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    Magi eletto segretario di +Europa, Pizzarotti presidente

    Il terzo congresso nazionale di +Europa ha eletto segretario del partito Riccardo Magi, e Federico Pizzarotti presidente. Il risultato è stato proclamato dal palco del congresso dalla prof. Nicoletta Parisi, che sta guidando i lavori.
    Magi ha ottenuto 211 voti (31 schede bianco, 6 nulle e 2 non votanti) mentre Pizzarotti ha avuto 203 voti (30 le schede nulle). Dopo la proclamazione prima Pizzarotti e poi Magi hanno brevemente ringraziato i delegati al congresso. “Vi ringrazio – ha detto l’ex sindaco di Parma – siamo stanchi ma entusiasti di un percorso che comincia. Ora smettiamo di parlare di numeri ma solo di più Europa”. “Voglio davvero ringraziare tutti voi – ha invece detto il neo-segretario – questo congresso non è stato facile ma ha svolto a pieno il compito di un congresso, con dibattito, competizione, con delle regole. Ci ha dato le linee guida su cui lavorare, un metodo su cui lavorare, avendo chiaro di lavorare tutti insieme ognuno in base alle responsabilità che lo Statuto gli assegna”. Oltre al segretario e al presidente è stata eletta Carla Taibi come tesoriere del partito.
    “E’ stato un congresso di consistenza e di rilancio, e cioè un congresso che ha definito e riconfermato i valori politici di +Europa, allargandosi ad altri e che quindi ci può portare a una situazione di ripartenza. Credo che questo, nel panorama politico che abbiamo attorno a noi, è un grande onore. Buon lavoro al segretario Riccardo Magi, al presidente Federico Pizzarotti e alla tesoriera Carla Taibi”. Lo ha detto la leader di +Europa, Emma Bonino, a margine del congresso del partito che si è appena chiuso a Roma.   

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    Primarie in corso, si sceglie il leader del Pd tra Bonaccini e Schlein

    Oggi si vota per scegliere il nuovo vertice del Partito Democratico tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein. Sul voto incombe l’incognita affluenza. I 5.550 seggi resteranno aperti dalle 8 alle 20 in tutta Italia. Voteranno fuorisede 12.735 iscritti alla piattaforma, i minori sono 1.617 mentre gli stranieri residenti in Italia sono 1.235.
    Su richiesta del Commissario provinciale del PD di Siracusa, Sen. Antonio Nicita, oggi in tutta Italia durante le operazioni di voto ai gazebo per le primarie del partito, sarà osservato un minuto di silenzio, alle ore 12, per ricordare le morti sul lavoro a partire dall’ultima di ieri di Avola, dove un giovane operaio ha perso a vita in un cantiere edile.
    La commissione nazionale per il congresso rende noto che alle 13 i votanti alle primarie del Partito democratico sono 598.121.
    “Una grande festa di democrazia e partecipazione, supereremo ampiamente il milione di partecipanti” . Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta al seggio per le primarie. “Queste primarie sono una grande scelta di unità e partecipazione. Parlare di scissioni è solo un gioco politico e giornalistico, è un gioco che piace in Transatlantico” .

    Agenzia ANSA

    IL PODCAST della serie L’impero dei segni prova a interpretare i messaggi dei due candidati con l’aiuto dell’esperto di comunicazione Alberto De Martini (ANSA)

    Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha votato in mattinata al circolo del partito del suo paese, Campogalliano, alle porte di Modena. In serata, Bonaccini attenderà i risultati al quartier generale della Casa dei Popoli di Casalecchio di Reno (Bologna), la stessa scelta in occasione delle regionali del gennaio 2020.
    “Speriamo che sia una grande festa di partecipazione, ci arrivano immagini di seggi in giro per l’Italia dove ci sono delle file da stamattina, anche in posti dove sta piovendo. In un momento in cui l’astensionismo ha toccato picchi altissimi sia alle politiche sia alle regionali la comunità democratica sta dando una grande prova di partecipazione e di democrazia”. Lo ha detto Elly Schlein che attorno alle 11 a votato nel seggio di via Mentana, nel centro di Bologna.   

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    Messaggio di Mattarella per 50 anni Aido, apprezzamento per l'impegno

    Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla Presidente dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule – A.I.D.O., Flavia Petrin, il seguente messaggio: «Nel cinquantesimo anniversario di attività dell’Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule, desidero esprimere il mio apprezzamento per l’impegno profuso nella realizzazione di questo nobile ideale.
    I progressi della medicina compiuti in ambito di trapianti hanno salvato numerose vite, contribuendo altresì a migliorare la qualità di quella dei pazienti affetti da patologie spesso irreversibili. La tutela della dignità umana e della integrità della persona passa attraverso l’evoluzione di cure che non necessitano solamente di tecnologie avanzate ma richiedono anche contributi consapevoli, generosi e volontari. 
    Il mio pensiero è rivolto a tutte le donne e agli uomini, e in particolare ai giovani, che attraverso la disponibilità alla donazione trasmettono un messaggio di condivisione e solidarietà alimentando la speranza di un numero sempre più elevato di persone. Sensibilizzare l’opinione pubblica è essenziale per diffondere la conoscenza delle positive ricadute del generoso atto di donare e incentivare azioni basate sulla cura del prossimo».

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    È l'ora dei gazebo, per Bonaccini-Schlein sfida al rinnovamento

    “C’è rispetto e amicizia” dice Stefano Bonaccini. Ma ormai suona l’ora delle primarie e a prevalere nella sfida per la segreteria del Pd sarà uno solo: o lui o Elly Schlein. E quindi, il governatore dell’Emilia Romagna ricorda che, se fosse per gli iscritti al partito, lui avrebbe già vinto: “Quattro candidati non c’erano mai stati – sottolinea – nonostante questo, nel voto ai circoli ho superato il 50% con quasi venti punti di distacco”. Schlein mira a una “partecipazione alta” ai gazebo. “Credo che questa bella mobilitazione si trasformerà in passaparola” dice, convinta che più grandi saranno i numeri più lei sarà favorita. “C’è una forte voglia di cambiamento, a sinistra – aggiunge – una sinistra che non può che essere ecologista e femminista”. Mentre Bonaccini “è il vecchio modello – affonda Schlein – un Pd già visto”. Sui numeri non è facile sbilanciarsi. Dalla prima volta ai gazebo, nel 2007, all’ultima, nel 2019, il calo è stato costante: l’affluenza è passata da 3,5 milioni a 1,6 milioni. Stavolta l’auspicio è arrivare almeno a un milione.
    La sfida fra due proposte in molti aspetti simili si basa soprattutto sulla capacità di garantire il cambiamento, a partire dalla classe dirigente. Lo promette Bonaccini, lo promette Schlein. E ogni occasione è buona per accusare la controparte di non poterlo assicurare. L’ultimo caso ha come protagonista Vincenzo De Luca, sostenitore di Bonaccini: il presidente della Campania vorrebbe avere la possibilità di candidarsi per il terzo mandato. E Bonaccini non chiude: “Il tema è legato a leggi che ci possono essere. E se ci sono, in democrazia, allora lo si può fare, poi sono i cittadini a decidere se uno può continuare a fare il presidente”. Schlein attacca: “Mi chiedo se sia questa l’idea di rinnovamento di Bonaccini, perché abbiamo idee molto diverse. Nuovo gruppo dirigente e poi De Luca? Bene”. Bonaccini risponde, anche se sembra parlare di altro: “Vorrei ricordare che l’avversario è la destra, non qualcuno all’interno del Partito Democratico. Cosa che, purtroppo registro, si è verificata negli anni passati. E anche qui serve un cambio di passo”.
    La Campania è osservata speciale anche per i casi delle tessere gonfiate. Sandro Ruotolo, che in regione è il portavoce di Schlein, mette in guardia: “Facciamo un appello alle elettrici e agli elettori: siate le nostre antenne, soprattutto nella provincia di Salerno cioè la provincia di De Luca. Abbiamo bisogno che siano accesi i riflettori in tutti i seggi”. Mentre Bonaccini non crede che gli elettori di altre forze politiche possano andare a votare alle primarie per inquinare il risultato: “Mi auguro proprio di no. Dobbiamo viverla come una grande festa democratica e spero che tutto proceda regolarmente, senza condizionamenti esterni”. Nelle ultime ore si susseguono gli endorsement. La candidata esclusa dalle primarie, Paola De Micheli, vota Bonaccini. Mentre l’altro escluso, Gianni Cuperlo, non si è sbilanciato né per l’uno né per l’altra. A sostegno di Schlein si è schierato Pier Luigi Bersani che, su Twitter, ha fatto una doppia rivelazione: perché il fatto che voterà rappresenta un’adesione al percorso di convergenza sul Pd imboccato dal suo partito, Articolo Uno. Le due forze sono destinate a tornare assieme, ma l’ex ministro ed ex segretario dem ha sempre seguito questo processo senza sbilanciarsi troppo. Bonaccini e Schlein si preparano al giorno della verità. I seggi resteranno aperti dalle 8 alle 20. Sono 5.500 in tutta Italia, soprattutto nelle sedi Pd, ma non solo: anche teatri, scuole, circoli Arci… Bonaccini aspetterà il voto in un suo comitato a Casalecchio di Reno, a 10 chilometri da Bologna. Schlein sarà a Roma, in un teatro, lo Spazio Diamante. Mentre al Nazareno verranno diffusi i risultati ufficiali dello spoglio.

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    Dal Colle l'onorificenza per il caffè delle recluse di Pozzuoli

    (ANSA) – NAPOLI, 25 FEB – Creare una torrefazione nel carcere
    femminile di Pozzuoli, per offrire un’occasione di lavoro e
    riscatto alle detenute. E’ diventata un’esperienza vincente
    quella varata dodici anni fa da Imma Carpiniello, fondatrice
    della coop sociale il cui successo ha prodotto anche la nascita
    di un bar-bistrot nel cuore di Napoli: un’esperienza che rientra
    tra quelle cui oggi il Capo dello Stato ha conferito le
    onorificenze al Merito della Repubblica.   
    Tra gli insigniti c’è, appunto, Imma. Dodici anni fa c’era chi
    la additava come una visionaria, per l’idea di produrre caffè di
    qualità,secondo l’antica tradizione partenopea, in un carcere.   
    Oggi la sua cooperativa, “Le Lazzarelle”, realizza 10 quintali
    di caffè in un anno: il prodotto è apprezzato e venduto
    soprattutto sul web, e può essere degustato nel locale che Imma
    è riuscita ad aprire nel 2020, con alcune socie della coop e il
    contributo di volontari, nella Galleria Principe di Napoli, in
    pieno centro cittadino. Qui si gustano varie specialità
    ‘tipiche’ (dalla lasagna al timballo di orecchiette con funghi,
    patate e caciocavallo) oltre al notissimo caffè, che oggi è
    andato letteralmente a ruba dopo che i media hanno diffuso la
    notizia dell’onorificenza.   
    Imma, 49 anni, entrò in contatto con la realtà carceraria
    nell’ambito del suo impegno con il terzo settore. Laureata in
    scienze politiche, con un master in politiche di genere e
    diritti umani, sognava un percorso di formazione che avviasse le
    detenute al circuito della legalità, all’interno di un’impresa
    che offrisse al mercato “un prodotto artigianale, etico e legato
    al territorio”. Superate le inevitabili difficoltà, anche grazie
    a un finanziamento della Regione Campania nell’ambito del
    sostegno alle start-up, la cooperativa nasce. Sono le stesse
    prime dieci detenute aderenti a scegliere il nome “Le
    Lazzarelle”, e in dodici anni hanno lavorato alla torrefazione
    ben 72 recluse. Il caffè a Napoli è da sempre un toccasana, ma
    quello delle Lazzarelle ha un gusto davvero speciale. (ANSA).   

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    La questione balneari cos'è e cosa rischia l'Italia

    L’atteso richiamo del capo dello Stato sulle misure sui balneari inserite nel decreto Milleproroghe è arrivato forte e chiaro. Dopo giorni di rumors e di moral suasion il Colle – in una lettera ai presidenti delle Camere e alla premier che accompagna la promulgazione della legge – puntualizza tutte le proprie riserve sul provvedimento, nel merito e nel metodo, facendo trasparire come la firma sia arrivata, di fatto, solo per non far decadere altre importanti misure contenute nel testo ma con l’invito a un ineludibile intervento correttivo.
    Già all’indomani dell’approvazione dell’emendamento al Milleproroghe che prevede il posticipo della messa a bando di un anno (e fino al 2025 “in presenza di ragioni oggettive che impediscono l’espletamento della procedura selettiva”), l’Europa, attraverso un portavoce della Commissione era tornata a insistere sulla necessità delle gare essendo il suolo (delle spiagge) pubblico e quindi di proprietà dello Stato . “I cittadini e le imprese” italiane –  ha affermato il portavoce – “hanno bisogno, senza ulteriori ritardi, di procedure trasparenti, imparziali e aperte” per decidere “a quale impresa debba essere concesso il diritto di utilizzare il suolo pubblico, in questo caso le spiagge, per offrire i propri servizi”. Bruxelles “continua a seguire da vicino gli sviluppi sulla riforma delle concessioni in Italia” che, evidenzia il portavoce, “è  già  oggetto di una procedura d’infrazione” avviata nei confronti dell’Italia nel 2020 e ribadita nel novembre 2021.
    Cosa può accadereSecondo l’ex presidente del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio “il rischio di una procedura di infrazione è serio. E ci sono segnali forti di una pronuncia rapida, perché pende già una questione pregiudiziale davanti alla Corte di Giustizia Ue, che ha deciso la procedura accelerata. Il che prelude a una sentenza rapida e dall’esito facilmente prevedibile, visti i termini cristallini della questione”.
    La posizione di AssobalneariAssobalneari ha sempre sostenuto la necessità di una proroga per preservare i livelli occupazionali e si è espressa in termini positivi all’introduzione dell’emendamento sulla proroga all’interno del Milleproroghe. Il provvedimento, secondo il presidente dell’associazione Fabrizio Licordari, tutela “le imprese italiane dagli attacchi di Bruxelles che vorrebbero gare per tutte le attività, del nostro Paese che ancora resistono agli assalti delle Multinazionali come invece non hanno saputo sostenere le piccole attività commerciali di prossimità. Mi riferisco alle imprese balneari, campeggi, porti turistici, ristoranti, alberghi, ormeggiatori, imprese della nautica, ma anche i taxi, gli ambulanti per citarne alcuni”.
    La messa in mora dell’Italia da parte della Ue il 3 dicembre 2020. Ecco il documento:
    “La Commissione ha deciso in data odierna di inviare una lettera di costituzione in mora all’Italia in merito al rilascio di autorizzazioni relative all’uso del demanio marittimo per il turismo balneare e i servizi ricreativi (concessioni balneari). Gli Stati membri sono tenuti a garantire che le autorizzazioni, il cui numero è limitato per via della scarsità delle risorse naturali (ad esempio le spiagge), siano rilasciate per un periodo limitato e mediante una procedura di selezione aperta, pubblica e basata su criteri non discriminatori, trasparenti e oggettivi. L’obiettivo è fornire a tutti i prestatori di servizi interessati – attuali e futuri – la possibilità di competere per l’accesso a tali risorse limitate, di promuovere l’innovazione e la concorrenza leale e offrire vantaggi ai consumatori e alle imprese, proteggendo nel contempo i cittadini dal rischio di monopolizzazione di tali risorse.
    In una sentenza del 14 luglio 2016 emessa a seguito di un rinvio pregiudiziale del Tribunale amministrativo regionale della Lombardia (cause riunite C-458/14 e C-67/15), la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che la normativa pertinente e la pratica esistente a quel tempo in Italia di prorogare automaticamente le autorizzazioni vigenti delle concessioni balneari erano incompatibili con il diritto dell’Unione. L’Italia non ha attuato la sentenza della Corte. Inoltre l’Italia da allora ha prorogato ulteriormente le autorizzazioni vigenti fino alla fine del 2033 e ha vietato alle autorità locali di avviare o proseguire procedimenti pubblici di selezione per l’assegnazione di concessioni, che altrimenti sarebbero scadute, violando il diritto dell’Unione. La Commissione ritiene che la normativa italiana, oltre a essere incompatibile con il diritto dell’UE, sia in contrasto con la sostanza della sentenza della CGUE sopra menzionata e crei incertezza giuridica per i servizi turistici balneari, scoraggi gli investimenti in un settore fondamentale per l’economia italiana e già duramente colpito dalla pandemia di coronavirus, causando nel contempo una perdita di reddito potenzialmente significativa per le autorità locali italiane. L’Italia dispone ora di 2 mesi per rispondere alle argomentazioni sollevate dalla Commissione, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di inviare un parere motivato”

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    Tar: presidente Catania, poteri economici lucrano su guerra

    (ANSA) – CATANIA, 25 FEB – “È arrivato il momento di
    ridisegnare i rapporti e la dinamica degli interessi pubblici,
    mettendo alla porta, una volta per tutte, chi, sotto le mentite
    spoglie della loro cura, a qualsiasi livello, pretende di
    esercitare un potere, piuttosto che un servizio alla qualità
    delle cose da fare”. Lo afferma il presidente del Tribunale
    amministrativo regionale di Catania, Pancrazio Maria Savasta,
    nella relazione per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario,
    ricordando “l’omelia sferzante e coraggiosa dell’arcivescovo
    Luigi Renna” per la festa di Sant’Agata e il suo “invito a ‘non
    avere paura’”.   
    “Il Giudice amministrativo, però, da solo – sottolinea Savasta –
    non può cambiare le cose. Occorre sviluppare virtuose sinergie
    tra i poteri dello Stato.   
    Il Legislatore anche regionale deve avere il coraggio di
    assumere le scelte politiche, senza scaricare la responsabilità
    sull’Amministrazione e sulla giurisdizione. Deve intervenire sui
    centri del potere economico, che mai forse come in questo
    periodo stanno lucrando accampando giustificazioni fondate sulle
    tragedie di una guerra scellerata. Assistiamo a una crisi sempre
    più pressante di fiducia del cittadino, soffocato nella sua
    dimensione economica dal gioco dei poteri forti”. “Occorre
    intervenire – aggiunge il presidente del Tar di Catania – per
    creare indiscriminate condizioni per tutte le famiglie e le
    imprese, per affrancarsi dalle dipendenze energetiche, che,
    ingiustificatamente, hanno raggiunto valori intollerabili,
    abbandonando il sistema dell’assistenza, che suona come la
    dipendenza da elemosina. Bisogna porre rimedio a scelte di
    politica fiscale sull’edilizia, che hanno avuto l’effetto di
    drogare un mercato, assestando verso l’alto i prezzi generali di
    uno dei maggiori settori produttivi dell’economia e affliggendo
    con costi esorbitanti i cittadini e le stesse imprese”.   
    “Non sta a me indicare i motivi e le modalità di intervento –
    osserva il presidente Savasta – posso soltanto auspicare che
    venga fuori il coraggio della reale e leale vicinanza al
    cittadino, ciascuno nel proprio ruolo, senza il timore di
    rischiare per costruire”. (ANSA).   

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    Sardegna: Solinas nomina segretaria generale, fuori 5 dg

    (ANSA) – CAGLIARI, 25 FEB – E’ Gabriella Massidda la nuova
    segretaria generale della Regione Sardegna. La nomina è arrivata
    ieri a tarda sera dopo una riunione di Giunta convocata in tutta
    fretta e ha seguito a stretto giro la rinuncia all’incarico
    dell’avvocato Giuseppe Luigi Cucca, che dopo soli quattro giorni
    dall’annuncio della nomina ha deciso di lasciare a causa delle
    “risibili e insipienti polemiche”.   
    Insieme all’incarico a Massidda, già direttrice generale
    dell’assessorato dei Trasporti e direttrice della presidenza
    della Giunta con l’esecutivo Cappellacci, è anche arrivata la
    revoca dell’incarico per cinque direttori generali. Il
    presidente Christian Solinas ha deciso di non confermare Roberto
    Raimondi, dell’ufficio speciale dell’Autorità di gestione del
    programma Eni Cbc Bacino del Mediterraneo, indagato insieme al
    governatore pochi giorni fa dalla Procura di Cagliari
    nell’inchiesta per evasione, Silvia Curto, nella presidenza
    della Regione e sulla cui nomina Solinas è stato rinviato a
    giudizio, Riccardo Porcu agli Affari generali, Cinzia Lilliu
    nella Centrale regionale di committenza ed Ersilia Lai, alla
    Pianificazione urbanistica e vigilanza edilizia.   
    La motivazione di Solinas ieri durante la seduta, accesa
    anche nei toni in alcuni momenti, è chiara: “L’incarico dei
    direttori generali deve essere confermato o revocato entro i 90
    giorni successivi all’insediamento di una nuova Giunta
    regionale”. Per nuova Giunta si intende la cosiddetta
    Solinas-bis, frutto del rimpasto dello scorso 29 novembre: il
    governatore aveva dunque ancora pochi giorni di tempo per
    decidere cosa fare. (ANSA).