Impossibile riaprire in sicurezza. Questo l’allarme dei presidi per settembre che chiedono, per un’agevole ripresa del prossimo anno scolastico, “risorse certe, libertà di gestione e responsabilità sostenibili”. Dopo i dubbi espressi, sempre sul tema sicurezza, circa l’esame di maturità “in presenza” l’associazione dei dirigenti scolastici torna a farsi sentire. Per il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, “è necessario che l’Amministrazione centrale risolva con urgenza alcuni annosi problemi, resi più evidenti dallo stress-test causato dalla pandemia”.
Problemi che sono riconducibili soprattutto all’edilizia scolastica, con edifici troppo spesso inadeguati e sottodimensionati rispetti alla reale popolazione scolastica con classi di circa 30 alunni, alla rimodulazione degli orari della didattica e alla autonomia dei singoli istituti con una necessaria sburocratizzazione. Giannelli sottolinea inoltre le “pressoché inapplicabili disposizioni sul distanziamento nei momenti ricreativi e la forte interferenza con la didattica del pasto consumato in aula”, deciso in quei casi dove il servizio di refezione non può essere più garantito per le disposizioni anti Covid. A preoccupare i presidi sono le norme di sicurezza, la possibilità delle mini lezioni di 40 minuti (necessarie per permettere la piena ripresa didattica a scaglioni) che richiederebbero una rivoluzione degli orari e l’attuale responsabilità penale in materia infortunistica, che li vedrebbe facile bersaglio nell’eventualità di casi di positività negli istituti.
“Deve essere tempestivamente formulato un protocollo di sicurezza che delinei con precisione le misure da adottare, in modo da limitare il margine valutativo delle singole realtà scolastiche e garantire al massimo l’incolumità di tutti -spiega Giannelli- va sostenuta l’autonomia delle singole scuole attraverso un cospicuo adeguamento delle risorse economiche e soprattutto di quelle umane, con una tempestiva attuazione di quanto disposto in materia di edilizia scolastica nonché una profonda rimodulazione dei quadri orari”.
Inoltre “è necessario sburocratizzare e snellire l’azione dei dirigenti scolastici, eliminando qualsiasi sovrapposizione di competenza con gli organi collegiali in materia di gestione delle risorse umane, economiche e strumentali -prosegue il presidente dell’Anp- assicurare l’assunzione a settembre dei dirigenti amministrativi vincitori di concorso; e da ultimo rivedere la responsabilità penale datoriale in materia infortunistica, come da noi più volte richiesto, per renderla equa e sostenibile”. La ministra Azzolina ha più volte ribadito che la riapertura delle aule a settembre e la ripresa dell’attività didattica in presenza “sono un obiettivo condiviso da tutto il governo” precisando che in vista di settembre verranno fornite a tutte le scuole precise indicazioni operative, flessibili rispetto alle caratteristiche di ciascuna istituzione scolastica. Per la sicurezza il governo ha messo a disposizione 331 milioni per la ripartenza della scuola a settembre e 39 milioni per far svolgere gli esami di maturità in presenza: le scuole potranno acquistare mascherine, guanti, gel ma anche piattaforme e strumenti digitali di supporto al recupero delle difficoltà di apprendimento, pure per la didattica a distanza e biglietti per visite guidate virtuali.
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