Bruxelles – La Commissione europea rompe gli indugi e accorre in soccorso del popolo palestinese a Gaza. In pochi giorni cambio radicale di retorica da palazzo Berlaymont: dal pugno fermo di von der Leyen in difesa di Israele e del suo diritto a avviare operazioni militari contro Hamas nella striscia, all’annuncio di voler portare a 75 milioni di euro l’assistenza umanitaria a Gaza. E ora, il lancio di un’operazione di ponte aereo umanitario per portare sollievo agli sfollati, che intanto hanno superato quota un milione.
“Diversi voli verso l’Egitto” porteranno materiale di emergenza alle organizzazioni umanitarie partner dell’Ue sul campo. I primi due voli, secondo quanto riferito dall’esecutivo comunitario, avranno luogo “questa settimana” e dovrebbero trasportare tende da campo, medicinali e kit igienici. “Ulteriori articoli di emergenza provenienti dalle scorte di emergenza dell’Ue sono disponibili e pronti per essere distribuiti ai nostri partner umanitari non appena richiesto”, dichiara la Commissione.
Buona parte del merito dell’operazione di supporto alla popolazione civile nell’enclave palestinese è sicuramente da attribuire a Janez Lenarčič, commissario Ue per la Gestione delle crisi: per primo aveva smentito il collega Olivér Várhelyi, che voleva sospendere immediatamente qualsiasi assistenza a Gaza, e insieme all’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, ha insistito sulla necessità di garantire l’accesso ai beni di prima necessità ai 2,3 milioni di palestinesi che vivono nella prigione a cielo aperto in territorio israeliano. “La catastrofica situazione umanitaria a Gaza sta per raggiungere il punto di rottura: carburante, acqua, cibo e medicine di cui hanno disperatamente bisogno devono raggiungere immediatamente le persone intrappolate”, ha dichiarato oggi Lenarčič, invitando le autorità di Israele ed Egitto a garantire l’apertura del valico di Rafah “senza ulteriore ritardi”.
Una volta che le forniture raggiungeranno Gaza, Lenarčič ha sottolineato che sarà fondamentale che “gli operatori umanitari siano in grado di svolgere il proprio lavoro: deve essere garantita la sicurezza del personale umanitario affinché possa portare queste forniture alle persone bisognose senza alcun impedimento”.