More stories

  • in

    25 aprile: le mozioni di maggioranza e opposizione

    Le mozioni della maggioranza e delle opposizioni sul 25 aprile hanno in comune le date che ricordano momenti fondamentali della storia dell’Italia: 25 aprile festa della Liberazione; 1° maggio, festa del lavoro e 2 giugno, nascita della Repubblica e elezione dell’Assemblea Costituente.    La mozione di maggioranza chiede anche di non dimenticare: “il 17 marzo, proclamazione del Regno d’Italia; il 4 novembre, Festa dell’unità d’Italia e delle Forze armate” e poi ancora “il 27 gennaio, per le vittime della Shoah; il 10 febbraio, per le foibe e l’esodo giuliano dalmata, e il 18 aprile, quando gli elettori italiani collocarono la nostra Nazione nel mondo libero e democratico, il 9 novembre, Giorno della libertà, quale ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino”. Inoltre si impegna “ad adottare iniziative perché le pubbliche commemorazioni degli avvenimenti della storia italiana ed europea si svolgano nel rispetto della dovuta accuratezza storica”. E ricorda che la risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 si è “espressa “contro ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia”, “contro il nazismo, il fascismo, il comunismo”. L’impegno è di rappresentare i “momenti di effettiva condivisione e partecipazione di tutte le componenti politiche e culturali che si riconoscono nei valori della libertà e della democrazia” con l’intenzione di rafforzare “i sentimenti di unità nazionale, di inclusione, e di riconciliazione”.    La mozione delle opposizioni fa riferimento al discorso della senatrice Liliana Segre il 13 ottobre 2022, primo giorno della XIX legislatura, quando ha ricordato che “Le grandi Nazioni dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili”. Impegna il Senato “ad adottare le iniziative affinché le commemorazioni delle date fondative della nostra Storia antifascista si svolgano nel rispetto della verità storica condivisa”. Il testo ricorda poi che “le date che scandiscono un patto tra le generazioni, tra memoria e futuro”, rappresentano monito e insegnamento non solo per i giovani, ma per tutti i cittadini. Per questo, si legge, “è necessario che le Istituzioni in primis si adoperino per la trasmissione della conoscenza della Storia, frutto del rigore della ricostruzione storica unitaria e condivisa”.    

  • in

    Al Senato la sfida sulle mozioni per il 25 aprile

    (ANSA) – ROMA, 20 APR – Sfida in Senato sulle mozioni in
    vista del 25 aprile. Le opposizioni non votano il testo
    presentato dalla maggioranza: manca la parola “antifascista”,
    affermano. “Un’inaccettabile omissione, una grande occasione
    mancata per dissipare ambiguità e reticenze della destra
    italiana”, dice il senatore del Pd Alfredo Bazoli.   
    Unanime invece il voto dell’Aula sulla mozione presentata dal
    centrosinistra. (ANSA).   

  • in

    Schlein, stiamo dando l’immagine di un partito unito e plurale

    (ANSA) – ROMA, 20 APR – “Stiamo dando l’immagine di un
    partito unito e plurale. È una fase bella, di rilancio. È una
    fase di ricucitura con i mondi attorno che hanno grandi
    aspettative. Dovremo essere all’altezza di queste aspettative”.   
    Così la segretaria Elly Schlein nel corso della sua relazione
    alla Direzione nazionale del Partito Democratico. (ANSA).   

  • in

    Senato approva il decreto migranti: cosa cambia nei permessi speciali

    Il Senato ha approvato il decreto Cutro con 92 voti favorevoli e 64 contrari. Il provvedimento del governo passa ora alla Camera, che lo deve convertire entro il 10 maggio. 
    “Non c’è nessuna retromarcia, c’è un confronto parlamentare. Quando si pone la fiducia nessuno discute, si vota e basta. Questa volta abbiamo discusso e la discussione serve per ascoltare, non per insultare”. Lo ha detto in Aula al Senato Maurizio Gasparri, annunciando il voto favorevole di Fi al decreto Cutro, riferendosi alla modifica ieri dell’emendamento unitario della maggioranza sui permessi speciali. “Non c’è stata alcuna marcia indietro – ha insistito – perché le norme restrittive sono rimaste nel testo. C’è stato un confronto con il governo, con cui abbiamo concordato le norme”. 

    Emendamento Senato

    “Questo governo e questa maggioranza sanno solo evocare la paura e fare paura. Nel decreto contro il quale abbiamo fatto una dura battaglia c’è un approccio tutto ideologico che non dà riposte alle tragedie come quelle di Cutro e non fornisce nessuna strategia di governo per affrontare un fenomeno strutturale. L’unico effetto di questo decreto sarà creare più irregolari e più lavoro nero”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia commenta l’approvazione del Dl Cutro in Senato. “Questo è un decreto irresponsabile e disumano. Quali sono infatti – si domanda Boccia – le ragioni di necessità ed urgenza per abrogare la protezione speciale che tutela il diritto alla vita, garantito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dalla Carta fondamentale dell’Ue? Non ce ne sono. Ma evocare questa scelta serve solo a fare la faccia feroce e a fare contento Salvini. Siamo di fronte ad una destra che sa essere molto dura contro deboli e disperati che non possono difendersi”. “Governo e maggioranza – prosegue – sanno bene che un fenomeno complesso e strutturale quale è l’immigrazione non lo si può affrontare con superficialità e demagogia. Ma siccome devono coprire la loro incapacità nell’affrontare le emergenze economiche, nel decidere cosa fare con i progetti del PNRR, nel cercare di fermare l’inflazione, giocano sulla paura, si nascondono dietro un tema scomodo come i migranti per farne occasione di consenso facile”, conclude Boccia.
    DL MIGRANTI: COSA CAMBIA NEI PERMESSI SPECIALI Il decreto Cutro, così come modificato in Senato dall’emendamento della maggioranza, pur mantenendo i permessi speciali, li circoscrive e elimina la possibilità che essi possano essere convertiti in permessi di soggiorno per ragioni lavorative, se lo straniero trova una occupazione. Il testo licenziato dal governo proprio nel Consiglio dei ministri tenutosi a Cutro, modifica l’articolo 19 della legge quadro sull’immigrazione, eliminando il divieto di espulsione o allontanamento “di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che l’allontanamento comporti una violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare” a meno che non sia messa a rischio la “sicurezza nazionale, l’ordine e sicurezza pubblica o la protezione della salute”. Ai fini della valutazione di tale rischio, andava valutato e tenuto conto “la natura e l’effettività dei vincoli familiari dell’interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale nonché dell’esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il suo Paese d’origine”. La norma abrogata dal decreto era stata introdotta dal decreto Lamorgese, per recepire la giurisprudenza italiana (l’ultima sentenza della Cassazione è del 2022) e una sentenza della Cedu del 2019 che aveva dato torno all’Italia. L’emendamento Gasparri chiedeva inizialmente di eliminare da questo articolo 19 della Legge Quadro, anche l’obbligo nei respingimenti e nelle espulsioni di rispettare i trattati internazionali, ma tale punto è stato tolto dall’emendamento. Una ulteriore modifica, sempre all’articolo 19, riguarda il divieto di espulsione di persone che versano in “gravi condizioni psicofisiche o derivanti da gravi patologie”; viene abrogato il termine “gravi condizioni psicofisiche” mentre rimangono le “patologie di particolare gravità, non adeguatamente curabili nel paese di origine”. Per quanti beneficiano di questo permesso speciale l’emendamento Gasparri elimina la possibilità di trasformazione in un permesso per motivi di lavoro. Inoltre per lo straniero a cui è concesso il permesso perché nel proprio paese vi è stata “una grave calamità che non consente il rientro e la permanenza in condizioni di sicurezza”, l’emendamento del centrodestra prevede che tale calamità debba essere non “grave” bensì “contingente ed eccezionale”. Inoltre, secondo le norme introdotte in Senato, il permesso può essere rinnovato per soli sei mesi (rispetto ai 6 mesi della prima concessione) e non può essere trasformato in permesso per motivi di lavoro. E’ stata anche introdotta una norma transitoria che consente l’applicazione della “disciplina previgente” per le domande presentate prima dell’approvazione del decreto.

  • in

    Via libera definitivo della Camera al decreto Pnrr

    (ANSA) – ROMA, 20 APR – Via libera definitivo dell’Aula della
    Camera al decreto legge con le misure urgenti per l’attuazione
    del Pnrr. I voti a favore sono stati 171, 112 i contrari, 14 gli
    astenuti (i deputati del Terzo Polo).   
    Il leader del M5s Giuseppe Conte, intervenendo nell’Aula di
    Montecitorio, ribadisce la propria disponibilità a un “tavolo”
    con governo e maggioranza e allo stesso tempo rinnova però la
    richiesta di maggiore “trasparenza”. Lo stesso fa la Segretaria
    del Pd Elly Schlein, che sottolinea allo stesso tempo come il
    decreto legge sia del tutto “insufficiente”.   
    Per la maggioranza però non è così: “Siamo convinti che la Ue
    intenda ascoltare le ragioni di chi vuole ragionare”, assicura
    il deputato di FdI Fabio Rampelli sempre parlando nell’emiciclo.   
    “Ce la stiamo mettendo tutto e spenderemo tutti i soldi che
    avremo”, conclude. (ANSA).   

  • in

    Giovani-Editori, ‘piena fiducia ad Andrea Ceccherini presidente’

    L’assemblea dei soci dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori ha deliberato a voto unanime di “confermare piena fiducia al presidente Andrea Ceccherini, al quale ha espresso profonda gratitudine per l’indipendenza con cui ha saputo condurre l’organizzazione, assicurandole una crescita costante ed una leadership consolidata e riconosciuta, anche a livello internazionale, nell’ambito della education e della crescita del pensiero critico delle nuove generazioni”.    Lo riporta una nota in cui si aggiunge che “la stessa assemblea dei soci ha nominato la nuova direttrice del The Wall Street Journal Emma Tucker in seno all’International advisory council dell’organizzazione, l’organo a cui è demandata la consulenza sullo sviluppo e l’innovazione dei progetti di media literacy dell’organizzazione”.    Dello stesso organo, oltre alla neo eletta direttrice del The Wall Street Journal Emma Tucker, fanno già parte anche il direttore del The New York Times Joe Kahn, il direttore del Los Angeles Times, Kevin Merida, il ceo di Apple Tim Cook e il presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori Andrea Ceccherini.    L’Assemblea dei Soci dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori ha fissato nell’internazionalizzazione e nella multimedializzazione dei progetti strategici dell’Organizzazione la road map da seguire per proseguire nel cammino di innovazione sviluppo e crescita. 

  • in

    Mattarella: l’esasperazione del nazionalismo è un virus insidioso e non dà risposte

    Abbiamo numerose sfide globali, “tutte sfide che richiedono grande collaborazione. Nessuno da solo è in grado di rispondere da solo e l’esasperazione del nazionalismo è un virus insidioso che con l’illusione della sovranità azzera la capacità di dare risposte che richiedono un concorde impegno solidale di carattere sovranazionale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Bratislava. “Si tratta di un virus pericoloso che rischia di contrapporre invece di indurre a collaborare come invece è sempre più evidentemente necessario”, ha aggiuntodopo un colloquio con la presidente slovacca Zuzana Caputova.
    Il capo dello Stato ha aggiunto che “è un argomento importante quello della disinformazione che viene alimentata dalla Russia. E’ un’azione insidiosa che va affrontata con maggiore efficacia e richiede una consapevolezza della Ue e della Nato. Può distillare dubbi infondati diffondendo false notizie: è un fenomeno insidioso”. 
    Mattarella ha poi aggiunto che “abbiamo registrato una piena sintonia su tutti i punti di vista e tutti i capitoli affrontati. C’è una collaborazione costante per il futuro. Noi abbiamo tanti fronti di collaborazione molto efficienti, il nostro scambio commerciale è rilevante e contiamo di accrescerlo. Un tema del quale abbiamo parlato e da coltivare con molto concretezza è quello delle rinnovabili”. Un tema importante e da “coltivare con molta concretezza e rapidità”. 
    Al centro dei colloqui c’è stata anche la guerra in Ucraina: “Il tema vede i nostri Paesi in sintonia sulla difesa dell’integrità territoriale di Kiev. L’Italia fornirà sostegno finchè sarà necessario e richiesto sotto ogni profilo, perchè non è solo in ballo l’indipendenza, ma anche il futuro di pace dell’Europa. Ne seguirebbero altre aggressioni e questo non possiamo consentirlo: quindi garantiremo il nostro impegno in ogni misura”. 

  • in

    Condanna bipartisan della vignetta del Fatto su Arianna Meloni e Lollobrigida

    Diversi rappresentanti di gruppi parlamentari, tra cui Augusta Montaruli di Fdi e Federico Fornaro del Pd, hanno condannato nell’Aula della Camera la vignetta del Fatto quotidiano che fa riferimento ad Arianna e Francesco Lollobrigida.    Ad Arianna Meloni “va il nostro pieno sostegno e la nostra piena solidarieta’. Non si può rimanere in silenzio, l’attacco ad Arianna Meloni è un attacco a tutte noi. Ci aspettiamo una presa di posizione netta da parte di chiunque e si interrompa questa campagna di fango, fondata sul nulla nei confronti di un ministro e della propria famiglia. Si interrompa il silenzio perche’ il silenzio e’ complice”, ha detto Montaruli.    “Quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un Governo considerato nemico”. Lo scrive sulla sua pagina facebook Giorgia Meloni, commentando la vignetta in prima pagina del Fatto Quotidiano che fa riferimento a sua sorella e al marito, il ministro Francesco Lollobrigida. “E il silenzio assordante su una cosa del genere – prosegue – da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale, dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati. Ma se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi “buoni”.
    “Sessista e offensiva. Ecco cos’è la vignetta del Fatto. C’è poco da dire. Ad Arianna Meloni e alla sua famiglia la mia solidarietà”. Così Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd. Dello stesso parere Simona Malpezzi. “La vignetta contro Arianna Meloni trasuda sessismo e volgarità. Questa non è satira. Sono anni luce lontana dalle sue idee ma le esprimo tutta la mia solidarietà perché il rispetto delle donne e della loro dignità è un fatto politico che ci riguarda tutti”. Così su Twitter la senatrice del Pd.
    “Non posso passare il mio tempo a spiegare le battute a chi non le capisce”. Lo dice all’ANSA il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, in merito alle polemiche sulla vignetta apparsa oggi in prima pagina sul giornale.