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    Lega,vediamo se FdI vota il ripristino dei decreti sicurezza

    (ANSA) – ROMA, 08 MAR – Sfida della Lega a FdI sui decreti
    sicurezza. “Ne discuteremo in commissione e vedremo se FdI li
    voterà o no”, afferma Riccardo Molinari, capogruppo della Lega
    alla Camera, ad Agorà su Rai Tre, parlando del ripristino dei
    provvedimenti firmati da Salvini quando era ministro
    dell’Interno. E’ atteso per domani in commissione Affari
    costituzionali di Montecitorio l’avvio dell’esame della proposta
    di legge della Lega che impone una stretta dei permessi per gli
    immigrati, riproponendo le misure del 2018. (ANSA).   

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    Santanchè: basta sciacalli, il governo vuol salvare le vite

    “Non c’è tensione, c’è un cuore che piange, una ferita che è aperta perché nessuno vuol far morire le persone e ed è per questo noi lavoreremo per non farle partire. E’ un tema molto complesso e molto delicato, però deve finire anche lo sciacallaggio che si pensa che il governo vuol fare morire, il governo vuole salvare perché chi salva una vita umana a salva il mondo”. Lo dice la ministra Daniela Santanchè appena arrivata al museo nazionale ferroviario di Pietrarsa per il decennale della Fondazione Fs a una domanda sulle possibili tensioni nel Governo dopo la tragedia di Cutro.

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    8 marzo: Schlein, “io e Meloni siamo diverse ma possibili impegni comuni”

    “Ho apprezzo la chiamata che mi è arrivata dalla premier dopo le primarie, il giorno successivo. Abbiamo modi molto diversi di intendere la politica e la leadership, ma non vuol dire che non ci possano essere impegni comuni, nell’impegno al contrasto di ogni forma di discriminazione e violenza”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a SkyTg24. “Non ci aiuta un premier donna se non entra nell’ottica di aiutare la vita delle donne tutti i giorni. Il soffitto di cristallo non si rompe da sole, se la maggioranza delle donne non lo vede il soffitto, perché soffocate da una cappa di discriminazione”.   

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    8 marzo: Meloni, lotta alla violenza e basta ostacoli

    “Lasciatemi ricordare giovani donne come Saman Abbas, Pamela Mastropietro, Sara Di Pietrantonio e tutte coloro che sono state uccise per mano violenta. È per loro, e per ogni donna vittima di persecuzione, discriminazione e abusi, che dobbiamo continuare la battaglia per contrastare ogni forma di violenza, con tutti gli strumenti a nostra disposizione. È dovere delle Istituzioni fare in modo che tali barbarie non accadano più. Così come è nostro dovere abbattere quegli ostacoli che non permettono a tutte le donne di poter esprimere al massimo il loro inestimabile potenziale nel settore cui esse ambiscono”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione dell’8 marzo in un post su Facebook.
    “Nella Giornata Internazionale della Donna voglio ricordare – scrive Meloni – e ringraziare la tenacia e il coraggio di tutte le donne che, nel tempo e nella storia, hanno lottato e raggiunto importanti conquiste e traguardi in campo sociale e civile, economico e politico, nelle scienze come nell’innovazione. Protagoniste di grandi rivoluzioni che hanno portato la donna ad avere un ruolo sempre più centrale e significativo per lo sviluppo dell’Italia. Lavoratrici, mogli, madri, sorelle, figlie, amiche o compagne: le donne rappresentano una fonte inesauribile di forza, resistenza, coesione e condivisione”.”Grandi passi avanti sono stati fatti – continua – e molti ancora dovranno essere compiuti, con la consapevolezza però, che la crescita della presenza della donna in ogni settore è e deve rappresentare perno e movimento continuo per lo sviluppo della nostra Nazione. Buon 8 marzo a tutte le donne d’Italia, d’Europa e del mondo”.    

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    8 marzo: Segre, “non smettiamo di indignarci per la violenza”

    “Temi come violenza di genere, femminicidio, violenza domestica anche, sono quasi diventati una parte normale del nostro vocabolario, qualcosa da condannare e combattere ma subìti quasi come inevitabili”. La senatrice a vita Liliana Segre, in un intervento su Repubblica in occasione dell’8 marzo, esorta invece a non “smettere di indignarsi, di denunciare, di solidarizzare con le donne che subiscono violenza, di pretendere dalle istituzioni impegno, determinazione nella prevenzione e nella repressione, impegno nella formazione e informazione”. “Non avremo mai un vero salto di qualità – osserva Segre – se non si afferma nel dibattito pubblico, nella coscienza civile, il riconoscimento dell’autonomia e del valore del punto di vista femminile, portatore di una sensibilità di genere senza la quale la nostra vita di relazione sarà sempre dimidiata, debole, a rischio”. Segre fa riferimento alla guerra in Ucraina, dove come in tutte le guerre “le donne sono le prime vittime”, e alle immagini della fuga da Kabul: “Sono cose che non si dimenticano, che non si devono dimenticare”. “Mai dimenticare – ripete -, mai voltare la testa dall’altra parte. Questa lezione che ho tratto dal dramma della Shoah, credo debba sorreggere tutti, donne ed uomini, nel diuturno impegno per una vita migliore, dove la parità di genere sia non solo riequilibrio fra i sessi, ma impegno per una superiore qualità del nostro vivere civile”.

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    Consigliera veneta Lega accusa collega Fdi di molestie

    (ANSA) – VENEZIA, 08 MAR – Un consigliere regionale del
    Veneto, Joe Formaggio (Fdi) è stato accusato di aver compiuto
    atti molesti nei confronti di una collega, la leghista Milena
    Cecchetto, durante una pausa all’esterno dell’aula consiliare.   
    L’episodio, riferiscono i quotidiani locali, sarebbe avvenuto
    nel pomeriggio di ieri a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio
    regionale, nell’anti-aula, in un divanetto dove i due si sono
    seduti e hanno parlato per qualche momento. In quel frangente vi
    sarebbero stati alcuni contatti sgraditi da parte di Formaggio
    nei confronti di Cecchetto. L’esponente di Fdi è noto per
    esternazioni e atteggiamenti provocatori, come una recente
    visita a una fiera di armi dove si è fatto ritrarre mentre
    imbraccia un mitra.   
    “Nella mia vita, politica e personale – ha dichiarato la
    consigliera leghista – sono sempre stata in grado di difendermi.   
    Conosciamo tutti il carattere esuberante di Joe Formaggio:
    quello che è successo oggi è però inqualificabile ed
    inaccettabile. Sono molto delusa e amareggiata da un
    comportamento del genere: essere stati colleghi da sindaci prima
    e oggi da consiglieri non giustifica un comportamento così
    aggressivo ed irruento. Ogni donna ha un proprio confine del
    rispetto e della sensibilità: oggi sono sconcertata perché quel
    limite il collega con me lo ha superato”.   
    Da parte sua Formaggio ha sostenuto di aver “spinto giù sul
    divano” Cecchetto, “ma era tranquilla, ho preso il suo posto.   
    Poi sono andato via, un bacio sulla guancia, come sempre. Manate
    sul sedere? Falso”.   
    Sulla vicenda il presidente del Consiglio regionale Roberto
    Ciambetti ha chiesto delucidazioni ai due capigruppo, Alberto
    Villanova (Lega) e Enoch Soranzo (FdI). (ANSA).   

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    8 marzo: Cassano, “tante magistrate ma ancora poche ai vertici”

    In magistratura le donne hanno superato numericamente gli uomini, ma “se si va a vedere gli incarichi direttivi nel settore giudicante solo il 31% sono donne, e questi incarichi in larga parte sono nel settore della giustizia minorile. E soltanto il 26% guida gli uffici requirenti, e anche in questo caso soprattutto nel settore minorile”. Lo evidenzia la presidente della Cassazione, Margherita Cassano, prima donna al vertice della Suprema corte, in un’intervista a QN in occasione dell’8 marzo.    Ma non è solo una problema della magistratura: “nell’ambito privato sono molto accentuate le sperequazioni tra donne e uomini a fini retributivi. E non possiamo poi dimenticare con uno sguardo a livello internazionale che esistono situazioni ancora più tragiche: alle donne sono negati diritti fondamentali, come il diritto all’istruzione, al lavoro, al rispetto della propria integrità fisica e all’identità di donna in quanto tale”.    “La nostra legislazione ormai è avanzata – sottolinea Cassano – e prevede una parificazione uomo-donna, è la Costituzione che lo impone. Però non bastano le norme astratte, le norme per vivere nella quotidianità hanno bisogno di ricevere effettività e applicazione concreta nei singoli casi”. La strada da percorrere? “La convinzione culturale che le donne al pari degli uomini sono parte integrante della società e la consapevolezza che le istituzioni si alimentano della diversità culturale”, conclude.    

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    Piantedosi riferisce alle Camere: 'Grave falsità che il governo impedisce i soccorsi'. Incontro Salvini-Meloni: 'Piena siintonia'

    Incontro tra la premier Giorgia Meloni e il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a palazzo Chigi. E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione con particolare riferimento al dossier-immigrazione. È stata confermata piena sintonia, anche in vista di nuovi provvedimenti che saranno all’attenzione del prossimo Consiglio dei Ministri di giovedì. Lo fanno sapere fonti della maggioranza che sottolineano la compatezza della coalizione.
    Palazzo Chigi si unisce al cordoglio espresso in Parlamento dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per la tragedia del naufragio di Cutro, ed esprime il suo plauso per l’esposizione puntuale dei fatti. In attesa dell’esito delle indagini della magistratura, da tale esposizione è emerso con chiarezza che, al momento della segnalazione di Frontex, l’imbarcazione non presentava problemi di navigazione. Il naufragio non può quindi essere responsabilità della Guardia Costiera né della Guardia di Finanza che hanno operato con correttezza”. Lo si legge in una nota di palazzo Chigi. “Come ha sottolineato il ministro Piantedosi, non ci sono state carenze nelle operazioni di soccorso, la tragedia è stata pertanto causata dal comportamento criminale degli scafisti”, si legge ancora nella nota.
    “Palazzo Chigi esprime profonda soddisfazione per le parole indirizzate all’Italia e all’azione dell’esecutivo sul tema della migrazione da parte del Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in risposta a una missiva che il Presidente del Consiglio aveva inviato alle massime istituzioni europee all’indomani della tragedia di Cutro”. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Dalle parole del Presidente della Commissione – si spiega – emerge infatti la piena consapevolezza di come vi sia la necessità di una concreta e immediata risposta europea in tema migratorio”.

    Bruxelles risponde alla premier, necessario agire su 3 fronti: cooperazione con i paesi del Nord Africa, corridoi umanitari sicuri e coordinamento della attività Sar. A Cutro recuperata un’altra vittima, una bimba di 3 anni (ANSA)

    Undici applausi, tutti dai banchi dei senatori della maggioranza, hanno sottolineato altrettanti passaggi dell’informativa del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sul naufragio di migranti al largo di Cutro, in corso al Senato. In silenzio le opposizioni. Solo qualche cenno di disappunto espresso in un paio di occasioni come quando il ministro, proprio come a Montecitorio, ha letto l’elenco dei migranti morti sotto i precedenti governi e poi quando ha parlato del dispiacere per il fraintendimento delle sue dichiarazioni. Al rumoreggiare del centrosinistra, qualche senatore del centrodestra ha urlato: ‘Piantatela’. Al termine dell’informativa i parlamentari della maggioranza si sono alzati in piedi.
    Alla gravità della condotta criminale degli scafisti “facevo riferimento quando, con commozione, sdegno e rabbia e negli occhi l’immagine straziante di tutte quelle vittime innocenti, ho fatto appello affinché la vita delle persone non finisca più nelle mani di ignobili delinquenti, in nessun modo volendo colpevolizzare le vittime. Mi dispiace profondamente che il senso delle mie parole sia stato diversamente interpretato. La sensibilità e i principi di umana solidarietà che hanno ispirato la mia vita personale, sono stati il faro, negli oltre trent’anni al servizio delle istituzioni e dei cittadini, di ogni mia azione e decisione”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sui fatti di Cutro.
    “Voglio rinnovare prima di tutto il cordoglio, mio personale e di tutto il Governo, per le vittime di questo ennesimo, tragico, naufragio e la vicinanza alle loro famiglie e ai superstiti”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sui fatti di Cutro. Il bilancio “non è ancora definitivo”, ma “gli aggiornamenti giunti dalla Prefettura di Crotone portano il numero delle vittime a 72, di cui 28 minori, mentre i superstiti sono 80. Di questi, 54 sono accolti nel locale Centro di accoglienza richiedenti asilo, 12 nel Sistema Sai a Crotone, 8 sono ricoverati in ospedale, 2 minori non accompagnati sono stati collocati nelle strutture dedicate e 3 soggetti, presumibilmente gli scafisti, sono stati arrestati”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sui fatti di Cutro. “Per la doverosa ricostruzione dei fatti, che in quella sede deve avvenire, sulla vicenda sta indagando la Procura della Repubblica di Crotone. Attenderemo, pertanto, con fiducia e rispetto l’esito degli accertamenti giudiziari”. “Appresa la notizia del naufragio, mi sono immediatamente recato a Cutro per testimoniare, a nome del Governo, il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti, nonché alle Amministrazioni locali. Anche in questa sede desidero rivolgere una parola di profonda gratitudine alla Calabria che, da sempre, accoglie con solidarietà e generosità i tanti migranti che sbarcano sulle sue coste e che affronta questa tragedia con compostezza e dignità non comuni”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sui fatti di Cutro.
    “Sulla base degli elementi acquisiti dal Ministero della giustizia, gli scafisti decidono di sbarcare in un luogo ritenuto più sicuro e di notte, temendo che nella località preventivata vi potessero essere dei controlli; il piano prevedeva l’arrivo a ridosso della riva sabbiosa, con il successivo sbarco e la fuga sulla terraferma”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sui fatti di Cutro. Intorno alle 4 di domenica “sull’utenza di emergenza 112 giunge una richiesta di soccorso telefonico da un numero internazionale che veniva geolocalizzato dall’operatore della Centrale operativa del Comando provinciale dei Carabinieri di Crotone e comunicato, con le coordinate geografiche, alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Crotone. È questo il momento preciso in cui, per la prima volta, si concretizza l’esigenza di soccorso per le autorità italiane”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sui fatti di Cutro. Nei momenti immediatamente precedenti al naufragio la navigazione “era proseguita fino alle 3.50, allorquando, a circa 200 metri dalla costa, erano stati avvistati dalla barca dei lampeggianti provenienti dalla spiaggia e a quel punto gli scafisti, temendo la presenza delle forze dell’ordine lungo la costa, effettuano una brusca virata nel tentativo di cambiare direzione per allontanarsi dal quel tratto di mare. In quel frangente, la barca, trovandosi molto vicino alla costa ed in mezzo ad onde alte, urta, con ogni probabilità, il basso fondale (una secca) e per effetto della rottura della parte inferiore dello scafo, comincia ad imbarcare acqua”.  “E’ essenziale chiarire che l’attivazione dell’intero sistema Sar (ricerca e soccorso, ndr) non può prescindere da una segnalazione di una situazione di emergenza. Solo ed esclusivamente se c’è tale segnalazione, si attiva il dispositivo Sar. Laddove, invece, non venga segnalato un distress, l’evento operativo è gestito come un intervento di polizia, anche in ragione di quanto prima osservato circa la capacità di soccorso delle nostre unità navali. È esattamente quanto avvenuto nel caso in questione” precisa Piantedosi. “Dal 22 ottobre 2022 al 27 febbraio 2023, le nostre Autorità hanno gestito 407 eventi Sar, mettendo in salvo 24.601 persone. Nello stesso periodo, nel corso di 300 operazioni di polizia per il contrasto dell’immigrazione illegale, la sola Guardia di Finanza ha tratto in salvo 11.888 persone. Per un totale, tra Sar e law enforcement, di 36.489 persone salvate. Dunque, dati alla mano, è del tutto infondato che le missioni di law enforcement non siano in grado di effettuare anche salvataggi” ha precisato il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo. p >

    Naufragio, Piantedosi: ‘Grave falsita’ che il governo impedisca i soccorsi’

    “L’esigenza di tutela della vita ha sempre la priorità, quale che sia l’iniziale natura dell’intervento operativo in mare. In altre parole, le attività di law enforcement, che fanno capo al Ministero dell’Interno, e quelle di soccorso in mare, che competono al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, esigono la cooperazione e la sinergia tutte le volte che i contesti operativi concreti lo richiedono, e in primis quando si tratta di salvaguardare l’incolumità delle persone in mare” precisa il ministro. “Il quadro normativo nazionale, peraltro sottoposto a vincoli di natura internazionale con specifico riguardo alla materia del soccorso in mare, non è assolutamente stato modificato dall’attuale Governo. Peraltro, le modalità tecnico-operative dei salvataggi non possono essere in alcun modo sottoposte a condizionamenti di natura politica o a interventi esterni alla catena di comando. Dunque, sostenere che i soccorsi sarebbero stati condizionati o addirittura impediti dal Governo costituisce una grave falsità che offende, soprattutto, l’onore e la professionalità dei nostri operatori impegnati quotidianamente in mare, in scenari particolarmente difficili”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sui fatti di Cutro.
    Proprio per interrompere la “tragica sequenza” di morti in mare, “sul presupposto che la causa principale, immediata e diretta sia costituita dalle reti criminali dedite al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e che la causa profonda risieda nei persistenti e crescenti squilibri tra Nord e Sud del mondo, questo Governo ha finalmente riportato il tema migratorio al centro dell’agenda politica, in modo trasversale rispetto a tutte le dimensioni lungo le quali si esplica la sua azione: a livello nazionale; sul piano europeo; con i Paesi di transito e partenza dei flussi”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che alle 15 riferirà in Senato.

    Agenzia ANSA

    La segretaria del Pd: ‘Meloni non usi il Cdm a Cutro per riforma del Reddito di cittadinanza. Serve una Mare Nostrum Ue’ (ANSA)