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    Conte, il governo sta programmando un incendio sociale

    (ANSA) – ROMA, 03 LUG – “Abbiamo un governo reazionario e
    della restaurazione. Getta benzina sul fuoco. In modo
    consapevole sta programmando un incendio sociale”. Lo dice il
    leader M5S Giuseppe Conte ad un convegno cui interviene con il
    segretario Pd Elly Schlein.   
    “Sul piano interno hanno una visione: il darwinismo sociale.   
    Hanno detto: ‘vogliamo consentire a chi vuol fare di fare’. Ma
    se uno non ha da mangiare che può fare? Si può solo disperare.   
    Hanno usato un principio di meritocrazia fasullo e ci hanno dato
    solo delle prese in giro”, conclude. (ANSA).   

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    Ue: Tajani, punto ad una maggioranza Ppe-Conservatori-Liberali

    (ANSA) – ROMA, 03 LUG – “L’idea che io ho per il futuro è dar
    vita ad una maggioranza con Popolari, Conservatori e Liberali,
    che è la maggioranza che mi ha permesso di sconfiggere la
    sinistra nel 2017 e mi ha permesso di essere eletto Presidente
    del Parlamento europeo, non grazie ad accordi di Palazzo, ma
    grazie al voto di parlamentari che condividevano un progetto
    politico. Questo è quello che si poteva fare, ho dimostrato che
    si può fare ancora oggi; per sconfiggere la sinistra questa è la
    strada unica. Naturalmente dipende dal risultato elettorale:
    prima bisogna avere i voti e fare le maggioranze in Parlamento e
    nelle istituzioni”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e
    coordinatore di Fi Antonio Tajani, parlando con i cronisti a
    Montecitorio. (ANSA).   

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    Bonelli, il governo Meloni è pronto solo agli slogan

    (ANSA) – ROMA, 03 LUG – “La premier Meloni, per nascondere la
    sua totale difficoltà in Europa, attacca le opposizioni e i
    governi precedenti: è surreale. In una sola intervista, la
    Presidente Meloni è stata capace di accusare le opposizioni di
    ‘tafazzismo’, i governi precedenti per aver sbagliato i
    progetti, dice no al salario minimo e infine difende i
    nazionalismi di Polonia e Ungheria, due Paesi che attaccano sia
    l’interesse nazionale italiano che gli accordi europei
    Il suo è un sovranismo a targhe alterne, totalmente incapace di
    governare in questa fase delicata che rischia di far perdere al
    Paese risorse importanti del Pnrr. Il governo che si presentava
    a suon di “siamo pronti” in realtà non è pronto a nulla, se non
    agli slogan e alle urla in stile piazza Venezia”. Così in una
    nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato Angelo Bonelli.   
    (ANSA).   

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    Meloni, metteremo a terra il Pnrr, costi quel che costi

    (ANSA) – ROMA, 03 LUG – Sul Pnrr “non è in gioco il governo
    ma la modernzzzazione dell’Italia e la sua credibiità a livello
    internazionale. C’è chi tifa perché si fallisca come se non
    fosse interesse” di tutto il Paese. “Vi assicuro che i fondi li
    metteremo a terra costi quel che costi, modificheremo le parti
    che non vanno bene priviligeremo il profilo strategico” negli
    investimenti, “contratteremo con la Ue, faremo le norme
    necessarie a superare le lungaggini e le difficolta degli enti
    locali. Se qualcuno vuole rimanere a guardare vorrà dire che
    quando avremo terminato avrà imparato una lezione”. Così la
    premier Giorgia Meloni ad Assolombarda. (ANSA).   

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    Meloni, l’Italia cresce, è la più affidabile dell’Eurozona

    L’Italia ha mostrato una ripresa post-Covid che ci consegna una economia in crescita oltre le aspettative, con la stima di una previsione al rialzo a +1,2% nel 2023, una crescita superiore alla media Ue, superiore alle principali economie continentali, 0,7% per la Francia, 0,2 quando va bene per la Germania: stiamo dimostrando una affidabilità maggiore rispetto al resto dell’eurozona”.
    Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’intervento all’assemblea di Assolombarda.    

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    Calenda, salario minimo non sia tema eterno scontro ideologico

    (ANSA) – ROMA, 03 LUG – Non credo che il Governo sia “contro
    i poveri”. Penso che abbia un’idea diversa, che reputiamo
    sbagliata, su come risolvere la questione della povertà
    lavorativa. Questa idea appare oggi però poco definita. Se
    dichiari “il lavoro povero si combatte solo con i contratti”,
    devi spiegare come e soprattutto perché non è accaduto sino ad
    ora. Per questo sono contrario a far diventare il salario minimo
    un nuovo capitolo dell’eterno scontro ideologico italiano.   
    Incontriamoci e confrontiamoci. La politica è fatta di questo” .   
    Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda,
    rivolgendosi alla premier Giorgia Meloni e alla leader del Pd
    Elly Schlein. (ANSA).   

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    Tajani, presto qualche ingresso significativo in Fi

    (ANSA) – ROMA, 03 LUG – “Il futuro di Fi è quello di una
    grande forza moderata, saremo il centro della politica italiana
    e abbiamo un ruolo importante da svolgere visto che il Pd si sta
    spostando verso sinistra. Fi sarà un punto di riferimento per i
    delusi anche dal centro del centrosinistra, siamo noi
    attrattivi. Ci sarà anche qualche ingresso significativo nei
    prossimi giorni”. Così il vicepremier e coordinatore di Fi
    Antonio Tajani risponde, intervistato a Agorà Estate, sul futuro
    di Forza Italia dopo la morte di Silvio Berlusconi. (ANSA).   

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    Meloni alle prese con Santanchè e Sgarbi, in mezzo il Mes

    Giorgia Meloni, in una intervista al Corriere della Sera, commenta l’esito del Consiglio Europeo e spiega perché sui migranti l’Unione ‘ha cambiato passo’. Il salario minimo non la convince, la ratifica del Mes può attendere, il caso Santanché non la preoccupa e nemmeno il Pnrr: ‘Basta tafazzismo, siamo vicinissimi all’obiettivo’. E sulla proposta di Salvini di un patto per unire il centrodestra alle Europee, c’è tempo per riflettere.
    Non bastavano i ministri, adesso ci si mettono pure i sottosegretari. Giorgia Meloni apre una settimana caldissima con una nuova grana molto mediatica, quella degli epiteti sessisti del sottosegretario Vittorio Sgarbi, che si aggiunge a quella che si è aperta su una ministra importante come Daniela Santanchè, da giorni sotto il fuoco di fila dell’opposizione per la conduzione chiacchierata delle sue aziende.Due ostacoli da superare in fretta per il governo anche perché la premier, reduce dalla sua vacanza-lavoro in Puglia, già domani sarà a Milano per rassicurare gli imprenditori del nord all’assemblea generale di Assolombarda dove sarà ovviamente presente il presidente di Confindustria Carlo Bonomi.Appuntamento importante viste alcune perplessità emerse da un mondo decisivo per la buona navigazione dell’esecutivo.Assolombarda infatti è l’associazione degli industriali della Città Metropolitana di Milano e delle Province di Lodi, Monza e Brianza e Pavia. In sostanza, per dimensioni e rappresentatività, è l’associazione più influente di tutto il Sistema Confindustria.    Se sul caso Sgarbi da Palazzo Chigi si registra il silenzio assoluto, su quello della Santanchè la linea non cambia: fiducia nella ministra e attesa delle sue comunicazioni al Senato, il tutto con un occhio sempre vigile su eventuali novità dall’inchiesta di Milano.    Nelle stesse ore di quella che sarà una convulsa giornata romana, Matteo Salvini incontrerà il presidente del Rassemblement National, quella Marine Le Pen che tanto divide la coalizione di centrodestra. Sì perché anche l’incontro Salvini-Le Pen può essere fonte di problemi futuri nella maggioranza dopo che il leader della Lega, giocando d’anticipo, ha chiesto a gran voce, attraverso un’intervista, che il centrodestra si presenti unito in un patto di ferro – addirittura un accordo scritto – alle prossime elezioni europee del 2024. Anche qui silenzio da casa Meloni che però certamente non incontrerà Marine Le Pen. Ma in maggioranza le reazioni alla proposta di Salvini si intrecciano tra sorpresa e indifferenza.    Alcuni parlano della consueta mossa salviniana per scavalcare a destra Meloni e farla apparire quasi alleata dei socialisti, altri arrivano addirittura a definirla una mossa per evitare di contarsi alle prossime elezioni. Ma per questo c’è tempo.    A stretto giro di boa c’è invece il lavoro parlamentare che non né poco né di poco conto. Da martedì a Montecitorio, infatti, riprenderà l’esame della proposta di legge di Fratelli d’Italia sulla maternità surrogata come reato universale. E le opposizioni si preparano a dare battaglia. A partire da due pregiudiziali di costituzionalità depositate per l’Aula e che puntano a dimostrare come l’ipotesi di perseguire un reato commesso in uno Stato estero (dove quella fattispecie è lecita) sia contrario ai principi della Carta. Non ci dovrebbero essere problemi per la maggioranza ma il tema è sensibile ed altamente divisivo. Mercoledì poi si fa sul serio: l’informativa (quindi niente domande dai parlamentari) di Daniela Santanchè avverrà alle 15 nell’Aula del Senato. Martedì è calendarizzata la discussione sul Mes ma sicuramente la votazione avverrà non prima di mercoledì. Sul Fondo Salva-stati la posizione del governo è ormai definita: sarà votato un rinvio di quattro mesi che darà fiato alla maggioranza fino a novembre. Anche se sempre più analisti si chiedono se il rinvio sia una mossa giusta visto che proietterebbe il problema ben più a ridosso delle elezioni europee ed in piena manovra di Bilancio.    Neanche il tempo di rifiatare e Giorgia Meloni si ritufferà nella politica europea per affrontare, da un punto di vista diverso, proprio il tema delle alleanze Ue di cui ha parlato Salvini. Missione a Varsavia per la premier nella veste di presidente dell’Ecr, ma nella capitale polacca la premier proverà anche ad ammorbidire le posizioni della Polonia sul dossier migranti.