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    Colombia e Ecuador serrano i ranghi in difesa dell'Amazzonia

    (ANSA) – BUENOS AIRES, 01 FEB – I presidenti dell’Ecuador,
    Guillermo Lasso, e della Colombia, Gustavo Petro serrano i
    ranghi in difesa della foresta amazzonica. In un incontro
    ufficiale avvenuto a Tulcán, sulla frontiera comune, i due
    leader hanno deciso di istituire un “consiglio comune contro i
    crimini ambientali che si riunirà ogni sei mesi”, per “lottare
    insieme contro questo flagello”.   
    Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva é al
    lavoro per organizzare una Conferenza sull’Amazzonia,
    probabilmente a maggio, con tutti i Paesi che ospitano la
    foresta tropicale sul loro suolo (Bolivia, Colombia, Ecuador,
    Perù, Venezuela, Guyana, Guyana francese e Suriname). (ANSA).   

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    IL PUNTO Bufera su Donzelli-Delmastro, attesa per Nordio

     Le rivelazioni di Giovanni Donzelli, deputato di Fdi e responsabile per l’organizzazione del partito della premier Meloni, sulle intercettazioni ambientali in carcere di alcuni dialoghi dell’anarchico Alfredo Cospito e con boss di Cosa Nostra infiammano il dibattito politico.    Attesa per l’intervento alle 16 alla Camera e alle 18 al Senato del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Intanto, le opposizioni, dal Pd al Terzo Polo, chiedono le dimissioni di Donzelli dal Comitato di controllo dei servizi di cui è vicepresidente e anche del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, che ha fatto sapere di aver rivelato lui al collega di partito, suo coinquilino, il contenuto delle intercettazioni di Cospito.    ‘Non ci sono registrazioni, ci sono relazioni – ha detto Delmastro – posso confermare che ci sono. Donzelli in qualità di deputato mi ha fatto delle domande specifiche, a cui io ho risposto. Alle domande di qualsiasi deputato sullo spessore criminale e su eventuali legami, o tentati legami, con la criminalità organizzata, io rispondo. Non è nulla di secretato’.    Parole che non placano le polemiche, anzi. Benedetto Della Vedova, di +Europa, chiama in causa direttamente la presidente del Consiglio: ‘Meloni è d’accordo con lo stile di dossieraggio” messo in atto da Fratelli d’Italia?’. Il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli annuncia di aver presentato un esposto per chiedere l’apertura di un’indagine penale che verifichi ‘se siano stati commessi reati’. La Procura di Roma ha quindi aperto un fascicolo di indagine su Donzelli e Delmastro.    A difendere i colleghi di partito è capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti: ‘Le informazioni sono diverse dalle intercettazioni. Vi può essere un’esemplificazione di quelle che sono informazioni acquisite per le vie brevi per le quali non vi è alcun elemento di segretezza’.    Diversa la posizione degli alleati di Fratelli d’Italia.    Prudente il leader della Lega Matteo Salvini: ‘Non penso si possano mettere in discussione incarichi così importanti per la polemica di un pomeriggio’. Più duro il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia Giorgio Mulè: ‘Spetterà al Giurì d’onore stabilire se e quanto le espressioni di Donzelli siano andate fuori dal seminato. Non è una commissione a cui si ricorre spesso, a dimostrazione di quanto sia stata grave l’iniziativa di Donzelli, che ha sporcato un importante momento di condivisione nella lotta alla mafia’, afferma in un’intervista alla Stampa.    

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    Papa: più di un milione di fedeli alla messa a Kinshasa

    (ANSA) – ROMA, 01 FEB – Sono più di un milione le persone
    presenti all’aeroporto di Ndolo, Kinshasa, per partecipare alla
    messa presieduta da Papa Francesco. La stima delle presenze è
    riferita dalle autorità locali. (ANSA).   

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    Papa: migliaia di persone in fila per la messa a Kinshasa

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 01 FEB – Sono migliaia le
    persone in fila all’aeroporto di Ndolo, a Kinshasa, per entrare
    nell’area dove Papa Francesco alle 9.30 celebrerà la messa. Sono
    molte le persone che hanno dormito fuori dai cancelli, sul
    grande prato antistante, prima dell’apertura. Sono attese almeno
    un milione di persone ma l’area ne può contenere fino a due
    milioni e mezzo. Sono centinaia le persone coinvolte nella
    celebrazione tra sacerdoti e membri del coro. Imponenti anche le
    misure di sicurezza.   
    E’ l’evento con la maggiore partecipazione di fedeli in
    questo viaggio del Papa nella Repubblica Democratica del Congo e
    in Sud Sudan. Si preannuncia comunque come il più grande evento
    di Papa Francesco nei suoi viaggi in Africa.   
    Per questo appuntamento con il Pontefice oggi nella
    Repubblica Democratica del Congo è festa: le scuole sono chiuse
    come anche molte attività lavorative per consentire a tutti
    quelli che vorranno di partecipare all’evento con il Papa.   
    (ANSA).   

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    “La Russia bypassa la stretta occidentale grazie a Paesi amici”

    L’economia russa sopravvive alle sanzioni occidentali per la guerra in Ucraina grazie anche ad una serie di Paesi vicini e alleati che la riforniscono di tutto, dai generi alimentari agli smartphone, dalle lavatrici ai semiconduttori. E’ quanto emerge da una indagine del New York Times, che punta il dito contro ex repubbliche sovietiche come Bielorussia, Kazakhstan e Kirghizistan ma anche contro Paesi come la Cina e la Turchia.
    I dati indicano l’esplosione dell’export di varie merci da questi Paesi alla Russia, tanto che secondo alcuni analisti l’import di Mosca potrebbe essere tornato ai livelli pre guerra.
    Lunedì il Fondo monetario internazionale ha dichiarato di aspettarsi che l’economia russa cresca dello 0,3% quest’anno, un netto miglioramento rispetto alla precedente stima di una contrazione del 2,3%. Il Fmi ha anche affermato di aspettarsi che il volume delle esportazioni di greggio russo rimanga relativamente forte nonostante il price cap e che il commercio russo continui a essere reindirizzato verso paesi che non hanno imposto sanzioni. Questo spiegherebbe l’inattesa resilienza dell’economia russa.   

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    Calderoli porta l'autonomia in cdm, le opposizioni attaccano

    Per chi insegue da anni l’Autonomia differenziata, come il governatore leghista del Veneto Luca Zaia, giovedì sarà “una giornata storica”. Per il suo collega della Campania, Vincenzo De Luca, è invece “a rischio il Paese”.
    Il disegno di legge definito dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli è terreno di scontro fra maggioranza e opposizione. E nel centrodestra è soprattutto la Lega che si prepara a festeggiare l’approvazione del testo in Consiglio dei ministri, a venti giorni dalle Regionali in Lazio e Lombardia, una delle tre regioni che hanno già avviato il percorso per ottenere funzioni finora svolte dallo Stato. Anche se, a quanto si apprende, è prevista solo un’approvazione preliminare, a cui seguirà un ulteriore esame in un Cdm successivo.
    Secondo il ddl di 10 articoli, l’attribuzione delle funzioni può avvenire solo dopo la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, i Lep definiti con Dpcm, entro un anno come previsto dall’ultima legge di bilancio. L’iter per l’intesa fra Regione (anche a statuto speciale) e Stato durerà almeno 5 mesi, inclusi i 60 giorni per l’esame delle Camere. Secondo la bozza di Calderoli si sarebbero dovute esprimere le commissioni, ma fra i “ritocchi” decisi nella riunione tecnica in preparazione del Consiglio dei ministri – pare anche su input di Giorgia Meloni – si dovrebbe optare per un atto di indirizzo votato in Aula. Le intese durano fino a 10 anni: possono essere rinnovate o terminate prima, con un preavviso (di Stato o Regione) portato da 6 a 12 mesi, per evitare disallineamenti con l’anno scolastico, in riferimento alle materie relative all’istruzione. Sono previste poi misure perequative per evitare squilibri economici fra le Regioni che aderiscono all’autonomia differenziata e quelle che non lo fanno. È il rischio che vuole evitare la premier. “Non ci rassegniamo all’idea che ci siano territori e servizi di serie A e B”, le sue parole di ieri, accolte con un minimo di irritazione dalla Lega, poche ore prima che la bozza fosse diramata ai ministri.

    Agenzia ANSA

    Intervento della premier alla presentazione del Progetto ‘Polis-Casa dei servizi digitali’ di Poste Italiane. Monito di Mattarella: ‘Non impoverire i servizi locali’ IL TESTO del Ddl sull’Autonomia differenziata (ANSA)

    L’autonomia “migliorerà” il Paese e “conviene a tutti, i comuni del centro e del sud ci guadagnerebbero di più”, assicura Matteo Salvini. “Le Regioni avranno più risorse e più poteri con l’autonomia, per gestire i servizi essenziali per i cittadini, a partire naturalmente dalla sanità – è il commento di Silvio Berlusconi -. Ogni anno 200mila cittadini raggiungono la Lombardia da altre Regioni per interventi chirurgici. Quindi, dobbiamo garantire a tutti una sanità di assoluta qualità”. Da Forza Italia sottolineano che “i contenuti proposti sono stati recepiti”. Allo stesso tempo, fra gli azzurri, sottovoce si sottolinea però che la definizione dei Lep non sarà facile, e rischia di essere più lunga dell’approvazione della legge, attesa entro la fine del 2023, se il il Cdm darà l’atteso via libera. “Nessun pregiudizio sull’Autonomia differenziata, che è una possibilità offerta dalla Costituzione alle Regioni. Ma – puntualizza sempre da FI il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto – si garantiscano prima gli obblighi che la nostra Carta fondamentale pone in capo allo Stato in ordine alla definizione dei fabbisogni standard”.
    Dalle opposizioni arrivano solo critiche, soprattutto per la scelta discutere il ddl prima che ci siano i Lep, di affidare la loro definizione al presidente del Consiglio, nonché di non consentire al Parlamento di partecipare alla definizione delle intese. “L’articolo 8 conferma tutti i nostri sospetti – attacca il dem Francesco Boccia -: dall’applicazione del ddl ‘non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica’. È la riprova che non investono un centesimo per ridurre le diseguaglianze”. “È uno schiaffo ai cittadini del Sud e rischia di essere una presa in giro per quelli del Nord”, secondo Mara Carfagna (Azione): “O in assenza di determinazione dei Lep l’autonomia non verrà attuata oppure verrà realizzata senza che un solo Lep sia finanziato”. Mario Turco, del M5s, chiede che “il governo si fermi: è necessario prima colmare i gap nel Paese”. “Mano libera alle regioni del nord e penalizzazione di quelle del sud”, è la sintesi Peppe De Cristofaro (Avs).

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    L'ex speechwriter di Putin: 'golpe entro un anno'

       Vladimir Putin rischia di essere detronizzato da un colpo di stato entro un anno. A sostenerlo è Abbas Gallyamov, speechwriter del leader del Cremlino fino al 2010 e profondo conoscitore della sua personalità che, in un’intervista alla Cnn, spiega perché il fallimento della guerra in Ucraina sta accelerando il declino politico dello zar.
        “L’economia russa soffre sotto il peso delle sanzioni occidentali, la guerra è persa. Ogni giorno sempre più cadaveri rientrano in patria. I russi cominciano a domandarsi perché stia succedendo tutto questo. E la loro risposta è: ‘Perché siamo governati da un vecchio tiranno, un vecchio dittatore'”, ha detto Gallyamov, ipotizzando che “un golpe militare potrebbe accadere nei prossimi dodici mesi”. Tra un anno, ha spiegato, “la situazione politica cambierà, la guerra sarà davvero impopolare e il presidente sempre più odiato”.
        Per l’ex speechwriter è molto probabile che lo zar cancelli le elezioni presidenziali previste per marzo 2024 e dichiari la legge marziale: “Se non vincerà la guerra in Ucraina, sarà in difficoltà di fronte al popolo russo. I russi non hanno bisogno di lui se non è forte. A questo punto potrebbe annullare il voto e dichiarare la legge marziale”. Quanto alle condizioni del leader del Cremlino, l’ex collaboratore sostiene che fisicamente stia meglio rispetto ad aprile e maggio. Ma il problema è comportamentale. “Agisce in modo imprevedibile ed illogico. Un giorno promuove un generale, il giorno dopo lo degrada. Un momento concede troppo potere a Yevgeny Prigozhin, il momento dopo glielo leva”, spiega l’analista riferendosi al fondatore del gruppo di mercenari Wagner che sta acquisendo sempre più potere sull’esercito russo in Ucraina. Non solo, secondo Gallyamov l’immagine da ‘macho’ che Putin ha sempre voluto dare di sé si sta “disintegrando”. “E’ diventato troppo emotivo”, sostiene. “Prima era un uomo razionale, riusciva a controllarsi.
        Adesso è come se le sue mani si muovessero da sole. E agli occhi del popolo, da grande stratega si sta trasformando in un dittatore di serie B”.    In conclusione, per l’ex speechwriter di Putin data la situazione basterebbe veramente poco “per accendere la miccia” di un colpo di stato, considerando anche il malcontento e la frustrazione che serpeggiano da mesi nelle file dell’esercito di Mosca. “I comandanti delle forze armate di una nazione autoritaria sono opportunisti”, spiega Gallyamov. “Una volta che inizia una rivolta, la lealtà del giorno prima svanisce e i leader militari si schierano dalla parte di chi ha più chance di vincere”. 

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    Sì delle Commissioni al dl Ong, giovedì in Aula

    Le commissioni Affari costituzionali e Trasporti della Camera hanno dato il via libera al decreto sulle navi delle Ong, votando il mandato ai relatori.
    A favore la maggioranza, contrari tutti i gruppi dell’opposizione, che esprimeranno ciascuno un relatore di minoranza.
    Il decreto approda in aula giovedì per la discussione generale, mentre le votazioni slitteranno a dopo le regionali del 12 e 13 febbraio.