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Panzeri, dalla Camera del lavoro ai soldi degli arabi

È stato il capo della Camera del Lavoro di Milano per otto anni, dal 1995 al 2003, Antonio Panzeri. E alla Camera del lavoro sono quasi tutti stupiti del suo arresto con l’accusa di corruzione, cioè di aver lavorato in cambio di pagamenti con Qatar e Marocco per influenzare esponenti del Parlamento Europeo, anche se qualcuno nel suo carattere aveva visto una certa inclinazione alle spese. “Bisogna capire dalle risultanze della magistratura cosa sia diventato oggi. Io non ho modo di dirlo ma la lettura del resoconto dei giornali mi lascia basito. Mi lascia a bocca aperta” ha commentato Onorio Rosati, che con lui ha a lungo collaborato alla Camera del lavoro di Milano. Entrambi della Camera del lavoro sono stati segretari, Panzeri dal 1995 al 2003 e Rosati dal 2006 al 2012. “L’ho conosciuto nel 2000 e sono stato nella segreteria con lui – ha detto Rosati, che ora è segretario metropolitano di Sinistra Italiana – e non ho nulla da rimproverargli sul profilo sindacale. Secondo me era uno dei dirigenti più capaci che ci fossero, non a caso era segretario della Camera del lavoro” ha aggiunto.

Un dirigente capace, un “maestro assoluto negli equilibri interni” raccontano alcuni ex colleghi, capace di essere duro. “Era tipo o stai con me o contro di me” riferisce più di una persona. D’altronde gli scontri sono stati pubblici con l’ex amico Sergio Cofferati e con il suo sostituto alla guida del sindacato Guglielmo Epifani. Panzeri non solo aveva firmato nel 2003, quando già era stato mandato all’ufficio europeo della Cgil, il documento dei 49 che criticava la linea di Epifani, ma ne era stato uno dei registi. “Il Panzer” lo avevano chiamato sui giornali, fra i capofila della destra del sindacato, quella favorevole alla creazione del partito unico di centrosinistra.

Qualcuno cita le ‘epurazioni’ di chi non gli andava bene, iniziate (sottolineano non senza ironia, visto quanto accaduto ora) dopo mani pulite e c’è chi parla della sua facilità alle spese, anche con la carta di credito oro del sindacato, ad esempio in un viaggio a Shanghai a inizio 2000, quando il sindacato nazionale con la Cina aveva rotto. “Diciamo che era generoso” osservano, si capiva che “amava spendere”.

Nessuno si immaginava comunque una cosa del genere, un terremoto su cui lunedì la delegazione degli eurodeputati di Alleanza progressista ha fissato una riunione. Di certo non se lo aspettavano i suoi colleghi del Parlamento Europeo, dove è stato eletto nel 2004 con 105 mila preferenze, che gli hanno meritato l’appellativo di Mr. Preferenze e dove è rimasto, passando dal Pd ad Articolo 1, fino al 2019 quando ha fondato la Ong ‘Fight Impunity’, che aveva organizzato una conferenza sui processi di pace a Venezia dove, ovviamente, Panzeri non sarà. 


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