Il centrosinistra torna al governo di Parma dopo 24 anni: Michele Guerra, esponente del movimento civico ‘Effetto Parma’ creato dal suo predecessore Federico Pizzarotti, ha vinto il ballottaggio con il 66% sull’ex sindaco Pietro Vignali. Dall’ultimo primo cittadino di centrosinistra c’è stata l’esperienza civica di Elvio Ubaldi, sostenuta dal centrodestra, un commissariamento e la vittoria del Movimento 5 Stelle, con ciò che ne è poi seguito. La differenza con i due mandati di Pizzarotti è che, stavolta, il Pd fa parte della maggioranza. Non solo, ma con 12 consiglieri eletti sui 20 della coalizione vincitrice, sarà la forza più rappresentata in consiglio comunale e, con ogni probabilità, esprimerà il vicesindaco. Ha vinto il campo largo: al fianco del Pd c’erano infatti rappresentanti di Articolo 1,
Sinistra italiana, Italia viva, forze civiche ed ecologiste. Non c’era, invece, il Movimento 5 Stelle che a Parma non si è proprio presentato alle elezioni, dopo che dieci anni fa ne aveva fatto la città apripista della propria ascesa. Guerra ha 40 anni ed è professore ordinario di Storia del cinema all’Università di Parma. Da assessore alla cultura è stato protagonista del titolo di Capitale italiana della cultura che Parma ha avuto nel 2020, quando la pandemia ha di fatto annullato tutto il programma, poi prorogato nel 2021, in un contesto comunque complicato. Il centrodestra ha pagato anche la spaccatura iniziale: Vignali al primo turno era sostenuto da Lega e Forza Italia ma non da Fratelli d’Italia, che ha preso il 7,5% con un candidato autonomo. Salvini e Meloni hanno polemizzato, in campagna elettorale, su questa scelta: al ballottaggio FdI ha dato indicazioni di voto per Vignali, pur senza formalizzare un apparentamento. Il 33% raccolto al ballottaggio resta però un risultato molto al di sotto delle aspettative.
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