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    FdI, a gennaio commissione inchiesta sul Covid in calendario

    (ANSA) – ROMA, 29 DIC – “A gennaio calendarizzeremo
    l’istituzione della commissione d’inchiesta” sul Covid. Lo ha
    detto Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia. “Andremo fino in
    fondo – ha detto – per sapere perché non c’era un piano
    pandemico in Italia e il ministro mentiva dicendo che c’era,
    qualcuno dovrà rispondere di quando il 12 febbraio 2020 2
    tonnellate di materiale sanitario sono partite per la Cina
    quando non c’erano le mascherine per gli ospedali; per capire
    cosa è successo nelle zone rosse e sui 12 milioni di commissioni
    all’amico consulente del Pd Benotti. Difenderemo i cittadini e
    faremo chiarezza sul disastro che avete fatto”. (ANSA).   

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    Qatar: Pd: “Da Meloni doppiopesismo e caduta stile”

    “Questo garantismo a targhe alterne denota un doppiopesismo che non si confà a chi deve guidare il Paese”. Lo ha detto il senatore e responsabile sicurezza del Pd, Enrico Borghi, commentando le parole della premier Giorgia Meloni sul Qatargate. “E’ una caduta di stile – ha aggiunto – Il primo ministro è anche capo di un partito italiano ed europeo e non riesce a scindere questo ruolo da quello istituzionale.    Tutto questo denota ancora una volta il limite vero di questa esperienza di governo: Meloni non è capace di staccarsi dai blocchi di partenza di una politica legata all’esperienza di fazione e non istituzionale”.

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    M5s: 'Meloni scopre le mascherine, meglio tardi che mai'

     “Oggi la Meloni scopre che i controlli e le mascherine sono armi indispensabili per combattere il Covid-19, meglio tardi che mai. Non sfugge, infatti, che solo due mesi fa il ministro Schillaci aprì una riflessione per togliere le mascherine addirittura nelle Rsa e negli ospedali. Come se non bastasse poi il presidente del consiglio si spinge a dire che lockdown e misure restrittive non le sono sembrate così efficaci facendo l’esempio del caso cinese. Ebbene, è esattamente il contrario”.Così, in una nota, i parlamentari del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali della Camera e Sanità del Senato. “Ricordiamo alla Meloni uno studio dei ricercatori dell’Imperial College di Londra che stimò in circa tre milioni i decessi evitati in Europa grazie alle misure restrittive. In Cina a una fase di severe restrizioni è invece seguito un allentamento totale delle misure che ha portato alla situazione che vediamo oggi. Ci auguriamo onestamente – concludono -più chiarezza e determinazione perché con il covid-19 non si scherza”. 
    “Ritengo molto imbarazzante sentir fare così tanta propaganda quando potremmo essere di fronte a un’altra emergenza di una gravità inaudita”. Lo ha detto il deputato del M5s, Andrea Quartini, intervenendo dopo l’informativa del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, sul Covid.

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    Ok del governo all'odg per cancellare la Spazzacorrotti

    Il governo ha dato parere favorevole all’ordine del giorno del Terzo Polo sulla prescrizione che propone di cancellare la riforma Bonafede, la cosiddetta Spazzacorrotti.
    “Il Parlamento ha presentato un ordine del giorno per chiedere il ritorno della prescrizione a come era prima della modifica del ministro Bonafede e abbiamo dato parere favorevole. E’ una dichiarazione di buonsenso”, ha spiegato in conferenza stampa la premier Giorgia Meloni, per evitare “che ci siano indagati a vita. Credo che su questo ci sia un consenso trasversale”. 
    “Si tratta – commenta il primo firmatario, il deputato Enrico Costa – di un grande risultato niente affatto scontato. Dimostra che le nostre idee sui temi della giustizia rappresentano un punto di riferimento. Nel nostro programma è scritto chiaro e tondo ‘ripristino della prescrizione sostanziale’ ed è quello che abbiamo previsto nell’odg. Siamo certi – conclude – che il ministro Nordio darà attuazione a questo importante atto di indirizzo”.

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    Ok alla fiducia al Senato, la manovra diventa legge

    Via libera dell’Aula del Senato alla fiducia sulla legge di bilancio. I sì sono stati 109, 76 i contrari e un astenuto. Con la fiducia del Senato la legge di bilancio diventa legge. L’Aula si è espressa con 107 sì, 69 no e 1 astensione.
    La prima legge di bilancio del governo Meloni

    “Sono soddisfatto di questa prima manovra economica. La considero una missione compiuta. Scritta in tempi record e in una situazione di contesto eccezionale non positivo, il bilancio che abbiamo presentato rispetta gli impegni presi con gli elettori e ha maturato prima la fiducia dei mercati e delle istituzioni europee e ora ancora più importante, quella del Parlamento. Prudenza, coerenza e responsabilità costruiscono fiducia. Avanti così”. Così in una nota il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sulla manovra approvata definitivamente al Senato.
    “Per voi saranno briciole ma forse siete seduti da troppo tempo su questi banchi. Per noi è un impegno inderogabile e le porteremo a mille euro”. Così la capogruppo di Forza Italia in Senato Licia Ronzulli, rivolgendosi all’opposizione e rivendicando l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75 prevista in manovra.
    “Alla prima prova seria di governo il vostro esecutivo ha fallito. Non ha rispettato le promesse elettorali, non ha affrontato nessun problema strutturale, non ha cambiato quanto fatto dal governo Draghi, che pure avete fatto cadere, sull’energia, non è neppure stato in grado di gestire decorosamente il processo di presentazione e approvazione della manovra”. Lo ha detto in Aula al Senato il leader del Terzo Polo Carlo Calenda in dichiarazione di voto sulla manovra. “Mi verrebbe da dire, nel dialetto che mi accomuna alla presidente Meloni, ‘Aridatece Mario’. Voteremo convintamente contro questa indecorosa legge di bilancio”, ha concluso.

    Agenzia ANSA

    Con la legge di bilancio 35 miliardi per le bollette, pensioni e tregua fisco (ANSA)

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    Sangiuliano, 'usare parole straniere è snobismo radical chic'

     “La consacrazione della lingua nazionale è in molte Costituzioni, di gran parte dei Paesi non solo europei, come ha opportunamente ricordato Federico Guiglia.    Quindi si tratta di essere coerenti con altre grandi nazioni europee e occidentali, e già il presidente Meloni presentò una proposta in tal senso. Poi, naturalmente, la riforma va armonizzata con il quadro di riforme a cui sta lavorando il ministro Casellati”. Lo afferma il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in un’intervista a Il Messaggero nella quale commenta l’idea lanciata dal quotidiano, che è diventata anche oggetto di una proposta di legge, di inserire l’Italiano nella Costituzione.    “La lingua è l’anima della nostra nazione, il tratto distintivo della sua identità – afferma Sangiuliano -. Il secolo scorso insigni studiosi del calibro di Croce, Gentile, Volpe hanno a lungo argomentato sulla circostanza che l’Italia sia nata molto prima della sua consacrazione statutaria e unitaria.    L’Italia nasce attorno a quella che fu definita la lingua di Dante”. “In Italia – sottolinea ancora il ministro – non esiste un’autorità pubblica con poteri giuridici come sono ad esempio l’Académie française e il Conseil International, per la Francia, o la Real Academia Espanõla per la Spagna. Abbiamo, è vero un’istituzione prestigiosissima come l’Accademia della Crusca, fondata nel 1583, autorevole ma priva di strumenti giuridici”.    “Credo che un certo abuso dei termini anglofoni – prosegue Sangiuliano – appartenga a un certo snobismo, molto radical chic, che spesso nasce dalla scarsa consapevolezza del valore globale della cultura italiana. E anche della sua lingua, che invece è ricca di vocaboli e di sfumature diverse”. “Valorizzare e promuovere la nostra lingua non significa ignorare il mondo che ci circonda – argomenta il ministro -. Non significa, cioè, in alcun modo che in un mondo globalizzato non si debbano studiare e apprendere bene altre lingue, a cominciare da quella inglese, come diceva Tullio De Mauro il multilinguismo ci aiuta a gestire la complessità del presente. Qui non si tratta di promuovere una battaglia di retroguardia ma solo se sei ben saldo nelle tue radici puoi meglio aprirti al mondo”.    

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    Manovra: dalla A alla Z, tutte le misure

    Dall’assegno unico alle Zes, passando per le intercettazioni e l’autonomia, il turismo e opzione donna. E’ l’alfabeto della misure della manovra in arrivo nel 2023. La legge di bilancio, che ha ottenuto il via libera definitivo del Senato, stanzia circa 35 miliardi, di cui 21 in deficit destinati all’energia.
    A – Assegno unico. Si rafforza per i primi figli (fino ad un anno; fino a 3 anni per chi ha almeno 3 figli). Per i nuclei con 4 o più figli la maggiorazione sale a 150 euro. Novità anche per il congedo parentale, che passa dal 30 all’80% per un mese aggiuntivo fino al sesto anno d’età, anche per i papà.
    B – Bollette. Per il primo trimestre del 2023 prosegue l’azzeramento degli oneri sistema e viene rafforzato il bonus sociale. Per le imprese i crediti di imposta salgono al 45% per energivore e gasivore e al 35% per gli esercizi commerciali. In chiave anti-inflazione l’Iva scende al 5% sugli assorbenti femminili e sui prodotti per l’infanzia mentre parte il reddito alimentare. Cambiano gli extraprofitti: aliquota al 50% ma solo per le società con almeno il 75% dei ricavi derivanti dall’energia.
    C – Contante. Da gennaio il tetto sale a 5mila euro. Soppressa la norma sul Pos, si studiano forme di ristoro agli esercenti.
    D – Decontribuzione e cuneo. Per chi assume stabilmente donne svantaggiate, under36 e percettori del reddito di cittadinanza c’è un esonero contributivo totale fino a 8mila euro. Confermato per i redditi fino a 35mila euro il taglio del cuneo fiscale di due punti percentuali, che sale a 3 per redditi fino a 25mila euro.
    E – Edilizia e Superbonus. Resta il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici green con un tetto di 8mila euro. Il Superbonus scende al 90%: per i condomini resta al 110% solo per chi ha presentato la Cila entro il 31 dicembre e con delibera assembleare entro il 18 novembre.
    F – Flat tax. Per autonomi e partite Iva La tassa piatta al 15% è sui redditi fino a 85.000 euro. Prevista per gli autonomi anche una flat tax incrementale.
    G – Giochi. Sono prorogate fino al 2024 le concessioni su gioco a distanza, bingo e scommesse.
    H – Hotel e turismo. I Comuni a forte vocazione turistica possono più facilmente alzare la tassa di soggiorno fino a 10 euro. Risorse per le attività di risalita, per i piccoli Comuni, per il turismo sostenibile e per i cammini religiosi.
    I – Intercettazioni. Quelle effettuate dagli 007 saranno a tempo e andranno distrutte entro sei mesi. Viene anticipata al 28 febbraio l’entrata in vigore delle norme sul processo civile della Riforma Cartabia.
    L – Lep. Una cabina di regia a palazzo Chigi stabilirà in sei mesi i Lep (livelli essenziali delle prestazioni), primo step dell’autonomia differenziata.
    M – Mutui e casa. I mutui a tasso variabile potranno essere rinegoziati passando al fisso, ma solo se fino a 200mila euro, con Isee fino a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti. Arriva la detrazione del 50% dell’Iva sull’acquisto di case di classe A e B e viene prorogato il bonus prima casa per gli under36.
    N – Nuova Sabatini. Arrivano 150 milioni per il 2023-26 per gli investimenti delle pmi in macchinari e beni strumentali.
    O – Opzione donna. L’anticipo sale a 60 anni (riducibili di un anno per figlio fino ad un massimo di due) e per tre sole categorie di donne svantaggiate.
    P – Ponte sullo Stretto. Per far ripartire i lavori viene riattivata la società Stretto di Messina ora in liquidazione.
    Q – Quota 103. Nel 2023 si può andare in pensione con 62 anni d’età e 41 anni di contributi. La rivalutazione automatica degli assegni è al 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo e dall’80 all’85% dell’indicizzazione per quelli tra 4 e 5 volte, con una riduzione per gli scaglioni più alti. Solo per il 2023 le pensioni minime salgono a 600 euro per gli over75.
    R – Reddito di cittadinanza. Per gli ‘occupabili’ il sussidio nel 2023 resta solo per 7 mensilità e decade dopo il primo rifiuto ad un’offerta anche non ‘congrua’. Per i 18-29enni che non hanno finito la scuola dell’obbligo è subordinato alla frequenza di corsi formativi. La quota dell’assegno destinata all’affitto sarà pagata direttamente ai proprietari.
    S – Smart working. Per i lavoratori fragili, sia nel pubblico che nel privato, è prorogato fino al 31 marzo.
    T – Tregua fiscale. Sono 12 le sanatorie per favorire la pace tra Fisco e contribuente. Lo stralcio delle cartelle fino a mille euro e fino al 2015 scatta da fine marzo: per le multe vengono annullati solo gli interessi ma i Comuni potranno decidere di non aderire. C’è anche il salva sport: i versamenti sospesi per il Covid potranno essere pagati a rate con mini-sanzione.
    U – Università e scuola. Viene incrementato il fondo per le borse di studio universitarie. Per i diciottenni l’App 18 resta solo per il 2023: dal 2024, si sdoppia in due carte in base al reddito e al merito.
    V – Voucher. Tornano per le prestazioni di lavoro occasionale (con limite massimo dei compensi che sale a 10mila euro) e possono essere usati nell’agricoltura, ma anche per discoteche e night-club.
    Z – Zes e Sud. Per il Mezzogiorno sono prorogate le agevolazioni fiscali per investimenti destinati a strutture produttive e nelle Zone economiche speciali.

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    Manovra:Meloni, non ci sono condoni, tutti pagano il dovuto

    (ANSA) – ROMA, 29 DIC – “I condoni non ci sono: abbiamo fatto
    una norma che chiede a tutti di pagare il dovuto, con una
    maggiorazione, consentendo una rateazione”. Così la presidente
    del Consiglio Giorgia Meloni a proposito della manovra nel corso
    della conferenza stampa di fine anno. “Le uniche cartelle
    stralciate – aggiunge – sono quelle vecchie più di 7 anni e
    inferiori a 1000 euro banalmente perché conviene allo stato di
    più la loro distruzione. Vogliamo si immaginare un nuovo tipo di
    dialogo con i contribuenti ma senza favorire assolutamente
    l’evasione fiscale”. (ANSA).