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    Dl Ong, la Camera conferma la fiducia al governo

    La Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge Ong con 202 voti a favore, 136 contrari e quattro astenuti. Il decreto, che verrà approvato domani e deve passare al Senato, intende regolamentare l’azione delle navi delle ONG nel Mediterraneo, con il duplice obiettivo, da una parte, di assicurare l’incolumità delle persone recuperate in mare e, dall’altra, l’esigenza di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica. Introduce nuove regole per il salvataggio dei migranti in mare operato dalle navi delle organizzazioni non governative modificando alcuni commi del cosiddetto decreto Lamorgese e regolando la questione dei salvataggi multipli.    Il transito e la sosta di navi nel mare territoriale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l’assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità. Le navi che svolgono attività di ricerca e soccorso in mare devono: possedere le autorizzazioni rilasciate dalle competenti autorità dello Stato di bandiera e i requisiti di idoneità tecnico-nautica alla sicurezza della navigazione nelle acque territoriali; aver raccolto tempestivamente, previa informativa, le intenzioni dei migranti di richiedere la protezione internazionale; richiedere, nell’immediatezza dell’evento, l’assegnazione del porto di sbarco; raggiungere il porto di sbarco indicato dalle autorità senza ritardi, per completare il soccorso; fare in modo che le operazioni di soccorso non aggravino le situazioni di pericolo a bordo e non impediscano il raggiungimento del porto di sbarco.    Se le ONG violano queste prescrizioni si applica al comandante della nave una sanzione amministrativa da euro 10.000 a 50.000. La responsabilità solidale si estende all’armatore e al proprietario della nave. Competente all’irrogazione delle sanzioni accertate dagli organi addetti al controllo è il Prefetto della provincia interessata dallo sbarco. Viene poi applicato il fermo amministrativo per due mesi della nave utilizzata per commettere la violazione. In caso di reiterazione della violazione con medesima nave, si applica la sanzione amministrativa accessoria della confisca della nave e l’organo accertatore procede immediatamente a sequestro cautelare.    Sono, poi, previste sanzioni che vanno dai 2000 ai 10mila euro al comandante e all’armatore della nave che “non forniscono le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniformano alle indicazioni della medesima autorità”.

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    Una donna guiderà la Cassazione, Csm indica Cassano

    Il tetto di cristallo si è rotto. Per la prima volta nella storia d’Italia sarà una donna a guidare la Corte di Cassazione. Si tratta di Margherita Cassano, attualmente presidente aggiunto della Suprema Corte. Un altro significativo passo avanti sul cammino della parità di genere, che arriva a quattro anni di distanza da un risultato che sino a quel momento sembrava inarrivabile: l’elezione nel 2019 a presidente della Corte costituzionale di Marta Cartabia. Una novità che ha fatto scuola visto che anche oggi la Consulta ha come presidente una donna, Silvana Sciarra. Stavolta la svolta porta la firma del Csm che si è appena insediato, guidato dal vicepresidente Fabio Pinelli. A indicare Cassano come successore dell’attuale primo presidente Pietro Curzio, che va in pensione, è stata la Commissione per gli incarichi direttivi, che ha votato all’unanimità la proposta del relatore, il togato indipendente Andrea Mirenda. Un altro concorrente c’era, Giorgio Fidelbo, presidente di sezione in Cassazione. Ma a far pendere il piatto della bilancia, al termine di un’approfondita audizione dei due candidati, dalla parte di Cassano è stato il ruolo di “numero due” della Cassazione che ricopre dal 2020. Il voto finale ci sarà il primo marzo prossimo in una seduta di plenum presieduta dal capo dello Stato, ma l’esito è scontato. Nella carriera della prossima presidente della Cassazione, c’era già un altro record: è stata anche la prima donna ad accedere ai vertici della Suprema Corte. Fiorentina di origine lucana, ha 67 anni, ed è in magistratura dal 1980. Ha iniziato alla procura della Repubblica di Firenze, dove si è occupata anche di questioni relative alle tossicodipendenze e al traffico di droga, temi che ha continuato a seguire in tutta la sua carriera. A Firenze ha lavorato con assiduità con il procuratore Pier Luigi Vigna. Dal 1982 è stata componente del gruppo specializzato nelle indagini in materia di stupefacenti e di criminalità organizzata. Dal 1991 al 1998 è stata assegnata della Direzione distrettuale antimafia di Firenze. Esponente di Magistratura indipendente, la corrente delle toghe che si definisce più “moderata”, è stata consigliere del Csm dal 1998 per quattro anni. Poi dal 2003 è approdata alla Corte di Cassazione, dove è stata anche presidente della prima sezione penale, ruolo in cui si è occupata di reati di omicidio e violenze. Dal 2016 ha presieduto la Corte d’appello di Firenze dove è rimasta circa quattro anni.

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    Lombardia: nuovi nomi al Pirellone, promossi e bocciati

     Dopo essere stato eletto al Consiglio comunale di Milano (ed essersi dimesso), Vittorio Feltri incassa un’altra vittoria alle urne ed entra in Consiglio regionale per Fratelli d’Italia con 6.076 preferenze.    Fra gli esponenti di FdI è quarto per voti nel capoluogo (primo Christian Garavaglia con 10.329) ma comunque con un risultato di tutto rispetto. Eletta anche Chiara Valcepina, consigliera comunale di Milano che era stata toccata dall’inchiesta sulla lobby nera (chiesta per lei l’archiviazione). Niente da fare nel partito della Meloni per Stefano Zecchi (948 preferenze) e il direttore d’orchestra Alberto Veronesi (1.120).    Fra gli eletti figura anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che già prima del voto aveva detto di volersi dimettere a favore del secondo in lista con Noi moderati. Per la prima volta entrano in consiglio invece, con la lista legata a Pierfrancesco Majorino, la vicesindaca della città metropolitana Michela Palestra e Luca Paladini, storico portavoce dei Sentinelli.    Quinto nella lista di Majorino con 2.005 preferenze e quindi non eletto il virologo Fabrizio Pregliasco.
    Male anche nella lista Moratti Monica Forte, ex presidente della commissione antimafia del Consiglio regionale che aveva lasciato i 5 stelle, e l’ex sottosegretario Valentina Aprea, uscita da Forza Italia, che non arrivano a 400 voti,    

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    M5s, costituire al più presto la Vigilanza Rai

    (ANSA) – ROMA, 14 FEB – Dopo quanto è successo al Festival di
    Sanremo, “bisogna procedere celermente alla costituzione della
    commissione di Vigilanza”. Lo ha chiesto nell’Aula della Camera
    Enrico Cappelletti del M5S, denunciando un “tiro a segno
    vergognoso di esponenti di maggioranza e governo sia verso chi
    si è esibito all’Ariston sia, poi, nei confronti della dirigenza
    della Rai, colpevole di non aver posto censure”.   
    Il vicepresidente Giorgio Mulè ha risposto: “siamo in attesa
    che venga pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge: non appena
    avverrà la presidenza darà seguito”. (ANSA).   

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    La Russa, ruolo giornalisti decisivo per libertà della Nazione

    (ANSA) – RICCIONE, 14 FEB – “Il vostro è un ruolo essenziale
    e decisivo, perché solo attraverso una reale difesa dei diritti
    e della dignità di ogni professionista e operatore
    dell’informazione è possibile assicurare ai cittadini solidi
    pilastri di giustizia, trasparenza e partecipazione. Resto
    fermamente convinto, infatti, che la libertà di una Nazione si
    commisuri con la piena libertà di informare e di essere
    informati, senza preclusioni o pregiudizi: condizione
    imprescindibile per l’esercizio di ogni altra libertà
    democratica, sociale e civile”. Lo afferma il presidente del
    Senato, Ignazio La Russa, in un messaggio inviato in occasione
    del 29/o Congresso della Fnsi a Riccione.   
    “Rinnovo pertanto i miei auguri per i vostri lavori
    congressuali – ha detto ancora -, nella certezza che i
    contributi di queste giornate sapranno arricchire di idee e
    iniziative un percorso di valori, tutele e responsabilità che
    sosterrò sempre con convinzione e determinazione”. (ANSA).   

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    Regione Lazio, chi sono i 51 nuovi consiglieri della Pisana

    Ecco, dai dati del Viminale, come sarà composto il nuovo Consiglio regionale del Lazio. I dati e il riparto, sottolinea il sito del ministero, sono comunque ancora provvisori: 5299 sezioni su 5306, con alcune sezioni mancanti a Colleferro (RM), Torrice (FR), Cervaro (FR), Piglio (FR) E Fabrica di Roma (VT), i cui atti sono stati inviati all’Ufficio centrale per il completamento delle operazioni.    Inoltre bisognerà considerare eventuali rinunce che potrebbero far scattare, nei prossimi giorni, i relativi subentri che potrebbero modificare l’elenco dei nominativi.    L’Aula della Pisana conta 51 consiglieri, tra i quali il governatore eletto. La maggioranza sarà composta da 31 consiglieri: FdI 22, Lega 3, FI 3, Civica Rocca 1, Udc 1, più appunto Francesco Rocca. L’opposizione conterà dunque 20 consiglieri: Alessio D’Amato (di diritto), Pd 10, Terzo Polo 2, Civica D’Amato 1, Verdi-Sinistra 1, M5s 4, Polo progressista 1.    Saranno 22 quelli di FdI, di cui 13 a Roma (Giancarlo Righini, Micol Grasselli, Massimiliano Maselli, Marco Bertucci, Fabrizio Ghera, Emanuela Mari, Edy Palazzi, Antonello Aurigemma, Roberta Angelilli, Laura Corrotti, Marika Rotondi, Flavio Cera e Maria Chiara Iannarelli) 2 a Frosinone (Daniele Maura e Alessia Savo), 3 a Latina (Enrico Tiero, Elena Palazzo e Vittorio Sambucci), 2 a Rieti (Michele Nicolai ed Eleonora Berni) e 2 a Viterbo (Daniele Sabatini e Valentina Paterna).    La Lega elegge 3 consiglieri: 2 a Roma (Pino Cangemi e Laura Cartaginese) e 1 a Latina (Angelo Tripodi).    Forza Italia elegge 3 consiglieri: 2 a Roma (Fabio Capolei e Diana Magari) e 1 a Latina (Cosmo Mitrano).    La Civica Rocca elegge 1 consigliere (Mario Crea) e 1 l’Udc (Nazareno Neri).    Passando invece all’opposizione, è eletto di diritto consigliere Alessio D’Amato.    Il Pd elegge 10 consiglieri, di cui 7 a Roma (Daniele Leodori, Eleonora Mattia, Emanuela Droghei, Michela Califano, Mauro Alessandri, Mario Ciarla, Rodolfo Lena), 1 a Frosinone (Sara Battisti), 1 a Latina (Salvatore La Penna), 1 a Viterbo (Enrico Panunzi).    Il Terzo Polo si ferma a quota 2, entrambi a Roma: Marietta Tidei e Luca Andreassi.    Per la Civica D’Amato, a Roma, Marta Bonafoni.    Per i Verdi-Sinistra, a Roma, Alessio Pascucci.    Riguardo invece al Movimento 5 Stelle, sono eletti 4 consiglieri, tutti a Roma: Donatella Bianchi, Enzo D’Antò, Adriano Zuccalà e Valerio Novelli.    Il Polo progressista (che appoggiava Bianchi) porta alla Pisana Alessandra Zeppieri, sempre da Roma. 

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    Bonaccini, Calenda e M5s non potranno vincere senza il Pd

    (ANSA) – ROMA, 14 FEB – “Abbiamo perso nettamente, ma Calenda
    come i 5 Stelle devono porsi il problema che, perdendo come o
    peggio del Pd, senza il Pd non potranno mai vincere le elezioni
    in questo Paese”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia Romagna
    e candidato alla guida del Pd Stefano Bonaccini a Tagadà, su la
    7. (ANSA).   

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    Rocca, obiettivo è governare Lazio per 10 anni

    (ANSA) – ROMA, 14 FEB – “È una giornata importante. Il
    nostro obiettivo è governare noi la regione per 10 anni”. Lo ha
    detto il neo presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in
    collegamento telefonico a un Giorno da Pecora, su Rai Radio 1.   
    “Ora mi chiamano governatore, ancora mi devo abituare. È Una
    bella responsabilità”, ha affermato Rocca. “Comunque mi piace
    più” la parola “presidente”, ha aggiunto.   
    “Tenermi la Delega alla sanità e al bilancio? Sto riflettendo
    ma solo sulla sanità. Ora sto studiando tutte le sfide
    prioritarie. Comunque la sanità seguirò molto da vicino”, Per
    la giunta “ci sono ancora 15 giorni”, ha aggiunto. (ANSA).