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    Meloni,Italia può diventare hub per distribuzione di energia

    (ANSA) – ROMA, 23 GEN – “Sono stata contenta di visitare un
    giardino dedicato a Enrico Mattei considerato qui un eroe
    nazionale. Noi abbiamo questo progetto che ci diamo come
    orizzonte di legislatura, e cioè il piano Mattei in un momento
    difficile per la crisi energetica l’Italia può diventare la
    porta dell’accesso, una sorta di Hub di distribuzione
    dell’energia”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni. (ANSA).   

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    Benzina: Meloni,provvedimento giusto, non si torna indietro

    (ANSA) – ROMA, 23 GEN – “Li abbiamo convocati già due volte,
    il governo non ha mai immaginato provvedimenti per additare la
    categoria dei benzinai ma per riconoscere il valore dei tanti
    onesti. Poi la media del prezzo non diceva che erano alle
    stelle. Sono state molto poche le speculazioni.Ma non potevamo
    tornare indietro su un provvedimento che è giusto, pubblicare il
    prezzo medio è di buon senso. Su altro siamo andati incontro.   
    Nessuno vuole colpire la categoria”. Lo afferma la premier
    Giorgia Meloni da Algeri. (ANSA).   

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    Meloni, necessario mettere mano a certo uso intercettazioni

    (ANSA) – ROMA, 23 GEN – “E’ necessario mettere mano alle cose
    che non funzionano, e quello che non funziona è un certo uso che
    si fa delle intercettazioni.Dobbiamo cercare le soluzioni più
    efficaci per capire quali punti che riguardano lo stato di
    diritto non funzionano, senza la necessità” di polemiche o
    scontri. Lo ha detto Giorgia Meloni rispondendo ad una domanda
    sul tema delle intercettazioni parlando con la stampa italiana
    ad Algeri. (ANSA).   

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    Giappone: regalo dall'Italia al campione del sumo

    (ANSA) – TOKYO, 23 GEN – In occasione del primo campionato di
    Sumo dell’anno, tra i più importanti appuntamenti del calendario
    sportivo giapponese, l’Ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti
    ha consegnato al vincitore del torneo, l’Ozeki Takakeisho, il
    “Premio Italia Hatsubasho”, istituito per testimoniare la
    vicinanza e l’amicizia profonda che legano l’Italia al Giappone.   
    L’Ambasciatore Benedetti ha consegnato al campione un piatto
    in vetro di grande dimensione, realizzato a mano dagli artigiani
    della storica azienda vetriera di Murano, Venini.   
    “È stato per me un grandissimo onore e un privilegio poter
    premiare a nome dell’Italia, cosa mai avvenuta prima, il
    campione di una straordinaria, nobile e affascinante disciplina
    dalle antichissime origini ed è stato un piacere consegnare al
    vincitore un manufatto di una delle aziende simbolo
    dell’eccellenza dell’artigianato e del design Made in Italy” ha
    commentato l’Ambasciatore Benedetti.   
    Per il suo valore simbolico, considerato il significato che il
    Sumo riveste nella cultura e nella società giapponese – oltre
    all’aspetto sportivo, “il Premio Italia Hatsubasho – ha aggiunto
    l’ambasciatore – è una conferma dell’eccezionale andamento delle
    relazioni bilaterali, recentemente rilanciate in occasione
    dell’incontro a Roma tra il Presidente del Consiglio Meloni e il
    Primo Ministro Kishida che hanno concordato di elevare il
    partenariato bilaterale a livello strategico”. (ANSA).   

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    Benzina:Silvestri(M5s), sciopero colpa di inadeguatezza governo

    (ANSA) – ROMA, 23 GEN – “Le accuse rivolte ai benzinai da
    parte del governo, additati come i responsabili della
    speculazione per l’aumento dei prezzi del carburante, dimostra
    come questo esecutivo scelga sempre di colpire gli anelli più
    fragili della catena per coprire le proprie inadeguatezze e
    incompetenze”. Lo afferma in una nota Francesco Silvestri,
    capogruppo alla Camera M5S.   
    “Lo sciopero dei benzinai, così come tanti altri
    provvedimenti e posizioni sbagliate del governo Meloni, causerà
    gravi danni ai cittadini, costretti a fare i conti con un
    esecutivo che, non solo non riesce a risolvere i problemi, ma ne
    causa di nuovi. Giorgia Meloni e la sua maggioranza dovrebbero
    immediatamente ammettere di aver cercato un capro espiatorio per
    cercare di nascondere gli effetti delle loro scelte politiche e
    chiedere scusa alla categoria dei benzinai, e dopo di loro a
    tutti gli italiani”, conclude. (ANSA).   

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    Oggi alla Camera il sesto pacchetto dl armi all'Ucraina

    Inizia oggi nell’Aula della Camera l’esame del decreto legge che prolunga per tutto il 2023 l’autorizzazione al governo ad inviare armi all’Ucraina, un provvedimento già approvato dal Senato e che dovrebbe ricevere il via libera definitivo da Montecitorio entro giovedì. Si tratta di un passaggio che dovrebbe confermare quanto avvenuto a Palazzo Madama e in Commissione, vale a dire la compattezza della maggioranza sul sì al provvedimento, con la Lega che però solleva dubbi sull’efficacia delle sanzioni alla Russia, e una nuova differenziazione nelle opposizioni, con Pd e Terzo Polo a sostegno dell’appoggio militare a Kiev, e M5s e Avs contrari all’invio di armi, tra le quali – ha confermato il ministro Antonio Tajani – dovrebbero esserci i nuovi missili terra-aria di costruzione franco-italiana.
    M5s e Nicola Fratoianni hanno presentato due emendamenti, bocciati dalle Commissioni, che chiedevano che ciascun invio di armi sia autorizzato dal Parlamento. Una dialettica, che però non si traduce in una divisione nel voto, si registra nel centrodestra con la Lega che contesta l’efficacia delle sanzioni contro la Russia: lo ha fatto Simone Billi in Commissione così come Massimiliano Romeo in Senato. Ma il problema sarà nel campo delle opposizioni: a fronte, anche oggi, del convinto sì dei due candidati alla segreteria del Pd Stefano Bonaccini ed Elly Schlein al sostegno militare a Kiev, si contrapporrà un nuovo “niet” di Giuseppe Conte che però, come al Senato non farà ostruzionismo.
    Finora, con altrettanti decreti ministeriali, ci sono stati nel 2022 cinque invii di armi e in una intervista al Corriere della Sera il ministro Tajani ha spiegato che è in preparazione “il sesto pacchetto”, nel quale dovrebbero esserci i missili terra-aria Samp-T, di fabbricazione italo-francese, essenziali per la difesa aerea dell’Ucraina per abbattere i missili russi e i droni forniti dall’Iran” ma anche “altre azioni a cui lavoriamo riservatamente”.
    L’Italia, del resto “sostiene ogni pista possibile per arrivare a una pace giusta, che significa l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha sottolineato osservando che se è vero che “il conflitto deve finire al più presto, allora per i Paesi alleati dell’Ucraina deve essere ben chiaro che dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare questa nazione nella sua battaglia per l’indipendenza”.

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    Ucraina, sesto pacchetto del dl armi alla Camera. Pd-M5s ancora divisi

    Inizia lunedì mattina nell’Aula della Camera l’esame del decreto legge che prolunga per tutto il 2023 l’autorizzazione al governo ad inviare armi all’Ucraina, un provvedimento già approvato dal Senato e che dovrebbe ricevere il via libera definitivo da Montecitorio entro giovedì. Si tratta di un passaggio che dovrebbe confermare quanto avvenuto a Palazzo Madama e in Commissione, vale a dire la compattezza della maggioranza sul sì al provvedimento, con la Lega che però solleva dubbi sull’efficacia delle sanzioni alla Russia, e una nuova differenziazione nelle opposizioni, con Pd e Terzo Polo a sostegno dell’appoggio militare a Kiev, e M5s e Avs contrari all’invio di armi, tra le quali – ha confermato il ministro Antonio Tajani – dovrebbero esserci i nuovi missili terra-aria di costruzione franco-italiana.
    “Siamo proprio curiosi di vedere come si comporteranno le varie opposizioni, Pd, 5 Stelle, Verdi e gli altri – ha commentato il capogruppo di Fdi Tommaso Foti – con la certezza che quel fronte sia destinato a spaccarsi”. Concetto ripetuto anche da Giovanni Donzelli, Emanuele Loperfido ed Elisabetta Gardini. La “certezza” espressa da Foti si basa anche su quanto avvenuto la scorsa settimana nelle Commissioni Esteri e Difesa: qui M5s, con Marco Pellegrini, ha affermato che “il decreto, prorogando l’invio di armi, allontana l’obiettivo di salvaguardare le vite umane e prolunga la durata di un conflitto”.
    Tesi subito contestata dai Dem con Piero Fassino, che ha sottolineato come piuttosto sia la parità militare di Kiev e Mosca a costringere Putin a trattare. Opinione sostenuta anche dagli esponenti del centrodestra. M5s e Nicola Fratoianni hanno presentato due emendamenti, bocciati dalle Commissioni, che chiedevano che ciascun invio di armi sia autorizzato dal Parlamento. Una dialettica, che però non si traduce in una divisione nel voto, si registra nel centrodestra con la Lega che contesta l’efficacia delle sanzioni contro la Russia: lo ha fatto Simone Billi in Commissione così come Massimiliano Romeo in Senato. Ma il problema sarà nel campo delle opposizioni: a fronte, anche oggi, del convinto sì dei due candidati alla segreteria del Pd Stefano Bonaccini ed Elly Schlein al sostegno militare a Kiev, si contrapporrà un nuovo “niet” di Giuseppe Conte che però, come al Senato non farà ostruzionismo. Finora, con altrettanti decreti ministeriali, ci sono stati nel 2022 cinque invii di armi e in una intervista al Corriere della Sera il ministro Tajani ha spiegato che è in preparazione “il sesto pacchetto”, nel quale dovrebbero esserci i missili terra-aria Samp-T, di fabbricazione italo-francese, essenziali per la difesa aerea dell’Ucraina per abbattere i missili russi e i droni forniti dall’Iran” ma anche “altre azioni a cui lavoriamo riservatamente”. L’Italia, del resto “sostiene ogni pista possibile per arrivare a una pace giusta, che significa l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha sottolineato osservando che se è vero che “il conflitto deve finire al più presto, allora per i Paesi alleati dell’Ucraina deve essere ben chiaro che dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare questa nazione nella sua battaglia per l’indipendenza”. Il Parlamento, ha infine rassicurato, “sarà sempre informato di ogni iniziativa e di ogni eventuale futuro invio di materiale militare. Ricordo che il decreto Ucraina ha esteso al 2023 la possibilità di forniture. Rispetteremo l’impegno preso”.

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    Meloni in arrivo oggi a Algeri, lunedì bilaterale con Tebboune

    La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è atterrata ad Algeri per la visita ufficiale bilaterale nella Repubblica Algerina Democratica e Popolare, il primo impegno del genere da quando è alla guida del governo. Meloni inizierà la due giorni in Algeria deponendo una corona di fiori al Monumento del Martire. Alle 17.45 è in programma la visita alla nave della Marina Militare italiana Carabiniere, che è approdata al porto di Algeri. In serata assieme al primo ministro algerino Aimen Benabderrahmane parteciperà a una cena ufficiale in un ristorante di un grande hotel della capitale,
    Lunedì alle 10 farà una tappa simbolica al Giardino Mattei, per rendere omaggio al fondatore dell’Eni, poi andrà alla fortezza-museo Bastion 23, storico monumento nella casbah. Alle 11.30 il cerimoniale prevede l’arrivo al palazzo El Mouradia, per l’incontro ufficiale con il presidente della Repubblica algerina, Abdelmadjid Tebboune. Giorgia Meloni è stata accolta all’aeroporto di Algeri dal primo ministro della Repubblica algerina, Aimen Benabderrahmane, e dall’ambasciatore d’Italia ad Algeri, Giovanni Pugliese. Sono stati eseguiti gli inni nazionali italiano e algerino, poi il passaggio in rassegna della Guardia repubblicana e delle tre forze armate algerine. 

    Agenzia ANSA

    Premier e Guardasigilli si incontreranno per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana (ANSA)