“Abbiamo evitato spaccature deleterie. Adesso concentriamoci su ciò che il congresso e la fase costituente possono dare per il nostro rilancio. Vedo rispetto reciproco tra i candidati, valorizziamolo”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, aprendo la direzione del partito, in corso al Nazareno. “I candidati hanno tutte le qualità per rendere dibattito vivo e aggregante. E ciò nel momento l’azione del governo mostra crepe”.
“Oggi affrontiamo questi passaggi: la bozza del regolamento; la composizione dei due terzi dei nomi della commissione nazionale del congresso; la data delle primarie” spostata al “26 febbraio; i criteri per l’ampliamento dell’assemblea agli esterni”, ha detto Letta alla direzione del Pd. “Il punto di equilibrio trovato oggi scontenta qualcuno ma è il più avanzato possibile”, ha aggiunto.
“Se ciascuno dice solo cosa non gli va bene poi diventa una cacofonia insopportabile. Abbiamo dovuto lavorare con uno statuto difficile da applicare. Abbiamo risolto nodi. Anche sui contenuti siamo riusciti a farci del male nel racconto esterno. La discussione è intensa e fortissima, ma è stata raccontata da molti di noi in modo banalizzante”, ha detto.
INTESA SULLE REGOLE DELLE PRIMARIE
Si è raggiunta un’intesa di massima sulle regole delle primarie Pd. Lo riferiscono diverse fonti del partito. Il criterio è quello di consentire il voto on line a chi è impossibilitato al voto in presenza, sia per motivi di salute sia logistici. La definizione delle regole verrà poi definita dalla commissione nazionale per il congresso, che verrà eletta nella direzione che sta per aprirsi. Fra i temi da definire, secondo quanto si apprende, quello relativo al voto di chi si trova all’estero. “Ci siamo, sostanzialmente ci siamo” dicono fonti del Nazareno.
“Dobbiamo fare del nostro partito un partito democratico per davvero”. Siamo in un “percorso congressuale difficile sapendo che è una grande responsabilità di tutti noi”, dobbiamo “essere uniti fino alla fine” e “raccontare all’esterno che la democrazia vive in questo partito”. Dall’esterno ci criticano perché discutiamo come decidere democraticamente all’interno come se la democrazia fosse un capo che decide allo specchio”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta durante la commemorazione di David Sassoli. “Facciamolo bene questo congresso”, ha esortato.
“Se ci spacchiamo sulle regole rischiamo di essere individuati come marziani”, dice Stefano Bonaccini. “Io vorrei che cominciassimo a discutere, per riportare la gente a votare Pd e a partecipare, di sanità, scuola, lavoro, ambiente: sono abbastanza sorpreso che si sia dovuto rinviare la direzione per trovare un accordo, quindi mi auguro che volontà e buon senso portino a evitare una conta e una spaccatura. Noi dobbiamo parlare dei problemi dei cittadini e non delle regole del Pd che peraltro avevamo già cambiato e sulle quali mi auguro si trovi un accordo”.
“Se si troverà l’accordo sulle regole delle primarie? Sì….Se sono d’accordo al voto online? Io faccio quello che decide il mio partito”. Così Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd, interpellato in Transatlantico. Sì, ma bisogna continuare a limare” l’intesa “per arrivare ad una sintesi positiva tra la varie posizioni. Si continuano, dunque, a smussare gli elementi di criticità”. Così fonti del Nazareno rispondono a chi chiede se si intravede la possibilità di un accordo tra i candidati sulle regole delle primarie ed in particolare sul voto online, finora divisivo.
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