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    Bonaccini, se vinco gestirò il partito in modo unitario

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – Se mi sento di avere già la vittoria
    in tasca? “Assolutamente no: non l’ho mai detto quando ho
    combattuto altre battaglie, in cui pure ero piazzato bene, e non
    lo dirò mai. Tanto meno oggi, che il risultato definitivo non è
    ancora acquisito! Per ora ho raccolto la maggioranza assoluta
    tra gli iscritti, il che è un risultato che considero molto
    bello e molto importante. Ma bisogna ancora aspettare il dato
    dei gazebo. Si decide lì”. Lo afferma Stefano Bonaccini,
    candidato alla segreteria del Pd in un’intervista a The Post
    International.   
    Parlando delle alleanze, il governatore dell’Emilia Romagna
    aggiunge: “Le alleanze si fanno in due. Vedremo cosa vogliono
    fare Gianni e Paola. In passato ho sempre lavorato per tenere
    unito il partito. Se per loro la mia proposta politica fosse
    apprezzabile, sarebbe un segnale importante. Mi farebbe piacere
    incontrarli, se vorranno. Sono uno che non ha difficoltà a fare
    alleanze, ma sui programmi e le idee: e se dipendesse da me mi
    farebbe piacere avere una doppia convergenza sia con Paola che
    con Gianni. Non è detto che si trovino le ragioni per
    convergere, ma io ci voglio provare. Se vincerò, vorrò gestire
    il partito nel mondo più unitario possibile. Nessuno si deve
    sentire escluso, basta con le guerre fratricide. L’avversario è
    fuori”. (ANSA).   

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    Papa: fede non è esperienze suggestive ma fatiche quotidiano

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 17 FEB – Il Papa invita a “non
    rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di
    esperienze suggestive, per paura di affrontare la realtà con le
    sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni”.   
    E’ quanto si legge nel suo Messaggio per la Quaresima, che
    comincerà mercoledì 22 febbraio.   
    Papa Francesco torna a suggerire di leggere ogni giorno il
    Vangelo: “Se non possiamo partecipare sempre alla Messa,
    leggiamo le Letture bibliche giorno per giorno, anche con
    l’aiuto di internet”. Ma il Signore ci parla anche “nei
    fratelli, soprattutto nei volti e nelle storie di coloro che
    hanno bisogno di aiuto”. Infine “l’ascolto di Cristo passa anche
    attraverso l’ascolto dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa,
    quell’ascolto reciproco che in alcune fasi è l’obiettivo
    principale ma che comunque rimane sempre indispensabile nel
    metodo e nello stile di una Chiesa sinodale”. In altre parole
    “bisogna mettersi in cammino, un cammino in salita, che richiede
    sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in
    montagna”.   
    Tornado al percorso sinodale, il Papa sottolinea che “è
    radicato nella tradizione della Chiesa e al tempo stesso aperto
    verso la novità. La tradizione è fonte di ispirazione per
    cercare strade nuove, evitando le opposte tentazioni
    dell’immobilismo e della sperimentazione improvvisata”. (ANSA).   

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    Alessandra Costante eletta nuova segretaria della Fnsi

    Alessandra Costante è la nuova segretaria della Fnsi. E’ stata eletta al Congresso di Riccione con 196 voti, contro gli 88 dell’altro candidato Paolo Perucchini. Ligure, 47 anni, è giornalista del Secolo XIX, oltre che vicesegretaria uscente della Fnsi e per due mandati segretaria dell’Associazione Ligure dei Giornalisti. Ora i delegati al Congresso voteranno i membri del Consiglio Nazionale che alla prima riunione nella notte eleggerà il presidente.Costante, che resterà in carica per 4 anni, succede a Raffaele Lorusso ed è la seconda donna alla guida del sindacato dopo Giuliana Del Bufalo, segretaria dal 1986 al 1991.   

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    Meloni ha la febbre, non sarà alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza

    Fra l’apertura di un’indagine su Andrea Delmastro e le scintille fra maggioranza e governo sui crediti del superbonus, mancava solo la febbre a complicare la giornata di Giorgia Meloni.
    I sintomi per cui ha annullato tutti gli impegni di lunedì e martedì sono ricomparsi, costringendola a presiedere da casa il Consiglio dei ministri, ad annullare l’incontro di venerdì con Roberta Metsola, la partecipazione alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza e ogni altro impegno, nei giorni in cui è a Roma anche Wang Yi, capo della diplomazia del Partito comunista cinese. “Una brutta influenza”, la definisce chi le ha parlato in una delle decine di telefonate avute dalla premier per gestire i vari fronti aperti.
    Il primo si è aperto alla vigilia del Consiglio dei ministri, quando nel governo ha preso forma la decisione di intervenire con un decreto legge per impedire agli enti locali di acquistare i crediti fiscali incagliati del superbonus. Diverso l’orientamento di una parte della maggioranza, in particolare Forza Italia, che ha rilanciato le preoccupazioni dell’Ance e prima del Cdm ha avuto una riunione interna, prendendo atto che alla fine non si può agire altrimenti. Meloni a novembre denunciava “un buco da 38 miliardi” generato dal superbonus, anticipando la stretta sui bonus edilizi. Il timore dell’impatto negativo sui conti pubblici ha portato a un nuovo intervento urgente la premier e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha citato la reprimenda di Mario Draghi a luglio contro chi ha disegnato i meccanismi di cessione.
    Alla fine il decreto legge è passato all’unanimità, senza discussioni, assicurano i presenti, ma con la condivisione del “timore dell’effetto sui conti dello Stato di 110 miliardi di debito”. Una scelta difficile ma inevitabile, per dirla con un ministro. Una direzione ben diversa da quella di alcune proposte presentate, anche nei giorni scorsi, dalla maggioranza. Anche su questo fronte, così come sulle concessioni balneari, si registra la difficoltà di far convivere le pulsioni della coalizione in Parlamento con la realpolitik del governo, nel rapporto con conti pubblici e vincoli comunitari. Resta incandescente il fronte giustizia. All’indomani del giubilo della maggioranza per l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel Ruby ter, è arrivata l’apertura dell’indagine su Delmastro per la rivelazione delle informazioni su Alfredo Cospito. C’era la possibilità che fosse sentito solo come persona informata dei fatti, invece in Procura nei prossimi giorni si dovrà presentare con un avvocato. Non un fulmine a ciel sereno, dicono da FdI: il sottosegretario alla Giustizia è tranquillo, ha fiducia nei magistrati, non ha intenzione di dimettersi, né gli è stato chiesto, assicurano. Altre fonti di maggioranza raccontano di scintille fra lo stesso Delmastro e il sottosegretario Alfredo Mantovano. “L’iscrizione nel registro degli indagati non è una condanna – ha detto in serata Mantovano – e non c’è nulla di diverso rispetto a quanto già detto dal presidente del Consiglio”.
    Ossia, le parole della premier il 7 febbraio, “non c’è bisogno delle dimissioni”. Per il governo, insomma, fanno fede le parole del guardasigilli Carlo Nordio. Per FdI, come ha chiarito la ministra Daniela Santanchè, non è all’ordine del giorno neanche la commissione d’inchiesta sull’uso politico della magistratura, rilanciata da FI. Un’idea che “nasce addirittura nella scorsa legislatura firmata da tutti i partiti maggioranza e opposizione”, ha sottolineato la capogruppo azzurra al Senato, Licia Ronzulli. “È importante ma non è la priorità – la puntualizzazione del vicepremier Antonio Tajani -. La prima cosa da fare è la riforma della giustizia”. Anche in FI si continua a intravedere un’anima di lotta e una di governo. 

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    Primarie Pd, cosa unisce e cosa divide i 4 candidati

    Luca Ricolfi, in collaborazione con la Fondazione Hume e l’Istituto Bruno Leoni, invita i quattro candidati alle Primarie del Pd a rispondere a un breve questionario in 18 punti, per aiutare tutti a capire che cosa li unisce e cosa li distingue.“Perché si fa così fatica a capire che cosa li differenzia uno dall’altro?” si chiede Ricolfi.
    “Forse il motivo è che è sempre meno chiaro che cosa – realmente – distingua la sinistra dalla destra. Per tre decenni, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, la sinistra di governo ha fatto proprie idee di destra, come il mercato, la concorrenza, le liberalizzazioni, le privatizzazioni, i benefici della globalizzazione. Ma è successo anche il contrario. Diverse idee di sinistra sono migrate o stanno migrando a destra, specie da quando l’anima sociale della destra ha preso il sopravvento su quella liberista. E’ così che difesa dei deboli, libertà di espressione e persino la promozione del merito hanno attecchito in settori importanti della destra, come ho cercato di raccontare nel libro La mutazione. Come le idee di sinistra sono migrate a destra. C’è però una ragione ancora più importante per cui le differenze fra Bonaccini, Cuperlo, De Micheli e Schlein non si riescono a individuare, anche studiando a fondo le loro mozioni. Ed è che i loro discorsi riguardano quasi sempre i fini del cambiamento, non i mezzi per attuare quei fini. E sui fini – combattere le diseguaglianze, promuovere la parità di genere, tutelare l’ambiente, rafforzare lo stato sociale, stimolare la crescita – è praticamente impossibile dissentire. Le differenze vere possono emergere solo quando si comincia a parlare dei mezzi, ossia delle scelte – per lo più dolorose – che occorre compiere in presenza di risorse scarse. Oppure quando le scelte hanno forti connotazioni etico-morali. È a questo, a prendere posizione sui dilemmi veri, che serve il questionario. Se i 4 candidati vorranno provare a rispondere alle 15 domande sarà molto più facile, per gli elettori, fare una scelta informata. Che poi, in fondo, è l’essenza della democrazia.”
    Qui i link al questionario:https://www.fondazionehume.ithttps://www.brunoleoni.it

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    Pacco sospetto vicino palazzo Chigi, non c'è esplosivo

     Artificieri al lavoro per un pacco sospetto in via dei Sabini a Roma, a due passi da Palazzo Chigi.    Per questo motivo la strada è chiusa e i giornalisti, convocati per la conferenza stampa post Consiglio dei ministri nella sala polifunzionale del palazzo sopra la Galleria Alberto Sordi, sono stati fatti entrare dall’ingresso diverso da quello consueto.
    Non conterrebbe esplosivo il pacco sospetto ritrovato in via dei Sabini a Roma. E’ quanto si apprende da fonti della questura di Roma dopo l’esame del pacco da parte degli artificieri. “E’ stato un falso allarme” si sottolinea.

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    E' morto Giorgio Ruffolo, socialista e ministro dall'87 al '92

    E’ morto oggi a Roma all’età di 96 anni Giorgio Ruffolo, politico, economista e storico esponente del Psi. Ministro dell’ambiente dal 1987 al 1992 nei governi Goria, De Mita, Andreotti VI e VII.A darne l’annuncio Valdo Spini, compagno di partito e suo successore al dicastero dell’Ambiente. “Giorgio Ruffolo – scrive Spini – lascia una traccia duratura nella cultura e nella politica socialista e della sinistra italiana”.
    “Segretario Nazionale al Ministero della Programmazione economica, deputato europeo, deputato italiano e poi senatore, ministro dell’Ambiente per tutta la legislatura ’87-’92, Giorgio Ruffolo ha percorso tutto l’iter di un’importante vicenda istituzionale. Lo ha fatto – sottolinea Spini – con la competenza dell’economista di alto livello, ma anche con l’impegno di militante politico socialista fino dai tempi della sia giovanile militanza nella Federazione Giovanile socialista italiana. Nel Psi militò nella corrente di Antonio Giolitti e poi nella sinistra lombardiana. Insieme partecipammo alla fondazione dei Democratici di sinistra, formazione politica che vide la collocazione del simbolo del Partito Socialista Europeo alla base della Quercia del Pds al posto di quello del Pci”.
    “In Ruffolo – prosegue – si coniugavano in modo del tutto particolare l’intellettuale e il militante, all’insegna di un dialogo tra ragione e passione che lo accompagnò per tutta la vita. Per la mia generazione – ricorda ancora Spini – un punto di riferimento essenziale. Personalmente gli ho voluto molto bene, per la relazione che sapeva intessere anche sul piano umano. Si sapeva che la sua malattia non gli permetteva più di partecipare al dibattito politico e culturale, ma la sua presenza muta era comunque un punto di riferimento. Alla famiglia, agli amici, ai collaboratori tutta la partecipazione al dolore e al rimpianto”.     I funerali si svolgeranno sabato 18 febbraio alle ore 15 presso la Chiesa Valdese di Piazza Cavour. 

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    Delmastro indagato dalla procura di Roma

    Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è indagato dalla Procura di Roma nell’ambito dell’indagine aperta per rivelazione e utilizzazione del segreto di ufficio dopo l’intervento alla Camera del vicepresidente del Copasir, Giovanni Donzelli, sulla vicenda Cospito. Delmastro potrebbe essere ascoltato già domani dagli inquirenti che hanno aperto il fascicolo dopo un esposto presentato dal parlamentare Angelo Bonelli.
    “Apprendiamo dai giornali che il sottosegretario Delmastro sarebbe indagato per rivelazione del segreto d’ufficio. Con un piccolo particolare: i documenti che avrebbe riportato secondo il Ministero della Giustizia non sarebbero secretati, mentre sicuramente è coperta dal segreto l’indagine a suo carico, che invece sta sui giornali. Un bel cortocircuito! Ma tant’è… andiamo avanti con la certezza che tutto sarà chiarito in tempi brevi per poi continuare con più slancio di prima la nostra lotta a schiena dritta e a volto scoperto alla criminalità organizzata”. Lo dichiarano i capigruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti e Lucio Malan.