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    Ue, 13 Paesi per i mini reattori nucleari, anche Roma firma

    Tredici Paesi Ue, tra i quali anche l’Italia, chiedono “un quadro industriale e finanziario favorevole per i progetti nucleari”, promuovendo “la ricerca e l’innovazione in particolare per i piccoli reattori modulari e i reattori modulari avanzati”.  Lo si legge in una nota congiunta diffusa da Parigi, a capo dell’alleanza sul nucleare, al termine di una riunione con la Commissione europea. Il documento è stato sottoscritto da Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia. L’Italia, insieme a Belgio e Paesi Bassi, ha firmato in qualità di Paese osservatore.    

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    Fitto: 'Nessuna tensione con l'Europa sul Pnrr'

    “Sono sereno, sono ottimista l’unica cosa che non si può fare è il tentativo abbastanza ridicolo di attribuire a questo governo delle responsabilità”. Così il ministro Raffaele Fitto degli Affari Europei rispondendo a proposito dello slittamento della consegna della terza tranche del Pnrr dopo la decisione di rimandare di un mese la fase di verifica da parte della Commissione Europea degli obiettivi raggiunti al 31 dicembre 2022.    “Non ci sono tensioni con l’Europa, le tensioni temo qualche volta si vogliano costruire in Italia – ha proseguito Fitto a margine della presentazione della relazione della Corte dei Conti sullo stato di avanzamento del Pnrr – Noi stiamo lavorando con una macchina in corsa con scelte che non sono nostre ma che noi puntiamo a realizzare e superare in questa fase per poi passare alla seconda fase di imodulazione del programma.    L’obiettivo è quello di lavorare con spirito collaborativo con la Commissione”.

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    FI: Barelli capogruppo alla Camera

    L’assemblea dei deputati di Forza Italia, in corso al Palazzo dei Gruppi di Montecitorio, ha eletto per acclamazione Paolo Barelli nuovo capogruppo alla Camera.

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    Paolo Barelli capogruppo Fi alla Camera

    (ANSA) – ROMA, 28 MAR – L’assemblea dei deputati di Forza
    Italia, in corso al Palazzo dei Gruppi di Montecitorio, ha
    eletto per acclamazione Paolo Barelli nuovo capogruppo alla
    Camera. (ANSA).   

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    Avvocato attivista migranti, arriva Retegui ma non ius scholae

    (ANSA) – NAPOLI, 28 MAR – Da anni si batte per veder
    riconosciuto lo ius scholae, ovvero il diritto di cittadinanza
    ai tanti figli di stranieri extracomunitari che hanno compiuto
    un intero percorso di studi in Italia, il più delle volte nati
    qui e italiani di fatto per lingua, istruzione scolastica e
    abitudini, ma non per legge. Di fronte alla convocazione nella
    nazionale italiana di calcio dell’argentino oriundo Mateo
    Retegui, l’avvocato napoletano di origini nigeriane Hilarry
    Sedu, un’adolescenza trascorsa a Castel Volturno e un passato da
    ex calciatore anche nella Salernitana, pubblica un post molto
    critico, in cui senza mezzi termini parla di “assurdità” e
    “discriminazione”.   
    “Ci riempiamo la bocca di integrazione ed inclusione sociale
    – scrive Sedu – ci investiamo miliardi di euro dello Stato, e
    poi assistiamo a delle assurdità come la convocazione in
    nazionale del calciatore Mateo Retegui, un ragazzo nato in
    Argentina, mai vissuto in Italia, non parla una virgola di
    lingua italiana ed ovviamente non conosce l’Inno nazionale
    italiano, ma ha un passaporto italiano grazie ad un bisnonno
    immigrato in Argentina agli inizi del ‘900. I giornalisti
    italiani hanno anche l’imbarazzo ad intervistare un giocatore
    della nostra nazionale che non parla la nostra lingua. Invece la
    cittadinanza italiana continua ad essere negata ai figli degli
    immigrati che sono nati e cresciuti sul suolo della Repubblica.   
    Se questa non è una palese discriminazione, vi prego di farmi
    esempi più limpidi”.   
    Sedu ha ottenuto la cittadinanza dopo i 18 anni, visto che la
    legge attuale prescrive che uno straniero debba attendere la
    maggiore età per poter avanzare la richiesta. (ANSA).   

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    Schlein indica Boccia capogruppo Pd al Senato

    (ANSA) – ROMA, 28 MAR – Nel corso dell’assemblea dei senatori
    Pd, a Palazzo Madama, la segretaria del Pd Elly Schlein ha
    proposto Francesco Boccia – figura che ha “solidità, capacità
    politica ed esperienza” – come nuovo capogruppo. Al momento è in
    corso il dibattito cui seguirà il voto.   
    In apertura dell’assemblea Schlein ha rimarcato come si stia
    “lavorando a un assetto complessivo ed equilibrato, rispettoso
    del pluralismo e dell’esito delle primarie. Per questa ragione
    ci stiamo sentendo spesso in queste ore anche con Stefano
    Bonaccini. Entro pochi giorni ho intenzione di chiudere gli
    assetti e tornare a costruire insieme alla nostra comunità
    democratica proposte politiche alternative alle destre e a
    parlare dei temi che riguardano la vita delle persone”. (ANSA).   

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    Schlein, determinati e responsabili contro scelte destra

    (ANSA) – ROMA, 28 MAR – “Grazie a Simona Malpezzi per aver
    portato avanti egregiamente il gruppo parlamentare, un gruppo
    che è stato reattivo sui temi importanti anche in questi mesi,
    dopo la sconfitta elettorale, in cui la destra ci ha impegnato a
    opporci con responsabilità e determinazione alle sue scelte
    sbagliate”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein alla
    riunione del gruppo al Senato convocata per l’elezione del nuovo
    capogruppo che prenderà il posto proprio di Simona Malpezzi. Il
    nome considerato in pole è quello di Francesco Boccia. (ANSA).