Bruxelles – Sarà l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio il primo rappresentante speciale dell’Ue per il Golfo Persico. Dopo tante polemiche, la nomina da parte di Josep Borrell è arrivata e attende ora solo la ratifica formale da parte del Cops, il Comitato politico e di sicurezza che si riunisce domani (25 aprile) a Bruxelles. L’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza lo ha indicato come “il candidato più adatto” all’incarico in una lettera del 21 aprile scorso, vista dal Corriere della sera, e indirizzata agli ambasciatori del Comitato politico e di sicurezza degli Stati membri. Borrell propone per il nuovo incarico un mandato di 21 mesi, a partire dal primo giugno 2023 e fino al 28 febbraio 2025.
Il nuovo incarico di inviato speciale è stato pensato soprattutto nell’ottica di rafforzare e approfondire i rapporti energetici con la regione del Golfo, una scelta motiva dalla difficoltà che l’Europa ha incontrato dall’inizio della guerra in Ucraina a diversificare l’approvvigionamento di gas dalla Russia e a cercare nuovi fornitori di idrocarburi. La Commissione aveva affidato la selezione a un panel di tecnici indipendenti che hanno presentato a Borrell una rosa finale di quattro nomi: oltre al nome dell’ex ministro degli Esteri nel governo Conte 2 e poi nell’esecutivo Draghi, in lizza c’erano l’ex inviato dell’Onu in Libia, lo slovacco Jan Kubis, l’ex ministro degli Esteri della Grecia e ex commissario Ue, Dimitris Avramopoulos, e il cipriota Markos Kyprianou. Nella nota consegnata a Borrell, i tecnici avrebbero suggerito il nome di Di Maio per la nomina “sulla base delle prestazioni fornite dai candidati”.
La scelta di Borrell è infine ricaduta sull’ex vicepremier, tra le polemiche in Italia. “E’ una scelta legittima e libera dell’Alto rappresentante Josep Borrell, non è una scelta del governo italiano e non è un’indicazione del governo italiano”, ha chiarito oggi il ministro degli esteri Antonio Tajani al suo arrivo al Consiglio Affari Esteri in corso oggi a Lussemburgo. Di Maio “ha presentato la sua candidatura quando era ministro degli Esteri, non ha nulla a che vedere con questo governo, sono scelte che non ci riguardano”, ha detto Tajani, ribadendo che “è una candidatura individuale, non del governo”. La notizia ancora non è ufficiale, ma la Lega a Bruxelles già è partita all’attacco. “Quindi la scelta è squisitamente di carattere politico e non in base alle reali competenze in materia di energia e gas dell’ex grillino, fuori dal governo italiano perché bocciato dai cittadini alle ultime elezioni politiche e, da allora, disoccupato. Questa decisione denigra l’Italia perché nel nostro Paese ci sono senza alcun dubbio altri profili con CV adeguati”, Così l’europarlamentare Paolo Borchia, coordinatore Id in commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (Itre) e responsabile federale Lega nel Mondo, che lo scorso novembre presentò a riguardo un’interrogazione a Josep Borrell.