Dall’inviato a Strasburgo – Il Parlamento europeo, sulle interferenze russe, non ha dubbi. L’Aula di Strasburgo. in seduta plenaria, adotta con 469 voti favorevoli, 97 contrari e 38 astensioni una risoluzione “per una risposta unitaria contro le violazioni russe”. Risultato che mostra la compattezza dell’emiciclo quando si parla di difesa comune.
Tra le file della minoranza, gli unici titubanti sono ai margini del Parlamento, con The Left, Europa delle Nazioni Sovrane (ESN) e un manipolo dei Patrioti – la delegazione della Lega – a votare contro il testo.
L’abbattimento di minacce aeree
Il contenuto della risoluzione è piuttosto preciso. L’impegno è per “un’azione coordinata, unitaria e proporzionata contro tutte le violazioni del loro spazio aereo, compreso l’abbattimento di minacce aeree”, aprendo la strada a nuovi pacchetti di sanzioni contro la Russia. Il Parlamento, inoltre, considera le incursioni “atti di sabotaggio contro l’UE equivalenti a terrorismo di Stato”, invitando la Commissione Europea a riconoscere lo Stato più grande del mondo “come paese terzo ad alto rischio di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo”. Il processo che l’Eurocamera vuole stimolare “dovrebbe riguardare non solo la gestione delle crisi, ma anche la difesa collettiva, includendo tutte le capacità necessarie previste a livello nazionale e internazionale”.
Gli attacchi hanno colpito la sensibilità di molti parlamentari e una risoluzione con un consenso così compatto mostra la risposta decisa che l’Europa vuole dare. In prima fila ci si mette Lucia Annunziata, eurodeputata italiana del Partito Democratico: “Serve un’Europa capace di difendersi al suo esterno, ed è possibile con una nuova difesa che sta a noi definire. Una difesa che non sia strumento di offesa alla libertà dei popoli – articolo 11 della Costituzione italiana – ma che sia in grado di esercitare deterrenza, a difesa della pace e della sicurezza dei cittadini”.
I patrioti italiani sono contrari
Nonostante un ampio consenso, l’approccio non convince 97 parlamentari, 13 dei quali italiani. Tra le file degli oppositori c’è Danilo Della Valle, eurodeputato del Movimento 5 Stelle, parte del gruppo europeo The Left: “Questo approccio riafferma la subordinazione dell’UE alla NATO e all’agenda USA, escludendo ogni spazio per la diplomazia che possa mettere fine al conflitto”. L’opposizione degli esponenti di The Left non sorprende e raccoglie il consenso di otto eurodeputati italiani: Giuseppe Antoci, Mario Furore, Mimmo Lucano, Carolina Morace, Valentina Palmisano, Gaetano Pedullà, Dario Tamburrano e appunto Della Valle. All’interno del gruppo si astiene invece Ilaria Salis, in controtendenza con i colleghi.
Più marcata la rottura interna tra gli scranni dei patrioti. Gli italiani (Paolo Borchia, Roberto Vannacci, Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri e Raffaele Stancanelli) votano contro la risoluzione, accodandosi all’ultradestra di ESN. Ieri, 8 ottobre, l’eurodeputato del PfE Pierre-Romain Thionnet e del Rassemblement National aveva affermato in aula: “Sparare a ogni cosa che entra è controproducente, alimenta la propaganda russa di vittima dell’Occidente”. Ma al momento del voto, però quasi tutti i patrioti votano per l’accettazione della risoluzione. Trainati proprio dal sì della delegazione francese, composta da 29 parlamentari, e dal capogruppo, Jordan Bardella.