica europea”. “Abbiamo davanti cinque anni di opposizione, ma fra cinque anni dovremo, insieme, aver costruito un Pd che vince. Che vince nelle urne e non governa per alchimie nate in Parlamento. La stagione in cui si sta al governo, anche se non si vince, è finita. Io credo l’abbiamo anche pagata”.
    Riprendiamoci lo spazio del centrosinistra “Definire e saper comunicare la propria identità è essenziale, altrimenti – è il pensiero di Bonaccini – le persone non ti riconoscono più. Dobbiamo ritrovare anche la semplicità del messaggio e del linguaggio per dire chi siamo, chi vogliamo rappresentare, quale idea di società abbiamo. Un militante di destra o del M5s impiega dieci secondi, a noi a volte non bastano 20 minuti”. Il candidato segretario ha aggiunto:  “Ho il massimo rispetto per le altre forze di opposizione, e una volta che avremo definito meglio la nostra identità ci occuperemo anche da alleanze. Ma non vogliamo delegare ai 5 Stelle di rappresentare loro da soli la sinistra, così come al Terzo polo di rappresentare da soli i moderati: il Pd nasce come partito di centrosinistra e questo spazio adesso ce lo andiamo a riprendere noi”.
    Non chiederò sostegno delle correnti “Non chiederò a nessuna corrente di sostenermi né vorrò il sostegno di qualsivoglia corrente”. Lo ha detto Stefano Bonaccini, parlando al circolo di Campogalliano. “Io – ha ribadito in un altro passaggio – non mi sono mai iscritto ad una corrente e lo voglio dire ai più giovani: si vive benissimo lo stesso, direi anche meglio”. “Credetemi, è anche l’unico modo per essere davvero una comunità. Altrimenti perché un volontario dovrebbe montare una Festa de l’Unita, fare volantinaggio o partecipare a una manifestazione?”.
    Che impressione i dirigenti nei listini “A me ha fatto una certa impressione vedere tutti i dirigenti di primo piano del nostro partito candidati nei listini e mai nei collegi uninominali, dove i voti devi andarli a strappare uno a uno per vincere”. Così Stefano Bonaccini, criticando il meccanismo delle correnti del Pd. “Ma se ci vado a mettere la faccia io, che abito a Campogalliano, e poi scopro che il dirigente nazionale che abita in quel territorio si è fatto candidare in un listino di un’altra regione, secondo voi siamo più o meno credibili?”, ha domandato.
    Continuerò come presidente Emilia-Romagna “Non conosco altro modo e continuerò a fare così. Come continuerò a fare da presidente della Regione Emilia-Romagna, fino alla fine del mandato”. Lo ha detto Stefano Bonaccini, candidandosi a segretario del Pd.
    Rinnovare la classe dirigente tornando all’antico “Se vogliamo che il cambiamento sia profondo e arrivi ai cittadini anche la classe dirigente deve essere rinnovata. Cambiando però metodo, o se preferite tornando all’antico: non possiamo più permetterci di selezionare le classi dirigenti attraverso le correnti. Né di organizzare il partito stesso e il suo funzionamento attraverso le correnti. Né di fare le candidature per correnti”. E’ l’appello di Stefano Bonaccini che ha ribadito l’appello al rinnovamento della classe dirigente. “Chiederò una mano particolare a sindaci, amministratori locali, al gruppo dirigente diffuso sul territorio, ai tanti segretari di circolo che per pura passione e spirito di servizio dedicano intere giornate della loro vita per tenere insieme comunità e militanti. Anche perché mi è abbastanza chiaro che non avrò il sostegno di molti nel gruppo dirigente nazionale”.
    Felice che Schlein entri, se vorrà sarà bella sfida  “Schlein? Ci stimiamo, ci vogliamo bene e abbiamo lavorato benissimo insieme in Regione. Non mi sentirà mai usare una parola che non sia rispettosa e di affetto per lei. Anche perché gli elettori non ne possono più di una classe dirigente che si fa la guerra”. “Sarà una bella sfida se vorrà candidarsi. Mi fa piacere che ha deciso di iscriversi al Pd e di dar vita al processo costituente”. Lo dice il candidato alla segreteria del Pd Stefano Bonaccini a Mezz’ora in + su Rai3. “Sul tema dei giovani non credo che il tema sia l’età che si ha perché in Emilia Romagna scoprimmo che il 61% dei ragazzi tra i 18 e i 25 anni votò per Bonaccini”, aggiunge.
    Ripartire da nostre condizioni o niente  ‘Visto che Calderoli ha ritirato la bozza e ha detto che non impegna il governo, si riparta da capo e queste sono le nostre condizioni. Altrimenti di autonomia non se ne puo’ parlare’. Cosi’ il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini a Mezz’Ora in piu’. ‘Definire i livelli essenziali di prestazione per mettere tutti sulla stessa linea; togliere dal campo il tema dei residui fiscali; coinvolgere il Parlamento e togliere alcune materie divisive’ come ‘la scuola’. ‘L’autonomia funziona se non da’ a qualcuno togliendo ad altri’, aggiunge sottolineando che la sua proposta e’ stata apprezzata da Puglia, Campania, Calabria e Abruzzo.