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    Putin: 'Cresce la minaccia nucleare'. Usa: “E' un irresponsabile'

    La minaccia di una guerra nucleare “sta aumentando”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. sottolineando che ‘La Russia si concentra sui mezzi pacifici ma se non resta altro è pronta a difendersi con tutti i mezzi a disposizione’. ‘Per quanto riguarda i risultati dell’operazione militare russa in Ucraina, potrebbe essere un processo lungo ma sono comparsi nuovi territori: questo è un risultato così significativo per la Russia. Il mare di Azov è diventato un mare interno della Federazione Russa, queste sono cose serie’, ha spiegato Putin, ripreso dalla Tass. ‘Non ha senso parlare di una nuova mobilitazione militare in Russia. Dei 300.000 mobilitati, 150.000 sono stati schierati nella zona dell’operazione militare in Ucraina, e di questi 77.000 si trovano nelle unità di combattimento’. ‘In Polonia ci sono elementi nazionalisti che sognano di riprendere i territori ex polacchi oggi parte dell’Ucraina occidentale, ha aggiunto il presidente russo che ha poi attaccato le Ong. ‘Alcune organizzazioni per i diritti umani occidentali – ha detto – sono state create come strumento di influenza sulla politica interna della Russia e soprattutto di altri Paesi dell’ex Unione Sovietica’.
    Usa: Putin irresponsabile quando evoca minaccia nucleare “Pensiamo che qualsiasi discorso alla leggera sull’uso dell’arma nucleare sia assolutamente irresponsabile”: lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price rispondendo ad una domanda sulle parole di Vladimir Putin, che ha minacciato di usare l’arma nucleare come strumento di difesa in risposta ad un attacco nemico e ammonito che sta aumentando il rischio di una guerra nucleare.
    Mosca: pronti al dialogo con Usa ma solo su basi paritarie. Viceministro Esteri, concessioni unilaterali fuori discussione “La Russia non sta valutando possibili concessioni unilaterali nel dialogo sulla stabilità strategica con gli Stati Uniti, ma è pronta a riprendere questo dialogo su una base paritaria ed equilibrata”. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, in un’intervista rilasciata al quotidiano Izvestia, scrive l’agenzia Tass. “Se e quando gli americani saranno pronti a riprendere il dialogo sulla stabilità strategica, noi saremo pronti. Sappiamo che non sarà un compito facile, perché il dialogo è andato avanti con difficoltà e ora possono esserci alcuni elementi aggiuntivi nella posizione degli Usa che non saranno graditi a noi, ma, dopo tutto, spetta a loro decidere”, ha detto. “Il dialogo può essere portato avanti solo su una base paritaria, pragmatica ed equilibrata. E ci si possono aspettare risultati solo se la controparte capisce che le concessioni unilaterali da parte della Russia sono fuori discussione. Questa non è un’opzione, non viene nemmeno presa in considerazione”, ha sottolineato. “Le questioni relative allo scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti vengono affrontate attraverso un canale speciale designato dai due presidenti”, ha aggiunto Ryabkov. “Le questioni relative allo scambio di prigionieri vengono prese in considerazione attraverso un canale speciale designato dal presidente. Alcune cose sono state risolte, altre no. È un argomento molto delicato, perché riguarda la vita delle persone”, ha dichiarato.

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    Valanga di 3000 emendamenti. Congedo all'80% ai papà

    Oltre tremila emendamenti in commissione. Nel primo stress test sulla manovra alla Camera quello che si registra, di fatto, è che l’accordo non scritto tra maggioranza e opposizione per limitare il numero delle proposte di modifica resta, per ora, solo sulla carta. Nel frattempo dalla riunione tra la premier Giorgia Meloni e i partiti di centrodestra emergono alcune modifiche già in pista, in primis l’estensione del mese in più di congedo parentale pagato all’80% anche ai papà. Possibili cambiamenti anche sul fronte delle assunzioni dei giovani e delle pensioni minime.
        Il prossimo step, intanto, è quello che prevede che i gruppi indichino un numero contingentato di proposte segnalate e dunque da esaminare con priorità. Il tetto, in questo caso, è fissato a 450 emendamenti, 250 di opposizione e 200 di maggioranza. Allo stato resta il fatto che i gruppi di FdI, Lega, Fi e Noi Moderati hanno presentato complessivamente oltre 600 proposte (285 Fratelli d’Italia, 151 della Lega, 136 da Forza Italia, 45 i Centristi). Le opposizioni sono sul piede di guerra. “Avevamo già pronti più di mille emendamenti – sottolinea il capogruppo di Avs in commissione Bilancio Marco Grimaldi – ma, alla fine, abbiamo deciso di depositarne 200 di merito per non dare alibi alla maggioranza. Certo, chiedono rispetto a noi e poi ne fanno 600 loro: le prassi si rispettano se c’è il rispetto delle opposizioni e dei regolamenti”. “Tsunami parlamentare” di 772 emendamenti, invece, dal Movimento cinque stelle che promette battaglia “per invertirne radicalmente la rotta della manovra in favore di persone in difficoltà e per una maggiore equità fiscale”. Dal Terzo Polo ne arrivano, invece, 311. Corposo il pacchetto di proposte di modifica del Pd con quasi mille emendamenti (957). “Meno tasse sul lavoro e salario minimo.
        Quattordicesima pensionistica e Opzione donna. Più soldi per sanità e scuola. Transizione 4.0 e credito d’imposta investimenti Sud. Stop condoni e norme su Pos e contante. Più tasse sugli extraprofitti” sono gli emendamenti Dem riassunti dal responsabile economico Antonio Misiani.    La partita, dunque, per il momento, sembra in salita, complicata anche dai tempi stretti per il dibattito (si va in Aula il 20 dicembre) ma soprattutto dalle esigue risorse a disposizione: il tesoretto di 400 milioni a disposizione per le modifiche parlamentari delle quali una parte da destinare all’opposizione, a partire dal Terzo Polo, quantomeno per provare a garantire alla manovra un percorso meno accidentato.
        Forza Italia insiste sulle proprie battaglie: oltre al Superbonus anche l’innalzamento delle pensioni minime che secondo quanto riferito dalla capogruppo in Senato Licia Ronzulli dovrebbe poter trovare spazio. “Abbiamo bisogno ancora di qualche giorno – spiega sempre Ronzulli – per trovare delle migliorie anche per la decontribuzione delle nuove assunzioni di giovani under 35 che sarà probabilmente spostata da 6mila a 8mila”. Intanto dall’Intergruppo parlamentare della Camera per le Donne, i Diritti e le Pari opportunità, arriva un emendamento bipartisa, siglato da 29 deputate e deputati per potenziare il piano strategico contro la violenza sulle donne. 

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    Minacce social a Giorgia Meloni, identificato l'autore

    E’ stato identificato dalla Polizia l’autore delle minacce alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Su disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa, personale della Polizia Postale e della Digos ha eseguito una perquisizione nei confronti di uomo di 27 anni, disoccupato, residente nella provincia aretusea, indagato per violenza privata aggravata nei confronti del Presidente del Consiglio. Secondo quanto si è appreso la Polizia ha sequestro dispositivi elettronici e, durante la perquisizione informatica, ha avuto conferma che l’account era dell’indagato ed è stato sequestrato. Indagini sono in corso su diverse apparecchiature. Le perquisizioni sono state eseguite dalla polizia postale della Sicilia Orientale e dalla Digos della Questura di Siracusa. 
    L’uomo avrebbe agito in un momento di rabbia per la possibilità di perdere il Reddito di cittadinanza, il sussidio che aveva preso per 18 mesi e che da poco, dopo un’interruzione, era tornato a ricevere. Rosolini, che non risulta abbia avuto contratti di lavoro, in passato è stato denunciato per piccoli reati connessi a sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione eseguita dalla polizia nella sua abitazione il 27enne è apparso sorpreso, come se non pensasse di avere commesso un reato, ma più uno sfogo legato alla rabbia. La polizia postale della Sicilia Orientale gli ha sequestrato un computer e il telefonino, che saranno sottoposti ad analisi, e il suo account.
    Serve un “fronte comune contro chi alimenta un pericolosissimo clima di odio e di violenza” ed è necessario il “massimo impegno perché il confronto politico, pur nella differenza delle posizioni, rimanga sempre saldamente ancorato ai principi di reciproco rispetto”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi esprimendo “vicinanza e solidarietà” alla premier Meloni e alla sua famiglia per le minacce sui social. “Ringrazio la Polizia Postale – aggiunge – che in poche ore è riuscita a individuare l’autore di questo vile gesto. Episodi del genere troveranno una risposta sempre ferma e decisa da parte delle Istituzioni”.
     “Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia”. “Ci vuole la morte di lei e sua figlia”. “Veramente attenta, finiscila co’ sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza senno’ ti ammazzo ma lo capisci?”. Sono alcuni dei messaggi, riportati dall’account Twitter di Fratelli d’Italia, postati oggi da un’utente, che hanno contenuto analogo ad altre minacce social alla premier per le sue politiche sul reddito di cittadinanza. Minacce di morte a lei e alla figlia che il partito, facendo quadrato attorno a Giorgia Meloni, stigmatizza reputandole frutto del clima d’odio fomentato in particolare dai 5 stelle e dal loro leader Giuseppe Conte.

    Indegne minacce apparse sui social contro Giorgia #Meloni e sua figlia. Avanti Presidente, siamo al tuo fianco. pic.twitter.com/xW6dq9gTIc
    — Fratelli d’Italia  (@FratellidItalia) December 6, 2022

    “Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso. Spero che Giuseppe Conte ci pensi un minuto e condanni senza esitazione questi violenti”, twitta infatti a sera inoltrata il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli, la cui voce spicca insieme a quella del sottosegretario all’Attuazione del programma di Governo Giovanbattista Fazzolari, convinto che le gravi minacce siano “prodotto del clima di odio fomentato dalla narrazione falsa di chi sul disagio sociale cerca di lucrare facili consensi”. Il partito respinge sdegnato le gravi minacce e invita tutte le forze politiche ad essere solidali e a fare altrettanto. 

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    La Bocconi saluta Mario Monti, Mattarella: 'La Repubblica gli è riconoscente'

    L’Università Bocconi celebra i 120 anni e saluta il presidente Mario Monti, che cede il testimone al suo vice Andrea Sironi, già rettore dell’Ateneo e presidente di Generali. Alla cerimonia ufficiale hanno parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Ad accoglierli, tra gli altri, la vicesindaca di Milano, Anna Scavuzzo, essendo il primo cittadino Beppe Sala impegnato con la cerimonia dellal consegna degli Ambrogini d’Oro. Presenti il governatore lombardo Attilio Fontana, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’università Anna Maria Bernini, gli ex premier Giuliano Amato e Romano Prodi e il vicepresidente esecutivo e amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera. Tra i politici giunti nell’Arteneo milanese Pier Ferdinando Casini, Massimo D’Alema e Giuliano Amato. La cerimonia è iniziata con il saluto del rettore Francesco Billari.
    “Mario Monti ha rappresentato, e rappresenta, una storia esemplare di scienziato dell’economia; di educatore, come è stato testimoniato dalla studentessa; di statista italiano e internazionale; che ha segnato fortemente, in passaggi delicati, la vita del nostro Paese, del continente e della dimensione internazionale, come hanno ricordato il Presidente von der Leyen, dal direttore Ferruccio De Bortoli, il rettore Billari, il prof. Tabellini, il nuovo presidente prof. Sironi, cui rivolgo gli auguri migliori”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia in onore di Mario Monti nell’aula magna della Bocconi. “Il contributo culturale, scientifico, di ricerca di Mario Monti è così rilevante da indurre la Bocconi a dar vita – come è stato annunciato – a un nuovo istituto internazionale, dedicato all’European Policy-making. Un impegno, quindi, quello del professor Monti, che – aggiunge Mattarella – non verrà meno né presso la Bocconi né, tantomeno, a sostegno delle istituzioni italiane ed europee”.
    “Il segno europeista, del Presidente Monti, ha caratterizzato tutta la sua lezione, da varie sedi. Vorrei dire da varie cattedre, Direttore De Bortoli. La Repubblica, gli è riconoscente. E si ritrova, nella decisione, del mio predecessore – il Presidente Napolitano – di nominarlo Senatore a vita. Auguri, caro Professore”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiudendo il suo intervento alla cerimonia in omaggio dell’ex premier nell’aula magna dell’Università Bocconi.
    “Ho desiderato invitare in questa circostanza le persone che nella mia vita sono state responsabili di avermi mandato in Europa: aveva accettato di essere con noi oggi Silvio Berlusconi che nel suo primo governo mi nominò commissario europeo. Purtroppo non era in grado di venire questa mattina, lo ringrazio comunque moltissimo di aver accettato e faccio a lui e alla sua salute tutti gli auguri”. Lo ha detto il presidente uscente dell’Università Bocconi Mario Monti, in occasione dell’evento ‘La Bocconi, l’Italia, l’Europa’ nell’aula magna dell’ateneo di via Röntgen a Milano, nel suo saluto alla platea tra cui, in prima fila, è seduto Gianni Letta, segretario del Consiglio dei ministri nei governi Berlusconi. Monti ha poi ringraziato “chi mi ha confermato commissario, il presidente del Consiglio Massimo D’Alema, con il consenso di Romano Prodi a cui devo grande ringraziamento per la fiducia che mi ha dato e per avermi assegnato la funzione più potente e pericolosa tra tutti i commissari”.

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    Putin: 'Cresce la minaccia di una guerra nucleare'

    La minaccia di una guerra nucleare “sta aumentando”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. sottolineando che ‘La Russia si concentra sui mezzi pacifici ma se non resta altro è pronta a difendersi con tutti i mezzi a disposizione’. ‘Per quanto riguarda i risultati dell’operazione militare russa in Ucraina, potrebbe essere un processo lungo ma sono comparsi nuovi territori: questo è un risultato così significativo per la Russia. Il mare di Azov è diventato un mare interno della Federazione Russa, queste sono cose serie’, ha spiegato Putin, ripreso dalla Tass. ‘Non ha senso parlare di una nuova mobilitazione militare in Russia. Dei 300.000 mobilitati, 150.000 sono stati schierati nella zona dell’operazione militare in Ucraina, e di questi 77.000 si trovano nelle unità di combattimento’. ‘In Polonia ci sono elementi nazionalisti che sognano di riprendere i territori ex polacchi oggi parte dell’Ucraina occidentale, ha aggiunto il presidente russo che ha poi attaccato le Ong. ‘Alcune organizzazioni per i diritti umani occidentali – ha detto – sono state create come strumento di influenza sulla politica interna della Russia e soprattutto di altri Paesi dell’ex Unione Sovietica’.

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    Scala: Meloni sceglie Armani:'Spero l'abito sia all'altezza delle aspettative'

    L’abito scelto, un Armani blu, “spero che sia all’altezza delle aspettative”. Così ha detto la premier Giorgia Meloni arrivando alla Scala per la Prima di Boris Godunov che inaugura la stagione lirica.
    “Sono incuriosita. È la mia prima volta, sicuramente una prima bella esperienza nuova” ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivando al Teatro alla Scala.

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    L'Ucraina protagonista alla prima della Scala

    L’Ucraina è protagonista delle dichiarazioni dei rappresentanti del mondo politico all’ingresso al Teatro La Scala per la prima dell’opera russa di Musorgskij, Boris Godunov. che ha già causato polemiche dopo la richiesta del console ucraino a Milano di cancellare lo spettacolo.  
    “Conosce la mia posizione in tema di conflitto in Ucraina, ma penso che la cultura sia un’altra cosa e penso che non bisogna fare l’errore di mescolare dimensioni che sono diverse”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sulle polemiche per la scelta di un titolo russo per inaugurare la stagione a Scala. “Noi non ce l’abbiamo col popolo russo, con la storia russa, noi ce l’abbiamo con scelte di chi – ha aggiunto – politicamente ha deciso di invadere una nazione sovrana. È una cosa diversa, secondo me è giusto mantenere le due dimensioni”.
    “Sono posizioni che non condivido sia sul piano culturale sia su quello politico. La grande cultura russa è parte integrante della cultura europea. È un elemento che non si può cancellare. Mentre la responsabilità della guerra va attribuita al governo di quel Paese non certo al popolo russo o alla sua cultura”., così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inteso spegnere le polemiche.
    Posizione identica da parte della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen: “Non dovremmo lasciare che Putin distrugga questo fantastico Paese (la Russia ndr) e perciò non vedo l’ora di vedere quest’opera – ha sottolineato  – Penso che i compositori russi come Musorgskij o Cajkovskij siano fantastici cosi come Tolstoij o Dostoevskij .Non dovremmo permettere che Putin distrugga questo fantastico Paese”. 
    ‘Ci sono molti tiranni nel mondo ma a noi non piacciono”, ha chiosato il presidente del Senato Ignazio La Russa “La grande arte non ha colore – ha aggiunto – Milano merita una giornata come questa, iniziata all’università Bocconi, è il ritorno di una Milano che ha bisogno di questo e di quello, dell’università e della Prima della Scala”. 

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    Manovra, Meloni: 'Rivendico le misure, nessun lassismo su evasione'. Ma i sindacati attaccano

     La premier Giorgia Meloni ha dato il via libera ad una cabina di regia, come richiesto dalle forze politiche di maggioranza, per sciogliere i nodi che riguardano la manovra economica. Lo hanno riferito diversi partecipanti alla riunione a Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio si sarebbe appellata ai capigruppo della maggioranza perchè non si perda tempo. “Bisogna fare velocemente”.
    IL CONFRONTO CON I SINDACATI -La presidente del consiglio ha poi incontrato i sindacati. Il confronto con i contenuti della Manovra non ha convinto Cgil e Uil. Nel corso dell’incontro da parte dei sindacati sono state avanzate molte proposte “sensate” ma “spetta al governo la responsabilità di fare delle scelte e se mettessimo in fila tutte le richieste non ci sarebbero le risorse per fare tutto” . Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La premier ha però assicurato che si tenterà “di fare qualcosa di più adesso, se non sarà possibile lavoreremo in Cdm per farlo in tempi più brevi possibili”. Dal canto loro i sindacati affermano che nella manovra “non c’è risposta all’emergenza dei salari e delle pensioni”, rileva il segretario generale della Uil Bombardieri: “Avevamo chiesto di detassare la tredicesima,gli aumenti contrattuali e in manovra non c’è nessuna misura. C’è un intervento sul cuneo fiscale, ma parziale, secondo noi è insufficiente. E ci sono tre grandi problemi”. Pierpaolo Bombardieri spiega che “il primo riguarda il lavoro. I voucher: significa mettere in discussione lavoratori e contratti in due settori dove già il lavoro precario ed il caporalato la fanno da padrona. Abbiamo spiegato con l’esempio concreti di una lavoratrice di Latina sede territorio dove la Presidente è stata eletta, come si trasforma il lavoro e quanti diritti si perdono con l’applicazione dei voucher. Per noi i voucher sono da ritirare”. Poi, “su fisco, tetto del contante, sul condono perchè per noi di questo si tratta, la sensazione che abbiamo è che questa manovra dica che in questo Paese si possano evadere le tasse a danno dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che pagano il quasi il 90% dell’Irpef di questo Paese. Ancora, la Uil sottolinea “non c’è nessun intervento rispetto alle partite Iva, a chi è costretto a non avere un lavoro dipendente”. E “c’è un problema complessivo per quello che riguarda il welfare e le pensioni. È inaccettabile la mancata perequazione delle pensioni” e ” ci sembra che la modifica di opzione donna sia una cosa da ritirare assolutamente”. E per il leader della Uil è un errore anche “la riduzione riscontrata per la tassa sugli extraprofitti”. “Abbiamo confermato il giudizio negativo sulla manovra, in particolare sui redditi. Abbiamo posto il tema della precarietà e il problema sul fisco e l’evasione. La logica della flat tax è sbagliata. Le risposte del governo hanno confermato profonde distanze sul fisco e sulla precarietà”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. “È necessario proseguire la mobilitazione e richiedere modifiche profonde ad una manovra che rischia di impoverire ulteriormente le persone”, ha detto ricordando che dal 12 al 16 dicembre sono già proclamati diversi scioperi regionali. Più morbida la posizione della Cisl che ha chiesto “profonde modifiche” alla manovra e, dopo l’incontro di oggi a Palazzo Chigi Governo, rileva “grande disponibilità del Governo” anche “ad attivare subito tavoli tematici”. Il segretario generale Luigi Sbarra lo dice spiegando che “il 12 di gennaio ci sarà un tavolo al ministero del Lavoro su lavoro e sicurezza. Il 19 gennaio partirà il confronto politico sul sistema della previdenza e delle pensioni”. A Gennaio anche “un tavolo su politica industriale e aiuti e imprese” al ministero delle Imprese ed “il ministro Giorgetti a inizio anno convocherà un confronto su come rafforzare la tassazione sugli extraprofitti”.
    POS E CONTANTI – “Non c’è nessuna contrapposizione tra il Pos e l’evasione” avrebbe detto la premier  che ha sottolineato come le misure sul pos e sul tetto al contanti di 5 mila euro siano misure di “buon senso”. “Le rivendico?” ha detto Meloni. Oltretutto, ha tra l’altro osservato, i costi di commissione del Pos sono a carico degli esercenti e non dei cittadini che utilizzano il servizio. Se fosse a carico dei cittadini – ha tra l’altro aggiunto – penso che nessuno pagherebbe un caffè tramite pos. La soglia dei 60 euro per quanto riguarda il pagamento elettronico, ha poi spiegato, può anche essere ridiscussa ma in sede Ue. Questo concetto è stato poi ribadito nell’incontro con i sindacati. La manovra non dà un “segnale di lassismo” sull’evasione fiscale, le misure sul Pos non c’entrano con l’evasione. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso dell’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi.ul taglio del cuneo fiscale “abbiamo fatto per dare un segnale, penso che di più vada fatto, vogliamo andare avanti. Noi abbiamo fatto scelte di emergenza ma siamo assolutamente d’accordo sul tema del taglio del costo lavoro: è una nostra priorità, sarei felicissima anch’io di poter fare di più”. Secondo quanto si apprende dai presenti, l’avrebbe detto la premier Giorgia Meloni durante l’incontro con i sindacati sulla manovra.
    “Il pos non è un problema nostro nel senso che la manovra è stata scritta in questo modo e il principio rimane quello. Poi si vedrà la contrattazione con l’Europa, ma l’idea è ovviamente mantenere la libertà per gli esercenti di non accettare i pagamenti sotto una certa soglia che rimane dei 60 euro”. Così il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari uscendo da Palazzo Chigi dopo il vertice della maggioranza sulla manovra.
    Manovra, Molinari: ‘Sul pos resta il principio, la soglia puo’ essere modificata’

    DEBITI SOCIETA’ SPORTIVE – “Lo scudo penale per le società di calcio è insostenibile”  ha detto Giorgia Meloni, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, nel corso della riunione con i capigruppo di maggioranza. La premier ha legato la situazione di alcune società calcistiche – riferiscono sempre – più a questioni di malagestione che altro. E il ministro dell’economia Giorgetti su questo punto rincalza.Non ci saranno norme ad hoc per le società sportive, sul fronte dei debiti ci saranno regole per tutte le aziende. E’ il ragionamento che, secondo quanto si apprende, ha fatto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso del vertice di maggioranza sulla manovra, ribadendo il no già espresso dal Mef all’emendamento al decreto aiuti quater per la rateizzazione dei versamenti sospesi per lo sport. In manovra peraltro già ci sono strumenti per la rateizzazione che valgono per tutti
    PENSIONI E OPZIONE DONNA – La norma su Opzione donna sarà rivista: secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni avrebbe detto ai sindacati nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi che il governo sta valutando come migliorare la misura. Quanto alla richiesta di rivedere anche il meccanismo di rivalutazione delle pensioni la premier si sarebbe limitata a dire che l’esecutivo si riserva ulteriori valutazioni.

    Agenzia ANSA

    Secondo l’Istat sono 22,7 milioni le prestazioni erogate a 16 milioni di persone con un incremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente (ANSA)

    NEGATIVO IL GIUDIZIO DEI SINDACATI – “Abbiamo ribadito le nostre critiche ed il nostro giudizio negativo sulla manovra, critiche e giudizio negativo che ci stanno portando in questi giorni in piazza”, a partire dal fatto che “non c’è risposta all’emergenza dei salari e delle pensioni”, dice il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, lasciando Palazzo Chigi dopo l’incontro tra sindacati e Governo. “La premier ha detto che condivide alcune riflessioni, in particolare sui voucher e opzione donne. Sulla questione fiscale non le condivide. E’ stata data disponibilità ad aprire una serie di tavoli e di confronti ma con i i tavoli non si pagano le bollette e non si mangia”.
    Manovra, Ronzulli: ‘Sul Superbonus modifica nella direzione di Forza Italia’

    SUPERBONUS – “Sul superbonus ci sono buone notizie: c’è una cabina di regia, un tavolo tecnico che sta lavorando. Arriverà credo un emendamento del governo, del Mef, su questo che andrà nella direzione chiesta da Forza Italia quindi sicuramente sulla proorga al 31 dicembre e anche una soluzione per la cessione dei crediti incagliati”. Lo ha detto la presidente dei senatori di Fi Licia Ronzulli al termine del vertice a Palazzo Chigi sulla manovra.

    Agenzia ANSA

    Il numero totale di asseverazioni, si legge nel documento dell’Enea, è cresciuto a 338.950 rispetto alle 327mila di ottobre. (ANSA)