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    Calenda, andrò a Kiev, importante portare solidarietà

    (ANSA) – ROMA, 07 DIC – “Da domenica a venerdì sarò in
    Ucraina. Ho accolto l’invito del sindaco di Leopoli che era
    intervenuto alla nostra manifestazione. Poi andrò a Kiev. Credo
    sia importante portare di persona la nostra solidarietà in un
    momento così difficile per gli ucraini”. Lo annuncia su twitter
    il leader di Azione Carlo Calenda. (ANSA).   

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    Manovra: Meloni, nessun segnale di lassismo su evasione

    (ANSA) – ROMA, 07 DIC – La manovra non dà un “segnale di
    lassismo” sull’evasione fiscale, le misure sul Pos non c’entrano
    con l’evasione. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la
    presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso dell’incontro
    con i sindacati a Palazzo Chigi. (ANSA).   

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    Calenda, Azione ed Italia Viva verso il partito unico

    “Azione e Italia Viva hanno costruito una federazione, proprio ieri ci siamo incontrati con Renzi per definire i dettagli e si va verso un partito unico: il nostro appuntamento sono le europee e fondamentali saranno le regionali. Per quella data dobbiamo riuscire a superare la soglia del 15% che è l’obiettivo che ci siamo dati per le europee. E vogliamo essere determinanti nella formazione delle maggioranze e di un modo di fare politica che sia diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi anni”. Lo ha detto il segretario di Azione, Carlo Calenda, durante una conferenza stampa a Bari. 

    Italia viva, Renzi: ‘Federazione con Azione, ma io non lascio il campo’

    Scontro in Puglia tra Calenda ed il governatore Emiliano. “La Puglia non è il sultanato di Emiliano, la Puglia è una grande regione italiana che partecipa al Pnrr e che si sta modernizzando, non è il posto dove Emiliano fa qualsiasi cosa e niente può essere fatto senza Michele Emiliano”. Così il segretario di Azione, Carlo Calenda, durante una conferenza stampa a Bari. “Anche perché – ha aggiunto – per fortuna il Tap lo abbiamo fatto nonostante Michele Emiliano, di cui ancora ricordo la frase ‘il cantiere sembra Auschwitz’. Andate su quella spiaggia, vi accorgerete che non si vede nemmeno da dove passa il Tap. Mi ricordo anche quando Emiliano disse ‘l’Ilva deve essere pubblica perché cosi riusciremo a fare l’acciaio green’, così sono riusciti a fare cadere un contratto blindato con Mittal. Vi risulta che l’Ilva stia facendo acciaio green? Mi risulta invece che diamo un miliardo di euro per pagare la bolletta elettrica”.
    “Ieri Emiliano mi ha mandato via Whatsapp la dichiarazione di Lacarra e Caracciolo ma dovrebbe conoscermi e sapere che non funziona con me questo atteggiamento. Lo feci accompagnare gentilmente fuori dalla sala del Mise per questa ragione. Se Emiliano ha intenzione di lavorare accogliendo i suggerimenti noi siamo qua, se ha intenzione di fare il ras della Puglia non gli va bene, perché come lo abbiamo accomodato fuori dal ministero dello Sviluppo quando ha passato il segno rischia che lo accomodiamo fuori dalla Regione”. Lo ha detto a Bari il segretario di Azione, Carlo Calenda, presentando il nuovo gruppo di Azione in Consiglio regionale. Ieri sera il segretario e il capogruppo del Pd Puglia, Marco Lacarra e Filippo Caracciolo hanno trasmesso una nota congiunta dichiarando che i consiglieri regionali pugliesi del Pd che passeranno in Azione saranno ritenuti fuori dalla maggioranza.
       

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    Von der Leyen, essenziale rimanere uniti sull'Ucraina

    (ANSA) – ROMA, 07 DIC – “Rispetto a giugno gli effetti della
    guerra colpiscono ancora di più, ma la cosa più importante è che
    restiamo insieme”. Lo ha sottolineato la presidente della
    Commissione europea, Ursula von der Leyen, incontrando a Milano
    in prefettura il presidente Sergio Mattarella. Ursula von der
    Leyen ha ringraziato il capo dello Stato per averlo ricevuto per
    un secondo bilaterale in poco tempo. (ANSA).   

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    Conte, condanno minacce alla premier Meloni senza se e senza ma

    (ANSA) – TORINO, 07 DIC – “Una ferma condanna, senza se e
    senza ma, per minacce che sono arrivate alla premier e a sua
    figlia. Questi gesti sono esecrabili, bisogna stare vicino alle
    istituzioni. Io so cosa significa, quando ero presidente del
    Consiglio ho ricevuto tante minacce in particolare durante
    l’emergenza pandemica”. Così il leader di M5s Giuseppe Conte.   
    (ANSA).   

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    Nordio: 'Sulle intercettazioni non accuso i pm ma il difetto di vigilanza'

    “Non è vero che ho accusato i pm di aver diffuso le intercettazioni” ma “c’è stato un difetto di vigilanza”, “quando usando questo strumento delicatissimo che vulnera, non vigili abbastanza per evitare che persone che non c’entrano nulla con le indagini vengano delegittimate”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, illustrando le linee programmatiche.
    Secondo il Guardasigilli, “il vulnus non ha colpito solo politici e amministratori, ma anche magistrati”, ha ricordato, citando anche Loris D’Ambrosio, deceduto “forse perché coinvolto in questa porcheria di diffusione arbitraria”. “Sono disposto a battermi fino alle dimissioni”, ha detto. 
    In audizione alla Commissione della Camera sulle linee programmatiche del suo ministero, il responsabile della Giustizia ha osservato che “qualcuno ha detto che mi sono scatenato contro i pubblici ministeri, ma figuriamoci se uno che ha fatto il pm per 40 anni può scatenarsi contro i suoi colleghi. Potete immaginare che io possa volere una soggezione del pm al potere esecutivo? E’ quasi un insulto. La separazione delle carriere non è soggezione all’esecutivo”: questa è una ‘speculazione’ per non dire che il problema esiste”. 
    Secondo Nordio, inoltre, “l’emergenza economica richiede come priorità una giustizia efficiente”. E “la giustizia civile è la nostra priorità”, ha aggiunto, proprio per il suo impatto economico. Il ministro ha parlato di tre leve: trasformazione digitale, (come il “progetto del tribuale online su cui stiamo lavorando”), monitoraggio statistico e opportunità di intervento delle poltiche di coesione, con il ricorso alle risorse comunitarie.

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    Cambia Opzione donna. La carica dei partiti sulla manovra

    ‘Arriva l’alt del Tesoro allo scudo per i debiti delle società sportive. Il Ministero dell’economia è contrario all’emendamento al dl aiuti quater che avrebbe salvato il calcio dal dover pagare i versamenti sospesi per il covid. Un aiuto difficile da giustificare in un momento in cui la vera emergenza sono le famiglie in difficoltà, si ragiona nei palazzi del governo. L’esecutivo intanto si prepara ad accogliere la valanga – seppur quest’anno contingentata – di emendamenti alla manovra. Con l’iter per le modifiche al via in Parlamento, i partiti vanno infatti alla carica con i loro desiderata, dal cuneo alle pensioni, dalle imprese alle carceri. Il governo è pronto e serra i ranghi: a questo servirà l’incontro di domani tra la presidente del consiglio Giorgia Meloni e i capogruppo della maggioranza. Premier che prova intanto ad allentare le tensioni dopo lo scontro di ieri con la Banca d’Italia.
    La pressione fiscale, rispetto a una previsione della Nadef che stimava un rapporto del 43,4% rispetto al Pil, attraverso le misure di sgravio scenderebbe “di oltre 0,2 punti al 43,2% del Pil”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante un’audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato.
    “La notizia per il governo è che sulle grandi voci della manovra non ci fossero critiche sostanziali da Bankitalia”, dice Giorgia Meloni da Tirana, che si mostra rassicurante anche sul Pnrr: l’importante, dice, “è che le risorse arrivino a terra”. Mentre sulla manovra la linea è una sola: siamo disponibili a ragionare su pos (su cui c’è già l’apertura della premier) e contanti mentre sul reddito di cittadinanza non si torna indietro. Mentre per Opzione donna la strada sembra segnata: si lavora infatti all’eliminazione della discussa condizionalità dei figli (resterebbe la limitazione a tre categorie di lavoratrici svantaggiate, con l’innalzamento dell’età a 60 anni), modifica che dovrebbe arrivare con un emendamento del governo. Arriva intanto anche il via libera dell’Ue alla nuova tranche di aiuti per 5,7 miliardi destinata dall’Italia per le imprese del Mezzogiorno: gli aiuti potranno essere erogati fino alla fine del 2023. Sempre per il Sud, come già annunciato dal ministro dell’economia Giorgetti, arriverà con la manovra anche la proroga delle agevolazioni fiscali e dei crediti di imposta.
    Tra le modifiche a cui il governo e la maggioranza stanno lavorando sembra in discesa la strada per l’estensione dei diritti tv: il ministro dello sport Abodi è favorevole all’estensione da tre a cinque anni dei contratti (ma non per quelli in essere) legati ai diritti tv e ne sta parlando con i colleghi dell’Economia e della Giustizia. In arrivo infine anche una stretta contro la pirateria digitale degli eventi sportivi in diretta mentre non non convince via XX Settembre l’ipotesi di consentire al mondo dello sport di rateizzare imposte e contributi in scadenza il 22 dicembre consentendo inoltre la sospensione di sanzioni amministrative, penali e sportive. Alla manovra lavorano anche i partiti che per tutto il giorno sono stati impegnati a definire gli emendamenti. Nei desiderata c’è spazio per tutto. Il Pd vuole puntare sulla riduzione più netta del cuneo e sul rifinanziamento di Opzione donna nella versione in vigore finora. Nelle proposte del M5s si va dallo stop all’innalzamento del tetto al contante a un pacchetto di interventi per ripristinare il Reddito di cittadinanza, mentre il Terzo Polo vuole finanziare una parte rilevante di Industria 4.0 con il Pnrr.
    Si fanno sentire anche le parti sociali: dal leader di Confindustria Bonomi che chiede di più sul cuneo e confida nell’intervento per il Sud; ai sindacati che proprio domani torneranno ad incontrare la premier. Le prove generali di assalto alla diligenza, intanto, si fanno sul binario parallelo del dl aiuti quater, con il voto in commissione che slitta alla prossima settimana. Sul Superbonus, Forza Italia insiste per prorogare fino a fine anno i termini (scaduti il 25 novembre) per poter avere il beneficio al 110%, nonostante la chiusura di ieri del sottosegretario alla presidenza Fazzolari, che invece ha assicurato il lavoro sullo sblocco dei crediti. Su questo va registrata la ripartenza delle cessioni, con l’accordo tra Intesa Sanpaolo e Ludoil Energy, per la ricessione di crediti per un valore fiscale pari a 1,3 miliardi.
       

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    Meloni all'Ue: 'Su energia e migranti non si può fare da soli'

    L’Italia vuole di più sui dossier migranti ed energia. Giorgia Meloni lascia Tirana soddisfatta per il vertice Ue-Balcani occidentali, ma ribadisce che il suo governo si aspetta da Bruxelles un approccio “non solo italiano” ai flussi migratori, che stringono il Paese “in una tenaglia” fra la rotta balcanica e quella mediterranea. E boccia come “insufficiente” la proposta europea sul price cap del gas. Il tema energia è stato al centro del “lungo confronto” con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz: su questo fronte la premier è sicura che l’Italia possa “giocare un ruolo centrale e strategico”, e che serva “fermare i costi della speculazione”.
    E’ stato uno dei tre bilaterali per la presidente del Consiglio, che ha incontrato anche il padrone di casa Edi Rama, primo ministro albanese, e il presidente della Repubblica serba Aleksandar Vucic, a margine di un vertice in cui ha registrato “tanta voglia di Italia” in una regione tormentata in cui Roma vuole giocare un ruolo di mediazione. “Abbiamo una grande responsabilità con i Paesi dei Balcani occidentali”, ha detto sul tappeto rosso dove, prima della foto di famiglia, Meloni ha scambiato qualche battuta anche con il primo ministro ungherese Viktor Orban.
    C’è stato solo un saluto, prima del summit, con Emmanuel Macron, perché – ha spiegato – è mancato il tempo per un faccia a faccia. “Saranno molte le occasioni di incontro nei prossimi giorni, ad Alicante venerdì per il vertice dei Paesi mediterranei, e al Consiglio europeo la prossima settimana”, ha notato la premier, assicurando che “i rapporti con la Francia continuano, al di là del racconto che ne fa un po’ la stampa”. Di fronte a nuovi tentativi di navi delle ong di far sbarcare migranti, come quello della Ocean Viking che ha aperto la crisi con Parigi, “la posizione del governo per quel che mi riguarda non cambia – ha chiarito -. Poi mi rendo perfettamente conto che la questione non va affrontata così”.
    Per Meloni “va risolta con un approccio che non può essere solo italiano”, perché finora la redistribuzione dei migranti è stata “più presunta che reale”. Il principio di azione, è la sua tesi, deve essere “la difesa dei confini esterni dell’Ue”: per i migranti servono i decreti flussi e non vanno gestiti alla stregua dei rifugiati, come ha fatto “una sinistra ideologica”. Alla Commissione Ue Meloni riconosce invece il merito di aver prolungato Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2023, in attesa che da Bruxelles arrivi il giudizio sulla manovra, già criticata da Bankitalia sulle misure su contante e pagamenti con il Pos. “La notizia per il governo è che sulle grandi voci della manovra non ci fossero critiche sostanziali da Bankitalia”, il commento della premier, che difende la sua finanziaria, “politica” anche se stesa in tempi brevi e condizioni economiche complesse.Sul fronte interno, Meloni ha anche spiegato di “condividere” le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla necessità di “onorare” l’impegno con l’Ue sul Pnrr. L’esecutivo “sta lavorando in maniera incessante” ed “è importante che queste risorse arrivino a terra”, la sottolineatura della leader di FdI, accompagnata dalla constatazione che “con 120 miliardi di euro di investimenti e l’aumento delle materie prime stimato al 35%, un problema c’è”.
    Da Tirana arriva anche il timbro sulla proposta di riforma della giustizia declinata dal guardasigilli Carlo Nordio: “E’ una riforma prioritaria, l’approccio del ministro è quello del governo. Tra i mille temi attenzionati ci sono anche le storture delle intercettazioni”, ha spiegato definendosi “una garantista nella fase di celebrazione del processo e una giustizialista nella fase di esecuzione della pena”.