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Tensione tra Palazzo Chigi e il M5s sul Mes

Contrasti nella maggioranza sull’utilizzo del meccanismo europeo di stabilità, con Conte che nella sua informativa sottolinea che non ci si potranno permettere ‘liturgie e compromessi al ribasso’.

“La decisione politica del Consiglio Ue è un obiettivo storico davanti alla peggiore crisi economica da oltre 70 anni , noi n possiamo permetterci liturgie e compromessi al ribasso, non lo permettono le vittime del Covid e le famiglie, i giovani e le imprese che affrontano le consegue economiche e sociali. Per questa ragione politica e morale tutti gli stati membri sono chiamati a decisioni di alto profilo”. Così il premier Giuseppe Conte in informativa alla Camera affermando che “L’talia chiede che la proposta non si discosti dalla proposta della Commisisone quanto al volume delle e rimanendo fermo il principio del finanziamento straordinario a lungo termine”.

Sulla posizione di Lega e Fdi “sono sorpreso e anche disorientato: avevo invitato le forze opposzioni qui e mi è stato detto che non era luogo istituzionale”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine degli Stati generali rispetto alla decisione di FdI e Lega di uscire dall’Aula in parlamento.

Il Mes, “è una porcheria che è stata adattata alla Grecia e ha fatto molto male” ma rispetto a quello attuale “ci vogliono regolamenti e le votazioni dei singoli paesi. Se dovesse esistere un qualcosa che dà dei prestiti i quali non hanno vincoli rigidi, allora non parliamo più di Mes, perché sarebbe un’altra cosa”. Lo ha detto a Un Giorno da pecora l’ex ministro M5s Danilo Toninelli. 

Centrodestra diviso in aula alla Camera sull’informativa del premier Conte sul consiglio europeo: mentre Forza Italia e Noi con l’Italia hanno partecipato alla seduta, Fdi e poi la Lega la hanno disertata. Come ha spiegato il capogruppo Francesco Lollobrigida in una dichiarazione, Fdi sin dall’inizio non è stata presente alla Camera per contestare il fatto che Conte abbia tenuto una semplice informativa e non delle comunicazioni con successivo voto delle risoluzioni. Motivi poi spiegati da Wanda Ferro intervenuta comunque nel dibattito. La Lega ha ascoltato Conte, ma dopo l’intervento del capogruppo Riccardo Molinari ha abbandonato l’Aula. Fi ha invece partecipato al dibattito e quando Renato Brunetta è intervenuto, si è rivolto sia alla maggioranza sia “all’opposizione che c’è e a quella che non c’è”. Un discorso europeista, il suo ma assai critico sulle scelte del governo in tema economico. Stesso discorso per Noi con l’Italia, per il quale ha parlato in Aula Maurizio Lupi. Critiche alle assenza di Fdi e Lega sono state espresse da Piero Fassino e dal capogruppo di Leu Federico Fornaro, che ha invece ringraziato Brunetta: “ha dimostrato che si possono dire cose anche dure ma con stile”.

L’opportunità offerta dai tassi molti bassi dei prestiti europei – fra cui il Mes – “è attraente ed è chiaro che il governo valuterà con grande attenzione tutti questi strumenti. E non appena il negoziato si sarà concluso e quindi ci sarà un quadro completo, prenderà le decisioni più appropriate su questi strumenti”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, rispondendo alla domanda se il governo intenda attivare la linea di credito per l’emergenza sanitaria predisposta dal fondo di salvataggio europeo.
   


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