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    Meloni, governo renderà più facile compito dei sindaci

    (ANSA) – ROMA, 30 GEN – “A tutti sindaci ribadisco l’impegno
    del governo a fare tutto quello che possiamo per rendere più
    facile quel compito, dalla semplificazione a digitalizzazione
    all’abuso d’ufficio: nessun sindaco che voglia dare risposte ai
    suoi cittadini deve essere rallentato o avere paura di dare
    quelle risposte ai cittadini”. Lo ha detto la presidente del
    Consiglio, Giorgia Meloni, alla presentazione del Progetto
    ‘Polis-Casa dei servizi digitali’ di Poste Italiane. (ANSA).   

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    Ferrovie: Salvini, al via piano per sicurezza nelle stazioni

    Più gate e tornelli, oltre 1000 giovani da assumere nel triennio per il controllo dei varchi ferroviari e supporto alle forze di polizia e una società ad hoc Fs Security per garantire la sicurezza dei viaggiatori sui treni italiani. È il risultato di un confronto diretto tra i vertici del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, guidato da Matteo Salvini, e Ferrovie dello Stato. I primi interventi a Milano a Rogoredo. Roma Termini la control room. Progetti per gate a Torino, Venezia.   

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    Ucraina: Kiev, inizio utilizzo tank occidentali in primavera

     È probabile che le forze armate dell’Ucraina inizieranno a utilizzare i carri armati occidentali sul campo di battaglia “in primavera”, ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Alexey Reznikov in un’intervista rilasciata al canale tv canadese Cbc e ripresa dai media internazionali.    Reznikov ha spiegato che i militari ucraini intendono formare almeno due battaglioni di tank con i rifornimenti promessi dai paesi occidentali, che serviranno “per continuare la controffensiva”. Il ministro ha espresso quindi la speranza che l’Occidente continui a fornire carri armati a Kiev in futuro. Ha detto che le promesse dei tank “non sono la fine della storia, ma solo il suo inizio”. 

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    Johnson, Putin minacciò di bombardare il Regno Unito (2)

    (ANSA) – ROMA, 30 GEN – Tuttavia, l’emittente britannica
    commenta che, visti i precedenti attacchi russi al Regno Unito –
    l’ultimo dei quali a Salisbury nel 2018 – qualsiasi minaccia da
    parte del leader russo, per quanto leggera, è probabilmente una
    minaccia che Johnson non avrebbe avuto altra scelta che prendere
    sul serio.   
    Prima della minaccia del leader russo, Johnson lo aveva
    avvertito – durante una “lunghissima” telefonata all’inizio di
    febbraio 2022 – che la guerra sarebbe stata una “catastrofe
    totale” e che avrebbe portato a sanzioni occidentali e ad un
    aumento delle truppe Nato ai confini della Russia. Johnson cercò
    anche di dissuaderlo dicendogli che l’Ucraina non si sarebbe
    unita alla Nato “nel prossimo futuro”.   
    “A un certo punto mi ha minacciato, dicendo: ‘Boris, non
    voglio farti del male ma, con un missile, ci vorrebbe solo un
    minuto’. O qualcosa del genere”, ha raccontato l’ex premier alla
    Bbc. “Ma credo che dal tono molto rilassato che aveva, dalla
    sorta di aria di distacco che sembrava avere, stesse solo
    giocando con i miei tentativi di convincerlo a negoziare”, ha
    aggiunto commentando che Putin fu “molto informale” durante
    quella “straordinaria telefonata”.   
    Nove giorni dopo la telefonata, l’11 febbraio, il ministro
    della Difesa britannico Ben Wallace incontrò a Mosca il suo
    omologo russo, Sergei Shoigu. Il documentario rivela che Wallace
    ripartì per Londra con l’assicurazione che la Russia non avrebbe
    invaso l’Ucraina, ma disse che entrambe le parti sapevano che
    era una bugia. (ANSA).   

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    Meloni: 'Lo spread da 236 a 175 punti base in questi 100 giorni'

    “L’Italia è in una situazione più solida di quanto alcuni vogliono far credere”. Così la premier Giorgia Meloni, in una puntata della sua rubrica social, in occasione dei 100 giorni del suo governo. “Lo spread negli ultimi anni è stato considerato il grande metro di giudizio per valutare lo stato dell’economia italiana – ha detto -. Negli ultimi cento giorni è sceso da 236 a 175 punti base. La Borsa ha registrato un aumento del 20%, la Banca d’Italia stima che nel secondo semestre 2023 l’economia italiana sarà in netta ripresa e che quella ripresa si stabilizzerà nel 2024 e nel 2025. E che l’inflazione tornerà a livelli accettabili”. 
    Il governo Meloni non punta a “misure spot”, ha detto la stessa presidente del Consiglio. “Ho visto governi che avevano la necessità di comunicare ogni giorno iniziative diverse, ma quelle iniziative non erano soluzioni. Io voglio soluzioni”, ha spiegato
    “Ho lungamente parlato con il ministro Nordio nei giorni scorsi, che è impegnato su una riforma molto seria e ampia della giustizia che possa garantire tempi certi e massimo delle garanzie per chi è sotto processo e sotto indagine, ma anche il massimo delle garanzie che quando vieni condannato sconti la pena”.

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    Lazio: primo dibattito candidati, scintille sulla sanità

    Arroccati sulle loro posizioni, propongono i cavalli di battaglia della campagna elettorale, ma si scambiano anche qualche bordata e sono scintille su sanità, autonomia differenziata, il termovalorizzatore di Roma. Su Rai 3 è andato in onda il primo dibattito tra i principali candidati alla presidenza della Regione Lazio. Nello studio di Lucia Annunziata si sono confrontati Donatella Bianchi del M5s, Alessio D’Amato del centrosinistra e Francesco Rocca del centrodestra.
    E il principale tema di scontro è quello della salute, a partire dal Covid, che D’Amato rivendica come “un modello che ha salvato vite umane”. Rocca minimizza: “Un lavoro corale, non di un uomo solo” mentre Bianchi fa distinguo: “Covid e ospedali sono due condizioni diverse”. D’Amato non ci sta: che la sanità sia migliorata lo dicono i “livelli essenziali di assistenza e il Piano nazionale degli esiti”. “Il servizio brilla per il personale, ma la sanità è disastrata” chiosa Bianchi. “Non va tutto bene – reagisce D’Amato – ma rappresentare un disastro non è corretto”. Rocca gioca la carta degli ospedali che “usano ancora il fax” e D’Amato lo rintuzza: “Non è vero, c’è un sistema digitale che si chiama Advice: è una rappresentazione da teatrino. Voi avete fatto il più alto debito e la più bassa adempienza”. Interviene Bianchi: “Il debito? Generato sia da sinistra che da destra”.
    “Ma non è così” le sbotta accanto D’Amato. Interviene Rocca: “La Corte dei Conti nel 2009 ha accertato che Storace non commise illeciti, gli anni di maggior debito sono stati il 2006 e il 2007”. “E infatti – ironizza D’Amato – siamo usciti dal commissariamento. E tu hai lasciato il Sant’Andrea con 80 milioni di disavanzo”. “Perché era una startup – replica l’ex capo della Cri – Io i soldi li ho saputi spendere, tutti”. Gli animi si scaldano: “Sì, e hai anche il record del lavoro interinale” l’attacca D’Amato, e l’altro: “Dice cose che non capisce”. “Io capisco molto bene – la replica – Tu fino a qualche mese fa eri a capo di una associazione della sanità privata”. “Stai gettando la palla in tribuna. Hai innalzato di mezzo miliardo la spesa per i privati e parli?”. “E tu sei controllato e controllore”.
    Dove invece D’Amato e Bianchi sembrano allineati è il no all’autonomia di Calderoli: “Il Lazio sarà di serie B” dice l’uno, mentre per l’altra è “una proposta scellerata”. “Ma nel 2018 – interviene Rocca – avete votato insieme in Regione per l’autonomia differenziata”. “Non era lo stesso progetto” replicano gli altri due quasi in coro. “E’ il progetto di un partito politico” argomenta Rocca, e D’Amato: “E’ di un ministro: vallo a dire alla Lega”. Infine, il termovalorizzatore: D’Amato lo difende: “Va chiuso il ciclo dei rifiuti, c’è stata una lobby storica favorevole alle discariche”. E Bianchi, contraria: “L’Europa ci tasserà”. Rocca se la prende col sindaco-commissario Gualtieri: “Sì all’impianto, ma come risolverà il traffico dell’Ardeatina? Con i M5s in Campidoglio la differenziata è diminuita”. E Bianchi: “L’Ispra dice il contrario, ma ci sono stati altri problemi, come gli impianti che andavano a fuoco”.  

    Agenzia ANSA

    Al voto il 12 e 13 febbraio. Nel Lazio sei candidati, in Lombardia quattro (ANSA)

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    Garante Umbria, porre fine a mattanza detenuti

    (ANSA) – PERUGIA, 29 GEN – “E’ ora di porre fine a questa
    mattanza nelle carceri umbre”: l’appello arriva dall’avvocato
    Giuseppe Caforio, Garante dei detenuti in Umbria, dopo il
    suicidio nel carcere di Terni. “È sulla coscienza di ognuno di
    noi questo stillicidio di detenuti che allo stremo decidono di
    compiere atti di autolesionismo fino a quello estremo della
    morte” aggiunge.   
    Caforio ricorda come “all’inaugurazione dell’ anno giudiziario
    il procuratore generale Sergio Sottani ha chiesto ancora una
    volta la realizzazione di Rems dove accogliere i detenuti con
    deficit psichiatrici ora nelle carceri ordinarie, spesso in
    quelli di massima sicurezza”. “Nel carcere di Terni – ha
    ricordato – su circa 550 detenuti ve ne sono circa 150 con
    problemi psichiatrici seri non adeguatamente assistiti sul piano
    sanitario che poi danno luogo ad episodi di violenza e
    autolesionismo”.   
    “Adesso basta – ha sottolineato ancora il Garante -, questa
    situazione di imbarbarimento non è degna di una società civile e
    l’Umbria con tutte le sue istituzioni deve dare risposte
    immediate che devono partire dalla tempestiva realizzazione di
    almeno due Rems e dal reclutamento straordinario di psichiatri e
    psicologi da porre al servizio delle carceri umbre”. (ANSA).   

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    Pd: l'ex M5S Giarrusso annuncia l'ingresso nel partito

    Dino Giarrusso ex esponente del Movimento 5 stelle e attuale eurodeputato indipendente ha annunciato il suo ingresso nel Partito democratico dal palco della convention promossa a Milano da Stefano Bonaccini. “Annuncio oggi ufficialmente il mio ingesso nel Pd. Con grande gioia e orgoglio entro in una casa che esiste da tempo con rispetto per chi l’ha costruita e con umiltà – ha spiegato -. Entro in punta di piedi in una casa che esiste da tempo.    Credo che sia necessario un centrosinistra forte, credo nel progetto di rinascita che Bonaccini ha in mente “.    Dal palco Giarrusso si è rivolto a suo ex partito il Movimento 5 stelle dicendo, “non facciamo una battaglia a chi ha mezzo punto in più o meno, uniamoci per poi fare passi avanti insieme”