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    Ok del Senato al dl sisma, il testo passa alla Camera

    Via libera dall’Aula del Senato, per alzata di mano, al dl sisma. Il provvedimento in scadenza il 12 marzo, passa ora all’esame della Camera
    La misura prevede l’estensione anche ai territori (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) colpiti dalla crisi sismica del 2016/2017 delle misure di accelerazione e semplificazione già previste per gli interventi di ricostruzione nei comuni interessati dal sisma del 2009 in Abruzzo.   

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    Csm nomina Margherita Cassano presidente della Cassazione

    Per la prima volta il Csm ha nominato una donna presidente della Cassazione. Si tratta di Margherita Cassano, in passato presidente della Corte d’appello di Firenze e attualmente “vice” del presidente uscente della Suprema Corte, Pietro Curzio, a cui subentra.

    Il Csm nomina Cassano presidente della Cassazione: e’ la prima donna

    “Il ruolo del magistrato non è solo fatto di abilità tecnica ma di umanità, capacità di ascolto, di rispetto profondo degli altri e di comprendere le tragedie umane che si nascondono dietro i singoli casi portati alla nostra attenzione”, ha detto Cassano, collegandosi, subito dopo la nomina del Csm, con il Palazzo di Giustizia di Firenze dove si tiene la cerimonia del premio intitolato a Tindari Baglione, già procuratore generale nel capoluogo toscano per molti anni. Cassano ha così ricordato Tindari Baglione e fatto “gli auguri ai cinque studenti che hanno ricevuto il premio”.
    La nomina è stata decisa all’unanimità dal plenum del Csm, presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Fiorentina, ma di origine lucane, figlia di un alto magistrato, Cassano ha 67 anni ed è entrata nell’ordine giudiziario nel 1980, a 25 anni. E’ stata anche consigliera del Csm dal 1998 al 2002.
    Le azioni e le analisi del primo presidente uscente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio, sono sempre state “caratterizzate da rigore nelle valutazioni, con considerazioni di rilievo come il richiamo alla necessità di assicurare certezza del diritto e uniformità dei criteri di giudizio, nonchè l’esortazione al reciproco rispetto dei ruoli e alla distinzione delle funzioni tra i poteri dello Stato. Non va dimenticato come il rispetto di questa condizione sia strettamente correlato all’indipendenza”, ha detto il presidente della Repubblica parlando al plenum del Csm. “La tempestività dimostrata oggi dal Consiglio superiore della magistratura possa costantemente caratterizzare il mandato consiliare appena iniziato così da assicurare la dovuta celerità alle nomine dei dirigenti”. 
    “Sappiamo tutti che si tratta della prima donna, e se questo aspetto non ha influito sulla nomina, voglio ricordare che 5 giorni fa sono stati ricordati i 60 anni dalla legge che ha immesso le donne in magistratura ed è quindi un’occasione importante – ha spiegato Mattarella -. Posto in evidenza l’eccezionale profilo professionale di Margherita Cassano, aggiungo che ha mostrato doti e attitudine di elevato livello che trovano ulteriore fondamento nelle sue attività di studio e ricerca. Sono certo che il suo contributo sarà prezioso per il Csm. L’unanimità dei consensi di oggi rappresenta il riconoscimento dell’autorevolezza” di Cassano.
    “Congratulazioni a Margherita Cassano, nuovo Presidente della Corte di Cassazione e prima donna al vertice della Suprema Corte. A lei vanno le mie felicitazioni e i più sinceri auguri di buon lavoro”, ha scritto su Twitter la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
    “Oggi è una giornata storica per la nostra magistratura e per il Paese – ha detto la ministra per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Elisabetta Casellati -. Con la nomina a primo presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano infrange un altro tabù, diventando la prima donna a ricoprire la carica di giudice più alta in Italia. È un’altra tappa importantissima nel lungo e faticoso cammino dell’emancipazione femminile e verso l’agognato traguardo della parità di genere. Un risultato che Margherita Cassano ha potuto raggiungere grazie alle sue indiscusse competenze professionali e a un cursus honorum che l’ha vista sempre protagonista in ruoli di prim’ordine”. Quella di Cassano, aggiunge, “è una storia di magistrato che onora al meglio il merito perché costruita sulle capacità, sull’equilibrio e sulla cultura giurisdizionale e del lavoro. Al neopresidente della Corte di Cassazione vanno le mie più vive congratulazioni, nella certezza che saprà svolgere al meglio questo delicato e prestigioso incarico”, conclude.
    “Congratulazioni a Margherita Cassano, prima donna ai vertici della Corte di Cassazione. La sua nomina a primo Presidente della Suprema Corte è il traguardo di un percorso iniziato 60 anni fa, con l’ingresso delle prime donne in magistratura e rappresenta un ulteriore fondamentale passo in avanti verso l’effettiva parità di genere. La Presidente Cassano sarà un punto di riferimento per le giovani che sempre più numerose superano il concorso, per prestare un essenziale servizio alla Repubblica”: così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un messaggio di auguri a Margherita Cassano.
    “Oggi è un gran bel giorno per l’intera Magistratura e per la democrazia del nostro Paese – afferma la giunta dell’Anm in una nota -. Per la prima volta nella storia è una donna magistrato, Margherita Cassano, ad essere nominata al vertice della Corte di cassazione. La Corte di cassazione avrà una guida sicura ed autorevole, nel solco del lavoro fatto da Piero Curzio che si appresta a lasciare l’altissimo ufficio, ricoperto con indiscusso prestigio, nelle mani di chi, come Margherita Cassano, saprà adoperarsi al meglio per una giurisdizione di qualità al servizio dei cittadini e a garanzia dei loro diritti”.

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    La maggioranza ritira l'emendamento sullo stop ai ballottaggi nei Comuni

    E’ stato ritirato l’emendamento della maggioranza per modificare l’elezione dei sindaci nei Comuni con più di 15 mila abitanti e che di fatto avrebbe cancellato il ballottaggio. A dirlo all’ANSA è il senatore di Forza Italia, Adriano Paroli, uno dei tre firmatari insieme a Lega e FdI. La modifica – proposta da FI, FdI e Lega, al disegno di legge sul quorum di validità delle elezioni comunali, che è all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato – è stata duramente contestata dalle opposizioni, che l’hanno definita un “colpo di mano”.
    L’emendamento della maggioranza al disegno di legge sul computo dei votanti per la validità delle elezioni comunali secondo le opposzioni portava di fatto a “un golpe” perché cancellerebbe il ballottaggio nei Comuni con più di 15 mila abitanti. Pd, M5s, Terzo polo e Avs hanno chiesto perciò la convocazione d’urgenza della Giunta per il regolamento perché “garantisca la corretta interpretazione del regolamento”, ha spiegato il senatore del Pd, Andrea Giorgis, a nome delle opposizioni. Il ddl è all’esame della commissione Affari costituzionali e dovrebbe passare in Aula, per via della procedura d’urgenza.
    Dopo la tensione scoppiata in commissione Affari costituzionali da parte delle opposizioni che hanno chiesto il ritiro dell’emendamento contestato, i gruppi Pd, M5s, Terzo polo e Avs hanno deciso di non votare il parere. Poi hanno sospeso i lavori sul ddl perché nel frattempo l’Aula sta per votare il disegno di legge Sisma. “Subito dopo torniamo in commissione e staremo qui finché è necessario”, ha detto Ivan Scalfarotto, senatore di Italia viva che fa parte della commissione.   

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    Amnesty, '525 persone uccise in Iran dall'inizio delle proteste'

        Amnesty International lancia l’allarme: in Iran sono state uccise 525 persone dall’inizio delle proteste scoppiate il 13 settembre scorso a seguito dell’arresto, e poi della morte, di Mahsa (Zhina) Amini, una ragazza di 22 anni di origini curde. Tra le vittime delle proteste ci sono anche 71 bambini.
        Masha Amini era stata fermata dalla polizia morale, accusata di non indossare in modo corretto il velo obbligatorio. Da quel momento, donne e uomini sono scesi in strada per manifestare al grido di ‘Donna, Vita, Libertà’, e dichiarare la loro aperta opposizione al regime dell’ayatollah Ali Khamenei, che punisce qualsiasi atto ritenuto “offensivo” per la pubblica decenza con la reclusione da dieci giorni a due mesi oppure con 74 frustate.
        Le proteste proseguono nonostante la brutale repressione che ha portato anche all’arresto di 19 mila persone, secondo Amnesty International. L’organizzazione denuncia gravissime violazioni dei diritti umani, come i processi farsa che hanno portato alla morte del manifestante Mohsen Shekari, condannato con l’accusa di “inimicizia contro Dio”, e di un altro giovane, Majidreza Rahanvard, impiccato pochi giorni dopo. Il timore di Amnesty è che altri rischino l’esecuzione, considerate le migliaia di rinvii a giudizio disposti finora. “Proprio questo – spiega Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia – è il momento in cui la solidarietà internazionale risulta cruciale. È fondamentale che tutti ci uniamo intorno alla lotta di migliaia di donne e di uomini che stanno rischiando la vita per costruire un futuro di diritti e libertà”.
        Con queste parole Noury lancia la campagna “Chi lotterà al tuo posto quando non ci sarai più?”, invitando i sostenitori dell’ong a incentivare il lascito solidale, uno strumento che risulta fondamentale dal momento che, spiegano, “l’Organizzazione non accetta fondi da governi, istituzioni né grandi aziende, ma vive delle donazioni provenienti da persone comuni”.    

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    Meloni, l'ideologia gender andrà a discapito delle donne

     “Oggi si rivendica il diritto unilaterale di proclamarsi donna oppure uomo al di là di qualsiasi percorso, chirurgico, farmacologico e anche amministrativo. Maschile e femminile sono radicati nei corpi ed è un dato incontrovertibile. Tutto questo andrà a discapito delle donne? Credo proprio di sì: oggi per essere donna, si pretende che basti proclamarsi tale, nel frattempo si lavora a cancellarne il corpo, l’essenza, la differenza. Le donne sono le prime vittime dell’ideologia gender. La pensano così anche molte femministe”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una intervista a Grazia, in edicola domani. 
    A una donna che sta per abortire “direi di provare a darsi una possibilità, che non è sola, che lo Stato le darà gli strumenti necessari per non negare a se stessa la gioia di crescere suo figlio, di metterlo al mondo nelle migliori condizioni possibili”, ha affermato la premier che ha parlato anche dell’utero in affitto.
    “È la legge italiana a dire che questa pratica non è lecita, non io – ha sottolineato -. Non credo che commercializzare il corpo femminile e trasformare la maternità in un business possano essere considerate delle conquiste di civiltà. L’utero in affitto è la schiavitù del terzo millennio e non mi rassegnerò mai all’idea che possa essere l’esito di secoli di lotte per i diritti delle donne”.
    “Sono d’accordo con la Meloni sul fatto che dare la possibilità ad un uomo di dichiararsi donna, al di là di qualsiasi percorso chirurgico, farmacologico e amministrativo, danneggi le donne. Concordo con il fatto che non si può saltare il corpo sessuato, cioè non si è donna essendo di sesso maschile per la sola autodichiarazione, questo nuocerebbe alla realtà e alle donne , ad esempio negli sport femminili o nelle politiche di pari opportunità”. Così la presidente di Arcilesbica Cristina Gramolini commentando le parole della premier Giorgia Meloni. 
     “Penso anche che l’ideologia gender è giusta – ha sottolineato Gramolini – giusta quando dice che si è uomini e donne nel tempo in modi diversi, che non è naturale la maschilità e la femminilità, mentre è naturale il corpo femminile e maschile. I ruoli sessuali sono storici, i corpi sono naturali”. 
       

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    Israele: scontri a Tel Aviv, 39 arresti e 11 feriti

    (ANSA) – TEL AVIV, 01 MAR – Sono circa 40 i manifestanti
    arrestati oggi dalla polizia durante gli scontri a Tel Aviv per
    la protesta contro la riforma giudiziaria presentata dal governo
    di destra di Benyamin Netanyahu. Lo ha fatto sapere la polizia
    stessa che durante gli scontri ha usato granate assordanti,
    getti d’acqua e agenti a cavallo.   
    La prova di forza della polizia è stata lodata dal
    controverso ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir
    che ha fatto pressione per l’intervento contro quelli che ha
    definito “anarchici”. Secondo l’ospedale Ichilov di Tel Aviv –
    citato dai media – sono 11 le persone curate al Pronto Soccorso
    per ferite subite durante la protesta. (ANSA).   

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    Stampa moldava, 'il leader ceceno Kadyrov è stato avvelenato'

       Il leader ceceno Ramzan Kadyrov, luogotenente di Vladimir Putin in Ucraina, sarebbe stato avvelenato e per questo motivo non sarebbe stato presente al discorso del presidente russo sullo stato della nazione. Lo scrive la testata moldava Timpul, ma per ora non ci sono altre conferme.
      Secondo il giornalista kazako Azat Maitanov, Kadyrov, 46 anni,  ha gravi problemi di salute, forse ai reni. Il leader ceceno, secondo altre fonti, non si fida dei medici russi e  si sarebbe rivolto ad un nefrolologo arrivato a Grozny dagli Emirati Arabi Uniti. Nei giorni scorsi Kadyrov ha detto che il comandante delle forze cecene in Ucraina Apty Alaudinov è stato avvelenato con una lettera impregnata da un agente tossico. 

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    Schlein a Piantedosi, sue parole vergognose, si dimetta

    (ANSA) – ROMA, 01 MAR – Le parole del ministro Piantedosi sui
    migranti “sono apparse a tutta Italia indegne, disumane e
    inadeguate al ruolo ricoperto”. Lo ha detto la neosegretaria del
    Pd Elly Schlein rivolgendosi al titolare degli Interni in
    Commissione Affari costituzionali della Camera, commentando le
    affermazioni dello stesso Piantedosi sull’assenza di senso di
    responsabilità dei migranti che si imbarcano con i figli.   
    “Attendiamo fiduciosi – ha aggiunto – le indagini della
    magistratura (sul naufragio di migranti a Cutro ndr), ma dal
    punto di vista politico mi unisco alle voce dei colleghi che mi
    hanno preceduto e che suggeriscono le sue dimissioni e dalla
    presidente Giorgia Meloni una profonda riflessione, anche sul
    ministro Salvini e sul ministro Giorgetti”. (ANSA).