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    Pichetto: 'A breve 139 interventi contro dissesto per 350 milioni'

    “Le istruttorie condotte dalle Autorità di bacino distrettuali e dagli Uffici ministeriali, sulla scorta delle proposte formulate dalle Regioni e Province autonome, porteranno, a breve, al finanziamento di 139 interventi” contro il dissesto idrogeologico, “con oltre 350 milioni di euro a carico del bilancio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica”. Lo ha detto il ministro Gilberto Pichetto al question time alla Camera.
    “Il 49% del territorio dell’isola” di Ischia “è classificato a pericolosità elevata e molto elevata per frane nei Piani di Assetto Idrogeologico e sono oltre 13.000 gli abitanti residenti nelle aree a maggiore pericolosità per frane. Purtroppo, è amaro ricordare che per la “messa in sicurezza della zona costiera” e per “la riduzione dell’erosione e la stabilizzazione dei versanti nel comune di Casamicciola” sono stati stanziati 12 anni fa dal Ministero dell’Ambiente complessivamente 3 milioni e 100 mila euro, ma gli interventi risultano ancora in fase di progettazione”.
    “Nel disegno di legge di bilancio è stata inserito un articolo che ha previsto la costituzione di apposito fondo per il contrasto al consumo di suolo, al fine di consentire la programmazione ed il finanziamento di interventi per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado in ambito urbano e periurbano, con una dotazione complessiva di 160 milioni di euro”, ha detto ancora il ministro Pichetto, al question time alla Camera.

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    Dl Nato: via libera del Senato, passa alla Camera

    L’Aula del Senato ha dato il via libera al decreto in materia di proroga della partecipazione di personale militare a iniziative Nato e misure per il servizio sanitario della Calabria, nonché di Commissioni presso l’Aifa. I voti favorevoli sono stati 86, i contrari 28 e gli astenuti 46. Il provvedimento, in scadenza il 27 gennaio, passa ora all’esame della Camera.

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    Ucraina: dl proroga invio armi a Kiev al 2023 in Cdm

    Il Consiglio dei ministri in programma domani, a quanto si apprende in ambienti di governo, dovrebbe esaminare anche il decreto legge annunciato dal ministro della Difesa Guido Crosetto per prolungare al 2023 il sostegno, tra cui anche la possibilità di inviare aiuti militari, dell’Italia all’Ucraina.

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    Cambia il decreto rave, escluse le manifestazioni

    Arriva l’emendamento del governo al decreto rave, che riscrive il testo e cambia anche il numero dell’articolo, non più il 434 bis, ma il 633 bis. L’emendamento limita il reato a “chiunque organizza e promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento” quando “dall’invasione deriva un concreto pericolo” per la salute o l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme su droga, sicurezza e igiene. Si specifica così il tipo di occupazione, escludendo quelle degli studenti o le altre manifestazioni pubbliche.
    In questo modo il nuovo reato 633 bis risulta riferito a situazioni precise, viene collegato alla violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene negli eventi e a quelle sulle sostanze stupefacenti. L’ipotesi di maggiore rigore viene circoscritta agli organizzatori e promotori dei rave party; i partecipanti saranno, invece, sempre punibili ma solo in base all’articolo 633 del codice penale, che rigarda l’invasione di terreni o edifici. Il nuovo testo riformula anche la norma che già prevedeva la confisca obbligatoria, estendendo il provvedimento anche ai profitti dei rave party, per fungere da ulteriore deterrente. Non cambia invece la pena, che resta da 3 a 6 anni, restano in questo modo possibili le intercettazioni, circoscritte alle eventuali indagini sull’organizzazione dell’evento.
    Resta la pena massima di 6 anni per chi organizza o promuove l’occupazione di terreni o edifici per lo svolgimento dei rave, prevede l’emendamento del governo. Resta pertanto possibile attivare le intercettazioni telefoniche nelle indagini sui presunti organizzatori e promotori dell’evento. Oltre alla reclusione da 3 a 6 anni, è prevista una multa da mille a 10mila euro ed è “sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto”. 
    “Con quest’emendamento al decreto-legge anti-rave, il Governo perfeziona la norma, rendendo più efficace il contrasto delle condotte illecite che si vuole perseguire”: così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo il deposito di un emendamento del Governo alla legge di conversione del dl 31 ottobre 2022.
    L’emendamento presentato al decreto anti-rave da Forza Italia che prevede l’impossibilità per il Pm di fare ricorso in caso di sentenza di assoluzione passa il vaglio di ammissibilità in Commissione Giustizia del Senato. All’inizio, infatti, si pensava che potesse essere considerato estraneo per materia. Ma siccome anche il Governo ha presentato proposte di modifica alla parte del decreto che riguarda la riforma Cartabia, cioè il processo civile, l’emendamento del capogruppo in Commissione Pierantonio Zanettin resta e verrà messo ai voti giovedì prossimo 6 dicembre.

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    Mattarella: 'La democrazia ha bisogno del sapere delle università'

    “Oggi, qui a Zurigo – ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Politecnico di Zurigo -, una folta presenza di studenti, ricercatori e docenti italiani rispecchia la ricchezza della collaborazione scientifica e tecnologica fra la Svizzera e l’Italia, una delle dimensioni più rilevanti del nostro partenariato bilaterale. Una collaborazione che si inserisce pienamente nel più ampio contesto europeo e contribuisce allo sviluppo economico e al progresso civile e sociale del nostro continente, grazie anche alla preziosa partecipazione delle università svizzere ai programmi europei nel settore della ricerca e della formazione, come Horizon Europe e Erasmus+, che mi auguro possa presto riprendere a pieno titolo nel quadro di un rinnovato dialogo con Bruxelles”.
    “Lo scambio di idee e l’incontro con giovani provenienti da diversi Paesi europei favorisce la formazione di un’autentica coscienza critica e mette in comune le esperienze. Democrazia e libertà – valori essenziali per tutti i popoli europei – hanno bisogno del sapere che le università alimentano. Non possono rinunciare al confronto delle idee e delle conoscenze che dalle università trae origine e impulso”. 

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    Camera, ok a mozione di maggioranza che dice no al salario minimo

    No all’introduzione del salario minimo. Il governo dovrà invece “raggiungere l’obiettivo della tutela dei diritti dei lavoratori attraverso una serie di iniziative, a partire dall’attivazione di percorsi interlocutori tra le parti non coinvolti nella contrattazione collettiva, “per monitorare e comprendere motivi e cause della non applicazione”. Lo prevede la mozione di maggioranza approvata dall’Aula della Camera con 163 voti a favore, 121 no (M5S, Pd e AVS) e 19 astenuti (i deputati del Terzo Polo). Respinti i testi delle opposizioni: i presentatori non hanno accettato le riformulazioni proposte dal governo.
    Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra si compattano alla Camera sul voto per le mozioni sul salario minimo. Tutte e tre i gruppi hanno infatti votato in modo incrociato a favore di tutte le mozioni presentate per l’introduzione del salario minimo.
    In particolare, il testo impegna il Governo “a raggiungere l’obiettivo della tutela dei diritti dei lavoratori non con l’introduzione del salario minimo, ma attraverso le seguenti iniziative: a) attivare percorsi interlocutori tra le parti non coinvolte nella contrattazione collettiva, con l’obiettivo di monitorare e comprendere, attraverso l’analisi puntuale dei dati, motivi e cause della non applicazione; b) estendere l’efficacia dei contratti collettivi nazionali comparativamente più rappresentativi, avvalendosi dei dati emersi attraverso le indagini conoscitive preventivamente svolte a livello nazionale, alle categorie di lavoratori non comprese nella contrattazione nazionale; c) avviare un percorso di analisi rispetto alla contrattazione collettiva nazionale, che, soprattutto in certi ambiti, coinvolge un gran numero di lavoratori, alla luce della frequente aggiudicazione di gare che recano in loro seno il concetto della migliore offerta economica”.
    Il governo dovrà quindi “mettere in atto una serie di misure di competenza volte al contrasto dei cosiddetti contratti pirata in favore dell’applicazione più ampia dei contratti collettivi, con particolare riguardo alla contrattazione di secondo livello ed ai cosiddetti contratti di prossimità; favorire l’apertura di un tavolo di confronto che assicuri il pieno coinvolgimento delle parti sociali e del mondo produttivo sul tema cruciale delle politiche finalizzate alla riduzione del costo del lavoro e all’abbattimento del cuneo fiscale, al fine di rilanciare lo sviluppo economico delle imprese, incrementare l’occupazione e la capacità di acquisto dei lavoratori; porre in essere interventi e azioni volti a liberare risorse da altre voci della spesa pubblica per destinarle al mercato del lavoro e favorire l’occupazione che rappresenta il volano di crescita del nostro Paese, nonché implementare una serie di politiche attive volte a garantire una più veloce collocazione dei giovani nel mondo del lavoro (ad esempio, alternanza scuola lavoro).

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    Mattarella firma la Manovra, tesoretto di 400 milioni per gli emendamenti

    lI presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la legge di Bilancio. Lo si è appreso al Quirinale. Precedentmente il testo della manovra era stato bollinato dalla Ragioneria dello Stato. L’obbligo di accettare i pagamenti digitali con carta e bancomat, senza incorrere in sanzioni, resta fissato a 60 euro. Gli articoli in totale salgono a 174 contro i 156 dell’ultima bozza.La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato i sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, mercoledì 7 dicembre alle 12.30 a Palazzo Chigi sulla manovra. Lo si apprende da fonti sindacali. Alla riunione parteciperanno anche i ministri economici.

    Agenzia ANSA

    Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ricorda la sua proposta a Cisl e Uil di mobilitazione per chiedere un camboiamento della legge di bilancio e per riforme che combattano le diseguiaglianze (ANSA)

    Si è conclusa dopo circa un’ora e venti minuti la riunione sulla manovra fra la premier Giorgia Meloni e I capigruppo di maggioranza a Palazzo Chigi.  “Le priorità della Lega sono già ampiamente soddisfatte in legge di bilancio, adesso studiando bene il testo definitivo vedremo cosa si può migliorare: qualche emendamento lo presenteremo ma siamo molto soddisfatti di quello che già c’è”. Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, al termine della riunione di maggioranza a Palazzo Chigi sulla manovra. “Tutte le forze politiche sono soddisfatte, nel lavoro di commissione e di Aula cercheremo di portare qualche miglioria ma niente di stravolgente perché il testo già risponde alle nostre aspettative. Ci siamo dati un metodo di lavoro sulle scadenze e i tempi di lavoro – ha spiegato -, abbiamo guardato il calendario dei vari decreti che avremo nel mese di dicembre, stiamo iniziando a fare delle ipotesi su come impostare il lavoro in Aula, solo di questo abbiamo parlato. Non c’è solo la manovra, ci sono i decreti giustizia, Nato, l’Aiuti quater, è un dicembre molto ingolfato dal punto di vista parlamentare”. “Abbiamo definito il time table di un ordinato svolgimento dei lavori parlamentari visto che all’attenzione delle Camere ci sono vari decreti, come il decreto Calabria-Nato, il decreto giustizia e abbiamo visto le scadenze anche della legge di Bilancio. C’è stato l’impegno da parte di tutti a stringere i tempi”. Lo ha riferito ai giornalisti lasciando la riunione a Palazzo Chigi la Presidente dei senatori di Fi Licia Ronzulli. Alla domanda se Fi abbia avuto rassicurazioni o garanzie sui propri emendamenti, Ronzulli ha risposto: “non abbiamo parlato nello specifico degli emendamenti. Fi presenterà proposte sulla decontribuzione per le assunzioni dei giovani e sulle pensioni minime, ma non ci sono state date garanzie”. I cronisti hanno quindi chiesto se la presidente Meloni avesse chiesto una limitazione nel numero degli emendamenti: “è il senso di responsabilità di noi tutti che porterà a limitarne il numero: non tanti ma di ottima qualità”.

    Agenzia ANSA

    La prima manovra del governo Meloni sta per arrivare in Parlamento. Riceve la bollinatura della Ragioneria e la firma del Presidente della Repubblica. Confermato l’impianto da 35 miliardi, 21 impegnati per contrastare il caro energia fino a marzo. Spuntano fondi per lacybersicurezza e la metro C di Roma (ANSA)

    I fondi che il Mef avrebbe accantonato per coprire gli emendamenti di iniziativa parlamentare alla legge di Bilancio dovrebbero aggirarsi attorno ai 400 milioni di euro. Lo riferiscono diverse fonti parlamentari interpellate dall’ANSA dopo l’incontro tra il governo e i capigruppo della maggioranza sulla manovra.
    Metro C a Roma: 50 milioni di euro – Per il completamento della tratta T2, la realizzazione della tratta Tl e l’adeguamento contrattuale per maggiori costi della tratta T3 della metro C di Roma, la manovra autorizza una spesa di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025, di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2028 e 2029, di 500 milioni per ciascuno degli anni 2030 e 2031 e di 450 milioni per l’anno 2032. Questi – riporta il testo bollinato – costituiscono il limite massimo del concorso dello Stato agli oneri derivanti dalla realizzazione delle tratte.
    400 milioni per Cortina Milano 2026 – Per garantire la realizzazione del piano complessivo delle opere per i giochi olimpici e paraolimpici di Cortina Milano 2026 il testo bollinato della manovra prevede un’autorizzazione di spesa di 400 milioni di euro, di cui 120 milioni per il 2024, 140 milioni per il 2025 e 140 milioni per il 2026.

    Agenzia ANSA

    Il governo durerà a lungo e con la manovra sono stati mantenuti gli impegni, guardando alla crescita economica e con attenzione al lavoro, dice la premier Meloni intervistata dal direttore del Corriere della Sera. Carlo Calenda a Palazzo Chigi per incontrare la premier (ANSA)