L’Ucraina come la Siria, Kharkiv come Aleppo. Con gli ordigni impazziti delle bombe a grappolo che uccidono, mutilano, distruggono a caso senza distinguere civili da militari, bambini da adulti, case da caserme e impongono, infine, la resa. Un orrore comune, una regia unica. Quella del generale Alexander Zhuravlyov, a capo delle truppe russe nella Siria di Bashar al Assad e poi figura di riferimento della 79a brigata di artiglieria missilistica russa con sede a Belgorod che solo tra il 27 e 28 febbraio ha martellato la seconda città dell’Ucraina con 11 attacchi missilistici Smerch da 300 mm, ognuno dei quali in grado di spargere 72 ordigni esplosivi su un’area delle dimensioni di un campo da calcio.
Aleppo est, distrutta, cadde sotto i suoi colpi. E per questo Zhuravlyov, 57 anni, è stato insignito del titolo di ‘Eroe della Federazione russa”, la più alta onorificenza del Paese. Promosso ripetutamente, è diventato nel 2022 comandante del distretto militare occidentale, divisione incaricata, tra l’altro, di “ripulire” Kharkiv.
Con una inchiesta sul campo puntuale e accurata, la Cnn ha ricostruito gli attacchi di quegli ultimi giorni di febbraio, quando all’improvviso la città fu investita da una pioggia di quelle bombe vietate dalla Convenzione sulle munizioni a grappolo del 2010. Grazie alle immagini dal satellite è stata ricostruita la traiettoria degli Smerch partiti dalla linea di confine su cui si trova Belgorod. Armi per l’uso delle quali è necessaria un’autorizzazione molto in alto. Quella di Zhuravlyov, appunto. “E sulla base dello standard di responsabilità del comando della Convenzione di Ginevra, il generale (Zhuravlyov) è colpevole così come chiunque altro nella sua catena di comando” di crimini di guerra, ha valutato Philip Wasielewski, del Foreign Policy Research Institute.
Funzionari ucraini hanno raccolto grandi quantità di ordigni esplosi e inesplosi in un sito visitato dalla Cnn. “Ci sono molte munizioni a grappolo usate in una scala probabilmente superiore a quella che abbiamo visto nel Libano meridionale nel 2006”, ha commentato Mark Hiznay, direttore associato del settore armi per Human Rights Watch, riferendosi alla guerra del 2006 tra Libano e Israele, durante la quale l’esercito israeliano ha lanciato circa 4 milioni di munizioni di questo tipo. Per il suo ruolo in Siria e per i metodi con i quali ha operato Zhuravlyov è stato premiato da Vladimir Putin e ha incassato il silenzio indifferente della comunità internazionale. Aleppo cadde. Ma a Kharkiv, conquistata dai russi e ripresa dagli ucraini, il generale non ha ottenuto lo stesso successo. Putin non gli darà un’altra onorificenza.
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