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    Csm: eletti 9 candidati su 10, ma c'è il 'caso Valentino'

    Dei 10 candidati laici da mandare al Csm, il Parlamento convocato in seduta comune ne elegge solo 9. Il nome indicato da Fratelli d’Italia all’ultimo momento, cioè a metà elezione, quello di Felice Giuffrè non ottiene i numeri necessari. Gli altri che ce la fanno sono: Isabella Bertolini (521 voti), Daniela Bianchini e Rosanna Natoli (con 519 voti) in quota FdI; Roberto Romboli per il Pd, che risulta il più votato con 531 preferenze. Mentre quello che ne ottiene meno è Ernesto Carbone, indicato da Azione-Iv, con 399 consensi. Sul suo nome infatti non regge l’intesa con il M5S. Ma passano anche Claudia Eccher (519), Fabio Pinelli (516) per la Lega e Michele Papa (506) indicato dai 5 stelle. Le Camere dunque dovranno tornare a riunirsi per eleggere un solo componente laico. E la seduta è convocata per martedì 24 gennaio alle 16. L’elezione dei 10 laici fa esplodere il caos nella maggioranza. E a scatenare le polemiche è la candidatura di Giuseppe Valentino, penalista calabrese già sottosegretario alla Giustizia. Fratelli d’Italia lo indica per giorni come nome sul quale puntare per la vicepresidenza dell’organo di autogoverno dei magistrati, senza che nessuno avesse nulla da ridire. Ma è quando i parlamentari cominciano a votare nell’Aula di Montecitorio, attrezzata per l’occasione, che ci si ricorda come Valentino risulti indagato in un processo di ‘ndrangheta, conosciuto come ‘Gotha’, tirato in ballo da un collaboratore di giustizia nel 2021. La notizia, pubblicata su alcuni siti durante la chiama e sottolineata dagli esponenti dei 5 Stelle che annunciano l’intenzione di non votarlo, sembra mandare per aria l’accordo raggiunto faticosamente dopo giorni di intensa trattativa all’interno della maggioranza e tra maggioranza e opposizione. E all’indomani dell’arresto del boss Matteo Messina Denaro con la premier Giorgia Meloni volata a Palermo per dire che contro la criminalità organizzata sarà lotta senza quartiere, “Fratelli d’Italia questo cedimento non può proprio permetterselo”, si osserva da più parti nel centrodestra. E allora scatta lo stop al voto. I parlamentari di FdI vengono invitati a non rispondere alla prima chiama anche se per alcuni è troppo tardi. Nella maggioranza in molti si sono già espressi, ma si spera ancora di poter rimediare. Così si tratta ancora una volta tra tutti i protagonisti, presenti stavolta in Transatlantico, e alla fine sui telefonini di senatori e deputati del centrodestra compare un altro invito: votate per Felice Giuffrè, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico a Catania, invece che per Valentino. Ma ormai è caos e alcuni parlamentari azzurri osservano che questo “con Niccolò non sarebbe mai successo”, sottolineando come nelle scorse legislature la partita delle scelte per il Csm la giocasse sempre Niccolò Ghedini con “ottimi risultati”. Intanto che si decide e che tutti i gruppi si convincono a votare il nuovo nome, nessuno passa più sotto i catafalchi e le votazioni di fatto si sospendono per oltre un’ora. Ma poi arriva la notizia della rinuncia di Valentino a candidarsi e tutto riprende. Lui si difende da ogni sospetto e parla di “fango” che gli è stato gettato addosso, mentre i vertici di Fratelli d’Italia inviano note a sostegno del collega di partito, ex senatore, nonché presidente della Fondazione di Alleanza Nazionale dal 2017. E mentre i parlamentari tornano in Aula a esprimere le proprie preferenze si fanno i conti: su Giuffrè non è facile raggiungere il quorum richiesto visto che quasi tutti i senatori e molti deputati avevano già votato per Valentino. Sugli altri 9 candidati, invece, l’intesa sembra reggere visto che si è riusciti anche a rispettare il dettato dell’ultima riforma del Csm per prevede il rispetto dell’equilibrio di genere. E a mettere in campo più donne alla fine è Fratelli d’Italia che, oltre alla candidatura maschile, ne indica ben tre: Isabella Bertolini, Daniela Bianchini e Rosanna Natoli. Una se la intesta anche la Lega che, oltre all’avvocato Fabio Pinelli, punta tutto sull’avvocatessa di Trento Claudia Eccher.

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    Benzina, allo studio una app per favorire scelta prezzi

     Potrebbe arrivare un’app pubblica per favorire la scelta dei benzinai da parte degli automobilisti. L’ipotesi sarebbe tra quelle sul tappeto, insieme all’introduzione di un meccanismo con il Qr code, per superare il nodo dell’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale nelle stazioni di servizio. Secondo quanto si è appreso, l’ipotesi consentirebbe una scelta facile evitando all’automobilista di avvicinarsi ai cartelloni per verificare il prezzo con il qr code e,insieme rappresenterebbe una banca dati con la quale sarebbe possibile, per le autorità preposte, effettuare monitoraggio, controlli ed eventualmente intervenire. 

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    Greta fermata dalla polizia dopo la protesta in Germania

    L’attivista svedese Greta Thunberg è stata fermata dopo una manifestazione di protesta contro una miniera di carbone in Germania. Lo rende noto la polizia tedesca.
    Greta era oggi tra i manifestanti portati via dalla polizia nei pressi della miniera di lignite di Garzweiler, in Germania, a pochi km dal villaggio di Luetzerath, dove per giorni ci sono stati scontri tra ecologisti e forze dell’ordine. La polizia, secondo quanto riferisce la Zdf, ha confermato che Thunberg e altri sono stati trasportati via dal sito della miniera e poi fermati. Un fotografo della Dpa ha osservato che Thunberg è stata portata via da tre agenti di polizia ed è poi stata sottoposta a un controllo.   

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    Elezioni del Csm, scoppia il caso Valenttino

    Nell’Aula di Montecitorio, dopo una sospensione che c’era stata in attesa che si risolvesse il ‘caso Valentino’, i parlamentari tornano a votare per i 10 laici da mandare al Csm. E al posto di Giuseppe Valentino, che risulta indagato in un processo di ‘ndrangheta, si invita a convergere sul nome di Felice Giuffrè.
    Questo l’elenco dei candidati sui quali si conferma l’intesa tra maggioranza e opposizione: Isabella Bertolini, Daniela Binachini, felice Giuffré, Rosanna Natoli, Claudia Eccher, Fabio Pinelli, Enrico Aimi, Roberto Romboli, Michele Papa, Ernesto Carbone.

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    Telefonata Meloni-Macron: urgente controllo delle frontiere dell'Ue

    “Cordiale conversazione telefonica tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron nel corso della quale sono stati affrontati i principali temi al centro dell’agenda europea e internazionale”. Lo rende noto Palazzo Chigi.
    Nella telefonata fra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron “è stata ribadita la volontà di garantire il pieno sostegno all’Ucraina e l’urgenza di individuare a livello europeo soluzioni efficaci per sostenere la competitività delle imprese europee e per contrastare l’immigrazione illegale attraverso un effettivo controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea”. Palazzo Chigi sottolinea che “il Presidente del Consiglio Meloni e il Presidente Macron hanno concordato di continuare a confrontarsi su queste tematiche largamente condivise”. 

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    A P.Chigi prima riunione cabina coordinamento per il Giubileo

    (ANSA) – ROMA, 17 GEN – Prima riunione nel pomeriggio a
    Palazzo Chigi, secondo quanto si apprende, della cabina di
    coordinamento per il Giubileo. Al tavolo con il sottosegretario
    alla presidenza Alfredo Mantovano il sindaco di Roma e
    commissario per il Giubileo Roberto Gualtieri, il ministro del
    Turismo Daniela Santanché, monsignor Rino Fisichella, i vertici
    della società Giubileo 2025, il prefetto di Roma Bruno Frattasi,
    il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e gli staff
    tecnici coinvolti.   
    La riunione è servita a fare un punto dopo l’avvio ufficiale
    della macchina per il Giubileo con la presentazione del primo
    Dpcm dei giorni scorsi, con i lavori che dovranno andare avanti
    a ritmi serrati. La cabina di riunirà a cadenza regolare e già
    dopo il primo incontro si è fissata una nuova riunione tra due
    settimane per il primo aggiornamento sullo stato degli
    interventi. (ANSA).   

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    Nordio: 'Intercettazioni necessarie per la mafia e il terrorismo”

    “Sono anni che ripeto che le intercettazioni sono assolutamente indispensabili nella lotta alla mafia e al terrorismo e per comprendere i movimenti di persone sospettati di reati gravissimi.Quello che va cambiato è l’abuso che se ne fa per reati minori, con la diffusione sulla stampa di segreti individuali che no hanno a che fare con le indagini. Credo che ci sia malafede quando si confondono i due campi”.
    Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervistato da Radio24 
    “E’ illusorio pensare che la mafia possa essere vinta perchè si arresta qualche boss, anche il più pericoloso. E’ un fenomeno che va combattuto con un arsenale di armi e con una rivoluzione copernicana culturale”, ha sottolineato Nordio. Nella lotta alla mafia “si devono coniugare tecnologie, e di questo fanno parte sicuramente le intercettazioni, e il metodo Falcone: una continua ininterrotta analisi di dati finanziari, movimenti di denari, pedinamento e controllo che non può mai essere interrotto”.   

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    Pd: Bonaccini, con me segretario nuovo gruppo dirigente

    (ANSA) – MUCCIA, 17 GEN – “Il Partito democratico deve
    diventare più tonico, un po’ più in salute. Se divento
    segretario il primo impegno che sento di avere è un nuovo gruppo
    dirigente, perché dopo troppi anni di sconfitte a livello
    nazionale bisogna cambiare”: è quanto ha detto Stefano
    Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale del Pd, arrivando
    a Muccia, in provincia di Macerata, nel cratere sismico 2016,
    tappa del suo tour marchigiano.   
    “Bisogna tornare più popolari, dobbiamo avere una classe
    dirigente che stia di più nei territori, a contatto con la
    gente”, ha aggiunto Bonaccini: “perché il Pd possa riconquistare
    territori perduti, come la Regione Marche, sarebbe “utile che
    cambi anche il vento nazionale e che quindi torni a gonfiare le
    nostre vele. Oggi non è così”.   
    “Chiunque diventi segretario non avrà davanti momenti
    facili, ci sarà da lottare. Ma adesso abbiamo un po’ di anni
    davanti, la destra ha vinto nettamente e governerà e quindi c’è
    tutto il tempo per rilanciare”, ha ammesso. “La prima prova
    nazionale come base elettorale di tutto il paese saranno le
    Europee tra un anno e mezzo – ha ricordato – Se posso
    permettermi chiederei agli amici dei 5 Stelle e al Terzo polo di
    fare un po’ più di opposizione al governo Meloni piuttosto che
    al Pd tutti i giorni, perché così si potrebbe provare a
    recuperare un po’ di alternativa da indicare già agli elettori
    al di là delle alleanze che si faranno”. (ANSA).