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    Concertone, il fisico Carlo Rovelli contro il ministro Crosetto sulle armi

       Tra gli interventi “parlati” sul palco del concertone c’è stato quello del fisico Carlo Rovelli, che è andato all’attacco delle spese militari e dei “piazzisti di strumenti di guerra” che costruiscono strumenti di morte “per ammazzarci l’un l’altro”.

    Agenzia ANSA

    La piazza ricorda la psichiatria uccisa (ANSA)

        “Stiamo andando verso una guerra che cresce e, invece, di cercare soluzioni i Paesi si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra e la tensione internazionale non è mai stata così alta come adesso”, ha detto il divulgatore scientifico e poi ha puntato, pur senza nominarlo direttamente, ha puntato il dito contro il ministro della Difesa Guido Crosetto, che in passato è stato presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza: “In Italia, il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo”.    Poco dopo Ambra è intervenuta per sottolineare come “qua non c’è censura. Dispiace che non essendo un dibattito politico, quando si attacca qualcuno, come nell’intervento del professor Rovelli, dovrebbe esserci un contraddittorio che non c’è stato”.

    Concertone polemica su sponsor Just Eat: ‘Unica piattaforma con contratto collettivo nazionale’

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    ‘Dirigibile militare cinese mai visto prima in foto satellitari’

    Un grande dirigibile sviluppato dall’esercito cinese è stato avvistato per la prima volta in una base remota nel deserto della Cina nord-occidentale, come mostrano nuove immagini satellitari esclusive ottenute dalla Cnn.
    Secondo gli esperti aerospaziali, le immagini, scattate tre mesi prima che un pallone spia cinese venisse abbattuto al largo della costa della Carolina del Sud, potrebbero segnalare un notevole progresso nel programma cinese di dirigibili, mostrando un mezzo più versatile e manovrabile di quelli conosciuti.
    Le immagini, scattate nel novembre 2022 dalla società statunitense di immagini satellitari BlackSky, mostrano un dirigibile lungo circa 30 metri al centro di una pista di atterraggio lunga quasi un chilometro in un complesso militare desertico. La Cnn ha sottoposto le immagini a diversi esperti del settore aerospaziale, che hanno confermato che si tratta di un dirigibile e di una pista di atterraggio, delimitati da un punto di rotazione utilizzato per il lancio dei dirigibili, nonché di un enorme hangar di quasi 274 metri. Il direttore esecutivo dell’Oklahoma Aerospace Institute, Jamey Jacobs, ha detto che un dirigibile come questo potrebbe essere usato come “sottomarino dei cieli” e che sembra avere capacità di propulsione e navigazione che gli permetterebbero di sorvolare un’area per un periodo prolungato.
    Diversi funzionari dell’intelligence statunitense hanno ammesso di essere a conoscenza della base cinese, ma non hanno voluto parlare né di questa né del dirigibile. Un alto funzionario del Dipartimento della Difesa ha rifiutato di commentare quali minacce rappresenti il dirigibile nell’arsenale cinese, ma ha detto che poiché è visibile, il Pentagono ne è a conoscenza: “Ci si può aspettare che, poiché è disponibile attraverso le immagini satellitari, stiamo seguendo l’oggetto”, ha detto. 

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    Il Consiglio dei ministri approva il decreto lavoro

    Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto lavoro.
    Per quanto riguarda i “contratti a termine, quello che ho letto non è quello che troverete nella norma perché l’obiettivo non era certo quello di rendere più precario l’utilizzo di questi strumenti ma di rendere più agevole l’interpretazione di una norma che in questo momento ha delle difficoltà applicative”, ha detto la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone al termine del cdm.
    “Questo è un governo di legislatura i nostri non sono interventi spot, hanno una una visione”, ha aggiunto Calderone a chi le chiede delle critiche avanzate sul fatto che il provvedimento sul lavoro sia senza una visione.
    “Abbiamo approvato il pacchetto lavoro – ha aggiunto la ministra –  In una giornata dedicata al governo e ai lavoratori, anche il governo ha introdotto dei provvedimenti importanti a sostegno delle famiglie con un intervento sul cuneo contributivo e poi c’è un intervento annunciato da tempo che è l’introduzione del nuovo strumento di inclusione sociale, l’assegno di inclusione”. 
    “Credo che sia intervento di ampio respiro, si tratta di un percorso che deve consentirci di accompagnare chi ha voglia di lavorare”, ha aggiunto.
    “Approvato al Consiglio dei Ministri del #PrimoMaggio: aumenti dagli 80 ai 100 euro mensili in busta paga fino a dicembre. Dalla sinistra e dai sindacati del NO le solite polemiche e i soliti cortei (con fantocci, insulti e bandiere bruciate), dalla Lega e dal centrodestra al governo taglio di tasse e aumento degli stipendi per milioni di lavoratrici e lavoratori”: così su Twitter il ministro dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini.

    Agenzia ANSA

    La scheda (ANSA)

    Il taglio del cuneo da luglio a dicembre, 100 euro in più
    “Circa 4 miliardi vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio”. Lo fa sapere il Ministero dell’Economia in una nota, precisando che lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila. L’aumento in busta paga viene stimato, tra luglio e dicembre, fino a 100 euro mensili medi.

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    Tesei, garantire la dignità del lavoratore e la sicurezza

    (ANSA) – PERUGIA, 01 MAG – “Quando si parla di lavoro non ci
    si può fermare al solo, seppur indiscutibile, diritto di ognuno
    di avere un’occupazione, ma ci si deve focalizzare anche sulle
    condizioni in cui il lavoro viene svolto, sulla imprescindibile
    sicurezza, sulla qualità dei luoghi di lavoro, sull’accesso
    senza discriminazione di genere, sulla giusta retribuzione”. Lo
    sottolinea la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei,
    in occasione del Primo maggio.   
    “Troppo spesso – prosegue, in un messaggio pubblicato nella
    sua pagina Facebook – pur di ottenere un lavoro, indispensabile
    fonte di sostentamento, si è costretti a scendere a compromessi
    non accettabili. Le Istituzioni devono impegnarsi affinché la
    dignità del lavoratore e la sua sicurezza non vengano mai messe
    a repentaglio”. “Come amministrazione regionale – ricorda la
    presidente – stiamo creando sempre più le condizioni, anche
    infrastrutturali, che da un lato permettano alle aziende
    esistenti di consolidarsi ed espandersi e dall’altro facilitino
    la nascita di nuove realtà, con imprenditori locali e non. Il
    tutto al fine di creare occupazione che permetta anche ai nostri
    giovani di avere un’offerta professionale alla loro altezza e
    non siano costretti ad abbandonare la terra dove sono nati e
    dove si sono formati”.   
    “Oltre a questo – continua Tesei – abbiamo messo in campo, e
    continuiamo a farlo, politiche che aiutino a conciliare le
    esigenze professionali con quelle familiari, anche per agevolare
    l’occupazione femminile e il reinserimento nel mondo lavoro
    delle donne. Questi i nostri obiettivi e questo l’augurio che
    facciamo all’Umbria in occasione del Primo maggio”. (ANSA).   

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    Primo maggio, La Russa: ‘I morti sul lavoro una piaga inaccettabile’

    La cosa più importante per il Primo maggio era rendere omaggio ai morti sul lavoro. E’ quanto ha sottolineato il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha deposto una corona d’alloro davanti alla lapide dedicata ai caduti sul lavoro all’ingresso del municipio di Paternò (Catania).
    Gli incidenti e i morti sul lavoro, ha spiegato La Russa, sono “una delle piaghe che non si riesce a sconfiggere e sulla quale, credo, tutti i partiti e il governo devono prestare ancora più attenzione perché la strage di chi muore mentre lavora è inaccettabile, aldilà di qualunque differenza politica”. 
    La Russa ha voluto ringraziare il sindaco Nino Naso “per avermi dato – ha detto il presidente del Senato – l’opportunità di celebrare insieme questa giornata e per la sensibilità del Comune di Paternò che ha messo una lapide, accanto a quella dedicata ai milite ignoto e a quella che ricorda il bombardamento angloamericano in questa città durante la Guerra, un’altra incredibile strage”.

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    Primo Maggio: corteo a Milano dei sindacati con pioggia e vento

    (ANSA) – MILANO, 01 MAG – E’ arrivato in piazza della Scala
    il tradizionale corteo del primo maggio a Milano organizzato dai
    sindacati che ha visto, secondo la Questura, circa 2.000 persone
    sfilare in una brutta giornata di vento freddo e anche un po’ di
    pioggia.   
    Partito da corso Venezia poco dopo le 9, il corteo ha visto la
    presenza di tante sigle sindacali dietro a un grande striscione
    che ricorda il 75/mo anniversario della Costituzione. Presente
    anche il gonfalone del Comune di Milano con la presidente del
    Consiglio Comunale Elena Buscemi.   
    In piazza della Scala sono intervenuti i segretari generali
    milanesi di Cgil, Cisl e Uil, Massimo Bonini, Carlo Gerla e
    Enrico Vizza, seguiti dal concerto di Alberto Fortis.   
    Nel pomeriggio, invece, è previsto il corteo del primo maggio
    dei sindacati di base, con associazioni e centri sociali, che
    partirà alle 15 in piazza XXIV Maggio. (ANSA).   

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    Arriva il decreto lavoro, la premier Meloni apre un varco sul cuneo

    Giorgia Meloni spariglia e incassa una prima apertura alle misure sul cuneo da parte di Cgil, Cisl e Uil, sia pure con sfumature diverse. Dopo un primo momento di forte contrapposizione, la premier, durante l’incontro cambia i toni cercando un confronto più soft e dialogante con i suoi interlocutori (“Non è una mancanza di rispetto un Cdm il primo maggio per tagliare il costo del lavoro. È un segnale e mi sarei aspettata un ‘bravi’.Era un modo per dire ‘ci siamo e ci siamo tutti’, una mano tesa, un tentativo di dialogare e di lavorare insieme, perché sul taglio del cuneo fiscale credo che siamo d’accordo”), aprendo un varco che rompe l’iniziale compattezza dei tre sindacati confederali: con Sbarra che sospende il giudizio e Bombardieri che non parla più di bocciatura totale delle misure. Resta la chiusura totale di Landini per il quale ci sono ancora tutte le ragioni per una mobilitazione contro il pacchetto complessivo dell’Esecutivo.
    E restano le tensioni sulla questione del cdm il primo maggio, con Maurizio Landini e Pier Paolo Bombardieri che criticano la decisione del governo di convocare il Consiglio il giorno della festa dei lavoratori con l’obiettivo – sospettano – di voler oscurare i tradizionali comizi sindacali. Mentre Luigi Sbarra evita la polemica diretta e apre più nettamente al dialogo auspicato da Palazzo Chigi: “Considero veramente importante, utile questo incontro di stasera, se veramente riuscirà a determinare un nuovo cammino di dialogo sociale, di confronto e di condivisione”, dice il leader della Cisl lasciando Palazzo Chigi.
    Un altro tema che vede i sindacati confederali sempre uniti, e critici, è il metodo adottato dal governo con la convocazione a Palazzo Chigi all’ultimo momento e la mancanza di un testo definitivo delle misure di cui si sta parlando. Ma in vista del Consiglio dei ministri del primo maggio, in ambienti di governo non si nasconde la soddisfazione dei passi avanti fatti da Giorgia Meloni nell’argomentare le ragioni dell’Esecutivo e l’importanza delle misure messe in campo. Il tutto con toni pacati e di apertura al confronto. Cosa che le riconosce soprattutto Sbarra il quale trova anche un momento per scherzare sul tema delle convocazioni: “Se fate cose buone per le persone convocateci anche a Natale, a Pasqua e a Ferragosto”, dice.
    Il decretoArrivano le tanto attese misure sul lavoro, illustrate ai sindacati alla vigilia del consiglio dei ministri che il governo Meloni ha fortemente e simbolicamente voluto convocare per il primo maggio. Una decisione che Cgil, Cisl e Uil hanno visto come “un atto di arroganza e offensivo”, per usare le parole del leader di Maurizio Landini, a cui la premier Giorgia Meloni non ha mancato di rispondere poco prima di ricevere Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi: “Le parole di Landini sono incomprensibili. Se pensa davvero che sia diseducativo lavorare il primo maggio, allora il concertone la triplice dovrebbe organizzarlo in un altro giorno”. Poi durante il confronto parole più concilianti: “non è una mancanza di rispetto un Cdm il primo maggio per tagliare il costo del lavoro. È un segnale e mi sarei aspettata un ‘bravi’. Era un modo per dire ‘ci siamo e ci siamo tutti’, una mano tesa, un tentativo di dialogare e di lavorare insieme, perché sul taglio del cuneo fiscale credo che siamo d’accordo”. “Rimangono tutte in campo le ragioni che ci hanno portato a indire giornate di mobilitazione: c’è bisogno di un cambiamento vero in questo Governo” afferma Maurizio Landini, spiegando di aver chiesto di aprire “una trattativa” anche sulla riforma fiscale. Nel metodo “abbiamo posto il tema che un confronto non può avvenire la domenica sera e la sera prima che il Cdm decida: è un problema anche di sostanza”. “E non abbiamo visto alcun testo, anche questo non è un metodo per noi accettabile. Vuol dire non riconoscere ai sindacati il ruolo che possono svolgere”.Clima surriscaldato quindi, con il segretario della Uil, Pier Paolo Bombardieri, che parla di “atto di propaganda” per oscurare di fatto i comizi dei tre leader sindacali nella tradizionale manifestazione della festa dei lavoratori che quest’anno si svolge a Potenza. Ma Meloni tira dritto, definisce la scelta del primo maggio “un bel segnale” e un modo per onorare i lavoratori, e sottolinea come per il suo esecutivo sia “molto importante” il confronto con i sindacati. Tavolo al quale la stessa presidente del consiglio ha illustrato a Cgil Cisl e Uil il provvedimento con le ultime modifiche apportate: dal taglio del cuneo fiscale e contributivo che aumenterà di quattro punti arrivando fino a sette punti per chi guadagna fino a 25mila euro, al tetto per la detassazione dei fringe benefit dei lavoratori dipendenti con figli a carico che sale a 3.000 euro. Confermata poi la definitiva scomparsa del Reddito di cittadinanza dal prossimo anno e l’arrivo dal prossimo anno dell’Assegno di inclusione per una spesa complessiva calcolata in 5,4 miliardi di euro nel 2024. Mentre il cosiddetto Strumento di attivazione al lavoro, che partirà dal prossimo primo settembre, costerà 276 milioni nel quest’anno e 2,1 miliardi il prossimo. “Un bel modo di celebrare il primo maggio”, ha commentato la premier, soddisfatta in particolare per la riforma del Reddito di cittadinanza “per distinguere chi è in grado di lavorare da chi non lo è”. “La priorità del governo – ha detto rivolta ai leader sindacali – è alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro. Abbiamo approvato il Def, che ha liberato risorse che abbiamo dedicato completamente a taglio del cuneo fiscale. Avevamo già dato un segnale con la legge di bilancio, mantenendo i due punti di taglio già decisi dal precedente governo per i salari sotto i 35.000 euro e aggiungendo un ulteriore punto”. Meloni ha quindi esortato “un dialogo serio, costruttivo, sia sul lavoro ma anche su Pnrr, RepowerEU, correzioni su come spendere le risorse, politica salariale e conseguente lotta all’inflazione. Tutte riforme che affronteremo nelle prossime settimane”. Dai sindacati però sono state ribadite le critiche a un provvedimento accusato di aumentare la precarietà del lavoro e di colpire uno strumento di lotta alla povertà come il Reddito di cittadinanza. “Il Reddito di cittadinanza va rimodulato nella parte che riguarda le politiche attive del lavoro”, ha affermato Bombardieri, spiegando che “come in tutta Europa dobbiamo mantenere un livello di sostegno per chi ha bisogno. I poveri sono raddoppiati, le diseguaglianze aumentano”. Anche per il leader della Cisl, Luigi Sbarra, “il governo deve cambiare impostazione” attraverso “un confronto serio” Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sottolinea invece come le imprese spingano per una maggiore flessibilità che spiani la strada alle assunzioni.

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    Il leader ceceno Kadyrov: ‘Voglio creare un esercito contro l’Occidente’

    Il leader della Cecenia Ramzan Kadyrov sta valutando la possibilità di creare un esercito per proteggere le nazioni che sono state vittime delle democrazie occidentali. Lo riferisce la Tass. Parlando all’Università delle Forze Speciali russe, ha dichiarato: “Ultimamente sto pensando di formare un esercito piuttosto valido che possa viaggiare in tutto il mondo per proteggere quelle nazioni che attualmente vengono distrutte ed eliminate dai Paesi che hanno imposto la loro democrazia”.
    Si tratterà di una squadra esclusiva di patrioti pronti a sacrificare la propria vita per rimettere le cose a posto, ha specificato. “È un percorso molto difficile, ma lo stiamo seguendo”, ha aggiunto Kadyrov. In precedenza, aveva detto di avere l’intenzione di creare una società militare privata dopo il suo pensionamento.