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    Elly Schlein prima donna a guidare il Pd. Meloni: 'Una giovane donna può aiutare la sinistra a guardare avanti'

    Salario minimo, ambiente, lavoro. E un avvertimento: “Saremo un problema per il governo di Giorgia Meloni. Daremo un contributo a organizzare le opposizioni a difesa dei poveri, contro un governo che li colpisce, saremo a difesa della scuola pubblica nel momento in cui il governo tace davanti a una aggressione squadrista. Staremo a fare e barricate contro ogni taglio alla sanità”. Elly Schlein improvvisa quasi un discorso èprogrammatico parlando a braccio al suo comitato elettorale dopo l’annuncio della sua vittoria alle primarie.
    E come un’eco sono risuonate le parole che pronunciò dal palco di Pazza del Popolo, alla chiusura della campagna delle politiche, una sorta di sfida alla premier: “Sono una donna, non sono una madre – disse – Ma non per questo sono meno donna”. Fair play da parte della presidente del consiglio: “Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida di via del Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro”. Nel suo primo discorso da segretaria, Elly Schlein ha qunindi tracciato le linee del programma del suo Pd. “Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara”. Con la voce rotta dall’emozione, Schlein ha festeggiato: “Ce l’abbiamo fatta, insieme abbiamo fatto una piccola grande rivoluzione, anche questa volta non ci hanno visto arrivare”. 

    Agenzia ANSA

    IL PODCAST della serie L’impero dei segni prova a interpretare i messaggi dei due candidati con l’aiuto dell’esperto di comunicazione Alberto De Martini (ANSA)

    L’esito del voto le dà un vantaggio su Stefano Bonaccini ampio ma non schiacciante: il 53,8% contro il 46,2%. Un rapporto inverso a quello dei circoli, dove aveva vinto di 20 punti il presidente dell’Emilia Romagna: è la prima volta che non diventa segretario il candidato più votato fra gli iscritti.
    Ma i due sfidanti hanno voluto subito sottolineare che non c’è il rischio di scissione: “Io sono a disposizione per dare una mano”, ha detto il presidente dell’Emilia Rimagna. “Mando un saluto caloroso a Stefano Bonaccini – gli ha risposto lei – ringraziandolo per il confronto alto e rispettoso che abbiamo avuto. Ringrazio Cuperlo e De Micheli, e i loro sostenitori, da domani lavoreremo insieme nell’interesse del paese. Lavoreremo per l’unità, il mio impegno è di essere la segretaria di tutte e di tutti, per tornare a vincere”.
    La vittoria di Schlein era l’esito meno quotato alla vigilia. Poi l’alta affluenza alle primarie, che ha superato il milione di votanti, ha pian piano fatto crescere fra i sostenitori di Schlein la speranze di ribaltare il voto nei circoli. Anche alla luce del ‘ribaltone’ fra il risultato degli iscritti e quello aperto delle primarie gli equilibri interni non saranno facili da stabilire. Così come quelli con le altre forze di opposizione. Nel terzo polo c’è già chi lascia immaginare un’emorragia. “Se i risultati delle primarie Pd saranno confermati – ha scritto su Twitter la capogruppo al Senato, Raffaella Paita – l’esigenza nel Paese di una casa riformista più larga, più solida e nettamente alternativa ai populisti sarà più urgente che mai”. Ma Schlein ha chiaro il compito che l’aspetta: “Ringrazio il popolo democratico, un popolo che si è riunito e ha risposto alla chiamata. Ora la responsabilità e non tradire questa fiducia e avere l’ossessione di riportare al voto i tanti che si sono astenuti negli ultimi anni.    

    Agenzia ANSA

    Tornata da poco nel Pd, passando per Strasburgo, Obama e Prodi (ANSA)

    Agenzia ANSA

    Carriera nel partito e nelle istituzioni tutta lontana da Roma. (ANSA)

    Le aspettative per la nuova stagione del Pd si concentrano anche sulla capacità di chi va a sedersi al Nazareno di costruire una nuova squadra, di voltare pagina con i dirigenti. Per tutta la campagna, i due sfidanti si sono rinfacciati la vicinanza o l’appoggio dei vari esponenti di vertice del partito, accusati della crisi del Pd culminata nell’ultima sconfitta, quella delle politiche di settembre: Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e dem al 19,1%. Chi prende le redini del partito è chiamato a dimostrare già dai nomi il senso del cambiamento. Non ci sono ruoli e compiti già definiti. Però ci sono i propositi di Bonaccini e di Schlein e i volti di chi li ha affiancati in questi mesi. 

    Agenzia ANSA

    Si chiama Anita Artese, 101 anni, la più anziana votante alle primarie del Pd in Veneto. (ANSA)

     

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    Da Meloni a Fratoianni, come la politica ha accolto la neo segretaria del Pd Elly Schelin

    Dalla premier Giorgia Meloni al neo eletto segretario di + Europa Riccardo Magi, passando per l’ex premier Giuseppe Conte leader di M5s Giuseppe Conte, come hanno accolto la notizia dell’elezione di Elly Schlein come nuovo segretario del Partito democratico.
    Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida di via del Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro. Lo afferma la premier Giorgia Meloni
    “Elly Schlein è una buona notizia, che rafforza la prospettiva di un’alleanza progressista forte e plurale. L’Italia ha davanti sfide cruciali per affrontare le quali è necessario battere la destra con un progetto politico alternativo e di cambiamento: insieme, coinvolgendo tanti e tante, possiamo farlo”. Lo scrive su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “A Elly e a tutta la comunità democratica – prosegue il leader di SI – che ha ribaltato i pronostici della vigilia i più sinceri auguri di un buon lavoro, miei e dei compagni e delle compagne di Sinistra Italiana. Lavoriamo insieme per costruire l’alternativa progressista – conclude Fratoianni – al governo più a destra della storia repubblicana”.
    “Auguri di buon lavoro a Elly Schlein. Gli elettori Pd hanno chiesto un cambiamento rispetto a chi ha barattato le misure del Conte 2 su lavoro, ambiente, povertà, sostegno a imprese e ceto medio con la vuota agenda Draghi. Su questi temi noi abbiamo già da tempo progetti chiari”. Lo scrive su Twitter il presidente del M5s Giuseppe Conte.
    “Buon lavoro a Elly Schlein, nuova segretaria del Partito Democratico. Il risultato di ieri è un elemento di chiarezza. Per noi è l’ennesima conferma: costruire la casa dei riformisti è sempre più impellente, sempre più necessario. Noi siamo pronti. Questa è la strada”. Lo scrive su Twitter Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione. E il leader di Azione, Carlo Calenda, su Twitter aggiunge: “Dopo l’elezione di Schlein il campo è ben definito: PD/5S su posizioni populiste radicali; Fdi guida la destra; il Terzo Polo che rappresenta riformisti, liberal democratici e popolari. Domani partirà un cantiere aperto e inclusivo per arrivare a un partito unico. Porte aperte”.
    Auguri di buon lavoro a Elly Schlein per la sua elezione a Segretaria del Pd. Su libertà civili, legalità e accoglienza potremo lottare insieme con iniziative concrete. Sperando che il Pd finalmente passi dalle parole ai fatti. Noi di Più Europa ci siamo e ci siamo sempre stati”, così su Twitter il Segretario di Più Europa Riccardo Magi.
    “Congratulazioni a Elly Schlein, eletta nuova segretaria del Partito democratico. Buon lavoro Elly!”. E’ il tweet pubblicato poco fa dall’ex presidente della Camera Roberto Fico, del M5s.
    “Congratulazioni a Elly Schlein, prima donna a guidare il Pd. Un sentito augurio di buon lavoro in Italia e in Europa. Hai tutto il sostegno dei Socialisti e Democratici”. Così la capogruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez, dopo l’annuncio dei risultati delle primarie del Pd. “Oggi grande giornata di democrazia e partecipazione con un forte sguardo al futuro di cui siamo davvero fieri”, aggiunge via Twitter Garcia Perez.

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    Assobalneari, vogliamo incontrare il presidente Mattarella

    Sulla questione dei balneari “anche le attenzioni del Quirinale portano nelle argomentazioni alcune inesattezze e vogliamo chiedere un incontro al Presidente della Repubblica per chiarire anche alcuni passaggi”. Così Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Federturismo Confindustria a margine del convegno “Onda d’urto balneari in mobilitazione”, organizzato nell’ambito della fiera Balnearia e Tirreno Ct a Carrara (Massa Carrara).
    “Il no alle aste non è per una difesa di posizione, per difendere un privilegio, ma è per cercare di difendere posti di lavoro, un indotto importante, e soprattutto perché ci sia la reciprocità nell’applicazione delle norme. In Italia vogliamo fare i primi della classe e stiamo subendo i diktat dell’Europa. Un’Europa che vuole che le nostre coste siano prese da altri, da potentati economici, da multinazionali. C’è un disegno economico preciso, c’è un sistema Panzeri perché c’è troppo accanimento sulla nostra questione. Essere additati come un problema nazionale, come il problema per l’Italia da risolvere”. Così Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Federturismo Confindustria a margine del convegno “Onda d’urto balneari in mobilitazione”, organizzato nell’ambito della fiera Balnearia e Tirreno Ct a Carrara (Massa Carrara). “Il governo e il Parlamento non hanno dato un periodo proroga così tout court – ha aggiunto – ma si sono concessi un periodo per svolgere una mappatura, e i criteri per farla, che è lo strumento per capire se la direttiva Bolkestein va applicata oppure no. Noi diciamo che la direttiva è corretta ma serve la giusta applicazione. Lo stesso Bolkestein quando venne in Parlamento qui in Italia disse che in Italia la sua direttiva non andava applicata”.
    Per Licordari “la mappatura ci permetterà di vedere che in Italia ci sono ancora migliaia di chilometri di coste e la risorsa si dimostrerà che non è scarsa e che quindi” i balneari italiani devono essere tenuti fuori dalla Bolkestein. Il presidente di Assobalneari ha spiegato di essere “tornato da un importante evento in Spagna. In Italia ci stanno dicendo che ci sono procedure per questi paesi e i ciolleghi spagnoli non hanno notizie in merito. Faranno le dovute verifiche ma che qui si sappia prima cosa succede negli altri paesi mi sembra strano. E’ come se ci fosse una regia internazionale precisa. Ci sono tanti piccoli tasselli che fanno pensare”.

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    Ue valuta possibile incompatibilità delle norme sui balneari

    (ANSA) – BRUXELLES, 27 FEB – “Abbiamo appreso dalla stampa
    che la conversione in legge del decreto Milleproroghe, che
    prorogherebbe ancora – almeno fino al 31 dicembre 2024 – le
    attuali concessioni balneari in Italia, è stata promulgata dal
    presidente della Repubblica italiana con riserva, in particolare
    in relazione a ‘profili di incompatibilità con il diritto
    europeo’. La Commissione Ue valuterà ora attentamente il
    contenuto e gli effetti del provvedimento, che non è stato
    ancora notificato, per valutare la risposta adeguata”. Così
    all’ANSA un portavoce dell’esecutivo Ue, sottolineando la
    necessità di garantire “trasparenza e concorrenza leale” nel
    settore. (ANSA).   

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    Calenda, ora è il Terzo Polo a rappresentare i riformisti

    (ANSA) – ROMA, 27 FEB – “Dopo l’elezione di Schlein il campo
    è ben definito: PD/5S su posizioni populiste radicali; Fdi guida
    la destra; il Terzo Polo che rappresenta riformisti, liberal
    democratici e popolari. Domani partirà un cantiere aperto e
    inclusivo per arrivare a un partito unico. Porte aperte”. Lo
    scrive su twitter Carlo Calenda, leader di Azione. (ANSA).   

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    Elly Schlein è la nuova segretaria del Pd

    Elly Schlein è la nuova segretaria del Pd. All’80% dei seggi scrutinati è davanti a Stefano Bonaccini: 53,8% contro il 46,2%. E’ la prima donna alla guida del partito. Ed è la più giovane: ha 38 anni. “Il popolo democratico è vivo,c’è ed è pronto a rialzarsi con una linea chiara”. Lo ha detto Elly Schlein parlando alla sede del suo comitato. Saremo un problema per il governo Meloni, saremo qui. Oggi c’è stata una altra strage che pesa sulle coscienze di chi pochi giorni fa ha approvato un decreto che impedisce i salvataggi in mare quando occorrerebbero vie legali di ingresso in Europa”, ha aggiunto riferendosi al naufragio di migranti in Calabria. ‘Da domani lavoreremo insieme nell’interesse del paese. Lavoreremo per l’unità, il mio impegno è di essere la segretaria di tutte e di tutti, per tornare a vincere”.
    Con un breve discorso, lo sfidante ha riconosciuto la sconfitta: “La prima cosa che chiedo è mandare un applauso a Elly Schlein – ha detto Bonaccini – l’ho sentita e le ho fatto i complimenti, in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito. Ha prevalso Elly e io sono a disposizione per dare una mano”.

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    IL PODCAST della serie L’impero dei segni prova a interpretare i messaggi dei due candidati con l’aiuto dell’esperto di comunicazione Alberto De Martini (ANSA)

    Nessuna scissione, ha ribadito Bonaccini: “Da domani tutti dobbiamo dare una mano per il rilancio del Pd, sentiamo la responsabilità di metterci a disposizione, dobbiamo dare una mano a Elly. Io l’ho sempre detto: se avessi vinto avrei chiesto ad Elly di darmi una mano, ha prevalso Elly e senza chiedere nulla per me sono pronto a dare una mano”. Per Schlein, fra i primi a commentare è stato il senatore Dario Franceschini: “Un’onda travolgente cui nessuno credeva. Un’onda di speranze, di rabbia, di orgoglio, di entusiasmo che ha portato il popolo democratico a scegliere di farsi guidare verso il futuro da una giovane donna. Oggi inizia davvero una nuova storia”. Secondo i dati del suo comitato, 

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    Tornata da poco nel Pd, passando per Strasburgo, Obama e Prodi (ANSA)

    Schlein è davanti in 14 regioni e in molte città, come Napoli, Milano e Bologna. I risultati la indicano prima in Liguria e in Sicilia. E in Toscana, dove fa parte della squadra di Schlein anche il nuovo segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi. In Puglia invece è in testa Bonaccini, davanti anche a Caserta. Le prime immagini delle code ai seggi, in mattinata, hanno portato un po’ di sereno nella stanze del Pd. E nella squadra di Schlein, che ha sempre considerato un punto a favore un’alta partecipazione. I dati della giornata sono andati fin da subito oltre le aspettative: quasi 600 mila i votanti alle 13. Alla fine sono stati un milione. Non sono i 3,5 milioni del 2007o l’1,6 milioni del 2019. Ma si tratta di un risultato comunque insperato alla vigilia, quando i due contendenti stentavano a sbilanciarsi e, messi alle strette, dicevano che già un milione di elettori sarebbe stato un successo.

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    Carriera nel partito e nelle istituzioni tutta lontana da Roma. (ANSA)

     Le aspettative per la nuova stagione del Pd si concentrano anche sulla capacità di chi va a sedersi al Nazareno di costruire una nuova squadra, di voltare pagina con i dirigenti. Per tutta la campagna, i due sfidanti si sono rinfacciati la vicinanza o l’appoggio dei vari esponenti di vertice del partito, accusati della crisi del Pd culminata nell’ultima sconfitta, quella delle politiche di settembre: Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e dem al 19,1%. Chi prende le redini del partito è chiamato a dimostrare già dai nomi il senso del cambiamento. Non ci sono ruoli e compiti già definiti. Però ci sono i propositi di Bonaccini e di Schlein e i volti di chi li ha affiancati in questi mesi. Il presidente dell’Emilia Romagna ha più volte detto di puntare sugli amministratori locali. La competitor punta invece su donne e giovani. Schlein ha scelto come portavoce della mozione il deputato Marco Furfaro. In squadra con lei ci sono anche le deputate Chiara Braga e Chiara Gribaudo, il deputato Marco Sarracino, oltre al senatore Francesco Boccia. La giornata dei due candidati è iniziata alle urne. Bonaccini ha votato nella sua Campogalliano, in provincia di Modena. Poi, nel pomeriggio, si è spostato a Casalecchio di Reno, a 10 chilometri da Bologna, per attendere i risultati del voto. Per Schlein, gazebo a Bologna e, qualche ora più tardi, viaggio in treno fino a Roma, per seguire le fasi dello spoglio nel comitato allestito in un teatro, lo Spazio Diamante.

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    Si chiama Anita Artese, 101 anni, la più anziana votante alle primarie del Pd in Veneto. (ANSA)

     

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    Stefano Bonaccini, leader passando dalla periferia

    Dell’essere un amministratore locale ha sempre fatto un vanto e sarà questo uno dei tratti che porterà alla guida del partito qualora dovesse diventare il nuovo segretario Pd: Stefano Bonaccini, 56 anni compiuti l’1 gennaio, presidente della Regione Emilia-Romagna dal 2014, arriva al confronto finale delle primarie con una carriera che lo ha fatto diventare un leader nazionale passando solo dalla periferia.    Il suo curriculum è quello tipico del politico emiliano, passato fra sezioni di partito e istituzioni locali. Con i primi passi mossi quando ancora esisteva il Pci, Bonacccini è stato assessore a Campogalliano, il suo paese alle porte di Modena dove ancora risiede (noto per essere patria dei bilanciai) poi del Comune di Modena, quindi segretario dei Ds modenesi, del Pd dell’Emilia-Romagna, consigliere regionale e infine presidente della Regione, chiamato a raccogliere l’eredità di Vasco Errani.    Il punto di svolta della sua carriera politica è stato il 2020: prima in gennaio, vincendo le elezioni che lo hanno confermato al secondo mandato, respingendo l’offensiva di Matteo Salvini che voleva conquistare con la Lega la regione rossa per eccellenza . Poi, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, quando è stato uno dei protagonisti dei provvedimenti assunti, d’intesa con il governo, per affrontare l’emergenza della pandemia.    Pur arrivando dalla tradizione del Pci-Pds (nel quale è sempre stato attivo nel partito a livello locale) nel 2013 è stato fra i primi in Emilia a schierarsi con Matteo Renzi, del quale è diventato il coordinatore della mozione che ha portato l’ex sindaco di Firenze alla segreteria nel 2013. Da quando guida la Regione si vanta di aver visitato tutti gli oltre 300 comuni del territorio e di non aver mai avuto un giorno di crisi, pur tenendo insieme una coalizione che va dal terzo polo a Sinistra italiana.    Porta come fiori all’occhiello i risultati amministrativi della sua regione (dalla sanità al patto per il lavoro e per il clima) che gli hanno consentito di condividere alcune delle decisioni più importanti con imprese e sindacati.    Figlio di un camionista e di una casalinga, diplomato al liceo scientifico, sposato, con due figlie ormai adulte, è da sempre appassionato di sport, in particolare di calcio che in gioventù ha anche praticato a discreti livelli. Tifoso della Juventus e del Modena Volley, è noto per conoscere a memoria tabellini e statistiche dei giocatori dei campionati di serie A.  .   

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    Elly Schlein, da Bologna con storia multiculturale

    Una storia multiculturale che porta già nel nome: Elly Schlein, 37 anni, arriva a contendersi la guida del Pd dopo un impegno politico cominciato in uno dei momenti più bui della storia del partito, ovvero la mancata elezione di Romano Prodi alla presidenza della Repubblica, con gli ormai famigerati ‘101’ franchi tiratori che ne affossarono le ambizioni.    Elena Ethel Schlein è nata nel 1985 nel canton Ticino, in Svizzera, figlia di due professori universitari: il padre è un politologo americano discendente di una famiglia ebraica askhenazita proveniente dall’odierna Ucraina, la madre è una giurista, figlia di Agostino Viviani, avvocato antifascista, senese della Pantera, e senatore del Partito Socialista negli anni settanta. Ha due fratelli più grandi, Benjamin che insegna matematica all’Università di Zurigo e Susanna, diplomatica all’ambasciata di Atene, recentemente vittima di un attentato anarchico.    Dopo la maturità conseguita a Lugano si è trasferita nel paese d’origine della madre, a Bologna, dove ha studiato prima al Dams, poi a giurisprudenza dove si è laureata con una tesi sulla rappresentazione dei migranti in carcere. Prima di dedicarsi alla politica attiva in Italia ha partecipato, come volontaria, alle due campagne che hanno portato all’elezione alla presidenza degli Stati Uniti di Barack Obama.    Nel 2014, dopo l’esperienza di OccyupyPd seguita alla mancata elezione di Prodi e all’impegno al fianco di Pippo Civati nel congresso, si è candidata al parlamento europeo, dove, un po’ a sorpresa, è stata eletta occupandosi soprattutto di immigrazione, giustizia fiscale, ambiente e lotta alle mafie.    Uscita dal Pd in epoca renziana, è stata fra i fondatori di ‘Possibile’. La sua esperienza ha finito per incrociarsi con quella del suo sfidante alle primarie, Stefano Bonaccini, nel 2020 quando, terminata l’esperienza europea, si è candidata alla guida di una lista in suo appoggio che raccoglieva varie esperienze di sinistra. In forza del risultato ottenuto, è stata nominata vicepresidente della Regione, dove è rimasta fino al 2022, quando Enrico Letta l’ha chiamata per guidare l’apertura al mondo progressista delle liste del Pd, entrando alla Camera.    La sua re-iscrizione al Pd è piuttosto recente: solo nei mesi scorsi ha infatti ripreso la tessera al circolo della Bolognina, dove era di fatto cominciata l’esperienza di OccupyPd e la sua scalata al parlamento europeo.    Riservatissima sulla sua vita privata, qualche hanno fa in un’intervista televisiva disse “di aver amato molti uomini e molte donne” Ha una compagna che, dice, “non è un personaggio pubblico e non vuole diventarlo”. È appassionata di cinema, assidua frequentatrice del festival di Locarno, ha collaborato a un documentario che ha vinto il David di Donatello. E’ anche molto appassionata di musica: suona la chitarra ed è una cultrice del festival di Sanremo.