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    Mattarella,circolazione idee non porta rischi, indifferenza sì

    (ANSA) – ROMA, 10 FEB – “Ribadendo la condanna per
    inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo,
    segnalo che il rischio più grave di fronte alle tragedie
    dell’umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle
    estreme, ma l’indifferenza che genera rimozione e oblio”. Lo ha
    detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
    parlando al Quirinale in occasione delle celebrazioni del Giorno
    della Memoria. (ANSA).   

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    Berlusconi,al via cantiere per Ponte sullo Stretto entro 18 mesi

    (ANSA) – ROMA, 10 FEB – “Dobbiamo procedere con grande
    determinazione e con grande velocità, per modernizzare il Paese
    con opere pubbliche funzionali all’arricchimento del tessuto
    economico e al miglioramento della vita degli italiani. Il Ponte
    sullo Stretto di Messina io l’ho proposto vent’anni fa, è
    un’opera attesa da molti, molti anni e sono convinto che
    finalmente verrà realizzato. Penso che si potrà aprire il
    cantiere entro 18 mesi da oggi”. E’ quanto ha detto il leader di
    Fi, Silvio Berlusconi, intervistato a Mattino 5 su Canale 5.   
    (ANSA).   

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    Salvini: “La spocchia di Macron è incomprensibile”

    “Ho sentito Giorgia ieri, se riusciamo a portare a casa una sveglia in Europa sul tema dell’immigrazione è bene. Devo dire che un certo atteggiamento di spocchia da parte di Macron è incomprensibile”. Lo ha detto il vicepremier e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini a margine di un sopralluogo al cantiere del villaggio olimpico a Milano.
    “Nel momento in cui c’è la guerra, c’è il caro delle materie prime, i cinesi mandano i palloni spia in giro per il mondo, Macron pensa di fare da solo? – ha aggiunto -. Non penso che andrà lontano, non penso che sia una manifestazione di europeismo, di solidarietà e di acume politico”.   

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    QATAR: L'EURODEPUTATO TARABELLA È IN STATO DI FERMO

    (ANSA) – BRUXELLES, 10 FEB – L’eurodeputato Marc Tarabella si
    trova sotto interrogatorio in stato di fermo: lo ha detto la
    procura federale. Oggi pomeriggio il giudice istruttore deciderà
    se trasformare il fermo in arresto. (ANSA).   

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    Berlusconi,voto regionali darà spinta a governo di 5 anni

    (ANSA) – ROMA, 10 FEB – “Sono convinto che” le elezioni
    regionali “incideranno positivamente certo, ma una vittoria in
    Lombardia e nel Lazio ci darà anche una gran spinta. Ma il
    nostro orizzonte di governo sono i prossimi cinque anni”. E’
    quanto ha detto il leader di Fi, Silvio Berlusconi, intervistato
    a Mattino 5 news su Canale 5.   
    “Gli italiani – ha aggiunto -, votando Forza Italia e il
    centrodestra in Lombardia e nel Lazio, hanno inoltre la
    possibilità di rafforzare il coordinamento tra il Governo e le
    amministrazioni regionali. Quel coordinamento che, negli anni
    dei miei governi mi ha consentito di realizzare molte opere
    pubbliche”. (ANSA).   

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    Sicilia, confermato adeguamento Istat indennità deputati

    (ANSA) – PALERMO, 10 FEB – Confermata la norma sugli
    adeguamenti Istat delle indennità per i 70 parlamentari
    siciliani. L’Assemblea regionale ha appena respinto, con voto
    segreto, un emendamento che prevedeva l’abrogazione della norma
    della legge che nel 2014 aveva introdotto l’automatismo della
    rivalutazione delle indennità al costo della vita.   
    L’emendamento, al ddl stabilità in discussione, era stato
    presentato alla luce delle polemiche per gli 890 euro lordi in
    più in busta paga che gli onorevoli percepiranno quest’anno.   
    (ANSA).   

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    Scintille tra Italia, Francia e Germania. Colloquio tra Meloni e Zelensky

    “L’invito del presidente Macron a Volodymyr Zelensky è stato inopportuno”. La giornata europea di Giorgia Meloni comincia con l’azzeramento dei tentativi di riavvicinamento tra Roma e Parigi dopo lo scontro sui migranti. La mossa del club franco-tedesco che, dodici ore prima del Consiglio europeo, ha portato in riva alla Senna il capo di Stato ucraino, a Palazzo Chigi non è andata proprio giù. E, raccontano a Bruxelles, avrebbe irritato anche altre cancellerie. Ma per l’Italia è diverso. Si tratta di un Paese fondatore, guidato da una leader che – sebbene il decreto armi tardi ad essere partorito – non ha mai messo in dubbio il sostegno all’Ucraina. A Roma, infatti, non puntano il dito contro Kiev, ma contro Parigi.
    E la risposta di Emmanuel Macron fa intendere che la tensione tarderà a calare: “Da otto anni Francia e Germania hanno un ruolo particolare” sul dossier ucraino, è stata la secca risposta il presidente transalpino a chi gli chiedeva delle parole della collega italiana. Eccola, la motivazione ufficiale in base alla quale l’Eliseo ha escluso l’Italia. Complicando non poco la missione di Meloni anche perché il bilaterale annunciato da Palazzo Chigi a margine del vertice dei 27 non c’è stato. I tempi erano stretti, il Consiglio Ue ha optato quindi per organizzare incontri, di circa 30 minuti, tra Zelensky e gruppi di leader da sei o da sette. Con l’Italia nel primo gruppo, assieme a Spagna, Polonia, Romania, Svezia e Olanda.
    Al termine dell’incontro Zelensky e Meloni hanno avuto occasione di parlare faccia a faccia. Non un bilaterale ufficiale, come quello organizzato poco dopo dal capo di Stato ucraino con il polacco Mateusz Morawiecki, ma un colloquio in piedi, nella sala adibita agli incontri collettivi. Al di là della forma, nei poco più di dieci minuti di conversazione c’è stata anche della sostanza. Il presidente ucraino avrebbe infatti chiesto a Meloni strumenti per la difesa di civili. “Stiamo verificando la possibilità di inviare a Kiev tipologie specifiche di difesa”, è stata la conferma giunta dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Non è un mistero che Kiev attenda da tempo l’invio del sistema anti-missilistico Samp/T, che dovrebbe arrivare in primavera. Il colloquio Meloni-Zelensky non cancella comunque il nuovo scontro con la Francia. Uno scontro politico, più che diplomatico. Non a caso la premier, oltre a sottolineare che la mossa dell’Eliseo rischia di minare “l’unità europea”, ha fatto riferimento ai problemi di politica interna di Macron, tra “scioperi e riforma delle pensioni”. Dall’altra parte c’è l’allergia del leader di En Marche per le forze sovraniste, in patria e in Europa.

    Lo scontro potrebbe avere molteplici effetti. Se sul fronte migranti una certa convergenza generale si sta raggiungendo, sul dossier aiuti di Stato Francia e Germania, ancora una volta, hanno fatto da soli volando a Washington. E provocando l’irritazione del Mef, probabilmente stemperata solo con la telefonata fatta da Bruno Le Maire ad Adolfo Urso proprio mentre a Bruxelles infuriava il botta e risposta Macron-Meloni. L’Italia, in merito al piano industriale Ue, punta a un fondo sovrano comune, ad una piena flessibilità – anche temporale – sui fondi del Pnrr e ad un Patto di stabilità che non penalizzi chi ha più debito.
    Sono queste le condizioni del governo per il sì al nuovo regime di aiuti di Stato che gioverebbe soprattutto a Francia e Germania. L’impressione è che le tensioni continueranno. 

    Se le opposizioni, in Italia, hanno gridato all’isolamento del governo Meloni, il ministro Roberto Calderoli ha definito Macron un “galletto a tutti i costi”, mentre Matteo Salvini ha avvertito: “Non è intelligente per Parigi escluderci”, evocando dossier italo-francesi che, nelle prossime settimane, potrebbero complicarsi. Macron e Meloni per l’intera giornata non hanno avuto contatti. Nell’attesa della photo-op con Zelensky e i 27, i due si sono appena sfiorati: Meloni parlava con la presidente del Pe Roberta Metsola e il lussemburghese Xavier Bettel. Il capo dell’Eliseo era lì ma parlava solo con gli ultimi due. Tra lui e la premier era come se ci fosse una barriera invisibile.

    Agenzia ANSA

    ‘Chi ha provocato Seconda guerra mondiale non parli della Terza’ (ANSA)

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    Bilaterale Meloni-Zelensky. Scintille tra premier, Macron e Scholz

    “Siamo onorati di ospitare un incontro tra il primo ministro Mateusz Morawiecki e il presidente Volodymyr Zelensky”. Lo annuncia la Polonia su Twitter, pubblicando una foto dei due leader seduti con le bandiere alle spalle.
    Il bilaterale Meloni-Zelensky. Fonti europee avevano annunciato che i bilaterali erano saltati a causa del forte ritardo nell’agenda dei lavori. Era stato deciso di dividere i leader in gruppi, l’Italia era nel primo e avrebbe dovuto incontrare Zelensky assieme a Spagna, Polonia, Romania, Olanda e Svezia. Poi la notizia che il bilaterale si è invece tenuto. Al termine di uno degli incontri di Zelensky con i leader europei infatti, a quanto si è appreso, il presidente ucraino ha chiesto alla premier di intrattenersi per un colloquio a due. Nel corso della lunga conversazione, Meloni ha confermato il sostegno italiano all’Ucraina contro l’aggressione russa. Il presidente Zelensky ha manifestato la forte gratitudine per l’impegno di Roma.
    Stretta di mano e un caloroso abbraccio tra la premier e il presidente ucraino, a margine della photo-op con i 27 e i vertici delle istituzioni europee all’Europa Building. E’ la prima volta che Meloni e Zelensky si vedono di persona. 
    Zelensky: ‘Non posso dare dettagli sull’incontro con Macron e Scholz’. “C’è stato un incontro molto positivo, molto potente, molto positivo, non voglio annunciare dettagli in modo pubblico, ma lavoreremo al rafforzamento delle forniture militari”, ha detto il leader ucraini. Dopo l’incontro a tre all’Eliseo, Francia e Germania non sono state comprese nella girandola di incontri di gruppo che il presidente ucraino sta avendo a margine del Consiglio Europeo.
    La premier, arrivando al Consiglio europeo, ha criticato il presidente francese Emanuel Macron che ieri ha accolto all’Eliseo il presidente ucraino assieme al cancelliere tedesco: l’invito di Zelensky a Parigi “è stato inopportuno”, ha detto. 
     Alla domanda: “Se la missione di Francia e Germania a Washington è stata inopportuna?” la presidente del Consiglio Meloni ha risposto: “Francamente mi è sembrata più inopportuno l’invito a Zelensky di ieri. Perché credo che la nostra forza in questa vicenda sia la compattezza e io capisco le pressioni di politica interna, il fatto di privilegiare le opinioni pubbliche interne, ma ci sono momenti in cui privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa e questo mi pare che fosse uno di quei casi”.

    La replica di Macron. “Non ho commenti da fare” sulle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, “ho voluto ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, penso che eravamo nel nostro ruolo. La Germania e la Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni sulla questione” dell’Ucraina, “perché – ha aggiunto – abbiamo anche condotto insieme questo processo, penso che stia anche a Zelensky scegliere il formato che vuole” per i colloqui diplomatici.

    Agenzia ANSA

    ‘Chi ha provocato Seconda guerra mondiale non parli della Terza’ (ANSA)