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Matteo e Alice, i giovani alfieri anti-Covid

“Questa esperienza mi ha insegnato che tutti possono dare una mano, non avrei mai pensato di poter essere utile in una situazione del genere. Mi confrontavo con persone anche più grandi di me, che mi hanno insegnato delle cose'”. Matteo Zini ha 15 anni, è al secondo anno dell’istituto professionale Sirani di Bologna, nel tempo libero pratica softair e tifa Bologna calcio.
    Ma si impegna anche nella Croce Rossa. Ha iniziato a gennaio 2020, poche settimane prima che il Coronavirus sconvolgesse la vita degli italiani. E da volontario ha combattuto il virus al suo posto: “Durante il lockdown ho fatto circa duemila chiamate agli over 65 del territorio: i recapiti ce li forniva il Comune di Bologna. Chiedevo come stavano, se avevano sintomi riconducibili al Covid, se avevano bisogno di visite specialistiche e davo le informazioni sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e sulle buone norme da tenere nel lockdown”.
    Matteo è uno dei 28 giovani a cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito, oggi, l’attestato d’onore di ‘Alfiere della Repubblica’: “L’ho saputo stamattina, per me è stata una cosa improvvisa. Ho provato grande gioia, ero sorpreso”, ammette. Sul perché un ragazzo di 15 anni si lanci nel volontariato non ha dubbi: “Alla mia età si è sempre in cerca di nuove esperienze: per me l’esperienza del volontariato è bellissima, ti insegna tante cose. Puoi conoscere persone nuove, anche più grandi di te, e fare amicizia”.
   

Alice Chiozza, tre anni in più, è una scout dell’Agesci di Piacenza. Frequenta il quinto anno del liceo scientifico Gioia e affronterà la maturità tra pochi mesi, ma un primo attestato ce l’ha già: anche lei come Matteo è stata premiata da Mattarella per il suo impegno nella primavera di un anno fa. “Non me lo aspettavo proprio – assicura – per me rappresenta un motivo in più per continuare a servire come scout”. All’epoca, spiega Alice, “ero minorenne, non potevo fare servizio sul campo. Ho aiutato Nicola Barbieri, l’allora referente degli scout piacentini con la Protezione civile, a inserire i dati degli scout maggiorenni che agivano sul campo e a gestire i loro turni”. Diciotto anni, la maturità davanti, nessun dubbio sulla scelta di sacrificare parte del proprio tempo per il prossimo: “Sono scout dalla terza elementare. Sono sempre cresciuta in un ambiente in cui mi hanno insegnato il valore di mettermi al servizio della comunità. È una cosa che fa parte di me da quando ero piccola, anche i miei genitori sono volontari. E il volontariato ti dà sempre qualcosa indietro”. 
   


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