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    Mattarella: 'Unire e non dividere, unità rafforza l'Italia'

    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Teatro Grande di Brescia per la cerimonia di apertura di Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura. L’evento si è tenuto in contemporanea nelle due città, a Brescia al Teatro Grande e a Bergamo al Donizetti. Ad accogliere Mattarella al suo arrivo, tra gli altri, il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, e il governatore lombardo Attilio Fontana. Il presidente della Repubblica aveva visitato la provincia di Brescia durante i mesi più duri della pandemia da Covid. Il primo novembre del 2020 aveva deposto una corona di fiori al cimitero di Castegnato, per commemorare le vittime delle pandemia che sono state numerose in questo territorio. Nel 2021 Mattarella è invece stato in vista a Brescia, il 18 maggio, giorno in cui aveva visitato anche il centro vaccinale della città.
    Si sono alzati tutti in piedi all’arrivo del presidente della Repubblica i 205 sindaci bresciani presenti al Teatro Grande. Al Capo dello Stato il pubblico presente in teatro, circa mille persone, ha tributato un lungo applauso di circa 3 minuti. La cerimonia è stata aperta dall’inno di Mameli cantato da un coro di bambini accompagnati dal pianoforte e dall’Inno alla Gioia, inno dell’Unione Europea.
    “Brescia e Bergamo sono un esempio con le loro virtù civiche di ieri e d’oggi – ha detto il presidente Sergio Mattarella -. Città duramente colpite dalla prima ondata della pandemia, quando un virus aggressivo e sconosciuto ha mietuto, nel nostro Paese, migliaia di vittime. E hanno saputo reagire, dando vita, e alimentando con i loro valori, quel modello di solidarietà che ha consentito di affrontare la crisi”.
    “Stiamo rivivendo in Europa la tragedia della guerra – ha aggiunto il capo dello Stato -, che speravamo fosse riposta per sempre negli archivi della storia dopo gli orrori che abbiamo allora conosciuto. Ed è proprio il mettere la dignità integrale della persona al centro di ogni azione che ci porta a stare dalla parte di chi è aggredito e lotta per la propria indipendenza e libertà”. 
    “Nell’anno appena concluso un forte segnale di unità e innovazione è stato lanciato da una piccola isola, incantevole, Procida. La cultura non isola, hanno proclamato. La cultura, infatti, unisce e moltiplica. È una forza dei campanili quella di saper unire e non dividere le energie. Voi raccogliete, nel nord del nostro Paese, lo stesso testimone di Procida; a conferma dell’unità che rafforza l’Italia”. 
    “Quando, all’Assemblea costituente, si discusse se inserire la promozione della cultura tra i principi fondamentali della nostra Carta, non mancarono dubbi e qualche resistenza. Ma la Repubblica si assunse solennemente quel compito. E apparve l’art.9 della nostra Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Vi si è, recentemente, aggiunta la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi – ha aggiunto Mattarella -. Il procedere della nostra storia ha dimostrato quanto il peso e il valore della cultura siano diventati determinanti per il progresso del nostro popolo. Fu una scelta lungimirante, di grande visione. Lo ricordiamo con riconoscenza, a 75 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione”. 
    “La cultura è strettamente connessa con la libertà: di studio, di ricerca, di espressione del proprio pensiero. Ce lo ricorda – ancora una volta – la nostra Costituzione. L’arte e la scienza sono libere, recita l’art.33; mentre l’art.21 dispone il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. L’esercizio che Brescia e Bergamo, Capitale della cultura, si apprestano a intraprendere è, quindi, un grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese”. 
    Una standing ovation di tutto il pubblico del teatro Grande di Brescia e del teatro Donizetti di Bergamo per il presidente della Repubblica Mattarella alla fine del suo discorso con cui si è conclusa la cerimonia di inaugurazione di Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura. Mentre lasciava la sala di Brescia il presidente si è fermato molte volte a stringere le mani dei sindaci che hanno gremito la platea per l’occasione, 205 da tutta la provincia di Brescia. Ad accompagnare l’uscita di Mattarella un lungo applauso.
    Il rilancio “trae origine dalla cultura che da sempre è il forte antidoto alla sofferenza. Occorre raccogliere le energie dal territorio per garantire crescita e sviluppo”: così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione della cerimonia di inaugurazione ufficiale di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 durante la quale plaude alle iniziative che vedono la “prospettiva di rinascita attraverso la scelta nobile della cultura”.
    Gori: ‘Forte valore simbolico’L’anno che vede Bergamo e Brescia Capitale della Cultura italiana è “un grande privilegio, che viviamo con orgoglio e gratitudine nei confronti di chi ha voluto accogliere l’istanza” inviata nel maggio del 2020 al ministro della Cultura, “anzitutto per dare alle nostre città, gravemente ferite dal virus, un segnale di reazione e di speranza. Il titolo, assegnato direttamente dal Parlamento, ha assunto per le nostre comunità un fortissimo valore simbolico, un vero orizzonte di rinascita. E ci ha motivati a costruire un progetto ambizioso, che speriamo all’altezza della generosità di quanti ci sono stati vicini”. È quanto ha detto Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, in diretta dal Teatro Donizetti e collegato con Brescia. “Bergamo e Brescia si racconteranno all’Italia e all’Europa lungo un anno che vuole essere l’innesco di un percorso di sviluppo, sociale ed economico, fondato sulla cultura – ha aggiunto Gori -. Alla base del progetto complessivo c’è infatti l’idea della cultura come grande forza generatrice, strumento di emancipazione per gli individui e per le comunità. Abbiamo lavorato per innescare queste energie, con l’obiettivo di tessere solide relazioni tra due territori che, benché confinanti, molto simili e accomunati da morfologia, storia, tradizioni e profilo economico, non avevano una consuetudine di collaborazione”.
    Del Bono: ‘Anno di rinascita e riscatto'”Abbiamo trovato nella grande comunità dei sindaci e degli amministratori sostegni sinceri e decisivi ed un Parlamento attento, di fronte alla richiesta avanzata da me e da Giorgio Gori, di potere godere di un anno di riscatto e di rinascita, cioè questo”: così il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, dal palco della cerimonia di inaugurazione di Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura del 2023. “Due città, una sola capitale. Due città che hanno progettato insieme, perché essere comunità conviene e fa stare bene, perché solo così si è più umili e lungimiranti – ha concluso -. Godiamoci questo anno e facciamolo anche per chi non c’è più, ma che ci guarda. È la sfida di due città e due terre che una volta tanto non competeranno una contro l’altra ma saranno una con l’altra”.

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    Pd: Bonaccini, cambio nome? Parliamo di sostanza

    “Cambiare il nome? Parliamo di sostanza. E poi a me il nome Pd piace”: così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, ha risposto all’ANSA che, poco fa, a Potenza, gli ha chiesto un giudizio sulla proposta del vicesegretario del partito, Giuseppe Provenzano, di ripensare il nome del Partito democratico. “Temo che se le prossime settimane le spendiamo a discutere sul cambio del nome o del simbolo discuteremmo di forma quando invece, mai come oggi – ha aggiunto Bonaccini – serve parlare di sostanza”.La proposta del cambio di nome del Pd dopo il congresso lanciata oggi da Provenzano “penso che nasca anche da Bologna, dal sindaco Lepore, ed è sicuramente un tema che può essere sottoposto agli iscritti anche se in questo momento questo congresso ci deve servire innanzitutto a mettere al centro idee, contenuti e una visione chiara, coraggiosa”. Lo ha detto la candidata alla segretaria del Pd Elly Schlein a margine dell’incontro pubblico di Napoli.”In questi giorni vedo una voglia di partecipare non solo alla ricerca di un o una leader, ma per metterci un po’ della propria competenza, di tempo ed energia per costruire un Pd nuovo e per costruire un partito che abbia più ascolto della base. A noi non serve né un partito degli eletti né un partito delle correnti, ci serve un partito che sia davvero della sua comunità e che sappia ascoltarla su alcune scelte fondamentali, senza paura di consultarla”. Lo ha detto la candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein a Napoli “Da questo punto di vista – ha detto – il ponte che stiamo vedendo è tra un pezzo di militanti della base del partito che hanno voglia di riscatto e tornare a essere orgogliosi del simbolo che hanno nella bandiera, una parte di persone che si erano allontanate in questi anni perché delusi da alcune scelte, e una parte che si affaccia per la prima volta, molti giovani, mondi associativi, culturali, sindacali. So che un pezzo del gruppo dirigente ha preferito fare altre scelte, va bene così, è un congresso ed è fatto apposta. A me piace quando ci confrontiamo sulle idee e sulla linea politica, di certo io non sono una che sta offrendo posti, al massimo sto offrendo un posto nuovo da ricostruire insieme per farci sentire tutti di nuovo a casa”.

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    Card.Mueller, a S.Marta cerchio magico decide anche nomine

     Il Papa è attorniato da un “cerchio magico”. Lo dice il card. Gerhard Mueller nel libro “In buona fede” con Franca Giansoldati (Solferino) in uscita a giorni. “Vi è una sorta di cerchio magico che gravita attorno a Santa Marta formato da persone che, a mio parere, non sono preparate dal punto di vista teologico”, dice l’ex Prefetto della Dottrina della Fede aggiungendo che “in Vaticano sembra che ormai le informazioni circolino in modo parallelo, da una parte sono attivi i canali istituzionali purtroppo sempre meno consultati dal pontefice, e dall’altra quelli personali utilizzati persino per le nomine dei vescovi o dei cardinali”.
    Non si può punire qualcuno senza avere in mano le prove della sua colpa. Questo modo di agire è capitato di frequente in Vaticano e non riguarda solo il singolare caso Becciu, ma è accaduto persino dentro la Congregazione per la Dottrina della Fede quando furono mandati via alcuni sacerdoti senza ragioni, dall’oggi al domani”. Lo dice il card. Gerhard Mueller nel libro “In buona fede”, con Franca Giansoldati, per le edizioni Solferino. “Per il cardinale Becciu la questione è macroscopica anche perché amplificata dai mass media: è stato umiliato e punito di fronte al mondo senza che gli sia stata data alcuna possibilità di difesa. Ora si aspetta la fine del processo in corso al tribunale vaticano. Eppure dovrebbe valere per chiunque la presunzione di innocenza, un diritto sacrosanto dai tempi degli antichi romani”. Mueller afferma che “Francesco ha deciso di punirlo severamente dopo che qualcuno era andato da lui, a Santa Marta, per mostrargli un articolo de L’Espresso, un settimanale italiano che riportava un’inchiesta sul cardinale. Ma come si fa ad agire in base a un articolo di stampa?”, si chiede l’ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
    Sulla questione degli abusi non tutti nella Chiesa vengono trattati allo stesso modo. Lo dice il card. Gerhard Mueller, ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, parlando in particolare del caso di mons. Gustavo Zanchetta. “Zanchetta fa discutere poiché ha potuto godere di uno status privilegiato in quanto amico del Papa. Di norma le amicizie non possono influenzare il procedere della giustizia, tutti devono essere trattati in modo uguale”. Muller – nel libro “In buona fede” con Franca Giansoldati – parla anche del caso di “don Mauro Inzoli, un sacerdote vicino a Comunione e Liberazione. Il tribunale vaticano avviò un processo su di lui alla fine del quale si decise di ridurlo allo stato laicale perché fu riconosciuto colpevole di crimini. Purtroppo però vi fu un cardinale di curia che andò a bussare a Santa Marta, chiedendo clemenza. Davanti a questo interventismo il Papa si convinse e scelse di modificare la sentenza aggiustando la pena a Inzoli, stabilendo che rimanesse sacerdote ma con il divieto di indossare in pubblico l’abito sacerdotale o il clergyman e senza presentarsi alle comunità come consacrato. Rimaneva consacrato ma non poteva mostrarsi agli estranei come tale. Questo è solo un esempio”.       

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    Mattarella, in Carta diritto a manifestare proprio pensiero

    (ANSA) – ROMA, 20 GEN – “La cultura è strettamente connessa
    con la libertà: di studio, di ricerca, di espressione del
    proprio pensiero. Ce lo ricorda – ancora una volta – la nostra
    Costituzione. L’arte e la scienza sono libere, recita l’art.33;
    mentre l’art.21 dispone il diritto di manifestare liberamente il
    proprio pensiero. L’esercizio che Brescia e Bergamo, Capitale
    della cultura, si apprestano a intraprendere è, quindi, un
    grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese”. Lo ha
    detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Brescia alla
    cerimonia di inaugurazione di Capitale italiana della Cultura
    2023, insieme alla città di Bergamo. (ANSA).   

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    Ucraina: Mattarella, Italia sta con chi lotta per la libertà

    (ANSA) – ROMA, 20 GEN – “Stiamo rivivendo in Europa la
    tragedia della guerra, che speravamo fosse riposta per sempre
    negli archivi della storia dopo gli orrori che abbiamo allora
    conosciuto. Ed è proprio il mettere la dignità integrale della
    persona al centro di ogni azione che ci porta a stare dalla
    parte di chi è aggredito e lotta per la propria indipendenza e
    libertà”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando
    a Brescia in occasione della cerimonia ufficiale di
    inaugurazione di Capitale italiana della Cultura 2023, insieme
    alla città di Bergamo. (ANSA).   

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    Meloni ricorda Willy, il suo esempio sempre con noi

    (ANSA) – ROMA, 20 GEN – “Avrebbe compiuto 24 anni oggi Willy
    Monteiro Duarte, il giovane ucciso la notte del 6 settembre 2020
    mentre tentava di difendere un suo amico. Un pensiero a tutti i
    cari di Willy e in particolare a Lucia, mamma forte e tenace,
    che da anni lotta per ricevere giustizia per suo figlio”. Lo
    scrive su Facebook la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni,
    ricordando il 21enne ucciso nel corso di un violento pestaggio a
    Colleferro. “Non vogliamo dimenticare il sorriso, l’altruismo e
    il coraggio di un ragazzo dal cuore d’oro – aggiunge -: il suo
    ricordo e il suo esempio rimarranno sempre con tutti noi”.   
    (ANSA).   

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    Antimafia indagherà anche sulla “borghesia mafiosa”

    Ci sarà anche quella che gli inquirenti che hanno catturato Messina Denaro hanno definito “borghesia mafiosa” tra gli oggetti dell’indagine della costituenda Commissione Bicamerale Antimafia. E quanto emerge dal testo unificato approvato ieri dalla Commissione Affari costituzionali, dove alle 18 sono depositati gli eventuali emendamenti al testo.    Tra le novità, rispetto all’Antimafia delle scorse legislature, vi è l’indicazione di porre attenzione alle criptovalute e a monitorare l’attuazione del Pnrr, mentre un’altra novità riguarda il presidente. Questi non durerà in carica 5 anni senza possibilità di revoca, bensì due anni, con possibilità di conferma per i residui anni di legislatura.    Il testo unificato è stato messo a punto dalla relatrice Simona Bordonali (Lega) sulla base di quattro proposte di legge istitutive dell’Antimafia, depositate da M5s, Pd, Fdi e Azione-Iv.    Il testo riprende quello che nella scorsa legislatura istituì l’Antimafia, e indica gli stessi oggetti di analisi della futura Bicamerale, aggiungendone però altri, che la latitanza e la cattura di Messina Denaro ha messo in luce, come quella che è stata definita dagli inquirenti “borghesia mafiosa”. Infatti la futura Commissione dovrà condurre analisi “con particolare riferimento alle cosiddette “mafie silenti” e “mafie mercatiste”, all’integrazione o cooptazione di componenti apicali delle mafie in sistemi criminali più complessi, quali i cosiddetti “comitati criminal-affaristici”», sistemi criminali o “massomafie”», aventi strutture organizzative e modalità operative che travalicano le tipizzazioni normative vigenti”.    La lente della Bicamerale, rispetto alla precedente, dovrà ampliarsi anche “ai fenomeni del caporalato e delle cosiddette “agromafie”, anche in considerazione delle frodi nell’impiego dei fondi europei per l’agricoltura”; ” i sistemi di pagamento elettronici e l’uso delle valute virtuali (le criptovalute ndr), in quanto canali privilegiati dalla rete criminale, e individuare specifiche misure finalizzate a prevenire il rischio di riciclaggio”; “monitorare i meccanismi di sviluppo e attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per verificare l’assenza di anomalie sintomatiche di infiltrazioni mafiose, e valutare l’adeguatezza degli strumenti legislativi e operativi per la tutela delle imprese e dell’economia legale, anche individuando ulteriori soluzioni ritenute utili per prevenire e impedire l’inquinamento mafioso”.    Alle 18 di oggi scade il termine per gli emendamenti che saranno votati da martedì prossimo, in modo da portare il testo in Aula venerdì. 

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    Berlusconi: 'Manifestazione di Forza Italia prima della fine della campagna elettorale'

    “Siamo dunque naturalmente e decisamente leali ad una coalizione alla quale proprio noi abbiamo dato vita. Ma dobbiamo sempre ricordare che nel Centrodestra abbiamo un ruolo e un compito specifico, diverso dagli altri componenti della coalizione. Solo noi – nel governo della Nazione – abbiamo un progetto concreto per portare le pensioni a 1000 euro entro la legislatura! Solo noi abbiamo proposte concrete per dare lavoro ai giovani, con la detassazione e la decontribuzione totale dei contratti di primo impiego. Solo noi abbiamo come priorità assoluta il taglio delle tasse, la lotta alla burocrazia e la riforma della giustizia in senso garantista”. Lo afferma il leader di Fi Silvio Berlusconi in un messaggio in occasione della presentazione dei candidati di Fi nel Lazio.  
    “Io conto di potervi incontrare tutti, di persona, prima della fine della campagna elettorale, in una grande manifestazione di Forza Italia”, ha detto ancora Berlusconi.