La votazione sulla pregiudiziale di Fdi al dl Ucraina bis si terrà domani alle 10: lo ha annunciato all’Assemblea di Montecitorio, “apprezzate le circostanze” il vicepresidente Andrea Mandelli. La decisione è stata assunta sulla base del fatto che il numero legale sarebbe mancato per la terza volta a causa delle assenze dei deputati.
“Dalla discussione di oggi è emerso, sia nelle forze di maggioranza che in quelle di opposizione un senso di forte rammarico per il fatto che il testo sia arrivato ‘blindato’ e che verrà posta la questione di fiducia. Il rammarico nasce dalla consapevolezza che i deputati non abbiano potuto esprimersi ed esercitare al meglio il loro ruolo”. Lo dichiara Nunzio Angiola, deputato di Azione e relatore al provvedimento all’esame della Camera. “Motivi di ulteriore recriminazione derivano anche dal fatto che la scadenza del decreto è fissata per il 20 maggio e che in commissione sia stata data appena un’ora per il deposito degli emendamenti e soltanto due per l’analisi e la votazione degli stessi. Un vero peccato perché la discussione tra i deputati, che in Senato ha portato a miglioramenti del testo, sarebbe stata un momento di confronto politico importante, pur in un momento molto delicato. Ci auguriamo perciò che questa anomalia non diventi la prassi e che nel frattempo, pur vivendo tempi difficili, continui a prevalere il senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche”, aggiunge Angiola.
“La maggioranza di Governo si è dimostrata estremamente superficiale su un provvedimento delicato come il decreto Ucraina. Le forze di Governo, nonostante possano contare sulla maggioranza più numerosa della storia della Repubblica Italiana, riescono a non permettere il raggiungimento del numero legale in Aula. Fratelli d’Italia è presente per rispettare il proprio ruolo d’opposizione costruttiva e per ricordare, alla maggioranza dei “migliori assenti”, che il lunedì è un giorno lavorativo…” Lo dichiara Maria Teresa Bellucci, deputato e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Affari sociali della Camera.
“Mandare aiuti economici e militari all’Ucraina” inizialmente era “giusto e lo abbiamo votato con convinzione”. Ora “ulteriori invii di armi non penso siano la soluzione giusta. Il dialogo non si prepara con l’invio di altre armi”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini al termine dell‘incontro con il premier Mario Draghi. Non comment. “Se la guerra va avanti” Salvini ha sottolineato anche un altro dato: “Anche in Italia ci sarà una “strage di posto di lavoro”.
Il colloquio – si legge in una nota – si è incentrato sulla recente visita negli Stati Uniti, nel corso della quale è stato riaffermato l’impegno dell’Italia per la pace attraverso il sostegno all’Ucraina, l’imposizione di sanzioni alla Russia, la rinnovata richiesta di un cessate il fuoco e dell’avvio di negoziati credibili.
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