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    Intercettazioni, Delmastro: 'Allo studio misure sui giornali'

    “Bisogna intervenire da una parte con l’Ispettorato generale per verificare che non vi siano fuoriuscite di notizie dalle Procure stesse, dall’altra parte con una norma più stringente. E poi lo dico onestamente, sì, anche sui giornali”. Così Andrea Delmastro, parlamentare di Fratelli d’Italia e Sottosegretario di Stato per la Giustizia, ad Agorà Rai Tre, sugli interventi per combattere la divulgazione delle intercettazioni. Alla domanda su cosa intenda per interventi sui giornali risponde: “Sono allo studio proprio perché ci rendiamo conto che bisogna agire con la massima prudenza rispetto ad un diritto che è il diritto di cronaca”.
    “Le intercettazioni sono un elemento di indagine e devono essere circoscritte ad essa anche per il buon funzionamento delle indagini stesse. Per i reati di mafia e terrorismo sono fondamentali. Il governo ha approvato un dl Rave che conteneva il ripristino dell’ergastolo ostativo quindi un primo colpo alla mafia lo ha inferto questo esecutivo. Fdi non ha votato la riforma Cartabia e la modifica approvata ieri in Cdm colma dei buchi”, ha affermato Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera a Coffee break su La7.
    “Il governo è passato dal dire che i mafiosi non parlano al telefono a dire che le intercettazioni servono per i reati di mafia e terrorismo fino ad arrivare ad aprire ai reati come la corruzione – così la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato Barbara Floridia intervenendo a Start su SkyTG24 -, con una serie di capriole e retromarce davvero imbarazzanti. Le intercettazioni sono uno strumento essenziale per le indagini sempre, è assurdo che magistratura e forze dell’ordine possano esserne private rispetto ad oggi. Contro gli abusi esiste già una legge, basta applicarla”.
    Il dibattito sulla regolamentazione delle intercettazioni rischia di essere “di fatto già superato dalla criminalità organizzata che parla in maniera esplicita di traffici di droga e armi su nuove e sofisticate piattaforma informatiche. Il rischio da contrastare è che voli più veloce delle leggi”: a dirlo è il procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone, già a lungo presidente dell’Anac. Il quale – soffermandosi con l’ANSA sull’attuale dibattito in corso – va oltre il confronto che c’è ad esempio sul captatore informatico trojan. “Senza intercettazioni sarebbe praticamente impossibile fare indagini sui fatti di corruzione” ribadisce comunque Cantone. Sottolineandone nuovamente l’importanza, come fatto anche per l’ultima indagine condotta dal suo Ufficio e che interessa alcuni dipendenti dell’Agenzia delle entrate di Perugia. “La corruzione – evidenzia – è un reato per sua natura difficile da far emergere. Non ci sono infatti testimoni, non ci sono denunce e nemmeno parti offese. Spesso ci sia arriva da altre indagini, come, per citarne uno, il caso di mafia capitale. Senza intercettazioni si rischia di poter intervenire solo su fatti secondari”. Cantone giudica “indispensabile” l’utilizzo del trojan (un virus informatico che può trasformare il microfono del cellulare in uno strumento di ascolto anche per le intercettazioni ambientali) “in particolare per tutte quelle indagini dove c’è una forte omertà”. “Il suo impiego – spiega – è ormai regolato in maniera molto chiara e precisa. Ma questo tema è di fatto già superato dalla criminalità che si muove sulle nuove piattaforme. Episodi già emersi anche in alcune nostre indagini”. “La criminalità organizzata è molto più all’avanguardia di quanto si pensi e noi dobbiamo capire come affrontarla” conclude Cantone.      

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    Nordio: 'Parlamento non sia supino'. Piantedosi: intercettazioni. non si cambia

    Lunghi applausi dalla maggioranza e dal Terzo Polo e qualche brusio e contestazione da parte del resto dell’opposizione. Con in testa il leader del M5S Giuseppe Conte che lo accusa di depotenziare gli strumenti contro la mafia e la corruzione e di proporre una giustizia che distorce i principi costituzionali. Alla Camera va in scena la relazione del ministro Carlo Nordio sullo stato della giustizia e il clima si accende. Accade quando il Guardasigilli torna sul tema delle intercettazioni e va all’attacco dei pm antimafia , invitando il Parlamento a non farsi dettare la linea da loro.
    Il ministro Matteo Piantedosi  sottolinea che “le intercettazioni sono importanti, sicuramente per i reati di terrorismo e di mafia e per tutto ciò che può portare ad indagini su reati importanti. Non credo che Nordio abbia mai messo in discussione questo principio, al di là poi di affermazioni che si prendono in contesti diversi. Porto la testimonianza presa in Consiglio dei Ministri: il governo non intende toccare il sistema delle intercettazioni o rivederlo depotenziando gli strumenti di indagine, men che meno su mafia e terrorismo, La discussione lanciata” da Nordio, “e credo che su questo siamo tutti d’accordo, è sull’abuso”.
    Nordio richiama anche alla memoria gli “errori giudiziari” di cui sono stati vittima due comandanti dei Ros, i generali Mori e Ganzer. “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” premette, assicurando che non saranno toccate dalla riforma le intercettazioni di mafia e terrorismo ma anche quelle dei reati satelliti. E poi torna su quello che considera il cuore del problema: gli “abusi e gli errori delle intercettazioni” su cui bisogna intervenire “radicalmente”. Altrimenti “cadremo veramente in una sorta di democrazia dimezzata”, perché “la segretezza delle informazioni è l’altra faccia della nostra libertà”. L’indice è puntato sulle intercettazioni giudiziarie, che per i vari passaggi previsti dalla legge “finiscono per essere a conoscenza di decine di persone. L’abuso è in questo mare magnum”, che fa finire sui giornali “notizie che diffamano e vulnerano l’onore di privati cittadini”. Il ministro ricorda che “l’articolo 15 della nostra Costituzione dice chiaro e tondo che la segretezza delle comunicazioni è inviolabile e può essere eccezionalmente limitata”. Una regola però ribaltata dalla prassi di “lasciare pubblicare tutto”, anche attraverso i brogliacci della polizia giudiziaria, “molto spesso inaffidabili” anche se “non per cattiveria e malafede di chi li trascrive”. Poi l’affondo ai pm, con l’invito al Parlamento a reagire: Nordio afferma di non stupirsi delle posizioni “ferocemente negative” espresse dai procuratori ,” perché ognuno di noi vede la realtà attraverso la lente dei propri pregiudizi”. L’Italia però, avverte, “non è fatta di pubblici ministeri e questo Parlamento non deve essere supino e acquiescente a quelle che sono le associazioni dei pm”. Ce n’è anche per l’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, ora deputato con M5s, che giudica “gravissima” la stretta sulle intercettazioni perchè finirà con il ripercuotersi negativamente sul contrasto ai clan. Nordio risponde a lui, ma anche al procuratore di Palermo, che ha parlato di “borghesia mafiosa”, quando dice: “sentendo voi sembra che la mafia sia annidata nello Stato in tutte le sue articolazioni. Ma allora dov’era l’Antimafia, se siamo arrivati a questo risultato?” Il clima si fa teso di nuovo quando il ministro ricorda il giusto omaggio reso ai Ros per la cattura del boss Messina Denaro, ma anche i casi del generale Mori, “padre” di quel reparto, la cui carriera è stata “rovinata” da un processo durato 17 anni e da cui è stato assolto con formula piena e la vicenda di Ganzer, pure lui prosciolto dopo una condanna a 17 anni. Stavolta la sfida è diretta all’ex Pg di Palermo Roberto Scarpinato: “qualcuno ieri ha detto che Nordio è un po’ dottor Jekyll e mister Hyde, ma io vorrei che quando si devono tributare questi ossequi a questo benemerito organismo ci si ricordasse di tutte le vittime”. Mentre al Pd che con i 5s lo accusa di stendere il tappeto rosso ai colletti bianchi che delinquono, Nordio replica parlando della “processione” in via Arenula dei loro sindaci per “implorarlo” di cancellare il reato di abuso d’ufficio.

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    Csm: fumata bianca per elezione del membro laico, è Felice Giuffrè

    Felice Giuffrè ha superato il quorum dei tre quinti dei componenti dell’Assemblea (pari a 364 voti) per far scattare l’elezione.
    Con l’elezione di Felice Giuffrè, il Parlamento archivia la pratica dei componenti laici del Consiglio superiore della magistratura. Il nuovo Consiglio Superiore della magistratura si insedierà martedì 24 gennaio alle ore 11 al Quirinale. Sarà così il nuovo organismo a partecipare alle varie inaugurazioni dell’anno giudiziario sia in Cassazione, sia nei distretti di Corte d’Appello. Lo si apprende da fonti parlamentari che ricordano come nei saloni del Quirinale ci saranno anche i consueti saluti al Csm uscente
    L’organo di autogoverno dei magistrati ora è dunque nel suo plenum, e già è aperto il toto-vicepresidente. Giuffrè, siciliano e docente di Diritto pubblico all’Università di Catania, martedì non era riuscito ad essere eletto: nella prima votazione a Montecitorio il giurista aveva incassato solo 295 voti, meno del minimo di 364 (i tre quinti dei componenti dell’Assemblea) richiesti dalla legge. Ce la fecero Enrico Aimi, Isabella Bertolini, Daniela Bianchini, Ernesto Carbone, Claudia Eccher, Rosanna Natoli, Michele Papa, Fabio Pinelli e Roberto Romboli, che con 531 consensi è stato il più votato. E proprio il costituzionalista pisano Romboli, che è vicino al Partito Democratico, viene considerato da “radio Transatlantico” come uno dei candidati con più chance per essere eletto vicepresidente del Csm: su di lui, infatti, in molti a Montecitorio ritengono che potrebbero convergere parecchi voti dei consiglieri togati di Palazzo dei Marescialli.
    La votazione per il componente mancante era stata inizialmente convocata per martedì prossimo da Lorenzo Fontana, che presiede il Parlamento in seduta comune in quanto presidente della Camera dei deputati. Ma dopo la bufera scatenatasi dopo la decisione di Fratelli d’Italia di cambiare in corsa il proprio candidato, Giuseppe Valentino, risultato indagato in un processo di ‘ndrangheta, una moral suasion esercitata del Quirinale ha determinato una accelerazione, con l’anticipo del nuovo voto a 48 ore dal precedente. Mattarella, infatti, vorrebbe vedere l’organo di autogoverno dei magistrati nel pieno delle sue funzioni nel più breve tempo possibile dopo i 4 mesi di prorogatio della consiliatura retta a Palazzo dei Marescialli da David Ermini. Un’accelerazione che sarebbe stata determinata anche da altre importanti ed imminenti scadenze che incombono sul panorama Giustizia e che si è pensato sarebbe bene affrontare con il nuovo Csm al completo: a cominciare dalle inaugurazioni dell’anno giudiziario alla Corte di Cassazione e in tutte le Corti d’Appello d’Italia. Nel congratularsi con Giuffrè, il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti si dice ora “sicuro” che tutti i laici eletti adempiranno “con doveroso senso di responsabilità al compito che il Parlamento in seduta comune gli ha assegnato”.

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    Al Tesoro arriva Barbieri come Dg, salta Rivera

    Via libera del Consiglio dei ministri, al pacchetto di nomine proposte dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Riccardo Barbieri, già al Mef, diventa direttore generale del Tesoro prendendo il posto dell’attuale dg Alessandro Rivera. Confermato Biagio Mazzotta Ragioniere generale dello Stato mentre Ilaria Antonini diventa direttore generale dell’amministrazione Generale del personale e dei servizi al posto di Valeria Vaccaro. 
    Riccardo Barbieri Hermitte, scelto dal Ministero dell’economia per prendere il posto di Alessandro Rivera alla direzione generale del Tesoro, è nato a Roma il 25 aprile 1958 ed è già al Mef come responsabile della Direzione Analisi Economico Finanziaria del Dipartimento del Tesoro. E’ un economista e market strategist con venticinque anni di esperienza nei mercati finanziari, in cui ha lavorato per alcune delle maggiori banche di investimento, come J.P. Morgan, Morgan Stanley e Bank of America-Merrill Lynch. E` stato il capo dell’ Independent Research Department e Chief Economist in Mizuho International, la succursale londinese della banca d’investimento giapponese Mizuho Securities. Cresciuto a Milano, dove si è laureato con lode in Discipline Economiche e Sociali alla Bocconi, ha passato cinque anni negli Usa, conseguendo un Ph.D. in Economics presso la New York University.
    Il ministero dell’Economia e delle Finanze presenterà una proposta di riforma del modello organizzativo con lo scopo di assicurare il raggiungimento degli importanti obiettivi assegnati in primo luogo a livello europeo e internazionali tramite una diversa articolazione della struttura dipartimentale. Lo fa sapere lo stesso Dicastero, in una nota in cui annuncia le proposte di nomina per i direttori generali di Tesoro, Ragioneria e Amministrazione del personale.   

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    Intesa sulle bicamerali: Vigilanza Rai a M5s, quella sul Covid a Italia Viva

    Maggioranza e opposizione hanno raggiunto un’intesa sulla costituzione e la presidenza delle Commissioni Bicamerali d’inchiesta che ancora si devono costituire. Secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari, alla guida della Vigilanza Rai dovrebbe andare un esponente del M5S, mentre la presidenza di quella sulla gestione del Covid in Italia dovrebbe spettare a un esponenti di Azione-Italia Viva.
    L’Aula del Senato approva all’unanimità, con voti 157 favorevoli, la mozione che dispone la ricostituzione della commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Non ci sono stati astenuti ne’ voti contrari. Ricostituita, con 145 voti favorevoli, anche la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Anche in questo caso non ci sono stati astenuti ne’ voti contrari. Le due mozioni per la ricostituzione delle due Commissioni Straordinarie portano la firma, rispettivamente, delle senatrici a vita Liliana Segre ed Elena Cattaneo. 

    Agenzia ANSA

    I viaggi della Memoria “non sono gite”, ad Auschwitz “si va in silenzio, con vestiti adeguati”, come “in un santuario”, in “un modo civile, religioso, nostalgico” e “magari avendo saltato la colazione del mattino”

    Segre: “Il modo migliore per onorare il giorno della memoria””Oggi è una seduta molto importante del Senato che ci vede impegnati nella approvazione della mozione che istituisce anche in questa legislatura la commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, o istigazione all’odio o alla violenza”. Così la senatrice a vita Liliana Segre in Aula al Senato dà l’avvio ai lavori per l’istituzione di una commissione straordinaria antidiscriminazione. “Questo – sottolinea – sarà il modo migliore per onorare il giorno della memoria”. “Abbiamo svolto lavoro utile nella scorsa legislatura. – ricorda Segre, presidente della commissione nella scorsa legislatura – La diffusione dei social media comporta il rischio di favorire hate speach e campagne mirate alla discriminazione e alla diffusione tossica di fake news”. “La nostra bussola – spiega Segre – dovrà essere sempre la costituzione repubblicana, il lavoro di scavo e di conoscenza in materia dei discorsi di odio dovrà svolgersi nel rispetto della Carta, ma con l’impegno anche ad attuarla, estendendo inclusione e diritti sociali e civili , avendo consapevolezza, in quanto parlamentari, che esiste anche un nesso tra malessere sociale e utilizzo dei discorsi di odio che impatta sul lavoro di una commissione come quella che ci accingiamo ad approvare”.
    Cattaneo:”Un atto dovuto che dobbiamo ai cittadini, nell’interesse primario della difesa, per tutti, delle libertà sancite dalla nostra Costituzione””Con un voto unanime oggi il Senato ha approvato l’istituzione, anche in questa legislatura, di una Commissione ad hoc dedicata alla tutela e alla promozione dei diritti umani in Italia e nel mondo, confermando una felice tradizione che contraddistingue la Camera Alta della Repubblica da oltre vent’anni”. Così la senatrice a vita Elena Cattaneo a margine dell’approvazione della mozione a sua prima firma, e condivisa da tutti i gruppi parlamentari e dagli altri Senatori a vita, per l’istituzione della Commissione speciale sui diritti umani.    “Dal 2001, anno della sua prima istituzione – ha ricordato -, la Commissione ha denunciato storie e vissuti di violazioni dei diritti, fra questi l’abolizione della pena di morte, l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura, la tutela dei diritti del fanciullo, delle persone con disabilità e di quelle anziane, la promozione del diritto di asilo, la lotta alla tratta degli esseri umani e contro il razzismo, la xenofobia, la discriminazione delle minoranze, il divieto di mutilazioni genitali femminili e il fenomeno dei matrimoni forzati. Temi che – ha spiegato – necessitano di un’attività e una dedizione continuative nel tempo”.    “Il voto per la Commissione sui diritti umani – ha commentato ancora la senatrice – è arrivato dopo quello, sempre unanime e trasversale, per l’istituzione della Commissione antidiscriminazioni proposta dalla collega Liliana Segre. Due iniziative affini e complementari che esprimono la sensibilità delle istituzioni, che ritengo fondamentale, verso violazioni di diritti e discriminazioni. Un atto dovuto che dobbiamo ai cittadini, nell’interesse primario della difesa, per tutti, delle libertà sancite dalla nostra Costituzione. Auspico – conclude Cattaneo – che per entrambe si passi al più presto alla costituzione e operatività per poter riprendere tempestivamente il lavoro interrotto appena pochi mesi fa”.    

    Agenzia ANSA

    La Commissione Giustizia della Camera ha approvato la proposta di legge che punta a istituire la bicamerale d’inchiesta contro il femminicidio. Il provvedimento è atteso in Aula per la prossima settimana

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    Rai: la Vigilanza si allarga, due componenti in più

    (ANSA) – ROMA, 19 GEN – La Vigilanza Rai si allarga. Le
    Commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera approvano un
    emendamento che porta i componenti da 40 a 42, consentendo in
    questo modo ad ogni gruppo parlamentare di avere un
    rappresentante. La proposta di modifica che allarga l’organismo
    di controllo sulla Rai è stato presentato dalle relatrici
    Annarita Patriarca (Fi) e Luana Zanella (Avs) alla proposta di
    legge che istituisce un’altra Bicamerale, quella contro il
    Femminicidio. L’emendamento all’inizio era stato dichiarato
    inammissibile per estraneità di materia, ma poi essendo tutti i
    gruppi d’accordo, l’unanimità ha superato il giudizio di
    inammissibilità. (ANSA).   

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    Conte, governo depotenzia strumenti per combattere mafia

    (ANSA) – ROMA, 19 GEN – “Questo governo appena insediato ha
    cominciato a depotenziare alcuni fondamentali presidi di
    legalità e strumenti di indagine contro mafia e corruzione. E
    chi oggi combatte quotidianamente contro le mafie rischia di
    trovarsi con armi spuntate e scarpe da risuolare”.   
    A dirlo è il leader del M5S Giuseppe Conte intervenendo in
    dichiarazione di voto dopo le comunicazioni del Guardasigilli
    Carlo Nordio sulle linee guida del suo dicastero. (ANSA).   

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    Diritti umani: ok unanime Senato a commissione straordinaria

    (ANSA) – ROMA, 19 GEN – Via libera all’unanimità dall’Aula
    del Senato, con 145 voti favorevoli, alla mozione per
    l’istituzione di una Commissione straordinaria per la tutela e
    la promozione dei diritti umani presentata dalla senatrice a
    vita Elena Cattaneo. Non ci sono stati astenuti ne’ voti
    contrari. (ANSA).