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    Patrick Zaki: “Per la prima volta in tre anni mezz'ora per difendermi”

    Patrick Zaki, sotto processo in Egitto per diffusione di notizie false attraverso un articolo, ha riferito all’ANSA che nell’udienza odierna a Mansura “per la prima volta in tre anni abbiamo avuto il tempo per rappresentare la nostra difesa”, circa “30 minuti per rappresentare tutto quanto fosse relativo al mio caso, dal primo giorno”. I suoi legali hanno sostenuto “cosa c’è di sbagliato circa le accuse a mio carico, circa l’articolo che ho scritto. Abbiamo evidenziato che questo articolo rientra nella libertà di espressione”, ha aggiunto Zaki.
    Ancora nessuna sentenza per Zaki. L’udienza è stata di nuovo aggiornata al 9 maggio, hanno detto all’ANSA fonti informate.
    Il ricercatore e attivista per i diritti umani, a piede libero dall’8 dicembre 2021 dopo 22 mesi di custodia cautelare passati in carcere con accuse più gravi legate a dieci post su Facebook ma informalmente accantonate, è sotto processo presso una Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori (o d’emergenza) della sua città natale sul delta del Nilo. Rischia cinque anni di carcere.Patrick, nel processo in corso dal settembre 2021, è imputato per un articolo del 2019 in cui prendeva le difese dei copti, la minoranza cristiana d’Egitto, sottolineando le sanguinarie persecuzioni dell’Isis degli anni precedenti e due casi di discriminazione sociale e giuridica.
    Pur libero, il 31enne ricercatore in studi di genere ha un divieto di espatrio e non può lasciare l’Egitto. Il caso, assieme alla ricerca dei responsabili della tortura a morte di Giulio Regeni, ha una dichiarata rilevanza politica nei rapporti fra Italia ed Egitto. A Mansura, come in tutte le precedenti udienze per il prolungamento della custodia cautelare e del processo, dovrebbero portarsi diplomatici italiani e di altri Paesi nell’ambito di un monitoraggio europeo di processi rilevanti per il rispetto dei diritti umani in Egitto. Le presenze avvengono regolarmente su invito dell’ambasciata italiana al Cairo.  
    “Ieri, ancora una volta, i cittadini di Bologna si sono presi Piazza Maggiore per mostrare la loro solidarietà verso di me. Non hanno mai perso l’occasione, sin dal primo momento, per sostenermi”, ha scritto Zaki aggiungendo “non posso esprimere a parole quanto io sia grato a tutti voi. Difenderò sempre i diritti umani, in qualsiasi circostanza. Vi sarò per sempre grato”.
    “Ennesimo aggiornamento del processo infinito contro Patrick Zaki e altri due mesi di attesa. Patrick non mollerà e non mollerà Amnesty International. Ma è fondamentale che anche le nostre istituzioni facciano qualcosa perché questo processo si chiuda presto e bene e Patrick torni a Bologna”. Lo dice all’ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando il rinvio al 9 maggio dell’udienza in Egitto per il ricercatore dell’Università di Bologna. “A maggio saranno trascorsi tre anni e tre mesi dall’inizio di questo incubo. Deve finire”, aggiunge Noury.
    “Continua l’odissea di Patrick Zaki. Non possiamo lasciarlo solo. Il governo italiano si attivi con le autorità egiziane affinché lo studente possa tornare a studiare a Bologna il prima possibile”, rende noto l’ufficio stampa gruppo Misto-Alleanza Verdi e Sinistra.

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    Prodi, ora ricostruire il Pd, le alleanze vengono dopo

    (ANSA) – ROMA, 28 FEB – “Il problema, chiunque avesse vinto,
    è ricostruire un partito che è in una fase di demoralizzazione
    totale”. Lo dichiara Romano Prodi a Forrest su Rai Radio 1
    commentando l’esito delle primarie del Pd. Su Schlein aggiunge:
    “lo scenario che ha davanti non è facile. Il partito non deve
    essere messo a posto dal punto di vista organizzativo, ma deve
    ripensare a sé stesso e a che obiettivi vuole”.   
    “Il mio sogno – prosegue – sarebbe che ogni settimana si
    trattasse in rete con decine di migliaia di persone su temi di
    cui parliamo a tavola e poi la segretaria il fine settimana va
    in una città e fa il riassunto di quello che si è detto: da
    questo si impara. Le alleanze vengono dopo”. (ANSA).   

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    Bonaccini; 'Chi esce sbaglia, l'avversario è la destra'

       “Sono convinto che chi esca sbaglia, anzi dobbiamo chiamarne di nuovi. Dobbiamo far si che il Pd si rigeneri, che abbia una nuova classe dirigente e che metta in campo una proposta per costruire il centrosinistra”.
        Sono le parole di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, pronunciate questa mattina fuori dall’aula dell’assemblea legislativa. Bonaccini ha detto di non aver ancora ricevuto una chiamata da parte di Elly Schlein, eletta neosegretaria del Pd alle primarie di domenica, ma “non ho dubbi che mi chiamerà molto presto”.
        Per quanto riguarda una possibile opposizione interna al partito, il presidente emiliano-romagnolo ha affermato che “la vera rivincita è nei confronti della destra. L’obiettivo – ha proseguito – è di costruire le condizioni per tornare a essere il primo partito alle prossime elezioni europee e vincere nei comuni”.
        Per Bonaccini, infine, è “doveroso dare una mano perché il partito ha sofferto troppo di divisioni e liti dentro la stessa famiglia. Ora tocca a lei tenere insieme il partito, io sono a disposizione non perché devo recitare una parte, ma perché è quello che si aspettano gli iscritti del Pd”. 

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    Lavoro, Urso: 'Settimana di 4 giorni? Disposto a riflettere'

    “La settimana lavorativa di 4 giorni? Sono disposto a riflettere partendo dalla realtà. Tutto va messo in sintonia con una saggia politica industriale con l’obiettivo di aumentare produttività e occupazione”. Lo dice in un’intervista a La Stampa il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando la proposta lanciata dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Dipende dalle condizioni del Paese – aggiunge -. Abbiamo dei punti di forza e dei punti di debolezza. Di fatto l’occupazione nel nostro Paese è concentrata nel Nord invece è molto bassa al Sud e tra le donne dove dobbiamo concentrare gli investimenti. Se noi oggi dovessimo fare una misura di questo tipo, dobbiamo stare attenti che non diventi un incentivo all’emigrazione interna verso le grandi fabbriche del Nord che possono fare di più su questo fronte. Comunque lavoriamoci senza pregiudizi”.
    Per affrontare le sfide “che abbiamo davanti la prima alleanza deve senz’altro essere con il sistema Italia, con imprese e sindacati. La seconda alleanza con i grandi Paesi industriali di Europa, innanzitutto con Francia e Germania”. All’Ue, l’Italia chiede sostanzialmente tre cose: “A fronte della richiesta tedesca e francese di rivedere gli aiuti di Stato per avere più celerità e più flessibilità, noi abbiamo detto che si può fare a patto che sia un intervento temporaneo in una logica complessiva di solidarietà per tener conto delle esigenze di chi non può, non solo dell’Italia”. E per rendere possibile una politica industriale europea “c’è bisogno che siano rese flessibili tutte le risorse già oggi in campo, quelle del Pnrr, del Repower Eu e anche dei fondi di coesione. Risorse che è possibile reindirizzare da subito su quello che serve”. In più “dobbiamo creare uno strumento nuovo, un fondo sovrano europeo per realizzare in prospettiva una autonomia strategica europea sulle materie prime critiche, che in gran parte sono in mano ad altri, per lo più alla Cina”. Questo per evitare di cadere “dalla dipendenza energetica dalla Russia, che stiamo scontando – sottolinea – alla dipendenza tecnologica dalla Cina. Che non ci possiamo permettere”.

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    Renzi,ora accelerare con il partito unico,svolta sarà ad europee

    (ANSA) – ROMA, 28 FEB – “La nostra scommessa non è la
    campagna acquisti, ma la campagna elettorale del 2024. Lì si
    voterà con il proporzionale puro alle europee. La nostra
    famiglia europea sarà quella di Renew Europe. E le forze
    politiche che compongono Renew Europe sono già oggi accreditate
    di più del 10% nei sondaggi. Già adesso infatti Azione e Italia
    Viva, insieme a Più Europa, sommate fanno più del 10%.Nelle
    prossime settimane andremo avanti con decisione insieme ad
    Azione sulla strada del partito unico”. Lo scrive Matteo Renzi
    nell’Enews.   
    “Calenda – prosegue – ha proposto di accelerare sui tempi e
    noi abbiamo detto che ci stiamo. Dunque lavoreremo su simbolo,
    manifesto, nome, adesioni in un percorso democratico e
    affascinante. Le porte sono aperte. E la lista unitaria di tutti
    gli amici di Renew Europe, anche quelli che come Più Europa
    forse non entreranno magari subito nel partito unico, sarà la
    novità delle Europee 2024. Se facciamo una buona campagna
    elettorale, se la sinistra si radicalizza, se il governo
    continua a non dare risposte ma solo a procedere a colpi di
    slogan come sull’immigrazione, sulla crescita, sulla scuola io
    dico che abbiamo l’occasione per fare delle Europee 2024 una
    svolta strepitosa. E come sapete sono ormai mesi che lo ripeto
    con una insistenza quasi noiosa”. (ANSA).   

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    Kiev, respinti 60 attacchi russi nelle ultime 24 ore

    (ANSA) – ROMA, 28 FEB – L’esercito ucraino ha respinto 60
    attacchi russi in cinque aree nel nord-est e nell’est del Paese
    nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle
    Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della
    situazione sul campo di battaglia. Lo riporta il Kyiv
    Independent.   
    Gli attacchi sono stati respinti vicino a Kupiansk, nella
    regione di Kharkiv, e nei pressi di Lyman, Bakhmut, Adviika e
    Shakhtarsk, nel Donetsk.   
    Inoltre, nelle ultime 24 ore le truppe russe hanno effettuato
    otto attacchi missilistici, 32 raid aerei ed hanno lanciato
    oltre 85 attacchi con sistemi missilistici a lancio multiplo. Le
    forze russe hanno anche bombardato gli insediamenti di
    Tymonovychi e Berylivka nella regione di Chernihiv; Starykove,
    Brusky, Buvalyne, Kruzhok, Manukhivka, Atynske, Porozok nella
    regione di Sumy; e Chervona Zoria, Veterynarne, Strilecha,
    Hatysche, Vovchansk e Vovchanski Khutory nella regione di
    Kharkiv.   
    Da parte sua, l’aeronautica ucraina ha abbattuto 11 droni
    Shaded di fabbricazione iraniana e un drone Zala di
    fabbricazione russa. (ANSA).   

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    Schlein lavora alla squadra e parte dal popolo delle primarie

    La rivoluzione di Elly Schlein parte dalla nuova squadra e dal popolo delle primarie, quello che le ha permesso di vincere nonostante il voto dei circoli fosse stato favorevole all’avversario, Stefano Bonaccini. Un inedito nella storia del Pd. La sfida, ora che è segretaria, è tenere unito il partito. Per farlo servono spalle larghe e magari uno stomaco di ferro. E l’appoggio della maggioranza degli iscritti aiuterebbe molto. Ecco che, come prima mossa, Schlein ha annunciato che riaprirà il tesseramento, per fare in modo che chi l’ha scelta nei gazebo “entri a far parte di questa comunità”.
    La prima giornata da segretaria è stata scandita dalle riunioni con lo staff e dalle telefonate. Schlein ha avuto prima un cordiale colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quindi ha ricevuto una chiamata dalla premier Giorgia Meloni che successivamente ha spiegato di aspettarsi una “opposizione durissima” dal nuovo Pd. Tempi e ritmi saranno serrati, anche perché c’è da organizzare un’agenda che fino ai giorni scorsi aveva le forme più di un auspicio che di una prospettiva. “E’ il The Day After” ha scherzato uno di suoi, citando il film sugli effetti di una guerra nucleare. E ci sono molte cose da registrare. “Tenere insieme la comunità è fondamentale”, ha premesso Schlein. Poi l’avvertimento: “Ma senza rinunciare a una linea politica chiara”. Perché qualche volta le orecchie le sono fischiate, quando parlava chi ha sostenuto Bonaccini. “Molti – ha detto il senatore Alessandro Alfieri – sono preoccupati dalle dinamiche che può innescare l’esito del voto, se non gestite”. E il senatore Enrico Borghi: “Le novità di un voto diversificato tra iscritti ed elettori e di cambio di linea politica richiedono sensibilità e intelligenza per tenerci uniti”. Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, aveva minacciato di lasciare se avesse vinto Schlein. Ora che è successo “vedo tutti gli aspetti di potenzialità – ha detto – ma certamente ci sono anche dei rischi”.
    A chi ha storto la bocca, Schlein ha lanciato messaggi concilianti: “Lavoriamo per il rilancio, per la massima unità, per avere cura della storia e dei valori del Pd, per proiettarli al futuro, tenendo insieme le culture che hanno forgiato questo partito”. Schlein ha preso possesso del Nazareno nel pomeriggio, in un passaggio di consegne con Enrico Letta, che le ha donato una melagrana “simbolo di prosperità e di fortuna”. Nella sede del Pd, il colpo d’occhio della terrazza già dava la sensazione del cambio di inquilini. Da segretaria Pd, Schlein ha ripetuto spesso: “libererò spazio perché possano prenderselo giovani e donne”. Il totonomi per la nuova squadra parte da chi ha affiancato Schlein durante il congresso: si parla del deputato Marco Furfaro come vicesegretario o come coordinatore della segreteria, del deputato Marco Sarracino all’organizzazione, del deputato Alessandro Zan con per la delega ai diritti, dell’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi per quella ai territori. Poi c’è il capitolo capigruppo: circola il nome di Francesco Boccia per il Senato e si fanno quelli di Chiara Braga, Chiara Gribaudo o Michela Di Biase per la Camera. Debora Serracchiani, che guida i deputati, si è già detta pronta a mettere il mandato a disposizione della nuova segretaria. La scelta passa comunque dal voto dei parlamentari. Dopo la tappa al Nazareno, dove ha incontrato anche la presidente della Commissione del Congresso, Silvia Roggiani, per Schlein c’è stato un susseguirsi di riunioni, per fare il punto sui temi e gettare le basi degli impegni dei prossimi giorni. L’ingresso ufficiale alla guida del partito ci sarà il 12 marzo: la proclamazione in assemblea metterà il timbro sul voto nei gazebo. I dati finali ufficiali sono: Schlein al 53,75% e Bonaccini al 46,25%. L’affluenza è stata di 1.1 milioni di elettori.
    Da ambiente a diritti, i 20 punti programma di Elly SchleinIl programma della nuova leader del Pd Elly Schlein tocca sostanzialmente 20 temi: dal lavoro alla riforma fiscale, dall’ ecologia alla parità di genere, fino al’Ucraina.
    Questi i punti principali:
    – NUOVO CONTRATTO SOCIALE CONTRO DISUGUAGLIANZE. SANITA’ -Combattere diseguaglianze e discriminazioni attraverso “un nuovo contratto sociale”. Redistribuzione di ricchezze, sapere, potere e tempo. Più investimenti nella sanità pubblica.
    – REDDITO DI CITTADINANZA E SCUOLA – Migliorare il reddito di cittadinanza. Investire nella scuola pubblica come strumento di emancipazione sociale. Ridare “dignità” al ruolo dei docenti. Meno alunni nelle classi. Più tempo pieno. Garantire libri di testo, insegnanti di sostegno, rette universitarie per i fragili
    – PROGRESSIVITÀ FISCALE – Fisco più equo ed efficiente. Spostare il carico fiscale dal lavoro alle rendite e alle emissioni inquinanti. Stop regimi di favore. Lotta agli evasori. Allineare la tassa su donazioni-successioni agli altri grandi Paesi Ue.
    – SUPERARE LA LEGGE FORNERO, OK OPZIONE DONNA – Via la legge Fornero. Ok opzione donna. Pensione garanzia per i precari
    – DIRITTO ALLA CASA – Rimettere al centro il diritto alla casa. Rilanciare l’edilizia residenziale pubblica e rafforzare gli strumenti per chi non riesce a pagare l’affitto.
    – PIU’ ATTENZIONE ALLE DONNE – Aiutare imprenditoria e occupazione femminile. Congedo paritario pienamente retribuito e non trasferibile tra genitori di almeno 3 mesi. Attuazione piena della 194. Accesso gratis alla RU486.
    – DIFENDERE I DIRITTI LGBTQIA+ – Tutelare i diritti LGBTQIA+ . Legge contro omobilesbotransfobia, abilismo e sessismo, odio e discriminazioni. Matrimonio aperto, con pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali. Educare al rispetto delle differenze nelle scuole e nella P.A.
    – IUS SOLI E MIGRANTI. VIA LA BOSSI-FINI – Legge sullo Ius soli. Cambiare le politiche migratorie in Italia e in Ue, riformare il regolamento di Dublino, cancellare la Bossi-Fini. Stop finanziamenti alla Guardia costiera libica.
    – LOTTA A MAFIE E CORRUZIONE – Difendere lo Stato di diritto, uguaglianza davanti alla legge. Lotta a mafie e corruzione.
    – LEGALIZZARE LA CANNABIS. LEGGE SUL FINE VITA – Impegno per le battaglie “su cui si mobilitano le nuove generazioni” come legalizzare la cannabis e approvare una legge sul fine vita.
    – NO ALL’AUTONOMIA INVESTIRE SU ENTI LOCALI – Il ddl Calderoli è “inaccettabile e inemendabile”. Investire sugli enti locali. Politiche mirate al riscatto del Sud, per zone montane e isole.
    – CONVERSIONE ECOLOGICA. STOP TRIVELLE – Legge anti-emissioni. Investire su rinnovabili. Stop trivelle. No al nucleare. Efficienza energetica. Legge contro il consumo di suolo. Gestione sostenibile di risorse idriche e agricoltura.
    – ECONOMIA CIRCOLARE. NO AGLI INCENERITORI – Più economia circolare, superare discariche e inceneritori. Mobilità sostenibile
    – RIDARE DIGNITÀ E QUALITÀ AL LAVORO – Voltare pagina “dopo gli errori del Jobs Act”. Lotta a precarietà e sfruttamento. Limitare i contratti a tempo. Stop agli stage gratuiti. Salario minimo. Parità salariale. Zero morti sul lavoro entro il 2030. Sconfiggere il caporalato e il lavoro nero. Tutele per il lavoro digitale.
    – RIFORMA AMMORTIZZATORI SOCIALI – Completare la riforma degli ammortizzatori sociali. Sperimentare la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. La settimana di 4 giorni lavorativi può migliorare la qualità del lavoro e il tasso di occupazione.
    – NUOVA P.A – Rigenerare la P.A per far cambiare passo all’ Italia. Più partecipazione dei lavoratori alle scelte delle imprese e alla condivisione di obiettivi e risultati
    – UCRAINA – Sostenere l’Ucraina, ma senza rinunciare alla convinzione che le armi non risolvano i conflitti. “Serve un maggiore sforzo politico e diplomatico dell’Ue insieme agli alleati e in seno alla Comunità internazionale”, per arrivare “ad un cessate il fuoco e all’avvio di una Conferenza di pace”.
    – FEDERALISMO EUROPEO E FISCALITA’ COMUNE – Rilanciare il progetto federalista europeo. Modificare il Patto di stabilità. Promuovere una fiscalità europea. Contrasto ai paradisi fiscali e all’evasione delle multinazionali.
    – I PARTITI POLITICI – Una legge sui partiti che dia piena attuazione dell’art. 49 della Costituzione. Rafforzare il 2ž1000. Riforma della legge elettorale.
    – IL PD E LE PRIMARIE – Investire sulla formazione politica. Si punta ad un Pd unito e plurale con un’identità chiara e coerente Primarie per i candidati.

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    Casa Bianca, 30 giorni per l'addio a TikTok dai dispositivi del governo

    La Casa Bianca concede alle agenzie federali 30 giorni per spazzare via TikTok da tutti i dispositivi elettronici del governo. La definizione dei tempi è un passo avanti “cruciale per affrontare i rischi presentati dall”app ai dati sensibili governativi”, afferma l’Office of Management and Budget. “L’amministrazione Biden ha investito nel difendere la nostra infrastruttura digitale. La definizione della tempistica rientra nell’impegno dell’amministrazione a proteggere la sicurezza e la privacy degli americani”, aggiunge.