Bruxelles – Non sono bastati cinque anni di lavoro per finalizzare un accordo di libero scambio tra l’Unione europea e l’Australia. A Osaka, in Giappone, per il vertice ministeriale del G7, le negoziazioni tra le parti sono fallite un’altra volta: troppa la distanza su diverse questioni legate all’agricoltura. Per Bruxelles “la porta è ancora aperta”, ma da Canberra traspare pessimismo. Almeno fino alle prossimi elezioni nazionali del 2025.
Le aspettative erano alte: il commissario Ue al Commercio, Valdis Dombrovskis, al suo arrivo a Osaka aveva dichiarato che l’accordo era “a portata di mano”. Per superare gli attriti rimasti sul mercato agricolo è volato in Giappone anche il commissario per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski. Ma alla fine Bruxelles non ha ceduto sul nodo rimasto in sospeso: l’Australia vuole un effettivo accesso al mercato europeo per i suoi produttori di carne (soprattutto manzo e montone), l’Ue mette dei paletti. E vuole limitare limitare l’utilizzo da parte degli agricoltori australiani di indicazioni geografiche di prodotti europei.
Wojciechowski ha espresso “rammarico” e ha chiarito la posizione dell’Ue: “Per andare avanti, abbiamo bisogno di aspettative più realistiche e di un approccio equilibrato che rispetti pienamente la vitalità dei nostri agricoltori e la sostenibilità del nostro sistema alimentare”. L’esecutivo comunitario, attraverso il portavoce Olof Gill, si dice “pronto a continuare le trattative quando anche gli altri saranno pronti”. Dall’altra parte del tavolo, il ministro per il Commercio australiano, Don Farrell, si è augurato di “poter raggiungere un giorno un accordo che avvantaggi sia l’Australia che i nostri amici europei”. Ma il suo collega, il ministro dell’Agricoltura Murray Watt, in un’intervista all’Australian Broadcasting Corporation (Abc) ha ammesso che bisognerà verosimilmente aspettare le elezioni parlamentari previste nel 2025 prima di riprendere in mano i negoziati.
E in effetti, dopo il secondo fallimento in poco più di tre mesi, e cinque anni di lavoro, forse l’accordo di libero scambio va riportato in cantiere. I lavori, iniziati nel 2018, erano stati temporaneamente sospesi nel 2021 a causa delle tensioni tra Australia e Francia su un accordo per la fornitura di sottomarini, che Canberra aveva preferito acquistare da Stati Uniti e Regno Unito. A luglio di quest’anno, il ministro Farrell aveva abbandonato i negoziati a Palazzo Berlaymont a Bruxelles, rientrando in patria insoddisfatto dai vincoli posti all’accesso delle aziende australiani al mercato europeo. Durante l’estate le posizioni non sembrano essere cambiate: per una maggiore integrazione tra i due mercati, che nel 2022 hanno scambiato merci per un valore di oltre 55 miliardi di dollari, bisognerà aspettare ancora qualche anno.