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    Meloni: serve governo audace, concreto e coraggioso

    Le scorie lasciate dalla vicenda del caro-benzina e le imminenti regionali nel Lazio, ma soprattutto in Lombardia, continuano a mantenere alta la tensione all’interno della maggioranza mentre Fratelli d’Italia rivendica i risultati di questi primi 100 giorni al governo. Anche Giorgia Meloni, che compie 46 anni, augura a se stessa (e in fondo anche al governo che presiede), di non farsi spaventare dalla mole dei problemi, di non farsi ammaliare dalle sirene del potere o convincere da un sistema che non condivide. “Mi auguro di essere audace, concreta, veloce e coraggiosa. Di guardare sempre a quello che è giusto per l’Italia. In breve, mi auguro di non deludere chi ha creduto in me, e nella possibilità che l’Italia tornasse la grande Nazione che merita di essere. E non lo farò, costi quel che costi”. Un manifesto che sembra rivolto anche alla maggioranza che sostiene il suo Esecutivo. Sabato in collegamento con i candidati lombardi, aveva esortato, appunto, il governo a essere “coraggioso”, “non solo di gestire le crisi ma di pensare in grande”. Dall’altro lato, gli alleati confermano fedeltà all’esecutivo ma, ormai quotidianamente, non perdono occasione per puntare i propri paletti, preoccupati dal rischio che il partito della premier possa “cannibalizzarli” nelle urne. In particolare, il duello tra Forza Italia e Lega si gioca sempre di più sul terreno della autonomia differenziata: la Lega è tornata a chiedere che questa riforma debba essere approvata entro il 2023, gli azzurri, invece, non parlano di date, ma insistono che nessuna riforma dovrà mai danneggiare il Sud. “Sono sicuro che dopo 30 anni di battaglie – attacca Matteo Salvini da Milano – grazie a un centrodestra serio e compatto al governo e alla presenza importante della Lega, l’autonomia sarà realtà entro il 2023”. Un modo per rispondere a quello che poche ore prima aveva detto l’altro vicepremier, il coordinatore azzurro Antonio Tajani, dal salernitano, e cioè che nessuna riforma potrà mai “penalizzare il Sud”. ” L’Italia – ha aggiunto – non deve essere divisa. Siamo al lavoro perché sia una riforma equilibrata e che avvantaggi sia il Nord sia il Sud, ma anche il Centro, ecco perché sui poteri di Roma Capitale dovremo lavorare”. Posizioni nette, che insieme ai mal di pancia sul dossier benzina, avrebbero fatto pensare a un acuirsi dell’insoddisfazione, da parte degli azzurri e soprattutto del Cavaliere, nei confronti dell’esecutivo. Rumors di “strappi” però prontamente smentiti dallo stesso Tajani in una nota, redatta, a quanto si apprende, in piena sintonia con Berlusconi. “Nessuno – chiarisce il titolare della Farnesina – può mettere in dubbio il sostegno, leale e determinato di Forza Italia al governo di centro-destra eletto liberamente dai cittadini italiani. Berlusconi, fondatore e padre politico del progetto che ha portato nuovamente alla guida dell’Italia una coalizione alternativa alla sinistra, ha sempre incoraggiato l’attuale governo. E, come tutti noi di Forza Italia – conclude Tajani – ritiene indispensabile che questo esecutivo rimanga in carica almeno per i prossimi cinque anni”. Al di là delle dichiarazioni, tuttavia, il voto amministrativo si avvicina e nessuno vuole perdere terreno. In gioco ci sono gli equilibri futuri del centrodestra in due territori così delicati. Maurizio Gasparri, ad esempio, ricorda che “Forza Italia farà la differenza sia in Lombardia che nel Lazio, come in tutta Italia in termini di qualità e in termini di numeri per l’affermazione del centrodestra”. Un clima di competizione interna, che viene però attenuato dalla celebrazione, appunto, del 46esimo compleanno della premier.”Mi auguro di non farmi spaventare dalla mole dei problemi, di non farmi ammaliare dalle sirene del potere, di non farmi convincere da un sistema che non condivido. Mi auguro di essere audace, concreta, veloce e coraggiosa. Di guardare sempre a quello che è giusto per l’Italia. In breve, mi auguro di non deludere chi ha creduto in me, e nella possibilità che l’Italia tornasse la grande Nazione che merita di essere. E non lo farò, costi quel che costi”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni in occasione del suo compleanno.

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    Autonomia, Salvini: manteniamo la parola, realtà nel 2023

    “Sono sicuro che dopo 30 anni di battaglie, grazie a un centrodestra serio e compatto al governo e alla presenza importante della Lega, l’autonomia sarà realtà entro il 2023”. E anche “federalismo e presidenzialismo: noi siamo persone che mantengono la parola data”. Lo ha detto il leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a Milano in occasione della presentazione dei candidati della Lega alle regionali in Lombardia. “Abbiamo una bellissima squadra in Consiglio dei ministri – ha aggiunto – abbiamo degli amici che a volte partono da presupposti differenti ma trovano sempre una sintesi comune”.   

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    Primo compleanno da premier per Giorgia Meloni

    Quarantasei anni e 100 giorni di governo. Giorgia Meloni festeggia il suo compleanno in famiglia e taglia il nastro del primo ideale giro di boa del suo esecutivo. 

    Agenzia ANSA

    Una vita di militanza a destra, nel 2012 fonda Fratelli d’Italia (ANSA)

    Spegne le candeline e fa il brindisi a mezzanotte, a casa di amici, con i suoi cari, la figlia Ginevra, il compagno, la sorella Arianna con il marito Francesco Lollobrigida e pochi altri intimi. Tanti invece gli auguri giunti via social, tante le telefonate di amici, parenti ed esponenti politici. a partire da quelle di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
    Il leader della Lega si premura di raccontare, a Milano, di aver fatto gli auguri alla premier di buon mattino, come primo atto della sua giornata, caratterizzata dalla presentazione dei candidati della Lega per le elezioni lombarde.
    Nel pomeriggio invece la chiamata da Arcore del Cavaliere. La domenica della premier è stata dunque inframmezzata dai messaggi di auguri, delle brevi pause tra una telefonta di lavoro e l’altra. “Grazie a tutti per i messaggi,” scrive su Telegram augurandosi di non deludere chi ha creduto in lei, un augurio che diventa una dichiarazione rivolta a tutto il Paese perchè torni ad essere “la grande nazione che merita di essere”. E dopo i sobri festeggiamenti, il lavoro con l’organizzazione della nuova settimana di impegni a Palazzo Chigi .

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    Pd: comizio su una sedia per Bonaccini a Caserta, 500 in piazza

    Comizio improvvisato su una sedia per Stefano Bonaccini nel piazzale antistante il complesso del Belvedere di San Leucio a Caserta.
    L’incontro, inizialmente previsto in una sala interna dello storico ex setificio di Caserta, si è dovuto svolgere all’aperto perché il numero di persone accorse, oltre 500, era di gran lunga superiore alla capienza della sala. Il candidato alla segreteria del Partito democratico ha quindi deciso di restare all’aperto.
    “Salgo su una sedia per farmi sentire da tutti, come nei comizi degli anni ’70”, ha esordito divertito Bonaccini all’inizio del suo intervento. L’iniziativa è durata circa un’ora.    

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    Crosetto scherza su Twitter, Dante tifoso del Pisa

     “Dante tifava per il Pisa”. Lo scrive il ministro della Difesa, Guido Crosetto, stemperando la polemica sulle dichiarazioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che in un’intervento nel corso della kermesse milanese di FdI ieri aveva citato Dante come “il fondatore del pensiero di destra in Italia”.    Crosetto ha poi aggiunto precisando nel tweet: “si ha il diritto, ed il dovere, di scherzare, in un momento di relax, anche rivestendo ruoli istituzionali. Chi pensa di no, vorrebbe istituzioni interpretate e non vissute”.   

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    Piantedosi: “Più polizia negli ospedali e stretta sul tifo”

       Rispetto al blocco dell’A1 “la Polizia sta lavorando per acquisire tutti gli elementi per individuare il maggior numero di responsabili. Ho emanato un decreto di divieto di trasferta per due mesi delle due tifoserie della Roma e del Napoli. In generale, rafforzeremo le valutazioni anche in relazione ai rischi legati agli spostamenti delle varie tifoserie”. Così, in una intervista al Messaggero, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.    Il ministro affronta poi il tema della violenza contro gli operatori sanitari: “Avvieremo un’iniziativa nei prossimi giorni per rafforzare o istituire presidi di polizia a partire dai plessi ospedalieri di maggiore importanza. Partiremo dalla Capitale e poi ci dedicheremo alle altre grandi città”.    Parlando di gang giovanili, “occorre operare alla radice dei fenomeni, coinvolgendo anche le istituzioni titolari di più specifiche funzioni in materia di disagio. L’attività di contrasto non può basarsi esclusivamente sulla repressione”. Il ministro affronta anche il tema della malamovida e annuncia “una pianificazione di controlli straordinari. La socializzazione non deve andare a discapito della quiete pubblica e della sicurezza”.    Piantedosi affronta poi il caso dei vigili di Roma privi delle password per risalire alle targhe: “Ho condiviso con i sindaci l’opportunità di avviare una riflessione sulla riforma delle polizie locali. Un gruppo di lavoro, a cui parteciperà anche l’Anci, avvierà a breve la propria attività”.    Sul caso della ragazza accoltellata a Termini e in generale sulla sicurezza nelle stazioni: “Abbiamo avviato a Roma controlli serrati. Questa iniziativa sarà estesa nell’immediato anche a Milano e Napoli”. Sull’immigrazione irregolare: “Si combatte fermando le partenze prima degli sbarchi. Domani sarò in Turchia e a seguire, con Tajani, andremo in Tunisia e in Libia. Vogliamo condividere con questi Paesi un’intensa cooperazione bilaterale e di sostegno operativo per fermare le partenze. Allo stesso tempo vogliamo garantire canali di ingresso regolari. La prima applicazione del nostro Decreto ha fatto registrare da parte delle Ong un comportamento che si è uniformato alle regole. In questi giorni è diminuito il numero delle persone portate da queste organizzazioni senza che questo inficiasse la macchina dei salvataggi”.

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    Sangiuliano, Dante il fondatore del pensiero di destra italiano

     “Il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri: la destra ha cultura, deve solo affermarla”. Lo afferma il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano intervistato da Pietro Senaldi nel corso della kermesse milanese di FdI, “Pronti, candidati al via”.

    Sangiuliano: ‘Il fondatore del pensiero di destra in Italia e’ stato Dante Alighieri’

    “Quella visione dell’umano della persona la troviamo in Dante – ha aggiunto Sangiuliano – ma anche la sua costruzione politica credo siano profondamente di destra. Ma io ritengo che non non dobbiamo sostituire l’egemonia culturale della sinistra , quella gramsciana, a un’ altra egemonia, quella della destra. Dobbiamo liberare la cultura che è tale solo se è libera, se è dialettica”.
      “Il Ministro Sangiuliano lasci stare almeno Dante – afferma Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione cultura – capiamo che è un ottima fonte di pubblicità e che al Ministro piace pronunciare parole in libertà, ma non scomodiamo il padre della lingua italiana per analisi risibili e caricaturali. Invece di pensare a governare, all’inflazione che si mangia gli stipendi, alla benzina che rincara, si impossessano -senza timore di sembrare ridicoli- anche di Dante. Se non fosse un momento drammatico per il Paese ci sarebbe da ridere. Le parole improbabili del Ministro Sangiuliano indicano chiaramente la qualità dell’esecutivo Meloni: tante chiacchiere e zero fatti”.
    “Se il ministro Sangiuliano deve andare a scomodare Dante per trovare un riferimento culturale alla destra, il ministro della cultura ha qualche problema con la storia e la Meloni ha qualche problema con la scelta dei ministri, scrive su Twitter Raffaella Paita, Presidente del Gruppo Azione-Italia Viva in Senato. 
    “Non ci spieghiamo come il ministro Sangiuliano abbia potuto considerare il sommo Poeta come ‘il fondatore del pensiero di destra in Italia’ – commenta il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli -. Basterebbe il fatto che Dante stava con i guelfi bianchi e chi lo ha esiliato sono i neri: ogni altra considerazione e’ superflua. Per questo il ministro della Cultura fa riferimenti culturali sbagliati, perché dovrebbe sapere che Dante nel 1302 fu costretto all’esilio proprio perché militava nei guelfi Bianchi e voleva uno stato laico, attaccava duramente il trasformismo della politica e auspicó la funzione regolatrice del diritto e la socialità dell’uomo, temi che non sono propri della destra di Giorgia Meloni. Quindi consigliamo al ministro di lasciare perdere Dante, perché i riferimenti culturali della destra oggi sono Trump e Bolsonaro.”
        

    Agenzia ANSA

    Il regista, ‘rispetto il ministro, ma è un po’ pretestuoso’ (ANSA)

       

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    Meloni alla convention di Fdi: “Avere il coraggio di pensare in grande”. E cita Garibaldi

    L’intervento della premier, Giorgia Meloni, alla convention di Fdi

    “Quello che avremo di fronte sarà un periodo complesso, ma questo scenario carico di crisi non deve impedirci di guardare il futuro con ottimismo: dobbiamo passare dalla gestione della crisi a pensare in grande, aver il coraggio per il lungo periodo”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni in collegamento con la kermesse milanese di FdI, “Pronti, candidati al via”. “Ora programmare e realizzare molte cose e risultati alla fine. L’orizzonte è nostro tema di forza”.
    “Voglio ringraziare tutti gli intervenuti, la classe dirigente del partito. La nostra avventura è appena cominciata, Il responso della Lombardia è molto importante”, ha aggiunto  Meloni. “Pronti, candidati al via”. “E’ una occasione per dimostrare come andare meglio: possiamo tornare ad avere la stessa visione in Lombardia come al governo”. 
    La premier cita anche Garibaldi: “Ricordo quella frase attribuita a Garibaldi: qui si fa l’Italia o si muore, la penso così”.
    “Non c’è giorno e non c’è ora in cui non mettiamo tutto noi stessi in questo impegno: faremo quello che va fatto, con coraggio e determinazione, quello che è giusto in coscienza. Mi interessa sapere i dati economici, della natalità, della produttività tra 5 anni”, dcie ancora Meloni. “Spero e sono certa – aggiunge – che avremo questi cinque anni, malgrado la opposizione e non solo”.