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    Vescovi Ozieri: Becciu non si è mai occupato della gestione della Diocesi

        “Il cardinale Angelo Becciu non si è mai interessato della gestione della Caritas e della Diocesi di Ozieri. C’era un rapporto di stima reciproca, ma mai è entrato nella gestione della Diocesi e della Caritas”. Lo ha detto con chiarezza e determinazione l’ex vescovo ed ex amministratore apostolico della Diocesi sarda mons. Sebastiano Sanguinetti, testimoniando oggi nel processo in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Gli ha fatto eco l’attuale vescovo, mons. Corrado Melis, alla domanda della difesa di Becciu se il cardinale si fosse mai interessato alla gestione della Diocesi: “Assolutamente no”, ha risposto.    Nella 47/a udienza del processo hanno sfilato oggi in aula i testimoni citati dalla difesa del card. Becciu, tra cui i due vescovi. Tra l’altro, alla domanda del promotore di giustizia Alessandro Diddi e del presidente Giuseppe Pignatone se avesse mai chiesto al card. Becciu di interessarsi presso la Cei per l’erogazione di contributi alla Cooperativa Spes e se comunque sapesse se il porporato l’avesse fatto, mons. Sanguinetti ha replicato: “No, non mi risulta in alcun modo. Peraltro, per parlare con la Cei non avevo bisogno di alcun interessamento”. Sanguinetti, vescovo di Ozieri dal 1997 al 2006, poi amministratore apostolico dal 2012 al 2015, ha risposto in particolare sulla Cooperativa Spes, guidata dal fratello di Becciu, Antonino, braccio operativo della Caritas diocesana, di cui lui nel 2006 ha accompagnato la nascita. I contributi inviati da Becciu alla Spes con fondi della Segreteria di Stato sono nelle imputazioni del processo.
        “E’ nata dalla riflessione a livello diocesano sul modo più efficace per aiutare le persone più disagiate – ha raccontato -.    Si è pensato a una strutta autonoma dal punto divista gestionale ma che condividesse le finalità caritative della Diocesi e della Caritas per l’aiuto delle persone più svantaggiate”. Antonino Becciu “era professore di religione e lavorava già all’interno della Caritas. In vista del Giubileo del 2000 fu animatore di un gruppo di volontari, 400 giovani della Diocesi, i ‘volontari del 2000′ che negli anni supportò la Diocesi nelle sue attività.    Quindi per la Spes era la persona che ritenemmo più idonea, oltre che disponibile, per assumerne la gestione”. Il suo servizio, tra l’altro, “era gratuito. Aveva lo stipendio di insegnante di religione”. Si è parlato anche del progetto “Con le mani degli ultimi”, che ha previsto l’acquisizione di un panificio in disuso e il suo ripristino per dare la possibilità di lavoro a giovani disagiati, oggi circa 70.
        “Feci domanda alla Segreteria della Cei per avere un contributo finanziario – ha ricordato Sanguinetti -. Poi, quand’era amministratore apostolico, ci fu un incendio che creò gravi danni alle strutture. Per la ricostruzione feci domanda alla Cei di ulteriori finanziamenti, che fu accettata, per 300 mila euro”. Tra i temi del procedimento c’è anche il conto “promiscuo” dove confluivano i fondi alla Spes, compresi quelli della Prefettura per l’attività in favore dei migranti, un conto a parte rispetto agli altri della Diocesi e la cui corrispondenza arrivava direttamente alla Spes.    Anche secondo mons. Melis, vescovo di Ozieri dal 2015, “la Cooperativa rispondeva di più all’esigenza lavorativa delle persone, occupandosi poi anche di ex carcerati ed ex tossicodipendenti”. “Occorreva rispondere in modo non più assistenzialista – ha osservato – ma dando lavoro alle persone.
        La Caritas non può fare nessuna assunzione lavorativa. Le può fare invece la Spes, come strumento della Diocesi”. Anche il fatto di usufruire dei contributi per i migranti fu uno dei motivi per l’uso del conto bancario esclusivo pro-Spes: “lo vidi come un aspetto di trasparenza – ha detto Melis -. Fin da quando mi sono insediato ho pensato che questo conto fosse ideale per la tracciabilità, e non andava a confondersi con gli altri finanziamenti che arrivavano alla Diocesi”. Ora si pensa, m ancora a livello progettuale, alla costituzione di una Fondazione San Giuseppe, e dare stabilità futura alla proprietà dei beni della Spes quando l’attuale gestione non ci sarà più.
        Tra l’altro, Melis ha anche detto che “Cooperative come la Spes nascono in tutta Italia per superare l’assistenzialismo. E’ il tentativo di creare nuove realtà che diano anche posti di lavoro”.    In un passaggio dell’udienza si è ricordata una causa di lavoro persa dalla Spes, sanzionata per 290 mila euro – aggravio molto pesante per la Cooperativa – in seguito alla quale mons.    Melis chiese via lettera un contributo di 250 mila euro alla Cei “per l’attività in generale, per contribuire alle attività sociali, non per pagare la sanzione”, ha affermato.    Tra i progetti, anche quello della Cittadella della Solidarietà. A favore dell’attività della Spes ha testimoniato in aula anche il sindaco di Ozieri, Marco Murgia, che ha descritto i vantaggi di avere persone svantaggiate assunte dalla cooperativa e che non gravano più sui servizi sociali del Comune. (ANSA).   

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    Scholz, non è consegna di armi a prolungare la guerra, ma Putin

    “Non sono le consegne delle armi a prolungare la guerra. È vero il contrario: quanto più presto Putin vedrà che le sue mire imperialistiche non sono raggiunte, tanto prima la guerra finirà e si avrà un ritiro delle truppe russe dal territorio conquistato”. Lo ha detto il cancelliere Olaf Scholz, intervenendo alla conferenza di sicurezza di Monaco.    “Questo è l’obiettivo dell’Ucraina, secondo quanto ci ha confermato Zelensky a Parigi. Questo obiettivo perseguiamo noi come in grande unità a livello europeo, transatlantico e internazionale”, ha aggiunto. (ANSA).   

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    Tajani, su Superbonus costretti a rimediare errori governo Conte

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – “La responsabilità di quello che è
    accaduto è del governo Conte, del governo dei 5 stelle, siamo
    stati costretti a fare così”. Lo ha detto il ministro degli
    Esteri Antonio Tajani a margine di un evento in memoria di David
    Sassoli, rispondendo ad una domanda sul superbonus. (ANSA).   

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    Alessandra Costante nuova segretaria della Fnsi Vittorio Di Trapani presidente

    Alessandra Costante è la nuova segretaria della Fnsi. E’ stata eletta al Congresso di Riccione con 196 voti, contro gli 88 dell’altro candidato Paolo Perucchini. Ligure, 47 anni, è giornalista del Secolo XIX, oltre che vicesegretaria uscente della Fnsi e per due mandati segretaria dell’Associazione Ligure dei Giornalisti. Ora i delegati al Congresso voteranno i membri del Consiglio Nazionale che alla prima riunione nella notte eleggerà il presidente.Costante, che resterà in carica per 4 anni, succede a Raffaele Lorusso ed è la seconda donna alla guida del sindacato dopo Giuliana Del Bufalo, segretaria dal 1986 al 1991.
    Vittorio Di Trapani, napoletano, 47 anni, è il nuovo presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana. L’elezione al termine della prima riunione del Consiglio nazionale dopo la chiusura dei lavori del 29/o Congresso della Fnsi svoltosi a Riccione dal 14 al 16 febbraio. Giornalista di RaiNews24, già segretario dell’Usigrai e segretario generale aggiunto uscente della Fnsi, Di Trapani succede a Giuseppe Giulietti.   

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    Rifiuti: Rocca, incontrerò Gualtieri dopo insediamento

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – “Ho parlato con il sindaco Gualtieri
    e lo incontrerò dopo il mio formale insediamento, ci
    incontreremo per il bene della nostra città. Sicuramente non ha
    ereditato una situazione facile” sui rifiuti “ma il sindaco ha
    già avuto un anno e mezzo e non ho visto grande miglioramento
    rispetto alle condizioni della città riguardo ai rifiuti “. Lo
    ha detto il neo presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca,
    a Tg com24. “Io darò il massimo del sostegno – ha aggiunto
    Rocca – ma non consentiremo che i comuni del Lazio diventino la
    pattumiera di Roma”.   
    “Viterbo rischia di vedere allargata la sua discarica:
    sicuramente io mi opporrò a questa soluzione perché è già in
    deroga e vuol dire che è già ripentita. I conferimenti non
    possono essere solo nel viterbese da Roma. E non si possono più
    sprecare risorse mandando i rifiuti fuori regione perché la
    Capitale non riesce a risolvere il problema della
    differenziata”, ha proseguito.   
    “Il rapporto con il governo” sulla questione dei rifiuti “non
    mi preoccupa, sarà un rapporto di grande dialogo e molto
    costruttivo. Quello che è accaduto prima (con la giunta
    precedente ndr) ormai è passato, ma quando si mettono insieme
    delle forze che hanno idee radicalmente diverse sulle soluzione
    ai problemi, accade questa inazione come è avvenuto su Roma”, ha
    aggiunto. “Si è dovuti arrivare a questa finzione del
    commissariamento – ha sottolineato – che in realtà era soltanto
    una porta per consentire alla Regione di sopravvivere e
    vivacchiare senza particolari divisioni, facendo un piano
    rifiuti apparentemente senza termovalorizzatore. Questi sono
    giochetti che con me non accadranno più – ha aggiunto Rocca -.   
    Massima trasparenza e lealtà nei confronti dei cittadini”.   
    (ANSA).   

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    Nuova partnership tra ANSA e l'agenzia moldava Moldpres

     L’agenzia di stampa moldava Moldpres e ANSA hanno siglato oggi un accordo di collaborazione per lo scambio dei notiziari da utilizzare per uso editoriale sulle rispettive piattaforme di informazione e lo sviluppo di iniziative commerciali congiunte in supporto della comunicazione di istituzioni e aziende italiane e moldave nei rispettivi paesi.    Alla firma dell’intesa ha preso parte da remoto l’ambasciatore italiano a Chisinau Lorenzo Tomassoni, dalla sede dell’agenzia moldava. “L’accordo di oggi contribuisce a consolidare ulteriormente gli eccellenti rapporti italo-moldavi.    Roma è in questo momento più vicina che mai a Chisinau. Non a caso, ANSA è la seconda agenzia di un Paese Ue, dopo la rumena Agerpres, ad avviare una collaborazione strutturata con Moldpres”, ha dichiarato Tomassoni, aggiungendo: “Ne escono rafforzate libertà di stampa e contrasto alle fake news, due componenti essenziali dell’impegno che la Moldavia, candidata all’adesione alla Ue, sta profondendo con determinazione e successo per appartenere al mondo libero”.    Al commento dell’ambasciatore italiano, si è aggiunto quello del suo omologo moldavo a Roma, Anatolie Urecheanu, presente nella sede di ANSA: “Questa intesa completa e diversifica l’eccellente rapporto politico che già esiste tra i nostri Paesi. Apriamo un nuovo capitolo di cooperazione settoriale, completando e ampliando le relazioni bilaterali con un nuovo ambito concreto”. Urecheanu ha sottolineato l’importanza di questa collaborazione in quanto la Moldavia è un Paese candidato all’Ue, “il che presuppone che lavori per avvicinarsi agli standard stabiliti dall’Unione Europea in tutti i settori”.    Il direttore generale di Moldpres, Petru Beregoi, in collegamento dalla sede dell’agenzia, ha ringraziato gli ambasciatori nonché l’Ad di ANSA Stefano De Alessandri per la ricettività e l’apertura dimostrate ed ha osservato che la Moldpres è guidata solo dai principi democratici e dalle disposizioni del Codice etico del giornalismo universale, con la rigorosa osservanza delle disposizioni. “L’accordo di oggi sarà un nuovo passo verso la cooperazione dell’Agenzia Moldpres con istituzioni mediatiche simili dell’Unione Europea”, ha detto.    Soddisfazione per la firma dell’accordo e per lo scambio dei notiziari è stata espressa anche da De Alessandri, che ha indicato l’intesa come “il primo passo verso una collaborazione più ampia anche in un’ottica commerciale ed in ambito tecnologico”.    

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    Orlando, se Pd troppo moderato lascia spazio al M5s

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – “Penso che si sia imboccata una via
    di mezzo che non ha aiutato. O si faceva una costituente – e si
    poteva anche fare scegliendo un gruppo dirigente provvisorio –
    oppure si poteva andare subito alla scelta di un leader e
    rimandarla. Avere associato questi due momenti non è stata una
    scelta particolarmente felice”. Lo afferma il deputato del Pd
    Andrea Orlando, in un’intervista a ‘Fanpage.it’ rispondendo alla
    domanda se il congresso costituente del Partito Democratico sia
    servito a rinascere.   
    “Fatto sta – aggiunge – che oggi resta sul tavolo l’esigenza
    di un ragionamento sull’identità, sulla natura, su un
    posizionamento del Partito Democratico”. Ribadendo di sostenere
    la candidatura di Elly Schlein, Orlando spiega: “dico Schlein
    perché sono convinto che in questo momento sia necessario
    rispondere a un rischio, quello che il nostro partito sia
    avvertito come un partito che si sposta su una posizione più
    moderata. Questo lascerebbe un grande spazio al Movimento 5
    Stelle. Superato questo scoglio, potremo discutere di come
    ricostruire un campo, di come far sì che il Pd torni pienamente
    il baricentro di una coalizione”. (ANSA).   

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    Letta, dimissioni Delmastro-Donzelli unica d'uscita

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – “Abbiamo da subito chiesto le
    dimissioni di Delmastro e Donzelli per la gravità politica e
    istituzionale del loro comportamento. Le parole di Nordio in
    Aula hanno aggravato la loro situazione. Le dimissioni sono
    l’unica via d’uscita a prescindere dalle decisioni dei
    magistrati”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico
    Letta. (ANSA).