More stories

  • in

    Maltempo, Lepore: ‘I bilanci dei Comuni rischiano di saltare’

    “I Comuni coinvolti nell’emergenza maltempo, soprattutto quelli piccoli e medi, rischiano di vedere i propri bilanci saltare con tutte le conseguenze nei confronti dei cittadini. Per quanto riguarda la Città metropolitana, invece, dovremo venire meno ad altri tipi di interventi. Se non si interviene con un commissario, delle risorse e una norma per coprire la somma urgenza rischiamo di allargare ancora di più i problemi”. Lo dice Matteo Lepore, sindaco di Bologna.”Al punto in cui siamo arrivati, abbiamo bisogno – ha aggiunto Lepore – che ci sia un commissario, che sia una persona capace, che sia leale verso questo territorio, ma che venga deciso presto. Questo è davvero quello che chiediamo – ha proseguito – insieme ad un fondo da almeno mezzo miliardo per gli interventi sulla somma urgenza e la copertura di quello che i Comuni hanno già stanziato. Decidano chi vogliano, ma deve essere una persona leale e soprattutto deve arrivare qui subito a lavorare con noi. Chiediamo al Governo di mettere al più presto in campo una norma per dare certezza ai Comuni, alle Province e alle Città metropolitane sul fatto che gli interventi che vengono fatti in somma urgenza verranno rifinanziati. Se noi non avremo rifinanziate queste risorse andremo davvero in difficoltà”.
    8,5 milioni per interventi di ripristinoLepore, che è sindaco di Bologna e anche della Città metropolitana, ha firmato un provvedimento urgente per destinare 8,5 milioni del bilancio metropolitano a interventi di ripristino delle strade danneggiate dall’alluvione del 16 maggio scorso. Di questi 5,3 milioni interessano interventi in urgenza, per la rimozione di detriti e tronchi d’albero dalle pile dei ponti, chiusura buche, apprestamento cantieri, segnaletica, movimento terra e ripristino delle sedi stradali. Gli interventi sono distribuiti in tutto il territorio metropolitano, comprese aree, come l’Alto Appennino, precedentemente risparmiate da danni del maltempo, e aree, come la Sp7 Idice nel Comune di Monterenzio, già risistemate dopo l’alluvione del 2 maggio e nuovamente danneggiate con gli episodi del 16 maggio. Le risorse “serviranno anche a finanziare la progettazione e la ricostruzione del ponte della Motta”, spiega il sindaco Lepore. I restanti 3,2 milioni andranno a coprire interventi urgenti di ripristino della sede stradale su diverse strade provinciali nell’area della Città metropolitana. Questi 8,5 milioni si vanno ad aggiungere ai 3 milioni già messi in campo dopo il primo evento alluvionale del 2 maggio, che ha interessato in particolare il ripristino dei danni alle strade provinciali dell’Imolese. È anche in via di preparazione un ulteriore provvedimento ordinario che comprende, tra l’altro, 1,3 milioni per il ripristino della strada Fondovalle Savena dopo l’emergenza maltempo.

  • in

    Bonaccini, servono 1,8 miliardi prima dell’autunno

    “Dopo l’alluvione il governo ci ha chiesto una stima dei danni e lavorando giorno e notte abbiamo consegnato la prima stima di 8,8 miliardi. Non servono tutti subito, ma ne servono 1,8 per sistemare frane, fiumi e strade prima dell’autunno, per evitare che nuove piogge possano causare ulteriori danni. Noi vogliamo collaborare col governo, ma abbiamo bisogno di risposte”. Lo ha detto, parlando dei danni dell’alluvione, il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ospite di Omnibus su La7.
    La nomina del commissario sta diventando tardiva “La nomina del commissario sta cominciando a diventare un po’ troppo tardiva. Il ministro Musumeci sosteneva che non c’era fretta, io, insieme ai sindaci, compresi quelli di centrodestra, e alle parti sociali pensiamo che si debba tenere insieme emergenza e ricostruzione: ed è per questo che serve il commissario” ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna.
    “Dopo l’incontro della scorsa settimana – prosegue – non siamo più stati convocati, ma non è una settimana in più o in meno che fa la differenza. Dei 2,2 miliardi stanziati dal governo, solo 200 milioni servono per i lavori. Ne abbiamo già spesi il doppio, perché i sindaci hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo”. “In occasione della ricostruzione del sisma in Emilia – dice Bonaccini – i 12 miliardi stanziati dai governi da Monti in poi si sono succeduti, sono tornati indietro con gli interessi nelle casse degli italiani. Lo stesso succederà con la Romagna”.

    Agenzia ANSA

    ‘Il commissario sia leale e arrivi subito’ (ANSA)

       

  • in

    Schlein, il Mes è un tema di credibilità internazionale

    (ANSA) – ROMA, 23 GIU – “Ho trovato grave che i partiti della
    maggioranza per le loro divisioni abbiano disertato il voto.   
    Quello del Mes è un tema di credibilita internazionale del
    Paese per gli impegni presi. Da giurista dico “Pacta sunt
    servanda”. La ratifica non significa accedere alle risorse del
    Mes. E trovo spiacevole e anche grave quanto è successo ieri.   
    Mai si è vista una maggioranza che diserta e lascia
    all’opposizione il compito di votare”. Lo ha detto la segretaria
    del Pd Elly Schlein al Convegno dei giovani imprenditori di
    Confindustria in corso a Rapallo. (ANSA).   

  • in

    Molinari (Lega), aspettiamo che Santanchè spieghi in Aula

    (ANSA) – ROMA, 23 GIU – “Il Ministro Santanchè ha detto di
    essere assolutamente tranquilla, ha detto che quando sarà il
    momento verrà in Parlamento a spiegare le sue ragioni,
    aspettiamo che il ministro Santanchè spieghi le sue ragioni ma i
    processi non si fanno in televisione con le inchieste
    giornalistiche, se ci sarà qualcosa saranno altri organismi a
    dover intervenire non certo Report”. Lo afferma il capogruppo
    della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, a Rainews24 (ANSA).   

  • in

    Mes: Conte, i patrioti hanno disertato il fronte

    (ANSA) – ROMA, 23 GIU – “Il fronte piu caldo in Europa è il
    Mes. I nostri patrioti che hanno fatto? Hanno disertato il
    fronte”. Lo ha detto il leader di M5s Giuseppe Conte al Convegno
    dei giovani imprenditori di Confindustria in corso a Rapallo.   
    “Si assuma la maggioranza di approvarlo o meno. Noi ci
    asterremo”, ha aggiunto. (ANSA).   

  • in

    Metsola, ‘sul clima l’Ue ambiziosa, ma occorre anche realismo’

    “Oggi quando chiediamo ai giovani quale sia la sfida prioritaria dell’Ue viene prima il clima, poi l’immigrazione e poi l’economia. Abbiamo un programma molto ambizioso, noi vogliamo essere il primo continente al mondo neutrale climaticamente. La cosa che abbiamo riconosciuto il 24 febbraio dell’anno scorso è che non possiamo essere più dipendenti dalle fonti fossili”. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola nel corso del forum ANSA.    Prima della guerra in Ucraina “non eravamo autonomi, ancora oggi non siamo totalmente autonomi, non siamo competitivi, ma abbiamo preso decisioni al Pe che sono molto ambiziose”, ha aggiunto Metsola citando alcune delle misure sul tavolo in queste settimane: da quella sul packaging alla direttiva sulla natura. “Ma ogni proposta va pesata, se non è sostenibile perdiamo l’approvazione dei cittadini. Occorre essere realisti”, ha sottolineato. (ANSA).   

  • in

    Mes, ok della commissione al testo base, maggioranza assente

    L’Aventino al contrario, un inedito assoluto in Parlamento, con la maggioranza che lascia la commissione e fa passare un primo voto sul Mes delle opposizioni. E un secondo inedito, un Consiglio dei ministri rinviato, a sorpresa, per “sopraggiunti motivi personali” non meglio specificati della presidente del Consiglio. Non è stata la giornata migliore per Giorgia Meloni, alle prese anche con la grana del caso Santanché, con la ministra del Turismo pronta alle querele e il partito che le fa quadrato attorno.

    Agenzia ANSA

    Opposizioni chiedono dimissioni, ‘per la credibilità del Governo’ (ANSA)

    La premier, dice qualche ministro ha avuto modo di parlarle, sarebbe parecchio irritata dal polverone che si è alzato sul meccanismo europeo, ma anche da distinguo, tensioni e scivoloni che si ripetono in Parlamento tra i partiti della maggioranza. Tanto da farla sbottare, riferisce più di qualcuno, “avanti così e torniamo a contarci al voto”. Di certo il rinvio del Cdm, improvviso, non contribuisce a rassenerare gli animi. Anzi. Si racconta che Matteo Salvini non l’abbia presa affatto bene. Doveva essere il Consiglio dei ministri dell’annunciatissima riforma del codice della strada, che il ledaer della Lega va raccontando da settimane. Provvedimento che Salvini va comunque in serata a spiegare in Tv. In più, premier e vicepremier avrebbero discusso anche sulla nomina del commissario per la ricostruzione che in molti davano in arrivo in occasione della riunione di governo poi rinviata, proprio in concomitanza con il primo ok al disegno di legge quadro con le regole generali per gli interventi dopo le calamità. E non è la prima volta che i due si trovano in disaccordo sulla gestione post emergenza in Emilia Romagna e nelle altre aree colpite dalle alluvioni di maggio.
    La pura cronaca vede comunque la maggioranza trovare, a fatica e dopo numerosi contatti tra i capigruppo, una posizione unitaria sul Mes. Nessuno si presenta in commissione Esteri dove Pd, Iv-Azione e +Europa si votano da soli (con l’astensione di M5s e Avs), l’adozione del testo base che chiede la ratifica della riforma del Meccanismo europeo. La Lega, raccontano, sarebbe stata la più riottosa da convincere e tra le file di Fdi si rincorrono i sospetti sui rischi di sorpese se davvero il 30 giugno, come da calendario, si andrà in Aula. Proprio mentre Meloni sarà impegnata con il Consiglio europeo – di cui parla con Roberta Metsola che vede a Palazzo Chigi, insieme a Raffaele Fitto fino attorno alle 17.30, quando doveva esserci, in origine, la riunione del Cdm. Da Bruxelles si guarda “con attenzione” al dibattito italiano, fanno sapere intanto fonti europee. E non è un mistero che ci si attenda, alla fine, l’ok alla ratifica.
    Una soluzione cui parte della maggioranza sarebbe, raccontano, oramai rassegnata. Ma va costruita la giusta “narrazione”. Per questo si sta cercando di guadagnare tempo di rinvio in rinvio. Che succederà ancora non è chiaro. Si starebbe ragionando su varie exit strategy, dalla replica dell’assenteismo – “ingiustificato” per il Pd che parla di maggioranza “indecente”- ma sarebbe clamoroso in Aula, all’ipotesi di un qualche emendamento che rassicuri sul fatto che il Mes non sarà mai richiesto dall’Italia, magari ponendo condizioni specifiche come una maggioranza qualificata per l’ok all’accesso. Mentre alla Camera ci si arrovella sui diversi scenari, arriva la notizia del rinvio del Cdm. Che prima sembra slittare del tutto, tanto che i ministri smobilitano. Salvo poi essere richiamati perché ci sono leggi regionali in scadenza da valutare. Ma la premier, la difesa d’ufficio affidata al ministro Nello Musumeci in uscita da Palazzo Chigi, “ci teneva ad esserci” per dare il via libera alla ricostruzione e alla riforma del codice della strada. Quindi “ci ha chiesto la cortesia di rinviare”.
    Matteo Salvini ribadisce il suo no al Mes, definendo la lettera del capo di gabinetto del ministro del Tesoro Giorgetti “un parere tecnico”. “Ma gli italiani – ha affermato in serata a Porta a Porta – hanno scelto un governo politico. Questo non è il governo Monti o il governo Draghi. Questo è un governo politico che ha idee politiche. E politicamente continuo a ritenere che il Mes non è uno strumento utile al Paese”. Il vicepremier ha quindi aggiunto che “qualunque sia l’esito della votazione in Parlamento io da democratico rispetterò questa votazione. Ma personalmente ritengo che le strade per finanziare il nostro Paese siano altre”. “Con le emissioni dei buoni del Tesoro – ha proseguito quindi Salvini – il mio debito è in mano agli italiani. Il Mes è un meccanismo straniero, e non vorrei che i soldi dei risparmiatori italiani andassero a sostenere buchi da altre parti”.

  • in

    Il Molise verso il voto, incontro Schlein-Conte poi palchi separati

    E’ durato 40 minuti l’incontro tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein all’interno di un bar a Campobasso: i due leader sono andati via dopo essersi salutati molto cordialmente. Presenti anche Nicola Fratoianni e Roberto Gravina, candidato del centrosinistra alle regionali in Molise. Il presidente del M5s e la segretaria del Pd sono entrambi in Molise per la campagna elettorale: domenica e lunedì si vota per la Regione.
    “Ci siamo visti tante altre volte. Oggi eravamo tutti a Campobasso alla stessa ora ed è stato normale prendere almeno un caffè, sarebbe stato strano il contrario”, ha detto Nicola Fratoianni all’ANSA Ttra i due leader.
    Incontro con Schlein oggi? “Abbiamo pensato, siccome il tempo stringe, di rendere più efficaci i nostri interventi, di distribuirli – aveva detto Conte a L’Aria che tira, su La 7 -.. Lei farà il suo intervento a Termoli, dove io sono stato ieri, e io a Isernia e Campobasso. Stiamo lavorando in uno spirito di squadra”. “Stiamo pensando alla concretezza di portare avanti questo progetto”.