“Grazie a Forza Italia ci saranno la proroga del superbonus al 31 dicembre e l’aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75”. Così a Mattino5 la presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli.
“Questa manovra tiene conto del quadro economico e, in modo responsabile, non mette a rischio i conti pubblici ma garantisce le fasce medio-basse. In molti paventavano rischi indicibili in caso di vittoria elettorale del centrodestra: siamo al governo e nessuno dei pericoli prospettati si è concretizzato. La promozione della manovra da parte dell’Ue, in barba a chi aspettava una bocciatura, è lì a dimostrarlo”, aggiunge.
“Noi abbiamo preso un impegno con i cittadini puntando su alcuni obiettivi importanti nei confronti degli elettori. Questo impegno lo porteremo a termine in 5 anni. Facciamo l’esempio delle pensioni minime che sta particolarmente a cuore a Forza Italia: adesso stiamo cercando di arrivare a dare una pensione minima a 600 euro agli ultrasettantacinquenni ma non è l’obiettivo finale, che è arrivare a 1000 euro entro fine legislatura. Quindi abbiamo bisogno di tempo”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani dal palco della festa per il decennale di Fratelli d’Italia.
Il nuovo schema di rivalutazione premia i beneficiari di trattamenti al minimo, mentre colpisce ancora una volta il ceto medio e i percettori di pensioni di importo più elevato: circa 1,8 milioni di pensionati che, dopo aver versato tasse e contributi, rischiano di perdere dai 13mila ai 115mila euro in 10 anni per effetto della mancata indicizzazione. Lungi dal valorizzare il merito, anche il nuovo esecutivo sceglie di trovare risorse attingendo, in modo iniquo, alle rendite previdenziali di importo medio e medio-alto, si legge in una nota Cida. “Oggi – spiega Cida – più di 50mila pensionati aderenti a tutte le Federazioni, la rappresentanza della dirigenza e le alte professionalità di tutti i settori socio produttivi, pubblici e privati, hanno dato vita ad una mobilitazione online per dire “NO” ad una manovra iniqua, che continua a pesare su chi ha già dato molto e vuole che si ristabilisca un rapporto di fiducia e rispetto con lo Stato. “Le modifiche apportate al sistema di rivalutazione danneggiano ulteriormente chi oggi ha una pensione che è il frutto di anni di lavoro e contribuzione. Non è la prima volta che accade ma ora, in un contesto di inflazione a due cifre, che invece non fa distinzioni, le penalizzazioni sui pensionati non sono più sostenibili – ha affermato Stefano Cuzzilla, presidente Cida – Il punto non è negare il sostegno a chi ha meno, ma fare chiarezza sui conti. Finché non separeremo la previdenza dall’assistenza, finché non arresteremo il drenaggio di risorse dalla spesa previdenziale a quella assistenziale, finché non chiariremo come mai in questo Paese ci sono oltre 6 milioni di pensionati con assegni fino a 2 volte il minimo, qualsiasi intervento sul sistema pensionistico sarà discriminatorio e iniquo verso chi quel sistema lo ha sempre sostenuto e, mi viene da dire, è tra i pochi che continua a farlo”.
SUPERBONUS– “Siamo consapevoli delle difficoltà del Governo in merito al problema Superbonus e cessione dei crediti, che risentono peraltro della cattiva gestione della partita da parte del precedente esecutivo. Ma non possiamo esimerci dal rilevare che gli annunciati interventi correttivi non eviteranno gravi perdite economiche per moltissimi proprietari e un enorme contenzioso fra condominii, imprese, amministratori, professionisti, oltre che con la stessa Agenzia delle entrate”. Così il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa in una nota. “Per quanto riguarda lo sblocco dei crediti incagliati, c’erano sul campo la proposta Abi-Ance sull’utilizzo degli F24 e quella Confedilizia sull’intervento diretto dello Stato, ma nessuna delle due sembra essere stata recepita. Quanto alla mini-riapertura del termine di presentazione delle Cilas, si tratta di una misura che interesserà ben pochi soggetti. Lo scenario che si presenta è davvero preoccupante”.
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