Si è dimessa la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini (Pd). L’annuncio è arrivato oggi pomeriggio al termine di una lunga riunione nel palazzo che ospita la sede della Giunta, nel centro di Perugia.
Marini è indagata nell’inchiesta della procura di Perugia su alcuni concorsi per assunzioni che sarebbero stati pilotati all’ospedale del capoluogo umbro. Le dimissioni sono state comunicate con una lettera inviata alla presidente dell’Assemblea Legislativa, Donatella Porzi. Marini le ha comunicate ai sensi dell’art.64, comma 3, dello Statuto regionale.
“Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata ‘fare l’interesse generale’, da sindaco della mia Città (Todi – ndr), da Europarlamentare, ed in questi anni da Presidente di Regione”: così la presidente della Regione Umbria Marini nella sua lettera pubblica di dimissioni. “Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta” ha sottolineato ancora.
Zingaretti: confido nel senso di responsabilita’ della Marini
“Voglio ringraziare Catiuscia Marini, che con le sue dimissioni ha scelto di mettere al primo posto il bene della sua Regione. Ora, sebbene in presenza di un’indagine che è ancora allo stato preliminare, ha scelto con responsabilità di fare un passo indietro proprio allo scopo di evitare imbarazzi e strumentalizzazioni per la sua Umbria. Da garantisti, aspetteremo che la giustizia faccia il suo corso prima di emettere giudizi definitivi. Spero lo facciano tutti”. Lo dichiara in una nota il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
“Dopo averlo sollecitato per giorni, Zingaretti non ha avuto nemmeno il coraggio di mandarla a casa. E alla fine la Marini, messa all’angolo, si è dovuta dimettere. Felici? No, siamo delusi da questa vecchia politica che giorno dopo giorno prova a spacciarsi come il nuovo ma rimane sempre la stessa: attaccata agli interessi personali e affaristici, sacrificando il merito e i diritti dei cittadini. Non basta cambiare l’abito del Pd per spacciarlo come nuovo. Stiamo ripulendo il sistema da queste mele marce”. Così il Movimento 5 Stelle alla Camera.
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