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Scuola: Valditara, non sono favorevole alla sospensione per i bulli

“Non sono favorevole all’istituto della sospensione” per gli studenti che compiono atti di bullismo: “meno scuola non è uno strumento che serve a recuperare lo studente che compie atti di questo tipo”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un’audizione alla commissione Cultura del Senato sugli episodi di violenze su insegnati e personale scolastico.

“Ho chiesto ai miei uffici – ha aggiunto poi Valditara – di avviare un monitoraggio generalizzato su ogni episodio di violenza e bullismo che si verifica nelle istituzioni scolastiche”. 

Valditara: ‘al ministero 4 segnalazioni di violenze ai prof’ – “Come ministro ho assunto il compito di ridare autorevolezza ai docenti, di riportare la cultura del rispetto nelle aule, e un principio di serenità all’interno delle scuole: abbiamo necessità che siano luoghi di studio e di lavoro senza tensioni” e “ritengo necessario un grande patto di corresponsabilità che coinvolga innanzitutto le famiglie”. Lo ha detto Valditara spiegando di aver ricevuto al ministero quattro segnalazioni. Valditara ha ricordato di aver istituito “un tavolo di confronto con le associazioni dei genitori e degli studenti, un tavolo di consulenza. Stimolerò le loro risposte e interventi per costruire un percorso nell’ambito di quella grande alleanza”. Sarà anche necessario, ha detto il ministro, un censimento degli episodi. L’8 febbraio è stata emanata una circolare sulla rappresentanza da parte dell’Avvocatura dello Stato agli insegnanti vittime di violenze, da allora – ha spiegato – “al ministero sono arrivate ben 4 segnalazioni di episodi di violenza ai danni di insegnanti”. In conclusione, Valditara ha citato Giorgio La Pira: “Quest’anno è il 75/mo dall’entrata in vigore della nostra Costituzione e non possiamo non ricordare quella bellissima introduzione di La Pira, destinata a inquadrare quelli che sarebbero poi stati i principi fondamentali. La Pira sottolineava come nella risposta alle dittature nazi-fasciste che avevano violentato l’umanità nei decenni precedenti occorreva ribaltare l’impostazione valoriale: non più lo Stato al centro, ma la persona al centro, che significa avere a cura la cultura del rispetto verso chiunque. Bisogna far sì che la violenza venga bandita da ogni classe e che i docenti e studenti godano di quel rispetto che ogni persona deve vedersi garantito”.


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