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    Schlein, metodi squadristi su Cospito,Meloni li faccia dimettere

    (ANSA) – ROMA, 03 FEB – “Quello che accade è di una gravità
    istituzionale inaudita, sono metodi squadristi a cui noi ci
    opporremo. Queste persone si devono dimettere e trovo surreale
    che Meloni non si sia espressa in questa direzione”. Lo dice la
    parlamentare e candidata alla segreteria del Pd, Elly Schlein, a
    Radio Immagina, parlando del sottosegretario alla Giustizia
    Andrea Delmastro e del deputato Fdi Giovanni Donzelli.   
    “Un sottosegretario rivela informazioni sensibili, per
    stessa ammissione del ministro Nordio, per essere utilizzate da
    un esponente della maggioranza per manganellare l’opposizione”,
    ha poi spiegato. (ANSA).   

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    Ucraina: concluso dopo due ore l'allarme aereo in tutto il Paese

     Secondo l’emittente statale ucraina Suspilne, si è conclusa dopo circa due ore l’allerta aerea in vigore a Kiev e nel resto del Paese. Oggi nella capitale ucraina si tiene il vertice tra il governo e i rappresentanti della Commissione europea a cui prende parte anche i presidente del Consiglio europeo Charles Michel.    

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    Mattarella, stampa non può essere soggetta a censure

    (ANSA) – ROMA, 03 FEB – “Il bene dell’informazione gode di
    esplicita tutela costituzionale. L’art. 21 della Carta,
    nell’affermare che “Tutti hanno diritto di manifestare
    liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni
    altro mezzo di diffusione – questo riguarda ogni cittadino –
    sottolinea il valore della stampa come mezzo, indicando che “non
    può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.   
    Lo sottolinea il presidente Sergio Mattarella in un messaggio in
    occasione dei 60 anni dell’Ordine dei Giornalisti. (ANSA).   

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    Meloni, calo bolletta gas grazie a concrete misure del governo

    (ANSA) – ROMA, 03 FEB – “ll calo del 34,2% della bolletta del
    gas sul mercato tutelato per i consumi di gennaio è un’ottima
    notizia e un passo in avanti importante che mette al riparo
    molte famiglie. Un risultato raggiunto grazie alle concrete
    misure attuate dal Governo. Proseguiamo verso questa direzione”.   
    Lo scrive su Telegram la premier Giorgia Meloni. (ANSA).   

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    Usa, pallone spia cinese sorvola una base con missili nucleari

    Il pallone aerostatico spia cinese avvistato sopra gli Stati Uniti continentali e monitorato dal Pentagono ha sorvolato uno dei tre campi di missili nucleari americani, la Malmstrom Air Force Base di Billings, nel Montana. Lo scrivono i media americani. Funzionari della Difesa hanno dichiarato che il Pentagono ha deciso di non abbatterlo a causa del rischio di danni per le persone a terra a causa della caduta di detriti. Hanno aggiunto che il pallone sta volando al di sopra del traffico aereo civile e al di sotto dello “spazio esterno”, ma non hanno svoluto specificare quanto in alto si trovi.
    Un alto funzionario della Difesa ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “molto sicuri” che si tratti di un pallone aerostatico cinese ad alta quota che sta sorvolando siti sensibili per raccogliere informazioni.”È chiaro che l’intento di questo pallone è la sorveglianza”, ha detto il funzionario. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha convocato una riunione di alti dirigenti militari e della Difesa per esaminare il profilo di minaccia del pallone e le possibili risposte, che sono state presentate mercoledì al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Gli Usa hanno contattato i funzionari cinesi “con urgenza” e hanno comunicato la gravità della situazione. Il segretario stampa del Pentagono, il generale di brigata Patrick Ryder, ha dichiarato che “questo tipo di attività è stata osservata in precedenza negli ultimi anni. Una volta individuato il pallone, il governo statunitense ha agito immediatamente per proteggere la raccolta di informazioni sensibili”.    

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    Nordio, Donzelli? il documento non coperto da segreto

    “La natura del documento non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati”.Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio con riferimento al documento citato dal deputato Giovanni Donzelli in Parlamento sul caso Cospito. Il passaggio è contenuto in una nota in cui il Ministro della Giustizia Carlo Nordio rende noto di aver concluso “rapidamente la ricostruzione dei fatti richiesta dopo il dibattito parlamentare del 31 gennaio 2023” e riferisce “doveroso” riferire in sintesi le conclusioni. “La comparazione tra le dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Giovanni Donzelli e la documentazione in atti disvela che l’affermazione testuale dell’onorevole – ‘dai documenti che sono presenti al ministero della giustizia’ – è da riferirsi ad una scheda di sintesi del Nic (Nucleo investigativo centrale, ndr) non coperta da segreto. Non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda”. Quanto al contenuto dei colloqui tra i detenuti Cospito ed altri, riferiti dall’ onorevole Donzelli, Nordio precisa che “non sono stati oggetto di un’attività di intercettazione ma frutto di mera attività di vigilanza amministrativa. In conclusione, la natura del documento non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati”.

    Cospito, De Magistris: ‘Trattativa anarchici-mafiosi? C’e’ un obiettivo comune, eliminare 41 bis’

    “La rilevata apposizione della dicitura “limitata divulgazione”, presente sulla nota di trasmissione della scheda, rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza, disciplinate dalla legge 124/07 e dai Dpcm di attuazione ed esclude che la trasmissione sia assimilabile ad un atto classificato, trattandosi di una mera prassi amministrativa interna in uso al Dap a partire dall’anno 2019, non disciplinata a livello di normazione primaria”. Lo afferma il ministro Nordio sempre con riferimento al documento citato in Parlamento dal deputato di FdI Giovanni Donzelli.
    “Tutta la documentazione idonea a spiegare queste conclusioni sarà illustrata in dettaglio, quando le Camere riterranno opportuno”. Lo annuncia il ministro della Giustizia Carlo Nordio nella nota diffusa sul documento richiamato in Parlamento dal deputato di FdI Giovanni Donzelli su Alfredo Cospito

    Agenzia ANSA

    La premier: “41 bis a Cospito perché esortava anarchici alla lotta”. L’Antimafia a Nordio: “Per Cospito 41 bis o alta sicurezza”. Parere contrario alla revoca del 41 bis dal Procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo. La difesa dell’anarchico:’Situazione critica, non c’è più tempo. ‘Se Cospito muore lotta più determinata’, ha detto uno dei componenti dell’Assemblea permanente di solidarietà. L’anarchico non vuole ‘trattamenti di favore’, ha riferito il consigliere Usuelli. Ilaria Cucchi domani ad Opera. Telefonata al Carlino annuncia un attentato a Bologna (ANSA)

       

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    Toghe divise su Cospito, la decisione a Nordio

    Gli uffici giudiziari chiamati a esprimere un parere sulla revoca del 41 bis a Alfredo Cospito, si dividono. Mentre la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo apre uno spiraglio sulla possibilità di far tornare l’anarchico al regime dell’alta sicurezza, sia pure con tutte le cautele opportune, la procura generale di Torino non vede altra strada che la conferma del carcere duro. Così la palla torna tutta nelle mani del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che potrebbe decidere per la fine di questa settimana, o all’inizio della prossima.    Intanto la Cassazione anticipa al 24 febbraio l’udienza in cui dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dal legale di Cospito contro l’ordinanza con cui il tribunale di sorveglianza di Roma ha confermato il 41 bis. Una decisione su cui non può non aver pesato l’aggravarsi delle condizioni di salute del detenuto, da 106 in sciopero della fame: ha già perso 45 chili, ma è “assolutamente determinato ad andare avanti”,pur sapendo che tutto questo lo porterà a “conseguenze irreparabili”, come riferisce il suo avvocato, Flavio Rossi Albertini, che ha incontrato il suo assistito nel carcere di Opera, dove è stato trasferito dal 30 gennaio scorso. E proprio nel penitenziario milanese sabato scorso a Cospito, ritenuto tra i leader della Fai, la Federazione anarchica informale, è stato notificato il rigetto dell’istanza di differimento pena da parte del magistrato di sorveglianza di Sassari.    Trapela pochissimo dei pareri giunti sul tavolo del ministro Nordio, che deve decidere se revocare, come gli ha chiesto il 12 gennaio scorso il legale di Cospito, il 41 bis, disposto il 22 maggio del 2021. Sono tre, visto che ce n’è anche uno della Direzione distrettuale di Torino. E chi li ha potuti visionare li descrive come documenti molto articolati e complessi. Decine di pagine che ricostruiscono nel dettaglio la storia processuale di Cospito, condannato a 30 anni per effetto del cumulo di più condanne emesse da diversi tribunali: una per la gambizzazione nel 2012, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, l’altra per l’attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. Pagine in cui si dà conto delle caratteristiche e dell’ evoluzione della galassia anarchica. La differenza di fondo è nelle conclusioni.    Per il Pg di Torino Francesco Saluzzo non c’è altra possibilità che la conferma del 41 bis. Più problematica invece la relazione del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo: Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, però con tutte le dovute cautele; una conclusione aperta, che si affida alle valutazioni dell’autorità politica.    Il nodo da sciogliere è tutto legato al provvedimento disposto l’anno scorso dall’allora ministra della Giustizia Marta Cartabia: “inserito al vertice dell’ associazione con finalità di terrorismo, Cospito ha fornito positiva dimostrazione di essere perfettamente in grado di collegarsi all’esterno, anche in costanza di detenzione intramuraria al regime ordinario, inviando documenti di esortazione alla prosecuzione della lotta armata di matrice anarchico insurrezionalista”, la motivazione di fondo. Che il legale di Cospito ha contestato anche allegando le motivazioni di una sentenza della Corte d’Assise di Roma che ha assolto tutti gli imputati di un centro sociale, ritenuti legati a movimenti anarchici, dall’accusa di associazione con finalità di terrorismo. In particolare in un passaggio, con riferimento ai “legami e ai confronti epistolari” intrattenuti da uno degli imputati con il leader della Fai, si dice che Cospito non “vuole manipolare” la sua personalità e “strumentalizzare il giovane anarchico facendone veicolo all’esterno della propria posizione politica”.   

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    Lep contro i divari, 5 mesi per intese Stato-Regione

       Solo in Valle d’Aosta, Umbria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Friuli-Venezia Giulia nel 2019 il 33% dei bimbi sotto i tre anni avevano un posto garantito all’asilo nido. E disomogeneità simili si trovano in vari settori, dalla formazione alla salute, dall’istruzione alla tutela dell’ambiente. Per provare a colmare i divari, nel 2001 è stato introdotto in Costituzione il concetto dei Livelli essenziali delle prestazioni, che ora sono il fulcro del disegno di legge sull’Autonomia differenziata: se una Regione vorrà esercitare una funzione finora in capo allo Stato, dovrà rispettare gli standard minimi dei Lep – che prima però devono essere definiti con un decreto del presidente del Consiglio – nonché costi e fabbisogni standard, come prevede il ddl messo a punto dal ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli. Un testo nato per dare attuazione a quel percorso di intesa con lo Stato, delineato dall’articolo 116 della Costituzione e già avviato negli anni scorsi da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. La legge quadro (valida anche per le Regioni a statuto speciale) è composta di 10 articoli, e Calderoli si augura di vederla entrare in vigore nel 2024.
        FINALITÀ – La legge punta a semplificare le procedure, accelerare e sburocratizzare i procedimenti, per una distribuzione delle competenze che meglio si conformi ai principi di sussidiarietà e differenziazione, nel rispetto dei principi di unità giuridica ed economica, indivisibilità e autonomia e in attuazione del principio di decentramento amministrativo. L’attribuzione di funzioni è subordinata alla determinazione dei Lep – previsti dalla Costituzione ma non ancora definiti -, che garantiscano i diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale, non solo per le Regioni che avviano l’intesa, e solo dopo che siano stanziate le risorse per coprire nuovi o maggiori oneri.
        LEP – Sono determinati con Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, per “il pieno superamento dei divari territoriali”, come affermato nel testo dell’ultima legge di bilancio che ha istituito a Palazzo Chigi una cabina di regia, composta dal premier, dal ministro per gli Affari regionali, quello per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, quello per le Riforme istituzionali, quello dell’Economia, oltre ai ministri competenti, il presidente della Conferenza delle Regioni, e quello dell’Associazione nazionale dei comuni italiani. Il compito della cabina di regia è individuare individuare i Lep in un anno (con una ricognizione sulla spesa storica dell’ultimo triennio dello Stato in ogni Regione), quindi entro fine 2023, sulla base delle ipotesi della Commissione tecnica per i fabbisogni standard, e d’intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni-Città. Scaduto il termine di un anno, toccherà a un commissario. Le Camere hanno 45 giorni per il parere, prima che il Dpcm sia adottato. Il finanziamento dei è approvato per legge, se determinano oneri aggiuntivi per lo Stato. Se nel corso del tempo i Lep cambiano, la Regione deve rispettarli dopo la revisione delle risorse. ITER PER L’INTESA – Dura almeno cinque mesi. Il ministro dell’Economia e quelli competenti hanno 30 giorni per valutare la richiesta della Regione, dopo che è stata trasmessa al presidente del Consiglio e al ministro per gli Affari regionali.    Poi si apre un negoziato con la Regione per l’intesa preliminare, approvata poi dal Cdm e trasmessa alla Conferenza unificata che, a sua volta, ha 30 giorni per il parere. Quindi va alle Camere: i “competenti organi parlamentari” hanno 60 giorni per “atti di indirizzo”. Successivamente il premier (o il ministro per gli Affari regionali) predispone l’intesa definitiva (con eventuale ulteriore negoziato). La Regione la approva, ed entro 30 giorni è prevista la delibera in Cdm. Il disegno di legge è trasmesso alle Camere che votano a maggioranza assoluta. L’iter dei ddl del governo in media nell’ultima legislatura è durato 81 giorni al Senato e 69 alla Camera.
        RISORSE – Le risorse umane, strumentali e finanziarie per l’esercizio delle funzioni sono determinate da una commissione paritetica Stato-Regione. Il finanziamento avviene attraverso compartecipazioni al gettito di uno o più tributi o entrate erariali regionali.
        DURATA – Le intese hanno durata massima di 10 anni. Stato o Regione possono chiederne la cessazione, deliberata con legge a maggioranza assoluta dalle Camere. Alla scadenza, l’intesa si intende rinnovata per la sua durata, salvo che Stato o Regione manifestino volontà diversa un anno prima del termine. Il governo dispone verifiche sulle attività e sul raggiungimento dei Lep. La commissione paritetica svolge annuali valutazioni sulla compatibilità e gli oneri finanziari.
        EQUITÀ – La legge prevede misure perequative e di promozione dello sviluppo economico, della coesione e della solidarietà sociale: anche nelle Regioni che non concludono intese, lo Stato promuove l’esercizio effettivo dei diritti civili e sociali, anche con interventi speciali. Dalla legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.