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    Vaccari, Gassmann tranquillo, Giarrusso non può iscriversi al Pd

    (ANSA) – ROMA, 31 GEN – “Per le regole sulle iscrizioni al
    Pd, stabilite dalla direzione nazionale, Giarrusso non può
    essere tesserato. Non può esserlo perché iscritto a un altro
    gruppo nel Parlamento europeo. Non può esserlo perché
    nell’ultima tornata elettorale ha sostenuto liste avversarie del
    partito democratico. Lo dico dai microfoni di Radio Immagina, la
    nostra web radio, ai nostri iscritti, ai nostri militanti e ai
    nostri simpatizzanti. Tra questi ultimi vorrei amichevolmente
    includere anche Alessandro Gassmann che ha lanciato un duro
    attacco sui social contro il Pd sulla vicenda Giarrusso. Nessun
    pericolo: Giarrusso non può ricevere la tessera”: Così Stefano
    Vaccari, deputato e responsabile organizzazione del Pd nel filo
    diretto con gli ascoltatori di Radio Immagina, la web radio dem
    (ANSA).   

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    Papa Francesco è arrivato a Kinshasa

    (ANSA) – ROMA, 31 GEN – Papa Francesco è arrivato a Kinshasa,
    nella Repubblica Democratica del Congo, prima tappa del suo
    viaggio in Africa. (ANSA).   

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    Pd,rilevanza penale parole Donzelli su Cospito, Meloni che dice?

    (ANSA) – ROMA, 31 GEN – “L’aula di oggi era chiamata in modo
    unanime ad approvare la proposta di legge istitutiva della
    commissione antimafia. Su questo pensiamo che ci debba essere
    unità. Questa unità è stata insozzata dalle parole di Donzelli,
    che sono gravissime e hanno contenuto e carattere di rilevanza
    penale. Visto che Donzelli ha importanti ruoli istituzionali, ci
    chiediamo se questa sia la posizione del presidente Meloni.   
    Chiediamo alla presidente Meloni di prendere una posizione
    chiara. Ci dica la presidente Meloni se la pensa allo stesso
    modo”.   
    Così Debora Serracchiani, in un punto stampa fuori da palazzo
    Montecitorio dopo la bagarre in aula. (ANSA).   

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    Afghanistan:Unicef,da 3 anni niente scuola per un mln di ragazze

    (ANSA) – ROMA, 31 GEN – Da tre anni, più di 1 milione di
    ragazze hanno perso l’opportunità di frequentare la scuola
    secondaria. Nel 2023, se l’istruzione secondaria rimarrà chiusa,
    secondo le stime, 215.000 ragazze che hanno frequentato il sesto
    grado l’anno passato vedranno ancora una volta negato il loro
    diritto all’apprendimento. Lo denuncia, in una nota, l’Unicef
    spiegando però che “ci sono alcuni segnali positivi: circa
    200.000 ragazze continuano a frequentare le scuole secondarie in
    circa 12 province”.   
    · Inoltre nell’ultimo anno, il numero di classi per
    l’istruzione su base comunitaria che si svolgono in case
    private/luoghi pubblici è raddoppiato, passando da 10.000 a
    20.000. Queste classi ospitano circa 600.000 bambini, di cui il
    55% sono ragazze.   
    “Oltre a chiedere l’abrogazione del divieto di lavorare in
    Afghanistan per le operatrici umanitarie delle Ong nazionali e
    internazionali] abbiamo chiesto e sostenuto la piena inclusione
    delle ragazze e delle donne nella vita pubblica, in particolare
    nell’istruzione pubblica secondaria e terziaria. I numeri sono
    allarmanti” ha detto il vice-direttore generale dell”Unicef
    Omar Abdi alla conferenza stampa delle Nazioni Unite.   
    I segnali positivi sono “il risultato – ha aggiunto – sia
    dell’impegno delle autorità de facto sia della pressione delle
    comunità locali per mantenere aperte le scuole e le classi su
    base comunitaria. Finché le comunità continueranno a chiedere
    l’istruzione, dobbiamo continuare a sostenere sia l’istruzione
    pubblica che le altre forme di istruzione, classi per
    l’istruzione su base comunitaria, classi di recupero, formazione
    professionale. Senza l’istruzione, c’è poca speranza per un
    futuro migliore per le ragazze e le donne dell’Afghanistan”.   
    (ANSA).   

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    Pakistan: kamikaze in moschea, bilancio sale a 92 morti

    (ANSA) – ROMA, 31 GEN – Il bilancio delle vittime
    dell’attentato suicida di ieri a una moschea di Peshawar è
    salito a quota 92, segnando uno degli attacchi più letali degli
    ultimi anni in un Pakistan che si trova ad affrontare quella che
    un analista ha definito “una crisi di sicurezza nazionale”: lo
    ha reso noto il vice commissario di Peshawar, Shafiullah Khan,
    riporta la Cnn. Oltre 80 persone sono ancora ricoverate in
    ospedale, ha aggiunto. (ANSA).   

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    L'Autonomia va in pre-Consiglio, alle Camere 60 giorni per l'esame

    Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, a quanto si apprende, dovrebbe essere all’ordine del giorno della riunione preparatoria, in programma alle 13, del Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi giovedì. Il testo, si apprende da diverse fonti di governo, non è stato però ancora diramato ai ministeri. “L’autonomia martedì va in pre-Consiglio dei ministri – aveva spiegato sabato il ministro per l’Autonomia e gli Affari regionali Roberto Calderoli -, e poi ragionevolmente andrà in Consiglio dei ministri”.
    Le Camere hanno sessanta giorni di tempo per esaminare l’intesa fra Regione e Stato per l’attribuzione di nuove funzioni. Rispetto alle ipotesi delle scorse settimane, raddoppiano i tempi di questo passaggio nella bozza del ddl sull’Autonomia differenziata all’esame del pre-Cdm. Si prevede che la valutazione dell’intesa spetti, oltre che al Mef, anche i ministri competenti per materia. Inoltre, lo schema di intesa va trasmesso immediatamente alla Conferenza unificata, e non dopo la sottoscrizione. Lo schema di intesa definitivo va approvato dalla Regione, poi entro 30 giorni è deliberato dal Consiglio dei ministri.
    L’intesa con cui lo Stato attribuisce funzioni di autonomia differenziata a una Regione ha una durata “non superiore a dieci anni”. Con le stesse modalità con cui viene realizzata, “su iniziativa dello Stato o della Regione interessata, l’intesa può essere modificata”. “L’intesa – si legge nella bozza – può prevedere inoltre i casi e le modalità con cui lo Stato o la Regione possono chiedere la cessazione della sua efficacia, che è deliberata con legge a maggioranza assoluta delle Camere”. La bozza prevede che “alla scadenza del termine di durata, l’intesa si intende rinnovata per un uguale periodo, salvo diversa volontà dello Stato o della Regione, manifestata almeno sei mesi prima della scadenza”. “Ciascuna intesa – si legge ancora nel testo – individua i casi in cui le disposizioni statali vigenti nelle materie di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, oggetto di intesa con una Regione, approvata con legge, continuano ad applicarsi nei relativi territori della Regione fino alla data di entrata in vigore delle disposizioni regionali disciplinanti gli ambiti oggetto dell’intesa”.
       

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    Cospito, revoca 41bis e istanza a Nordio: chi decide e i tempi

     Il 12 febbraio e il 7 marzo: sono due le date da segnare sul calendario che decideranno il destino di Alfredo Cospito. La prima indica la scadenza del mese di tempo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha per rispondere all’istanza di revoca del 41 bis presentata dal legale dell’anarchico abruzzese.
    Il 7 marzo, invece, i giudici della Cassazione dovranno decidere sul ricorso presentato sempre dalla difesa di Cospito contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma che ha confermato il regime del “carcere duro” per quattro anni.    Si muove dunque su due piani, quello politico-amministrativo e quello giudiziario, la strategia dell’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini.
    L’istanza di revoca è sul tavolo del Guardasigilli dal 12 gennaio. Il 41bis era stato firmato il 4 maggio scorso dall’allora ministro Marta Cartabia su richiesta concorde della Direzione distrettuale antimafia di Torino e della Direzione nazionale antimafia, dopo che Cospito aveva fatto pervenire dal carcere “documenti di esortazione alla prosecuzione della lotta armata di matrice anarco-insurrezionalista”.
    Ora Nordio a suo volta non può decidere senza un parere dei magistrati competenti. E a questo proposito, nei giorni scorsi si è svolto un incontro alla Dna a cui hanno preso parte anche le autorità giudiziarie che si sono occupate di vicende relative all’anarchico. Nell’istanza presentata al ministro, l’avvocato di Cospito fa riferimento a “fatti nuovi” non “sottoposti alla cognizione del Tribunale di Sorveglianza di Roma”, e in particolare le motivazioni di una sentenza con la quale la Corte d’Assise di Roma ha assolto dall’accusa di associazione con finalità di terrorismo tutti gli imputati appartenenti a un centro sociale di Roma, e con cui Cospito aveva avuto “confronti epistolari”.
    Dal momento che scopo del 41bis non è infliggere una punizione aggiuntiva ma fare in modo che il detenuto non possa impartire ordini all’esterno, l’assoluzione – nel ragionamento della difesa – suffragherebbe il fatto quelle comunicazioni non servivano manipolare una cellula esterna. “Bisogna domandarci – ha osservato il Garante nazionale Mauro Palma – se per Cospito serve il 41 bis o se per esempio non può bastare una censura rispetto ad eventuali scritti o forme di comunicazione, credo che ci siano elementi per analizzare questo ulteriore passo”.    Quanto all’altra strada, quella del ricorso in Cassazione, i tempi sono più lunghi. La Suprema Corte aveva inizialmente fissato l’udienza al 20 aprile, per poi anticiparla al 7 marzo in ragione dello stato di salute di Cospito. Se i giudici accogliessero il ricorso, annullando l’ordinanza, sarebbe probabilmente necessaria una nuova decisione del tribunale di Sorveglianza.    

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    Segre, sono pessimista su ricordo Shoah ma salvezza è nei libri

    (ANSA) – MILANO, 30 GEN – “Quando abbiamo una biblioteca qui,
    aperta a tutti, vuol dire che nella cultura e nella lettura c’è
    una grande speranza”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana
    Segre nel corso della ‘Memoria della deportazione dalla Stazione
    Centrale di Milano’ al Memoriale della Shoah, l’iniziativa per
    ricordare l’anniversario della sua deportazione avvenuta il 30
    gennaio del 1944 promossa dalla Comunità di Sant’Egidio per il
    ventisettesimo anno.   
    “Anche se io sono pessimista per quello che penso sul
    ricordo della Shoah – ha aggiunto -, quando ho iniziato a
    frequentare questa biblioteca e a sentire che tante persone
    vengono qui, penso che una volta di più la salvezza sia nel
    libro”.
    “Questo luogo mi ricorda tante persone e tanti fatti, tante
    parole. Mi ricordo gesti orribili ma anche cose belle di chi ha
    voluto trasformarlo – ha concluso -. Non abbiamo trovato nessuno
    quando ci hanno deportato a fermare i camion che venivano qua a
    sbarcare le persone per infilarle in quei vagoni. Il ricordo non
    è solo tragico perché oltre a essere un luogo vistato da ragazzi
    meravigliosi, inoltre da tutta questa ricerca di memoria oggi è
    nata una cosa straordinaria che è la biblioteca”.   
    Una ragazza che è salita sul palco a leggere una poesia si è
    rivolta a Liliana Segre e le ha detto: “Noi siamo le nuove
    candele della memoria, la Shoah non sarà una riga sui libri di
    storia ma una memoria viva”. (ANSA).