La Conferenza delle Regioni ha ha approvato il progetto di legge per l’Autonomia differenziata proposto dal ministro Roberto Calderoli. Hanno espresso parere contrario quattro regioni: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana.
“Alcune regioni si sono differenziate dalla maggioranza, mi auguro che con il prosieguo del processo che vedrà l’attuazione dell’autonomia differenziata si possa trovare una ricomposizione con le regioni che oggi hanno espresso parere contrario”. Lo ha sottolineato il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga
“Dopo un’ampia discussione la Conferenza delle Regione ha approvato il progetto di legge del ministro Calderoli per cui finalmente il percorso per l’autonomia differenziata è partito, a questo punto noi confidiamo che si possa arrivare presto ad una risposta positiva”. Lo ha annunciato il governatore della Lombardia Attilio Fontana al termine della Conferenza delle Regioni.
Il progetto di legge Calderoli è stato approvato dalla Conferenza della Regioni con 4 voti contrari. Lo ha riferito il presidente del Veneto Luca Zaia, al termine della riunione. “A larghissima maggioranza, ma soprattutto, ricordiamolo, si dà finalmente corso al dettato costituzionale che prevede l’Autonomia. Non è la secessione dei ricchi ma la volontà di dare modernità, efficienza e responsabilità a questo paese”, ha concluso.”Il parere favorevole a larghissima maggioranza al disegno di legge di attuazione dell’autonomia – prosegue Zaia in una nota – costituisce un momento importante. Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L’autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell’amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l’equa divisione del malessere, l’autonomia è l’equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini; senza lasciare indietro nessuno”, conclude.
Il percorso per l’autonomia differenziata “è stato avviato, noi riteniamo che non si possa interrompere, anzi specialmente noi regioni del Sud dobbiamo essere partecipi a questo percorso perché dobbiamo controllare che si calcolino prima i Lep, i costi standard sui fabbisogni. Ed è arrivato il momento perché si ragioni anche sulla perequazione”. Lo ha affermato il presidente della Regione Molise Donato Toma al termine della Conferenza delle Regioni. Sulle Province il governatore ha spiegato di essere favorevole al loro ripristino, anche perché “la legge Delrio ha creato danni seri alle province e alle collettività”.
Il disegno di legge del ministro Roberto Calderoli “è soltanto l’avvio di un percorso” che, oltre all’autonomia, “dovrà anche superare la spesa storica e garantire i diritti sociali e civili su tutto il territorio nazionale”. E’ quanto avrebbe sottolineato durante la conferenza delle Regioni, secondo quanto si apprende, il presidente della Calabria Roberto Occhiuto esprimendo dunque un “parare favorevole all’avvio di questo percorso” che però “non rappresenta una cambiale in bianco”. “Soltanto quando si definirà il costo dei Lep, superando la spesa storica e quantificando le risorse occorrenti per garantire gli stessi diritti a tutti – ha aggiunto il governatore – si potrà dire se questo percorso può andare avanti o deve fermarsi, e si potrà dunque dare un giudizio conclusivo sulla proposta di riforma”. Dunque, conclude Occhiuto, “nessun pregiudizio ideologico” sull’autonomia. “A condizione che si superi la spesa storica e che si garantiscano a tutti i diritti sociali e civili, a prescindere dalla Regione nella quale si vive”.
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